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Marco Berlanda
Come ogni anno, la Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, si pone anche come centro di promozione della creatività territoriale, puntando l’attenzione su alcuni artisti trentini
Comunicato stampa
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Come ogni anno, la Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, si pone anche come centro di promozione della creatività territoriale, puntando l’attenzione su alcuni artisti trentini. E’ dedicata a Marco Berlanda, a cura di Renzo Francescotti e Fabio Cavallucci, la mostra personale aperta dal 14 aprile al 6 maggio 2007, presso lo Spazio Foyer del Centro Servizi Culturali S. Chiara, con inaugurazione il 13 aprile alle 18.00.
La pittura di Berlanda affronta generi “classici”, come il ritratto e la figura umana, il paesaggio, il tema del sacro, con tecniche della tradizione come l’olio, le terre, l’incisione.
Ciò che rende fortemente personale il suo stile è la composizione delle immagini, la resa delle espressioni, l’istintività e la spontaneità nella combinazione dei vari elementi. L’artista mescola i colori, prova e sperimenta soluzioni diverse elaborando una visione del mondo volutamente fiabesca e ingenua. Lo stile evoca ricordi cubisti ed espressionisti, che scombinano le figure per riproporle attraverso campiture piatte dal contorno deciso e dai colori intensi.
Vari ritratti sono creati con l’ausilio di materiali fotografici, generalmente scatti realizzati in prima persona, proiettati sulla parete dello studio. Le sue fotografie sono spesso multiple, versioni leggermente differenti dello stesso soggetto, utilizzate come fonte di documentazione visiva e spunto di ispirazione. Altrettanto numerosi sono i ritratti pittorici, riproposizioni dello stesso soggetto a distanza di tempo (come ad esempio i suoi Giuseppina), oppure realizzazioni concentrate in pochi giorni (come i quattro ritratti dedicati al poeta Renzo Francescotti). La prassi di documentare dapprima fotograficamente i soggetti dei suoi dipinti, si ritrova anche nei paesaggi. Negli ultimi anni infatti l’artista, che inizialmente amava dipingere en plen air, preferisce servirsi del mezzo meccanico per immortalare scorci paesaggistici da trasporre in seguito sulla tela. Protagonisti di questi lavori sono piazze, strade, luoghi, vie di Trento e del Trentino, disegnati con segni marcati e scuri, prediligendo punti di vista anomali, che variano dal rasoterra alla vista dall’alto, al volo d’uccello, come si può ammirare in Castel Toblino, Madonna della Corona, San Romedio.
Interessanti sono infine alcuni scorci di chiese e castelli, in cui svettano campanili e torri, così da equilibrare un impianto di linee giocate prevalentemente sull’orizzontalità.
Oltre alla ricchezza del colore e la forza delle linee le tele di Berlanda si caratterizzano per il ripetersi seriale di personaggi, automobili e animali, piccoli elementi che ribadiscono il suo rifiuto totale del vuoto.
Marco Berlanda nasce nel 1932 a Trento, città ove tuttora risiede.. Autodidatta, è solo in età matura, dal 1975, che si dedica in modo assiduo all’arte, entrando in contatto con diverse associazioni, come il Gruppo "Studio Arti Visuali" di Trento, il Gruppo "La Cerchia", ed infine il Gruppo U.C.A.I.. Tra le numerose presenze in mostre personali e collettive merita di essere segnalata quella alla "Internationale Kunstlerborse” di Francoforte, nel 1984, e la partecipazione alla rassegna "El encuentro de dos mundos" dell'Estado de Sonora in Messico, nel 1992. Per due volte gli viene conferito il "Premio Nazionale Arti Naïves" di Luzzara, fondato da Cesare Zavattini.
La pittura di Berlanda affronta generi “classici”, come il ritratto e la figura umana, il paesaggio, il tema del sacro, con tecniche della tradizione come l’olio, le terre, l’incisione.
Ciò che rende fortemente personale il suo stile è la composizione delle immagini, la resa delle espressioni, l’istintività e la spontaneità nella combinazione dei vari elementi. L’artista mescola i colori, prova e sperimenta soluzioni diverse elaborando una visione del mondo volutamente fiabesca e ingenua. Lo stile evoca ricordi cubisti ed espressionisti, che scombinano le figure per riproporle attraverso campiture piatte dal contorno deciso e dai colori intensi.
Vari ritratti sono creati con l’ausilio di materiali fotografici, generalmente scatti realizzati in prima persona, proiettati sulla parete dello studio. Le sue fotografie sono spesso multiple, versioni leggermente differenti dello stesso soggetto, utilizzate come fonte di documentazione visiva e spunto di ispirazione. Altrettanto numerosi sono i ritratti pittorici, riproposizioni dello stesso soggetto a distanza di tempo (come ad esempio i suoi Giuseppina), oppure realizzazioni concentrate in pochi giorni (come i quattro ritratti dedicati al poeta Renzo Francescotti). La prassi di documentare dapprima fotograficamente i soggetti dei suoi dipinti, si ritrova anche nei paesaggi. Negli ultimi anni infatti l’artista, che inizialmente amava dipingere en plen air, preferisce servirsi del mezzo meccanico per immortalare scorci paesaggistici da trasporre in seguito sulla tela. Protagonisti di questi lavori sono piazze, strade, luoghi, vie di Trento e del Trentino, disegnati con segni marcati e scuri, prediligendo punti di vista anomali, che variano dal rasoterra alla vista dall’alto, al volo d’uccello, come si può ammirare in Castel Toblino, Madonna della Corona, San Romedio.
Interessanti sono infine alcuni scorci di chiese e castelli, in cui svettano campanili e torri, così da equilibrare un impianto di linee giocate prevalentemente sull’orizzontalità.
Oltre alla ricchezza del colore e la forza delle linee le tele di Berlanda si caratterizzano per il ripetersi seriale di personaggi, automobili e animali, piccoli elementi che ribadiscono il suo rifiuto totale del vuoto.
Marco Berlanda nasce nel 1932 a Trento, città ove tuttora risiede.. Autodidatta, è solo in età matura, dal 1975, che si dedica in modo assiduo all’arte, entrando in contatto con diverse associazioni, come il Gruppo "Studio Arti Visuali" di Trento, il Gruppo "La Cerchia", ed infine il Gruppo U.C.A.I.. Tra le numerose presenze in mostre personali e collettive merita di essere segnalata quella alla "Internationale Kunstlerborse” di Francoforte, nel 1984, e la partecipazione alla rassegna "El encuentro de dos mundos" dell'Estado de Sonora in Messico, nel 1992. Per due volte gli viene conferito il "Premio Nazionale Arti Naïves" di Luzzara, fondato da Cesare Zavattini.
13
aprile 2007
Marco Berlanda
Dal 13 aprile al 06 maggio 2007
arte contemporanea
Location
CENTRO SANTA CHIARA
Trento, Via Santa Croce, 67, (Trento)
Trento, Via Santa Croce, 67, (Trento)
Orario di apertura
10-18, chiuso il lunedì
Vernissage
13 Aprile 2007, ore 18
Autore
Curatore