Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Marco Biondi – Riunioni intime
L’amore per gli animali, in questo caso creature familiari, salvate una ad una dalle umane crudeltà, è il motivo centrale di Riunioni intime, la magnifica serie fotografica di Marco Biondi stampata su fogli di libri antichi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’amore per gli animali, in questo caso creature familiari, salvate una ad una dalle umane crudeltà, è il motivo centrale di Riunioni intime, la magnifica serie fotografica di Marco Biondi in mostra dal 28 marzo al 7 aprile presso Artisti ai Banchi, lo spazio espositivo recentemente inaugurato da Lena Salvatori. Pecore, buoi, cavalli, capre diventano testimoni di un mondo arcaico e silenzioso, denso di simboli, suggestioni, infinite vibrazioni che si trasmettono infine come fluido linguaggio emotivo. Gli animali sono ritratti in solitudine, in un istante perfetto e conchiuso delle loro vite, che Biondi ferma nel tempo con padronanza assoluta dell’arte fotografica. Musi, corpi, manti di viva morbidezza, che non sorprenderebbe vedere sollevarsi in respiro, si stagliano su trame di foglie, rovi, fili d’erba come indizio di mondi compiuti ma mai angusti. Nei pochi scatti in cui gli animali sono assenti è comunque il loro sguardo limpido e innocente a guidarci attraverso il mistero delle ombre, le geometrie contorte dei rami, il riflesso di pozzanghere che sembrano contenere tutto il cielo che a un mondo si può concedere.
Ritratte in una fissità che rimanda alle statuette votive egizie o alle icone bizantine, queste umili e solennissime creature ci parlano di vita e di morte, di sacralità e fusione panica, come aspetti di una semplicità dell’esistere che per gli umani è traguardo inarrivabile. Con la stessa naturalezza che è l’ispirazione primaria di Riunioni intime, Biondi dissemina i suoi ritratti di animali di squarci metafisici ed echi di eternità, senza mai rinunciare a un tratto fotografico di scarna purezza, che amplifica la sostanza concettuale delle sue opere e l’onirismo della campagna laziale. Illuminante anche la scelta dell’artista di stampare su pagine strappate da un libro del primo Novecento: carta ingiallita, vissuta, leggera come i sogni e la memoria, per fare di ogni foto un unicum irripetibile e donare al bianco/nero un inedito calore cromatico.
Da "In rispettoso silenzio", testo di presentazione di Arnaldo Romani Brizzi: «...Attraverso gli animali da pascolo Biondi scopre la «naturalezza» della natura, del vivere e morire come ciclo ineliminabile e insuperabile dello stare qui sulla Terra. Anche, mi dice, scopre l'estrema dignità con cui gli animali affrontano malattie e dolori causati dalle stesse. Basta un nulla per fare poesia dello sguardo: un ramo di rovo impigliatosi nel vello lanoso della pecora; o, come raccontato, il riflesso di rami spogli di foglie in una pozzanghera che sembra composta da mercurio per quanto brillante è l'acqua. Due buoi appaiono per loro andamento, o per loro stasi, in posa plastica, quasi egizia, apposta per essere immortalati nello scatto severo e scarno. Un cavallo, tutto sulla destra dell'immagine, ci si mostra rimpiccolito nella propria misura per il confronto con il luogo. Una testa di capra, seminascosta da un telo di plastica, ma che ha la suggestione di un morbido velo di seta, esibisce l'ornamento del proprio sonaglio. Una pecora solitaria, accovacciata su una roccia, che rinvia a una dimensione di preghiera, con il pensiero alla pecorella smarrita e al suo buon pastore. E via continuando: piccole sfumature, sottili vibrazioni apparentemente fatte quasi di nulla, ma possibilitate all'atto emozionale. Tutto attraverso il percorso della semplicità che, come ben sappiamo (e quanto lo sappiamo!), è così difficile da raggiungere e rispettare in un linguaggio compiuto. Biondi ci riesce, con un rispettoso silenzio: queste sue immagini sembrano sospendere i suoni degli animali ritratti, i loro versi, i fruscii e gli scalpiccii dei loro movimenti. Tutto è e resta silente, misterioso evento dello sguardo; incantamento del risultato compiuto».
Ritratte in una fissità che rimanda alle statuette votive egizie o alle icone bizantine, queste umili e solennissime creature ci parlano di vita e di morte, di sacralità e fusione panica, come aspetti di una semplicità dell’esistere che per gli umani è traguardo inarrivabile. Con la stessa naturalezza che è l’ispirazione primaria di Riunioni intime, Biondi dissemina i suoi ritratti di animali di squarci metafisici ed echi di eternità, senza mai rinunciare a un tratto fotografico di scarna purezza, che amplifica la sostanza concettuale delle sue opere e l’onirismo della campagna laziale. Illuminante anche la scelta dell’artista di stampare su pagine strappate da un libro del primo Novecento: carta ingiallita, vissuta, leggera come i sogni e la memoria, per fare di ogni foto un unicum irripetibile e donare al bianco/nero un inedito calore cromatico.
Da "In rispettoso silenzio", testo di presentazione di Arnaldo Romani Brizzi: «...Attraverso gli animali da pascolo Biondi scopre la «naturalezza» della natura, del vivere e morire come ciclo ineliminabile e insuperabile dello stare qui sulla Terra. Anche, mi dice, scopre l'estrema dignità con cui gli animali affrontano malattie e dolori causati dalle stesse. Basta un nulla per fare poesia dello sguardo: un ramo di rovo impigliatosi nel vello lanoso della pecora; o, come raccontato, il riflesso di rami spogli di foglie in una pozzanghera che sembra composta da mercurio per quanto brillante è l'acqua. Due buoi appaiono per loro andamento, o per loro stasi, in posa plastica, quasi egizia, apposta per essere immortalati nello scatto severo e scarno. Un cavallo, tutto sulla destra dell'immagine, ci si mostra rimpiccolito nella propria misura per il confronto con il luogo. Una testa di capra, seminascosta da un telo di plastica, ma che ha la suggestione di un morbido velo di seta, esibisce l'ornamento del proprio sonaglio. Una pecora solitaria, accovacciata su una roccia, che rinvia a una dimensione di preghiera, con il pensiero alla pecorella smarrita e al suo buon pastore. E via continuando: piccole sfumature, sottili vibrazioni apparentemente fatte quasi di nulla, ma possibilitate all'atto emozionale. Tutto attraverso il percorso della semplicità che, come ben sappiamo (e quanto lo sappiamo!), è così difficile da raggiungere e rispettare in un linguaggio compiuto. Biondi ci riesce, con un rispettoso silenzio: queste sue immagini sembrano sospendere i suoni degli animali ritratti, i loro versi, i fruscii e gli scalpiccii dei loro movimenti. Tutto è e resta silente, misterioso evento dello sguardo; incantamento del risultato compiuto».
28
marzo 2014
Marco Biondi – Riunioni intime
Dal 28 marzo al 07 aprile 2014
fotografia
Location
ARTISTI AI BANCHI
Roma, Via Dei Banchi Nuovi, 21c, (Roma)
Roma, Via Dei Banchi Nuovi, 21c, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 11 - 19
Vernissage
28 Marzo 2014, ore 19
Autore