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Marco Alemanno / Giorgio Tonelli – Lunica. Omaggio alla luna
La mostra nasce da un’idea di Marco Alemanno e Giorgio Tonelli, due “lunatici” artisti, come hanno ironicamente scelto di definirsi, profondamente affascinati dalla luna e desiderosi di celebrarla utilizzando le forme di espressione a loro più congeniali: la fotografia e la pittura.
Comunicato stampa
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In una sera di luna piena, giovedì 7 ottobre 2010, si svolgerà l’inaugurazione della mostra “Lunica”, ospitata lo scorso giugno/luglio nelle sale di Ca’ Rezzonico a Venezia ed ora allestita nelle sale della Galleria Forni a Bologna.
La mostra nasce da un'idea di Marco Alemanno e Giorgio Tonelli, due "lunatici" artisti, come hanno ironicamente scelto di definirsi, profondamente affascinati dalla luna e desiderosi di celebrarla utilizzando le forme di espressione a loro più congeniali: la fotografia e la pittura.
Marco Alemanno (Nardò, 1980) è attore, autore, produttore, cantante e anomalo fotografo che in soli 6 anni di “improvvisata attività” ha raccolto migliaia di scatti in giro per il mondo. Il percorso espositivo scelto dall'artista, dettato dal tema della luna, accompagna il visitatore in una sorta di “racconto per immagini”, sono visioni che dilatano il senso di quel che appare, diventano parola e suono, musica e silenzio, passato e presente. Quasi un diario di bordo in cui Alemanno sostituisce agli appunti scritti sguardi rubati agli oggetti, ricordi, solitudini, pensieri, sogni dimenticati e storie senza età.
Giorgio Tonelli (Brescia, 1941) presenta una serie di pastelli in cui la luna è sempre colta nel medesimo contesto: l'orizzonte sul mare.
"Lo sguardo fisso", caro all’autore, fisso sull'orizzonte, e sulle possibili variazioni cromatiche che derivano dalle diverse declinazioni della luce della luna: all’imbrunire, in piena notte o alle prime luci dell’alba. Colori caldi e pastosi si alternano a tonalità algide e rarefatte, cieli tersi leggermente striati di nuvole si alternano a cieli plumbei, pesanti e minacciosi, sui quali si staglia sempre la sagoma della luna, protagonista assoluta.
Marco Alemanno e Giorgio Tonelli rendono omaggio in questo modo alla luna e a tutto ciò che essa rappresenta: la celebrazione dell'astro lucente, della divinità, dell'icona dai molti significati. La luna è innanzitutto lucentezza, ma è anche l'antitesi del sole, è l'ombra, il buio, il lato oscuro degli eventi, l’enigmatico potere di muovere le maree, inibire i raccolti, influenzare gli stati d'animo. Una moltitudine di significati racchiusi in un'unica entità. Unica e nulla più. Da qui il titolo della mostra "lunica".
Con queste parole gli artisti protagonisti del progetto desiderano presentarla:
Luna vista dalla Terra, la Luna vista tra le cose, sopra le onde o appesa sopra le antenne, ma anche la Luna-cerchio di ferro arrugginito, la Luna di pietra caduta in mezzo ad altre macerie, la Luna vista, dipinta, svelata o nascosta dentro un oblò.
Cantata dai poeti e dai musicisti, celebrata dai pittori, guardata sempre con un misto di apprezzamento e di attesa, per la sua capacità di muovere la natura e i sentimenti.
A questa figura affascinante e sempre misteriosa rendono omaggio con linguaggi e stili diversi ma in un unico canto corale, due "lunatici" artisti:
Marco Alemmano: fotografo-attore Giorgio Tonelli: pittore
ALLEGATO 1/2
MARCO ALEMANNO
SCHEDA BIOGRAFICA
Nasce a Nardò (LE) il 25 aprile del 1980. Esordisce a 17 anni recitando il ruolo di protagonista in “La fu madre della signora” di Feydeau e “La lezione” di Ionesco. Trasferitosi a Bologna nel 1998, si diploma alla Scuola Biennale di Recitazione presso il Teatro del Navile, interpretando, sempre da protagonista, spettacoli come “Ricorda con rabbia” di Osborne e “Un leggero malessere” di Pinter.
