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Marco Cagnetti – Viaggio nello spazio
Oli
Comunicato stampa
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spaziale di Marco Cagnetti è un insieme di linguaggi che scaturiscono da una visione onirica e surrealista, presenti nelle ultime opere realizzate su faesite. La sua ‘personale’ versiliese assembla otto lavori effettuati a tecnica mista contenenti colori accesi su diverse tonalità: dal rosso cupo all’arancio, dalle gradazioni tenui e gravi del verde, ai blu, in un susseguirsi di linee e figure frantumate che vagano nello spazio. Il ‘viaggio nello spazio’, metafora di un viaggio surreale dell’uomo passato che si ritrova in quello contemporaneo, ha interessato Cagnetti soprattutto nei recenti dipinti. La sua indagine pittorica risale a una quindicina di anni fa, quando trascorreva le sue giornate ‘a bottega’negli Studi di artisti quali Pratali, Biagi, Possenti.
Marco Cagnetti, apprendendo dalle loro esperienze, ha elaborato – partendo dalla figura – un’immagine legata anche al sogno, come si nota vedendo i suoi primi lavori ad olio e ad acrilico. Il pittore in quel periodo raffigurava l’ambiente marino, ed un mondo onirico come una superficie terrestre che abbracciavano un medesimo linguaggio, vale a dire quello abitato dalle sue ‘creature’ e da vari simboli: l’orologio, la torre, la donna. Dai paesaggi surrealisti, giunge – attraverso gli anni – a composizioni libere sullo stile di Kandinskij, dipingendo ‘cieli sognanti’ con piccole barche guidate da un “Don Chisciotte” che “lotta poeticamente” in un proprio mondo irreale. Egli ha quindi continuato una ricerca ideale e cromatica, scomponendo la materia in combinazioni astratte pur mantenendo l’originalità della forma e del movimento.
La natura di uomo e di artista lo ha portato a riflettere sul senso dell’esistenza e sulla nascita dell’Universo, catapultando così l’attenzione al viaggio umano nello spazio, alla sua sete di conoscenza di virgiliana memoria che ci conduce al mito di Ulisse. Marco Cagnetti – in definitiva – fa della propria arte, senza ombra di presunzione, una sorta di ‘presentazione artistica’ dell’uomo nello spazio contemplato tramite “pianeti, stelle e navicelle”, e così tramite l’interesse per il cromatismo – come afferma – è “quello di ritrovare la spiritualità del colore, cioè quel suo castello dell’immaginario costruito per l’uomo e ideato dall’uomo-artista per godere del sapere universale”.
Elisabetta Caporali, critico d’arte
Marco Cagnetti, nato a Livorno nel 1964 e residente a Musigliano di Cascina, presso Pisa, ha partecipato a numerose mostre di gruppo a Vicopisano, Grosseto, Firenze, Pisa, Roma, Pontedera, Livorno, tenendo – sempre in diverse città italiane – alcune personali. Sulla sua attività si sono interessati critici e scrittori d’arte. Ha opere in collezioni private in Italia e all’estero.
Marco Cagnetti, apprendendo dalle loro esperienze, ha elaborato – partendo dalla figura – un’immagine legata anche al sogno, come si nota vedendo i suoi primi lavori ad olio e ad acrilico. Il pittore in quel periodo raffigurava l’ambiente marino, ed un mondo onirico come una superficie terrestre che abbracciavano un medesimo linguaggio, vale a dire quello abitato dalle sue ‘creature’ e da vari simboli: l’orologio, la torre, la donna. Dai paesaggi surrealisti, giunge – attraverso gli anni – a composizioni libere sullo stile di Kandinskij, dipingendo ‘cieli sognanti’ con piccole barche guidate da un “Don Chisciotte” che “lotta poeticamente” in un proprio mondo irreale. Egli ha quindi continuato una ricerca ideale e cromatica, scomponendo la materia in combinazioni astratte pur mantenendo l’originalità della forma e del movimento.
La natura di uomo e di artista lo ha portato a riflettere sul senso dell’esistenza e sulla nascita dell’Universo, catapultando così l’attenzione al viaggio umano nello spazio, alla sua sete di conoscenza di virgiliana memoria che ci conduce al mito di Ulisse. Marco Cagnetti – in definitiva – fa della propria arte, senza ombra di presunzione, una sorta di ‘presentazione artistica’ dell’uomo nello spazio contemplato tramite “pianeti, stelle e navicelle”, e così tramite l’interesse per il cromatismo – come afferma – è “quello di ritrovare la spiritualità del colore, cioè quel suo castello dell’immaginario costruito per l’uomo e ideato dall’uomo-artista per godere del sapere universale”.
Elisabetta Caporali, critico d’arte
Marco Cagnetti, nato a Livorno nel 1964 e residente a Musigliano di Cascina, presso Pisa, ha partecipato a numerose mostre di gruppo a Vicopisano, Grosseto, Firenze, Pisa, Roma, Pontedera, Livorno, tenendo – sempre in diverse città italiane – alcune personali. Sulla sua attività si sono interessati critici e scrittori d’arte. Ha opere in collezioni private in Italia e all’estero.
01
aprile 2007
Marco Cagnetti – Viaggio nello spazio
Dal primo al 29 aprile 2007
arte contemporanea
Location
SALETTA NERI
Pietrasanta, Via Tonfano, 133, (Lucca)
Pietrasanta, Via Tonfano, 133, (Lucca)
Orario di apertura
8-22. Lunedì chiuso
Sito web
www.leonardesca.it
Autore
Curatore