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Marco Angelini – Solchi urbani. La città della mente
Partendo dalla sensazione che “urbano” sia solo uno stato mentale più che reale le opere di questa mostra riflettono sull’effetto più o meno cosciente che le città e i grandi abitati urbani lasciano su chi le abita
Comunicato stampa
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Come scrive il critico Alessio Cosentino con questa mostra Marco Angelini fa un passo in più: si sposta da una percezione del mondo intimistica (quasi solipsista nel suo essere così solo come individuo nel mondo) ad una riflessione sulle tracce che lasciamo nel nostro passaggio.
Le tracce o, meglio, i solchi sono pur sempre "Resti"/residui di una vita e di un percorso: un’evoluzione quindi, ma pur sempre in linea con la poetica che accompagna questo artista sin dalla mostra personale a Londra (vedi Restful Turmoil –luglio/agosto 2009).
Partendo dalla sensazione che "urbano" sia solo uno stato mentale più che reale le opere di questa mostra riflettono sull'effetto più o meno cosciente che le città e i grandi abitati urbani lasciano su chi le abita: da sfondo di una vita diventano, in qualche modo, artefici di cambiamenti profondi che, stratificandosi, diventano prima ferite e poi solchi evidenti testimoni di un tempo che scorre e segna i percorsi di una vita.
Questi solchi sono universali, rintracciabili in tutte le coscienze umane.
Una mostra che parla del nostro tempo, una sensibilità ed un interesse quasi "sociologico" in cui i rapporti tra individui vengono profondamente scanditi dai ritmi e dalle atmosfere che le metropoli ci imprimono dentro.
Le città nascono per un bisogno di aggregazione e di organizzazione ma noi, da ultimo, ci ritroviamo sempre nella nostra solitudine percorrendo la nostra traiettoria scavando così i nostri solchi che somigliano sempre più ad orbitali di elettroni.
Marco Angelini: Nato il 5 giugno 1971 a Roma.
Si è laureato presso la Facoltà di Sociologia dell’università La Sapienza di Roma per poi intraprendere studi di Psicologia.
Vive e lavora a Roma.
Viaggia per studiare legami tra tradizioni culturali e avvenirismo tecnologico in contesti urbani complessi.
Concentra la sua ricerca espressiva sulla materia.
E’ partito dall’utilizzo di materiali di recupero per proseguire con sperimentazioni su metalli e plastiche.
Fra le principali esposizioni ricordiamo: 2009_ FabbricArt, Roma; Wystawa Galeria, Varsavia; The Brick Lane Gallery, Londra; 2008_ Galleria White Cube 3, Roma; Zamojska Gallery, Zamość; Pracownia Gallery, Varsavia; 2007_ Fabs Gallery, Varsavia; Onishi Gallery, Chelsea, New York; 13 Gallery, Varsavia; Galleria Crispi, Roma; 2006_ Palazzo della Ragione, Mantova; Galleria Gard, Roma, 2005_ Galleria Art-in Roma; 2004_ Biennale delle Arti dell’Unità d’Italia, Reggia di Caserta;
Le tracce o, meglio, i solchi sono pur sempre "Resti"/residui di una vita e di un percorso: un’evoluzione quindi, ma pur sempre in linea con la poetica che accompagna questo artista sin dalla mostra personale a Londra (vedi Restful Turmoil –luglio/agosto 2009).
Partendo dalla sensazione che "urbano" sia solo uno stato mentale più che reale le opere di questa mostra riflettono sull'effetto più o meno cosciente che le città e i grandi abitati urbani lasciano su chi le abita: da sfondo di una vita diventano, in qualche modo, artefici di cambiamenti profondi che, stratificandosi, diventano prima ferite e poi solchi evidenti testimoni di un tempo che scorre e segna i percorsi di una vita.
Questi solchi sono universali, rintracciabili in tutte le coscienze umane.
Una mostra che parla del nostro tempo, una sensibilità ed un interesse quasi "sociologico" in cui i rapporti tra individui vengono profondamente scanditi dai ritmi e dalle atmosfere che le metropoli ci imprimono dentro.
Le città nascono per un bisogno di aggregazione e di organizzazione ma noi, da ultimo, ci ritroviamo sempre nella nostra solitudine percorrendo la nostra traiettoria scavando così i nostri solchi che somigliano sempre più ad orbitali di elettroni.
Marco Angelini: Nato il 5 giugno 1971 a Roma.
Si è laureato presso la Facoltà di Sociologia dell’università La Sapienza di Roma per poi intraprendere studi di Psicologia.
Vive e lavora a Roma.
Viaggia per studiare legami tra tradizioni culturali e avvenirismo tecnologico in contesti urbani complessi.
Concentra la sua ricerca espressiva sulla materia.
E’ partito dall’utilizzo di materiali di recupero per proseguire con sperimentazioni su metalli e plastiche.
Fra le principali esposizioni ricordiamo: 2009_ FabbricArt, Roma; Wystawa Galeria, Varsavia; The Brick Lane Gallery, Londra; 2008_ Galleria White Cube 3, Roma; Zamojska Gallery, Zamość; Pracownia Gallery, Varsavia; 2007_ Fabs Gallery, Varsavia; Onishi Gallery, Chelsea, New York; 13 Gallery, Varsavia; Galleria Crispi, Roma; 2006_ Palazzo della Ragione, Mantova; Galleria Gard, Roma, 2005_ Galleria Art-in Roma; 2004_ Biennale delle Arti dell’Unità d’Italia, Reggia di Caserta;
10
giugno 2010
Marco Angelini – Solchi urbani. La città della mente
Dal 10 al 26 giugno 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA ANDRE’
Roma, Via Giulia, 175, (Roma)
Roma, Via Giulia, 175, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato, ore: 11.00 – 13.00 e 15.30 - 19.30
Vernissage
10 Giugno 2010, ore 18.30
Autore
Curatore