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Marco Angelini – Parola informa
A Roma viene presentata per la prima volta la sua ricerca sulle parole, ponendo l’accento sulle logiche evolutive del linguaggio attraverso un’operazione socio-semiologica che ci fa “disegnare i colori”.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
parola informa
a cura di Tiziana Lamusta in collaborazione con Jan Kozaczuk e Stefano Trionfetti
Testi critici: Alessio Cosentino
2 – 18 aprile 2011
Inaugura il 2 aprile alle ore 19.00, presso la b>gallery di Roma, parola informa, la personale di
Marco Angelini, a cura di Tiziana Lamusta in collaborazione con Jan Kozaczuk e Stefano Trionfetti.
Partito dall’utilizzo di materiali di recupero per proseguire con sperimentazioni su metalli e plastiche,
Marco Angelini fa irruzione sulla scena artistica con i suoi assemblage ricoperti di cellophane. Concentra
successivamente la sua ricerca espressiva sulla materia lavorando sul polistirolo. Tornato alle tele,
introduce spazi bianchi di maggiore dimensione che esaltano l’equilibrio delle composizioni. Dai suoi
viaggi per studiare legami tra tradizioni culturali e avvenirismo tecnologico in contesti urbani complessi
nasce il suo nuovo lavoro, che ha come tema, appunto, il viaggio, con l’intento di soddisfare la sua
curiosità e il suo interesse nei confronti della gente e delle culture.
A Roma viene presentata per la prima volta la sua ricerca sulle parole, ponendo l’accento sulle logiche
evolutive del linguaggio attraverso un’operazione socio-semiologica che ci fa “disegnare i colori”.
In questo nuovo passaggio di poetica ed evoluzione, Marco Angelini si occupa letteralmente della
“forma delle parole”, usate non solo come “significante”, ma - e soprattutto - come primario elemento
visivo e segnico: è un grafema slegato dalla valenza fonica. Trasfigurate in forme e colori le parole
diventano un vero e proprio contributo alla composizione grafica dell’opera.
Ed è così che la parola diventa immagine, espressione pittorica in grado di comunicare autonomamente
messaggi e contenuti non linguistici; è un ideogramma, nel senso letterale del termine, con un suo
preciso significato iconico che si esprime sul piano del disegno della "parola dipinta".
La frase, ripetuta nelle sue opere come un mantra, diventa vero ponte e connessione col mondo,
esprimendo caratteri e sfumature che ogni società custodisce dentro di sé.
a cura di Tiziana Lamusta in collaborazione con Jan Kozaczuk e Stefano Trionfetti
Testi critici: Alessio Cosentino
2 – 18 aprile 2011
Inaugura il 2 aprile alle ore 19.00, presso la b>gallery di Roma, parola informa, la personale di
Marco Angelini, a cura di Tiziana Lamusta in collaborazione con Jan Kozaczuk e Stefano Trionfetti.
Partito dall’utilizzo di materiali di recupero per proseguire con sperimentazioni su metalli e plastiche,
Marco Angelini fa irruzione sulla scena artistica con i suoi assemblage ricoperti di cellophane. Concentra
successivamente la sua ricerca espressiva sulla materia lavorando sul polistirolo. Tornato alle tele,
introduce spazi bianchi di maggiore dimensione che esaltano l’equilibrio delle composizioni. Dai suoi
viaggi per studiare legami tra tradizioni culturali e avvenirismo tecnologico in contesti urbani complessi
nasce il suo nuovo lavoro, che ha come tema, appunto, il viaggio, con l’intento di soddisfare la sua
curiosità e il suo interesse nei confronti della gente e delle culture.
A Roma viene presentata per la prima volta la sua ricerca sulle parole, ponendo l’accento sulle logiche
evolutive del linguaggio attraverso un’operazione socio-semiologica che ci fa “disegnare i colori”.
In questo nuovo passaggio di poetica ed evoluzione, Marco Angelini si occupa letteralmente della
“forma delle parole”, usate non solo come “significante”, ma - e soprattutto - come primario elemento
visivo e segnico: è un grafema slegato dalla valenza fonica. Trasfigurate in forme e colori le parole
diventano un vero e proprio contributo alla composizione grafica dell’opera.
Ed è così che la parola diventa immagine, espressione pittorica in grado di comunicare autonomamente
messaggi e contenuti non linguistici; è un ideogramma, nel senso letterale del termine, con un suo
preciso significato iconico che si esprime sul piano del disegno della "parola dipinta".
La frase, ripetuta nelle sue opere come un mantra, diventa vero ponte e connessione col mondo,
esprimendo caratteri e sfumature che ogni società custodisce dentro di sé.
02
aprile 2011
Marco Angelini – Parola informa
Dal 02 al 18 aprile 2011
arte contemporanea
Location
B>GALLERY
Roma, Piazza Di Santa Cecilia, 16, (Roma)
Roma, Piazza Di Santa Cecilia, 16, (Roma)
Orario di apertura
da lunedi a venerdi 11-13 e 15-22
sabato solo pomeriggio
domenica chiuso
Vernissage
2 Aprile 2011, ore 19.00
Autore
Curatore