In seguito frequenta vari stage formativi con nuove compagnie del panorama teatrale contemporaneo e partecipa a diversi spettacoli fra Bologna, Milano, Roma, Padova e Verona con rivisitazioni e adattamenti per la scena da Shakespeare, Tondelli e Cocteau.
Nel 2004 ha inizio un fortunato rapporto artistico con Lucio Dalla, per il quale è voce recitante nei concerti per quintetto d’archi e pianoforte che hanno avuto come scenari, fra gli altri, il Teatro Bibiena di Mantova, Palazzo Ducale a Urbino, l’Anfiteatro Greco di Tindari, l’Anfiteatro Romano di Pompei, Palazzo Reale a Milano, lo Sferisterio di Macerata.
Nel febbraio 2005, nella Stagione Lirica del Teatro Comunale di Bologna, è voce narrante in “Pierino e il lupo” di Prokof’ev, oltre che interprete di testi in versi e prosa di Pessoa nello spettacolo "Fado Sognando", organizzato dal Piccolo Teatro di Milano.
Interpreta il ruolo di Turiddu Carnevale nel film "Quijote" dell’artista Mimmo Paladino dedicato a Don Chisciotte, presentato al Festival del Cinema di Venezia 2006.
Presta la sua voce per doppiare Jim Morrison nel mediometraggio animato “46” realizzato da Milo Manara per Valentino Rossi, nel 2007.
Nello stesso anno è con Isabelle Huppert, ospite a Palazzo Reale di Napoli per una serata di letture dedicata al cinema e in particolare al "Quijote" di Paladino e al “Don Chisciotte" di Orson Welles ed è fra gli ospiti de "La Notte della Taranta" a Melpignano (LE) con Carmen Consoli, Peppe Servillo e Lucio Dalla.
Sempre nel 2007 è con Piera Degli Esposti, Muriel Hemingway, Andrea Jonasson Strehler, Angela Baraldi, Enzo Iacchetti, Paolo Mazzarella, in “Speak Truth to Power” di Ariel Dorfman al Teatro Strehler di Milano; oltre che voce recitante con la Royal Philarmonic Orchestra di Londra al Teatro degli Arcimboldi di Milano e all'Auditorium Santa Cecilia di Roma e attore protagonista nello spettacolo “Arlecchino” di Busoni per la regia di Lucio Dalla, coproduzione del Teatro Comunale di Bologna e dell'Opera Festival di Wexford, in Irlanda. È inoltre interprete del testo “Cantico dei Vangeli” di Alda Merini con l'orchestra Toscanini al Teatro Comunale di Piacenza, al Teatro di Verdura di Palermo e nella Valle dei Templi di Agrigento.
È produttore artistico, nonché co-autore di alcuni testi dell’album di Lucio Dalla “Il contrario di me”, del 2007, in cui duetta col cantautore nel brano “I.N.R.I.”.
Nel 2008 ha messo in scena "Francesco, canto di una creatura" di Alda Merini nella Basilica superiore di Assisi ed ha fatto parte del cast di "The beggar's opera" di Gay, con Peppe Servillo, Angela Baraldi per il Teatro Comunale di Bologna, Modena e Reggio Emilia.
Voce recitante nella lettura-concerto dedicata a Benvenuto Cellini, scritta da Lucio Dalla presentata a Firenze il 13 maggio 2008 in occasione della manifestazione "Il Genio fiorentino".
Curatore, oltre che autore delle fotografie e interprete di alcuni brani recitati e cantati, del libro + CD + DVD "Gli occhi di Lucio" di Lucio Dalla (Ed. Bompiani).
Prima presenza come fotografo ad una mostra collettiva presso la Galleria Forni di Bologna a maggio 2009. A giugno dello stesso anno presenta “noncentro”, la prima personale di fotografie, presso la Fondazione Gesualdo Bufalino di Ragusa.
