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Marco Barina
“L’assemblare” di Barina tra-s-forma. Gli oggetti perdono la ragione del loro uso e diventano oggetti metafisici. Tutto il suo lavoro ruota intorno alla figura umana e gli oggetti trasformati diventano archetipi del nostro sapere e della nostra memoria.
Comunicato stampa
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Osserviamo con i “nostri occhi”, il nostro modo di guardare è conseguente alla nostra cultura, a quel bagaglio di immagini che staziona nella zona di memoria del nostro cervello. Si vede, si sente, si percepisce secondo le proprie esperienze e in relazione allo spazio e al tempo.
Marco Barina è uomo di cultura, osserva lo scorrere del tempo attraverso la storia dell’arte tracciata dalle molteplici culture ed etnie.
Il tempo, convenzione che ci rende consapevoli della nostra esistenza, domina l’opera di Barina, ogni sua opera è avvolta da una patina che dà una forma all’idea del tempo fisico e mentale, forma che si manifesta nelle nostre menti attraverso la nostra conoscenza.
Nelle sue opere la magia della potenza espressiva dell’arte africana, la simbologia dell’arte orientale, si rivelano in una spazzola, in un vecchio chiodo, in un antico strumento di misura, in un utensile. Il nostro cervello capta il linguaggio semantico di Barina ed entra in una rappresentazione dove, in uno spazio metafisico, il tempo diventa protagonista. “L’assemblare” di Barina tra-s-forma. Gli oggetti perdono la ragione del loro uso e diventano oggetti metafisici, rappresentazioni antropomorfe che ci portano alle nostre origini. Una magia ancestrale ci conduce negli spazi più reconditi delle nostre menti.
Tutto il suo lavoro ruota intorno alla figura umana e gli oggetti trasformati diventano archetipi del nostro sapere e della nostra memoria.
Giorgio Cardazzo dicembre 2010
Marco Barina è uomo di cultura, osserva lo scorrere del tempo attraverso la storia dell’arte tracciata dalle molteplici culture ed etnie.
Il tempo, convenzione che ci rende consapevoli della nostra esistenza, domina l’opera di Barina, ogni sua opera è avvolta da una patina che dà una forma all’idea del tempo fisico e mentale, forma che si manifesta nelle nostre menti attraverso la nostra conoscenza.
Nelle sue opere la magia della potenza espressiva dell’arte africana, la simbologia dell’arte orientale, si rivelano in una spazzola, in un vecchio chiodo, in un antico strumento di misura, in un utensile. Il nostro cervello capta il linguaggio semantico di Barina ed entra in una rappresentazione dove, in uno spazio metafisico, il tempo diventa protagonista. “L’assemblare” di Barina tra-s-forma. Gli oggetti perdono la ragione del loro uso e diventano oggetti metafisici, rappresentazioni antropomorfe che ci portano alle nostre origini. Una magia ancestrale ci conduce negli spazi più reconditi delle nostre menti.
Tutto il suo lavoro ruota intorno alla figura umana e gli oggetti trasformati diventano archetipi del nostro sapere e della nostra memoria.
Giorgio Cardazzo dicembre 2010
20
gennaio 2011
Marco Barina
Dal 20 gennaio al 25 febbraio 2011
arte contemporanea
Location
CARDAZZO FACTORY
Milano, Via Alessandro Manzoni, 45, (Milano)
Milano, Via Alessandro Manzoni, 45, (Milano)
Orario di apertura
da martedi a venerdi 11-12.45 e 16-19
sabato solo su appuntamento
Vernissage
20 Gennaio 2011, dalle ore 18.30
Autore