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Marco Bongiorni – Cave canem
. Lo Spazio Symphonia Arte Contemporanea accoglie la sua prima mostra personale, in occasione della quale viene presentato il catalogo prodotto dalla Galleria l’Affiche, con contributi critici di Martina Cavallarin, del maestro Claudio Olivieri e di Pierluigi Casolari
Comunicato stampa
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Marco Bongiorni nasce a Garbagnate Milanese nel 1981; vive e lavora a Cormano (MI). Frequenta il NABA (Nuova Accademia di Belle Arti di Milano), sotto la guida del maestro Claudio Olivieri, di cui è attualmente assistente nella stessa accademia.
Nonostante la giovanissima età ha già partecipato a numerose collettive. Lo Spazio Symphonia Arte Contemporanea accoglie la sua prima mostra personale, in occasione della quale viene presentato il catalogo prodotto dalla Galleria l’Affiche, con contributi critici di Martina Cavallarin, del maestro Claudio Olivieri e di Pierluigi Casolari.
A differenza di molti suoi coetanei attratti dai nuovi media, Bongiorni è prima di tutto un pittore. Ma nel suo caso non si tratta di una scelta controcorrente, bensì di una precisa necessità esistenziale. Attraverso la pittura Bongiorni indaga la propria interiorità, cercando di far affiorare gli strati profondi del proprio sé, che solo un mezzo caldo e intimo come la pittura può scandagliare.
Il titolo della mostra, Cave Canem, prende spunto dall’ultimo ciclo di lavori di Bongiorni. Disegni a carboncino e acquerellati che rappresentano una serie di cani. I soggetti non hanno nulla di inconsueto o straordinario, sono i cani che Bongiorni vede quotidianamente dalla finestra del proprio studio e che lui studia, osserva e disegna con un misto di fantasia e acutezza naturalistica. Scrive Martina Cavallarin sul catalogo: “La mano di Bongiorni disegna i contorni dei cani con un tratto espressionista, i colori pastello e un’indagine concettuale progressiva ed innata, di assoluta contemporaneità. Il comportamento è pulsionale, il soggetto ossessivo, il materiale linguistico puro elemento e una dimensione formale apparentemente elementare”.
La pittura di Bongiorni è istintiva, gestuale, immediata. Non si propone di ricostruire nel dettaglio la realtà, bensì testimoniare stati d’animo, istanti interiori. Eppure la sua non è mai una pittura astratta, i segni che l’artista traccia con impeto sul foglio bianco si compongono in figure. Tra le macchie, i segni, gli squarci di colore si intravedono i movimenti, le lotte, i giochi dei cani. Anzi, Bongiorni riesce a rendere tutte le peculiarità dei soggetti che osserva mantenendo sempre un suo codice stilistico. I diversi tratti che compongono le figure rappresentano una sorta di codice da interpretare. La durezza, l’ampiezza, la ruvidità del tratto testimoniano le diverse tonalità della realtà, psichica e non. Apparentemente simili tra loro, i disegni di Bongiorni rappresentano una sorta di fenomenologia della realtà, le cui infinite sfumature sono restituite dall’estrema variabilità del tratto e dalle infinite variazioni sul medesimo tema.
Un altro genere spesso affrontato è l’autoritratto, una sorta di esercizio di stile che egli esegue quotidianamente forse nel tentativo di catturare una soggettività inafferrabile, che continua a trasformarsi, a modificarsi nel tempo. Del resto Bongiorni è consapevole che uno dei compiti del pittore è cercare di rendere visibile l’invisibile.
Questa mostra è un’iniziativa congiunta di Symphonia SGR e della Galleria L’Affiche di Milano, che conferma l’impegno di Symphonia SGR a favore dell’arte e ha inoltre l’obiettivo di creare un legame diretto con il pubblico.
Nonostante la giovanissima età ha già partecipato a numerose collettive. Lo Spazio Symphonia Arte Contemporanea accoglie la sua prima mostra personale, in occasione della quale viene presentato il catalogo prodotto dalla Galleria l’Affiche, con contributi critici di Martina Cavallarin, del maestro Claudio Olivieri e di Pierluigi Casolari.
A differenza di molti suoi coetanei attratti dai nuovi media, Bongiorni è prima di tutto un pittore. Ma nel suo caso non si tratta di una scelta controcorrente, bensì di una precisa necessità esistenziale. Attraverso la pittura Bongiorni indaga la propria interiorità, cercando di far affiorare gli strati profondi del proprio sé, che solo un mezzo caldo e intimo come la pittura può scandagliare.
Il titolo della mostra, Cave Canem, prende spunto dall’ultimo ciclo di lavori di Bongiorni. Disegni a carboncino e acquerellati che rappresentano una serie di cani. I soggetti non hanno nulla di inconsueto o straordinario, sono i cani che Bongiorni vede quotidianamente dalla finestra del proprio studio e che lui studia, osserva e disegna con un misto di fantasia e acutezza naturalistica. Scrive Martina Cavallarin sul catalogo: “La mano di Bongiorni disegna i contorni dei cani con un tratto espressionista, i colori pastello e un’indagine concettuale progressiva ed innata, di assoluta contemporaneità. Il comportamento è pulsionale, il soggetto ossessivo, il materiale linguistico puro elemento e una dimensione formale apparentemente elementare”.
La pittura di Bongiorni è istintiva, gestuale, immediata. Non si propone di ricostruire nel dettaglio la realtà, bensì testimoniare stati d’animo, istanti interiori. Eppure la sua non è mai una pittura astratta, i segni che l’artista traccia con impeto sul foglio bianco si compongono in figure. Tra le macchie, i segni, gli squarci di colore si intravedono i movimenti, le lotte, i giochi dei cani. Anzi, Bongiorni riesce a rendere tutte le peculiarità dei soggetti che osserva mantenendo sempre un suo codice stilistico. I diversi tratti che compongono le figure rappresentano una sorta di codice da interpretare. La durezza, l’ampiezza, la ruvidità del tratto testimoniano le diverse tonalità della realtà, psichica e non. Apparentemente simili tra loro, i disegni di Bongiorni rappresentano una sorta di fenomenologia della realtà, le cui infinite sfumature sono restituite dall’estrema variabilità del tratto e dalle infinite variazioni sul medesimo tema.
Un altro genere spesso affrontato è l’autoritratto, una sorta di esercizio di stile che egli esegue quotidianamente forse nel tentativo di catturare una soggettività inafferrabile, che continua a trasformarsi, a modificarsi nel tempo. Del resto Bongiorni è consapevole che uno dei compiti del pittore è cercare di rendere visibile l’invisibile.
Questa mostra è un’iniziativa congiunta di Symphonia SGR e della Galleria L’Affiche di Milano, che conferma l’impegno di Symphonia SGR a favore dell’arte e ha inoltre l’obiettivo di creare un legame diretto con il pubblico.
26
ottobre 2005
Marco Bongiorni – Cave canem
Dal 26 ottobre al 25 novembre 2005
giovane arte
Location
SPAZIO SYMPHONIA
Milano, Corso Giacomo Matteotti, 5, (Milano)
Milano, Corso Giacomo Matteotti, 5, (Milano)
Vernissage
26 Ottobre 2005, ore 18
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