Sempre del 2009 è la produzione artistica (e la scrittura di due testi) del nuovo lavoro discografico di Dalla "Angoli nel cielo", la personale “rossofondo” presso la Galleria Dietro le Quinte” di Catania e l'ideazione dello spettacolo "Rimbaud: la Bellezza amara e insultata" di cui è anche interprete.
Attualmente è impegnato come vocalist e voce recitante nel tour Dalla De Gregori 2010 WORK IN PROGRESS.
ALLEGATO 2/2
GIORGIO TONELLI
SCHEDA BIOGRAFICA
Giorgio Tonelli nasce a Brescia il 5 settembre 1941. Vive e lavora a Bologna.
Terminati gli studi classici, si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza di Pavia dove si laurea in Diritto Internazionale nel 1964. Appassionato d'arte conosce e frequenta alcuni pittori del "Realismo esistenziale" e si lega di profonda amicizia a Sandro Luporini e Gianfranco Ferroni. Nel 1974 abbandona il lavoro e, dopo un lungo viaggio in India, rientrato in Italia, decide di dedicarsi completamente alla pittura, nonostante l'ostracismo del suo ambiente e della famiglia. Inizia a dipingere nello studio di Gianfranco Ferroni che considererà per sempre il suo "maestro etico". Nel 1976 si trasferisce a Londra dove resterà fino al 1983. Nel 1979 partecipa al gruppo della Metacosa (Bartolini, Biagi, Ferroni, Luino, Luporini, Mannocci) che dopo varie mostre si scioglierà nel 1983. Dal 1983 al 1985 vive fra Parigi, New York e Venezia. Nel 1980 si lega alla Galleria Forni di Bologna, città in cui si trasferisce definitivamente nel 1987 e dove tuttora vive e lavora.
Dal 1984 la tematica prevalente è costituita dai paesaggi urbani, che “ferma” in fotogrammi di lucida e inquietante sintesi visiva: trasforma fabbriche e periferie in scenari metafisici fuori dal tempo e dallo spazio. Pittore aristocratico e dal carattere appartato, Giorgio Tonelli è ormai celebre per le sue vedute altere, a volte algide, altre riscaldate da luci dosate con sapienza. Il suo vedutismo, precisionistico e maniacale, è sempre supportato da una sapienza tecnica sorprendente e affascinante. Vedute newyorkesi, colte nelle diverse declinazioni della luce e del giorno, periferie industriali, città ideali di estremo silenzio e le più recenti e riuscitissime prove dei nudi femminili, rivelano una tecnica impeccabile. Protagonista assoluto è il silenzio, protagonista non solo dei paesaggi urbani ma anche delle ampie vedute della pianura emiliana, campagne soleggiate dopo la mietitura, folti filari di alberi allineati lungo l’ampio corso del fiume Po. Particolari i formati lunghi e stretti, che sembrano enfatizzare l’orizzontalità del paesaggio, l’infinita ampiezza dell’orizzonte padano in cui egli racchiude una singolare poetica della luce e del silenzio.
Il curriculum espositivo di Giorgio Tonelli è ricco di avvenimenti importanti, numerose sono le rassegne collettive in luoghi istituzionali alle quali è stato chiamato a partecipare, tra le più recenti "Arte italiana - 1968/2007" a cura di Vittorio Sgarbi, Milano, Palazzo Reale, svoltasi nel 2007. Dello stesso anno è la partecipazione alla 58° Edizione del Premio Michetti nonchè la mostra "Natura morta" a cura di M. Pasquali presso la Fondazione Ragghianti di Lucca e la mostra "Nuovi Pittori della Realtà" a cura di M. Sciaccaluga al PAC di Milano mentre nel 2008, nell'ambito della rassegna "Not so private - Gallerie e storie dell'arte a Bologna", partecipa all'esposizione "Galleria Forni e Galleria Stefano Forni: dal 1967 una storia per l'Arte Figurativa" organizzata dal Mambo (Museo d'Arte Moderna di Bologna) nello spazio di Villa delle Rose. L'ultima personale è del 2009 allo Galleria Jannone di Milano con una mostra di pastelli dal titolo "Lo sguardo fisso".
