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Marco Bonafè – The party’s over
Le sculture di Marco Bonafè hanno origine da mobili trovati o generalmente acquistati nei grandi centri commerciali. L’artista riassembla questi mobili – che hanno una “innaturale“ e precoce scadenza – in forme prive di finalità ed estranee a qualsiasi utilizzo funzionale (in linea con la passata ed eroica stagione modernista).
Comunicato stampa
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L’utilizzo di materiali di scarto – e scartati dalla produzione industriale – appartiene alle avanguardie artistiche del novecento . la letteratura, invece , è un po’ più precoce rispetto all’arte e ha cominciato ad occuparsi di scarti , rifiuti e spazzatura sin dai tempi di Baudelaire e Flaubert . Così, L’intero Novecento è
Praticamente sommerso da cose, oggetti dismessi, abbandonati o al di sotto del nostro panorama visivo quotidiano che trovano una aristocratica ed essenziale collocazione nel linguaggio delle arti visive .
La crescita esponenziale della produzione industriale di massa, di ciò che sino a un decennio fa si chiamava consumismo, ha determinato grandi problemi di riciclaggio anche in campi immateriali, o parzialmente immateriali, come la psicoanalisi, o formalmente visibili come l’opera d’arte.
Le sculture di Marco Bonafè hanno origine da mobili trovati o generalmente acquistati nei grandi centri commerciali.
L’artista riassembla questi mobili – che hanno una “ innaturale “ e precoce scadenza - in forme prive di finalità ed estranee a qualsiasi utilizzo funzionale ( in linea con la passata ed eroica stagione modernista ).
Le sculture, infine , subiscono un ulteriore trattamento, solo in apparenza ornamentale : sono tutte ricoperte con carta adesiva marmorizzata mentre alcuni elementi sono persino ingentiliti dalla foglia d’oro.
Bonafè ha adottato una frase di un umorista americano della fine dell’ottocento, Josh Billings, “ le necessità sono poche ma i bisogni infiniti “ ; un arguto motto di spirito che riassume e illumina la qualità della sua esperienza artistica.
Giovanni Iovane , curatore S.A.C.S . Palazzo Riso
Praticamente sommerso da cose, oggetti dismessi, abbandonati o al di sotto del nostro panorama visivo quotidiano che trovano una aristocratica ed essenziale collocazione nel linguaggio delle arti visive .
La crescita esponenziale della produzione industriale di massa, di ciò che sino a un decennio fa si chiamava consumismo, ha determinato grandi problemi di riciclaggio anche in campi immateriali, o parzialmente immateriali, come la psicoanalisi, o formalmente visibili come l’opera d’arte.
Le sculture di Marco Bonafè hanno origine da mobili trovati o generalmente acquistati nei grandi centri commerciali.
L’artista riassembla questi mobili – che hanno una “ innaturale “ e precoce scadenza - in forme prive di finalità ed estranee a qualsiasi utilizzo funzionale ( in linea con la passata ed eroica stagione modernista ).
Le sculture, infine , subiscono un ulteriore trattamento, solo in apparenza ornamentale : sono tutte ricoperte con carta adesiva marmorizzata mentre alcuni elementi sono persino ingentiliti dalla foglia d’oro.
Bonafè ha adottato una frase di un umorista americano della fine dell’ottocento, Josh Billings, “ le necessità sono poche ma i bisogni infiniti “ ; un arguto motto di spirito che riassume e illumina la qualità della sua esperienza artistica.
Giovanni Iovane , curatore S.A.C.S . Palazzo Riso
20
gennaio 2011
Marco Bonafè – The party’s over
Dal 20 gennaio al 20 febbraio 2011
arte contemporanea
Location
RISO – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA – PALAZZO BELMONTE RISO
Palermo, Via Vittorio Emanuele, 365, (Palermo)
Palermo, Via Vittorio Emanuele, 365, (Palermo)
Orario di apertura
ore 17-22 giovedì e venerdì ore 17-20 sabato
Vernissage
20 Gennaio 2011, ore 18
Autore
Curatore