Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Marco Bucchieri – Avevo tutto il tempo del mondo
Il fotografo romano presenta opere realizzate nel biennio 2018-2020. Si tratta di installazioni che disegnano narrazioni e scenari evocativi collegati al passaggio del tempo e alle interruzioni comunicative del presente.
In galleria sarà presente il catalogo con il testo critico della curatrice.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
"AVEVO TUTTO IL TEMPO DEL MONDO", è il titolo della mostra del fotografo romano MARCO BUCCHIERI, curata da Barbara Martusciello, che apre giovedì 12 novembre 2020 alle ore 18,00 nella Galleria d'Arte Contemporanea in via Matteotti 79, a Castel San Pietro Terme (BO).
La mostra sarà visitabile fino al 22 novembre 2020, tutti i giorni dalle ore 17,00 alle 19,30 e in altri orari su appuntamento.
In galleria sarà presente il catalogo contenente il testo critico della curatrice della mostra.
--------------------------
In questa occasione vengono presentate opere fotografiche, realizzate nel biennio 2018-2020. Si tratta di installazioni che disegnano percorsi narrativi e scenari evocativi collegati al passaggio del tempo, e di una lunga serie di immagini nelle quali la scelta del colore e di una bassa definizione, spesso con carattere nebbioso, è originata dall’intenzione di delineare una realtà silenziosa ma in produzione di richiesta di esistenza.
-----------------------------------------
dal testo in catalogo di BARBARA MARTUSCIELLO :
(...) Non è anche questo che fa l’arte, o meglio l’artista attraverso l’arte, con quello che Immanuel Kant definì argutamente il genio dell’autore, quella maniera completamente sua di osservare e comprendere il mondo e il suo funzionamento, che affida quindi al pubblico attraverso le sue opere e di cui poter far tesoro? Una fotografia è un modo particolare di relazione dell’operator con il mondo e che restituisce poi allo spectator: il come lo fa, ovvero il modo con cui Bucchieri si rapporta con l’esistente dimostra un bilanciamento tra quello e la propria intimità e sensibilità. Una lezione che Luigi Ghirri conosceva bene e che il nostro sembra onorare.
La conformazione di quel che Bucchieri qui presenta è concettualistico: abbiamo detto essere strutturata come serie di installazioni fotografiche su più pareti; la lettura è, tutto sommato, piuttosto libera e il suo intendimento complessivo alquanto dischiuso. Ci si può soffermare su una singola immagine più che su altre, recependone il portato significante; si può allargare lo sguardo sulla moltitudine composita di tante foto, che raddoppiano all’infinito i tanti significati racchiusi con delicatezza dentro. L’opera vale nella sua molteplicità così come nell’unicità di uno scatto separato.
Cosa c’è dentro? Tutto; e tutto il tempo del mondo. Quel tempo che è presente nella generazione della memoria, che fa parte dei ricordi seppure con una logica tutta differente e che è elemento fondamentale anche nella Fotografia. (...)
---------------------------------------
Marco Bucchieri è nato a Roma nel 1952. Ha vissuto a Londra e New York e in altre città italiane. Attualmente risiede nella provincia di Bologna.
Attivo sulla scena artistica fin dagli anni ’70 ha sempre alternato il lavoro letterario con una particolare ricerca in campo fotografico tesa all'annullamento dell’immagine classica per ottenere pagine di diario consunte dal tempo e dagli elementi (bruciature, sovrascritture, strappi). Il suo interesse si è successivamente rivolto a progetti compositivi e concettuali di poesia visiva. Negli anni più recenti ha esplorato l’alienazione che proviene dal contesto urbano sia dal punto di vista architettonico che umano, attraverso immagini fotografiche nelle quali le linee e i colori (filtrati da tende e finestre) drammatizzano la percezione della realtà esterna come riflesso di un progressivo isolamento esistenziale. Nei lavori a partire dal 2015 le parole appaiono come “nota” sui bordi delle foto, oppure in brevi narrazioni esposte separatamente che, seguendo il tema della comunicazione interrotta, accompagnano le foto ad esprimere nuovi elementi nella relazione tra storia ed immagine. Nelle serie successive il testo (apposto a mano) assume una decisa centralità anche grafica e compositiva, integrando i due linguaggi, anche emotivamente, come unico corpus narrativo e figurativo.
Il libro : “Le Attese Imperfette”, uscito nel marzo del 2018 presso QuduLibri, comprende una ampia selezione dei lavori e dei progetti realizzati dal 2013 al 2017, oltre a tutti i testi che accompagnano le immagini, riprodotti in modo da formare una sezione di racconti.
I suoi lavori sono in collezioni private in Italia, Danimarca, Turchia, UK, USA e nella collezione dell’Accademia di Belle Arti di Milano, nella collezione permanente della Galleria d'Arte Moderna di Cento (FE) e al MUSEF di Senigallia (AN).
Su di lui hanno scritto : Dede Auregli, Franco Basile, Carlo Branzaglia, Patti Campani, Ginestra Calzolari, Claudio Marra, Barbara Martusciello, Paola Giovannini, Monica Manfrini, Jane Manning, Carlotta Monteverde, Piero Orlandi, Ida Panicelli, Marilena Pasquali, Valeria Tassinari, Dario Trento, Johnatan Turner, Roberto Vitali
(riferimenti nella sezione " Bibliografia" del sito www.marcobucchieri.com)
La mostra sarà visitabile fino al 22 novembre 2020, tutti i giorni dalle ore 17,00 alle 19,30 e in altri orari su appuntamento.