La mostra nasce da un'idea di Marco Alemanno e Giorgio Tonelli, due "lunatici" artisti, come hanno ironicamente scelto di definirsi, profondamente affascinati dalla luna e desiderosi di celebrarla utilizzando le forme di espressione a loro più congeniali: la fotografia e la pittura.
Marco Alemanno (Nardò, 1980) è attore, autore, produttore, cantante e anomalo fotografo che in soli 6 anni di “improvvisata attività” ha raccolto migliaia di scatti in giro per il mondo. Il percorso espositivo scelto dall'artista, dettato dal tema della luna, accompagna il visitatore in una sorta di “racconto per immagini”, sono visioni che dilatano il senso di quel che appare, diventano parola e suono, musica e silenzio, passato e presente. Quasi un diario di bordo in cui Alemanno sostituisce agli appunti scritti sguardi rubati agli oggetti, ricordi, solitudini, pensieri, sogni dimenticati e storie senza età.
Giorgio Tonelli (Brescia, 1941) presenta una serie di pastelli in cui la luna è sempre colta nel medesimo contesto: l'orizzonte sul mare.
"Lo sguardo fisso", caro all’autore, fisso sull'orizzonte, e sulle possibili variazioni cromatiche che derivano dalle diverse declinazioni della luce della luna: all’imbrunire, in piena notte o alle prime luci dell’alba. Colori caldi e pastosi si alternano a tonalità algide e rarefatte, cieli tersi leggermente striati di nuvole si alternano a cieli plumbei, pesanti e minacciosi, sui quali si staglia sempre la sagoma della luna, protagonista assoluta.
Marco Alemanno e Giorgio Tonelli rendono omaggio in questo modo alla luna e a tutto ciò che essa rappresenta: la celebrazione dell'astro lucente, della divinità, dell'icona dai molti significati. La luna è innanzitutto lucentezza, ma è anche l'antitesi del sole, è l'ombra, il buio, il lato oscuro degli eventi, l’enigmatico potere di muovere le maree, inibire i raccolti, influenzare gli stati d'animo. Una moltitudine di significati racchiusi in un'unica entità. Unica e nulla più. Da qui il titolo della mostra "lunica".
Con queste parole gli artisti protagonisti del progetto desiderano presentarla:
Luna vista dalla Terra, la Luna vista tra le cose, sopra le onde o appesa sopra le antenne, ma anche la Luna-cerchio di ferro arrugginito, la Luna di pietra caduta in mezzo ad altre macerie, la Luna vista, dipinta, svelata o nascosta dentro un oblò.
Cantata dai poeti e dai musicisti, celebrata dai pittori, guardata sempre con un misto di apprezzamento e di attesa, per la sua capacità di muovere la natura e i sentimenti.
A questa figura affascinante e sempre misteriosa rendono omaggio con linguaggi e stili diversi ma in un unico canto corale, due "lunatici" artisti:
Marco Alemmano: fotografo-attore Giorgio Tonelli: pittore
ALLEGATO 1/2
MARCO ALEMANNO
SCHEDA BIOGRAFICA
Nasce a Nardò (LE) il 25 aprile del 1980. Esordisce a 17 anni recitando il ruolo di protagonista in “La fu madre della signora” di Feydeau e “La lezione” di Ionesco. Trasferitosi a Bologna nel 1998, si diploma alla Scuola Biennale di Recitazione presso il Teatro del Navile, interpretando, sempre da protagonista, spettacoli come “Ricorda con rabbia” di Osborne e “Un leggero malessere” di Pinter.
In seguito frequenta vari stage formativi con nuove compagnie del panorama teatrale contemporaneo e partecipa a diversi spettacoli fra Bologna, Milano, Roma, Padova e Verona con rivisitazioni e adattamenti per la scena da Shakespeare, Tondelli e Cocteau.
