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Marcin Gierat / Sebastian Wywiórski – Intrecciare la Memoria
Una mostra unica nel suo genere che racconta la ricca storia della delicata arte del merletto di Burano. “Intrecciare la Memoria” presenterà le fotografie su lastre di vetro di Murano realizzate da Marcin Gierat e una selezione di opere di Sebastian Wywiórski.
Comunicato stampa
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Intrecciare la Memoria è una mostra unica nel suo genere che racconta la ricca storia della delicata arte del merletto di Burano. In mostra a Venezia presso Fondamenta Sant'Anna 994, dal 2 al 29 settembre 2023, "Intrecciare la Memoria" presenterà le fotografie su lastre di vetro di Murano realizzate da Marcin Gierat e una selezione di opere di Sebastian Wywiórski. Curata da Alessandro Possati e Marica Denora, è la terza di una serie di mostre dedicate alle tradizioni artigiane italiane, sviluppate da Marcin Gierat e Zuecca Projects.
Fotografo polacco, Marcin Gierat è stato il vincitore del Bonham's Prize for The Venice Glass Week, Special Recognition nel 2020 con i suoi lavori dedicati alla lavorazione del vetro di Murano. Gierat ha dedicato questa nuova serie di opere - realizzate grazie alla collaborazione con la Fondazione Andriana Marcello - al merletto di Burano, uno dei più rinomati merletti al mondo, di tradizione plurisecolare e specifico dell'isola di Burano, la cui tradizione rischia di scomparire. Attraverso il suo obiettivo, Marcin cattura l'intricata bellezza e le storie delle ultime sei maestre merlettaie che hanno studiato presso la famosa Scuola del Merletto di Burano (1872-1970) e che ancora oggi praticano questa antica tradizione.
Il processo fotografico impiegato da Gierat è unico: utilizzando la tecnica della Fotografia al Collodio Umido, crea ritratti impressi direttamente su lastre di vetro di Murano, realizzate a mano appositamente per le sue opere. Il colore delle lastre di vetro - Verde Laguna - è del tutto intenzionale: rimanda non solo alla sfumatura dell'acqua della laguna veneziana, ma anche alla carta verde, il foglio di carta utilizzato dalle merlettaie durante la lavorazione dei merletti, assieme a quello giallo della carta paglia. Grazie alla tecnica peculiare utilizzata da Gierat, i ritratti delle merlettaie sul vetro verde appaiono di colore argento, quasi bianco, proprio come il merletto sulla carta verde. Il risultato di questo processo meticoloso è una serie di ritratti che emanano un'atmosfera straordinaria; il tempo impiegato è rappresentativo del lungo processo di lavorazione del merletto stesso. Ogni fotografia cattura non solo l'immagine, ma racchiude anche la dedizione, l'abilità e la passione di queste artigiane, preservando la loro eredità per le generazioni a venire.
Come nella struttura interconnessa di un merletto, le opere dell'artista polacco Sebastian Wywiórski dialogano con le fotografie di Gierat, intrecciandosi e rafforzando il legame tra la lavorazione del merletto e l'acqua dai riflessi verdi che circonda la laguna di Venezia.
L'acqua è uno dei soggetti che più affascina Wywiórski. Nel suo ciclo
pittorico "See, the Sea", l'artista cerca di trovare un modo per catturare l'essenza dell'acqua e immortalare questo complesso fenomeno. Come afferma Wywiórski "l'acqua circonda e assume la forma del mondo circostante. Acquisisce colore per assorbimento, per dissoluzione di elementi dell'ambiente circostante, o per riflesso e reazione. Il ciclo si riferisce al ruolo fondamentale che l'acqua svolge nei processi che si manifestano nel mondo - processi legati al suo potere rinnovatore, purificatore, ma anche distruttivo". L'acqua e il suo fluire hanno portato l'artista a sviluppare la serie di quadri cinetici "Unobvious Subtlety of Movement" presenti in mostra attraverso l'opera "Waterfall Q" con la sua superficie verde in costante movimento.
Strettamente legata agli evanescenti ritratti di Gierat e alla funzione della carta verde e della carta paglia che rendono più visibile il merletto durante il processo di lavorazione, l'installazione "Sea" di Wywiórski consiste nella proiezione di un video dedicato al mare, a cui si sovrappone un flusso di luce intensa che copre e brucia completamente l'immagine. Solo l'intervento dello spettatore, che si frappone tra il fascio di luce e la proiezione, fa sì che il video si possa vedere, guardando nella propria ombra. L'opera funge da metafora per l'artista per indagare sulla propria memoria (rappresentata dall'ombra) e rivelare immagini e messaggi del passato che possono ancora ispirare il presente.
La mostra mira a sensibilizzare e promuovere la conoscenza
dell'antica pratica artigiana del merletto, facendo luce sull'importanza di preservare le tradizioni culturali e rendendo omaggio alla resilienza e alla maestria delle merlettaie che hanno mantenuto viva la loro eredità nonostante le sfide dei tempi moderni.