In galleria sarà presente il catalogo contenente il testo critico della curatrice della mostra.
--------------------------
In questa occasione vengono presentate opere fotografiche, realizzate nel biennio 2018-2020. Si tratta di installazioni che disegnano percorsi narrativi e scenari evocativi collegati al passaggio del tempo, e di una lunga serie di immagini nelle quali la scelta del colore e di una bassa definizione, spesso con carattere nebbioso, è originata dall’intenzione di delineare una realtà silenziosa ma in produzione di richiesta di esistenza.
-----------------------------------------
dal testo in catalogo di BARBARA MARTUSCIELLO :
(...) Non è anche questo che fa l’arte, o meglio l’artista attraverso l’arte, con quello che Immanuel Kant definì argutamente il genio dell’autore, quella maniera completamente sua di osservare e comprendere il mondo e il suo funzionamento, che affida quindi al pubblico attraverso le sue opere e di cui poter far tesoro? Una fotografia è un modo particolare di relazione dell’operator con il mondo e che restituisce poi allo spectator: il come lo fa, ovvero il modo con cui Bucchieri si rapporta con l’esistente dimostra un bilanciamento tra quello e la propria intimità e sensibilità. Una lezione che Luigi Ghirri conosceva bene e che il nostro sembra onorare.
La conformazione di quel che Bucchieri qui presenta è concettualistico: abbiamo detto essere strutturata come serie di installazioni fotografiche su più pareti; la lettura è, tutto sommato, piuttosto libera e il suo intendimento complessivo alquanto dischiuso. Ci si può soffermare su una singola immagine più che su altre, recependone il portato significante; si può allargare lo sguardo sulla moltitudine composita di tante foto, che raddoppiano all’infinito i tanti significati racchiusi con delicatezza dentro. L’opera vale nella sua molteplicità così come nell’unicità di uno scatto separato.
Cosa c’è dentro? Tutto; e tutto il tempo del mondo. Quel tempo che è presente nella generazione della memoria, che fa parte dei ricordi seppure con una logica tutta differente e che è elemento fondamentale anche nella Fotografia. (...)
---------------------------------------
Marco Bucchieri è nato a Roma nel 1952. Ha vissuto a Londra e New York e in altre città italiane. Attualmente risiede nella provincia di Bologna.
Attivo sulla scena artistica fin dagli anni ’70 ha sempre alternato il lavoro letterario con una particolare ricerca in campo fotografico tesa all'annullamento dell’immagine classica per ottenere pagine di diario consunte dal tempo e dagli elementi (bruciature, sovrascritture, strappi). Il suo interesse si è successivamente rivolto a progetti compositivi e concettuali di poesia visiva. Negli anni più recenti ha esplorato l’alienazione che proviene dal contesto urbano sia dal punto di vista architettonico che umano, attraverso immagini fotografiche nelle quali le linee e i colori (filtrati da tende e finestre) drammatizzano la percezione della realtà esterna come riflesso di un progressivo isolamento esistenziale. Nei lavori a partire dal 2015 le parole appaiono come “nota” sui bordi delle foto, oppure in brevi narrazioni esposte separatamente che, seguendo il tema della comunicazione interrotta, accompagnano le foto ad esprimere nuovi elementi nella relazione tra storia ed immagine. Nelle serie successive il testo (apposto a mano) assume una decisa centralità anche grafica e compositiva, integrando i due linguaggi, anche emotivamente, come unico corpus narrativo e figurativo.
Il libro : “Le Attese Imperfette”, uscito nel marzo del 2018 presso QuduLibri, comprende una ampia selezione dei lavori e dei progetti realizzati dal 2013 al 2017, oltre a tutti i testi che accompagnano le immagini, riprodotti in modo da formare una sezione di racconti.
I suoi lavori sono in collezioni private in Italia, Danimarca, Turchia, UK, USA e nella collezione dell’Accademia di Belle Arti di Milano, nella collezione permanente della Galleria d'Arte Moderna di Cento (FE) e al MUSEF di Senigallia (AN).
Su di lui hanno scritto : Dede Auregli, Franco Basile, Carlo Branzaglia, Patti Campani, Ginestra Calzolari, Claudio Marra, Barbara Martusciello, Paola Giovannini, Monica Manfrini, Jane Manning, Carlotta Monteverde, Piero Orlandi, Ida Panicelli, Marilena Pasquali, Valeria Tassinari, Dario Trento, Johnatan Turner, Roberto Vitali
(riferimenti nella sezione " Bibliografia" del sito www.marcobucchieri.com)
12
novembre 2020
Marco Bucchieri – Avevo tutto il tempo del mondo
Dal 12 al 22 novembre 2020
fotografia
Location
GALLERIA COMUNALE D’ARTE CONTEMPORANEA
Castel San Pietro Terme, Via Giacomo Matteotti, 79, (Bologna)
Castel San Pietro Terme, Via Giacomo Matteotti, 79, (Bologna)
Biglietti
ingresso libero
Orario di apertura
dal 12 al 22 novembre 2020 - da lunedì a domenica dalle 17,00 alle 19,30 e in altri orari per appuntamento
Vernissage
12 Novembre 2020, 18,00
Autore
Curatore
Autore testo critico
Patrocini