Nel 2004 ha inizio un fortunato rapporto artistico con Lucio Dalla, per il quale è voce recitante nei concerti per quintetto d’archi e pianoforte che hanno avuto come scenari, fra gli altri, il Teatro Bibiena di Mantova, Palazzo Ducale a Urbino, l’Anfiteatro Greco di Tindari, l’Anfiteatro Romano di Pompei, Palazzo Reale a Milano, lo Sferisterio di Macerata.
Nel febbraio 2005, nella Stagione Lirica del Teatro Comunale di Bologna, è voce narrante in “Pierino e il lupo” di Prokof’ev, oltre che interprete di testi in versi e prosa di Pessoa nello spettacolo "Fado Sognando", organizzato dal Piccolo Teatro di Milano.
Interpreta il ruolo di Turiddu Carnevale nel film "Quijote" dell’artista Mimmo Paladino dedicato a Don Chisciotte, presentato al Festival del Cinema di Venezia 2006.
Presta la sua voce per doppiare Jim Morrison nel mediometraggio animato “46” realizzato da Milo Manara per Valentino Rossi, nel 2007.
Nello stesso anno è con Isabelle Huppert, ospite a Palazzo Reale di Napoli per una serata di letture dedicata al cinema e in particolare al "Quijote" di Paladino e al “Don Chisciotte" di Orson Welles ed è fra gli ospiti de "La Notte della Taranta" a Melpignano (LE) con Carmen Consoli, Peppe Servillo e Lucio Dalla.
Sempre nel 2007 è con Piera Degli Esposti, Muriel Hemingway, Andrea Jonasson Strehler, Angela Baraldi, Enzo Iacchetti, Paolo Mazzarella, in “Speak Truth to Power” di Ariel Dorfman al Teatro Strehler di Milano; oltre che voce recitante con la Royal Philarmonic Orchestra di Londra al Teatro degli Arcimboldi di Milano e all'Auditorium Santa Cecilia di Roma e attore protagonista nello spettacolo “Arlecchino” di Busoni per la regia di Lucio Dalla, coproduzione del Teatro Comunale di Bologna e dell'Opera Festival di Wexford, in Irlanda. È inoltre interprete del testo “Cantico dei Vangeli” di Alda Merini con l'orchestra Toscanini al Teatro Comunale di Piacenza, al Teatro di Verdura di Palermo e nella Valle dei Templi di Agrigento.
È produttore artistico, nonché co-autore di alcuni testi dell’album di Lucio Dalla “Il contrario di me”, del 2007, in cui duetta col cantautore nel brano “I.N.R.I.”.
Nel 2008 ha messo in scena "Francesco, canto di una creatura" di Alda Merini nella Basilica superiore di Assisi ed ha fatto parte del cast di "The beggar's opera" di Gay, con Peppe Servillo, Angela Baraldi per il Teatro Comunale di Bologna, Modena e Reggio Emilia.
Voce recitante nella lettura-concerto dedicata a Benvenuto Cellini, scritta da Lucio Dalla presentata a Firenze il 13 maggio 2008 in occasione della manifestazione "Il Genio fiorentino".
Curatore, oltre che autore delle fotografie e interprete di alcuni brani recitati e cantati, del libro + CD + DVD "Gli occhi di Lucio" di Lucio Dalla (Ed. Bompiani).
Prima presenza come fotografo ad una mostra collettiva presso la Galleria Forni di Bologna a maggio 2009. A giugno dello stesso anno presenta “noncentro”, la prima personale di fotografie, presso la Fondazione Gesualdo Bufalino di Ragusa.
Sempre del 2009 è la produzione artistica (e la scrittura di due testi) del nuovo lavoro discografico di Dalla "Angoli nel cielo", la personale “rossofondo” presso la Galleria Dietro le Quinte” di Catania e l'ideazione dello spettacolo "Rimbaud: la Bellezza amara e insultata" di cui è anche interprete.
Attualmente è impegnato come vocalist e voce recitante nel tour Dalla De Gregori 2010 WORK IN PROGRESS.