Un ringraziamento speciale per il loro prezioso supporto a: Associazione Merlettaie (Daniela Battain, Mary Costantini, Sandra Mavaracchio, Romana Memo, Lorena Novello, Alda Trevisan), Fondazione Andriana Marcello, Museo del Merletto di Burano.
Fotografo polacco, Marcin Gierat è stato il vincitore del Bonham's Prize for The Venice Glass Week, Special Recognition nel 2020 con i suoi lavori dedicati alla lavorazione del vetro di Murano. Gierat ha dedicato questa nuova serie di opere - realizzate grazie alla collaborazione con la Fondazione Andriana Marcello - al merletto di Burano, uno dei più rinomati merletti al mondo, di tradizione plurisecolare e specifico dell'isola di Burano, la cui tradizione rischia di scomparire. Attraverso il suo obiettivo, Marcin cattura l'intricata bellezza e le storie delle ultime sei maestre merlettaie che hanno studiato presso la famosa Scuola del Merletto di Burano (1872-1970) e che ancora oggi praticano questa antica tradizione.
Il processo fotografico impiegato da Gierat è unico: utilizzando la tecnica della Fotografia al Collodio Umido, crea ritratti impressi direttamente su lastre di vetro di Murano, realizzate a mano appositamente per le sue opere. Il colore delle lastre di vetro - Verde Laguna - è del tutto intenzionale: rimanda non solo alla sfumatura dell'acqua della laguna veneziana, ma anche alla carta verde, il foglio di carta utilizzato dalle merlettaie durante la lavorazione dei merletti, assieme a quello giallo della carta paglia. Grazie alla tecnica peculiare utilizzata da Gierat, i ritratti delle merlettaie sul vetro verde appaiono di colore argento, quasi bianco, proprio come il merletto sulla carta verde. Il risultato di questo processo meticoloso è una serie di ritratti che emanano un'atmosfera straordinaria; il tempo impiegato è rappresentativo del lungo processo di lavorazione del merletto stesso. Ogni fotografia cattura non solo l'immagine, ma racchiude anche la dedizione, l'abilità e la passione di queste artigiane, preservando la loro eredità per le generazioni a venire.
Come nella struttura interconnessa di un merletto, le opere dell'artista polacco Sebastian Wywiórski dialogano con le fotografie di Gierat, intrecciandosi e rafforzando il legame tra la lavorazione del merletto e l'acqua dai riflessi verdi che circonda la laguna di Venezia.
L'acqua è uno dei soggetti che più affascina Wywiórski. Nel suo ciclo
pittorico "See, the Sea", l'artista cerca di trovare un modo per catturare l'essenza dell'acqua e immortalare questo complesso fenomeno. Come afferma Wywiórski "l'acqua circonda e assume la forma del mondo circostante. Acquisisce colore per assorbimento, per dissoluzione di elementi dell'ambiente circostante, o per riflesso e reazione. Il ciclo si riferisce al ruolo fondamentale che l'acqua svolge nei processi che si manifestano nel mondo - processi legati al suo potere rinnovatore, purificatore, ma anche distruttivo". L'acqua e il suo fluire hanno portato l'artista a sviluppare la serie di quadri cinetici "Unobvious Subtlety of Movement" presenti in mostra attraverso l'opera "Waterfall Q" con la sua superficie verde in costante movimento.
Strettamente legata agli evanescenti ritratti di Gierat e alla funzione della carta verde e della carta paglia che rendono più visibile il merletto durante il processo di lavorazione, l'installazione "Sea" di Wywiórski consiste nella proiezione di un video dedicato al mare, a cui si sovrappone un flusso di luce intensa che copre e brucia completamente l'immagine. Solo l'intervento dello spettatore, che si frappone tra il fascio di luce e la proiezione, fa sì che il video si possa vedere, guardando nella propria ombra. L'opera funge da metafora per l'artista per indagare sulla propria memoria (rappresentata dall'ombra) e rivelare immagini e messaggi del passato che possono ancora ispirare il presente.
La mostra mira a sensibilizzare e promuovere la conoscenza
dell'antica pratica artigiana del merletto, facendo luce sull'importanza di preservare le tradizioni culturali e rendendo omaggio alla resilienza e alla maestria delle merlettaie che hanno mantenuto viva la loro eredità nonostante le sfide dei tempi moderni.
Un ringraziamento speciale per il loro prezioso supporto a: Associazione Merlettaie (Daniela Battain, Mary Costantini, Sandra Mavaracchio, Romana Memo, Lorena Novello, Alda Trevisan), Fondazione Andriana Marcello, Museo del Merletto di Burano.
02
settembre 2023
Marcin Gierat / Sebastian Wywiórski – Intrecciare la Memoria
Dal 02 al 29 settembre 2023
arte contemporanea
Location
FONDAMENTA S. ANNA
Venezia, Castello, 944, (Venezia)
Venezia, Castello, 944, (Venezia)
Orario di apertura
da martedì a sabato 11-18
Vernissage
2 Settembre 2023, 17.30
Sito web
Autore
Curatore