ALLEGATO 2/2
GIORGIO TONELLI
SCHEDA BIOGRAFICA
Giorgio Tonelli nasce a Brescia il 5 settembre 1941. Vive e lavora a Bologna.
Terminati gli studi classici, si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza di Pavia dove si laurea in Diritto Internazionale nel 1964. Appassionato d'arte conosce e frequenta alcuni pittori del "Realismo esistenziale" e si lega di profonda amicizia a Sandro Luporini e Gianfranco Ferroni. Nel 1974 abbandona il lavoro e, dopo un lungo viaggio in India, rientrato in Italia, decide di dedicarsi completamente alla pittura, nonostante l'ostracismo del suo ambiente e della famiglia. Inizia a dipingere nello studio di Gianfranco Ferroni che considererà per sempre il suo "maestro etico". Nel 1976 si trasferisce a Londra dove resterà fino al 1983. Nel 1979 partecipa al gruppo della Metacosa (Bartolini, Biagi, Ferroni, Luino, Luporini, Mannocci) che dopo varie mostre si scioglierà nel 1983. Dal 1983 al 1985 vive fra Parigi, New York e Venezia. Nel 1980 si lega alla Galleria Forni di Bologna, città in cui si trasferisce definitivamente nel 1987 e dove tuttora vive e lavora.
Dal 1984 la tematica prevalente è costituita dai paesaggi urbani, che “ferma” in fotogrammi di lucida e inquietante sintesi visiva: trasforma fabbriche e periferie in scenari metafisici fuori dal tempo e dallo spazio. Pittore aristocratico e dal carattere appartato, Giorgio Tonelli è ormai celebre per le sue vedute altere, a volte algide, altre riscaldate da luci dosate con sapienza. Il suo vedutismo, precisionistico e maniacale, è sempre supportato da una sapienza tecnica sorprendente e affascinante. Vedute newyorkesi, colte nelle diverse declinazioni della luce e del giorno, periferie industriali, città ideali di estremo silenzio e le più recenti e riuscitissime prove dei nudi femminili, rivelano una tecnica impeccabile. Protagonista assoluto è il silenzio, protagonista non solo dei paesaggi urbani ma anche delle ampie vedute della pianura emiliana, campagne soleggiate dopo la mietitura, folti filari di alberi allineati lungo l’ampio corso del fiume Po. Particolari i formati lunghi e stretti, che sembrano enfatizzare l’orizzontalità del paesaggio, l’infinita ampiezza dell’orizzonte padano in cui egli racchiude una singolare poetica della luce e del silenzio.
Il curriculum espositivo di Giorgio Tonelli è ricco di avvenimenti importanti, numerose sono le rassegne collettive in luoghi istituzionali alle quali è stato chiamato a partecipare, tra le più recenti "Arte italiana - 1968/2007" a cura di Vittorio Sgarbi, Milano, Palazzo Reale, svoltasi nel 2007. Dello stesso anno è la partecipazione alla 58° Edizione del Premio Michetti nonchè la mostra "Natura morta" a cura di M. Pasquali presso la Fondazione Ragghianti di Lucca e la mostra "Nuovi Pittori della Realtà" a cura di M. Sciaccaluga al PAC di Milano mentre nel 2008, nell'ambito della rassegna "Not so private - Gallerie e storie dell'arte a Bologna", partecipa all'esposizione "Galleria Forni e Galleria Stefano Forni: dal 1967 una storia per l'Arte Figurativa" organizzata dal Mambo (Museo d'Arte Moderna di Bologna) nello spazio di Villa delle Rose. L'ultima personale è del 2009 allo Galleria Jannone di Milano con una mostra di pastelli dal titolo "Lo sguardo fisso".
07
ottobre 2010
Marco Alemanno / Giorgio Tonelli – Lunica. Omaggio alla luna
Dal 07 ottobre al 04 novembre 2010
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
GALLERIA FORNI
Bologna, Via Farini, 26, (Bologna)
Bologna, Via Farini, 26, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì a sabato 9.30-13 e 16-19.30
Vernissage
7 Ottobre 2010, ore 18
Autore