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Marco Campanini – Isolario
L’autore si interroga sul rapporto tra uomo e immagine e lancia un appello per l’emancipazione di chi opera con il mezzo fotografico e le immagini tecniche auspicando che da “funzionario” del sistema assurga a “filosofo dell’immagine”
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Isolario di Marco Campanini
mostra fotografica
15 marzo - 6 aprile
Nel paesaggio della fotografia d'autore
incontri con artisti
20 marzo -10 aprile
Isolario
Mostra fotografica di Marco Campanini
Sorbolo - Centro civico, Via Gruppini, 4
15 marzo - 6 aprile 2008
Orari:
dal lunedi al sabato: 9.00 - 13.00
al pomeriggio:
lunedi, martedi, giovedi: 15.00 - 18.00
Sabato 15 marzo, ore 17.30
Inaugurazione con Marco Campanini e Paolo Barbaro
Come dovrebbe essere il rapporto tra uomo e immagine, in un’epoca dominata dalle immagini, se non consapevole e critico?
La dimensione dello spazio sembra avere decisamente il sopravvento su quella del tempo e della storia, e la nostra esperienza quotidiana è sempre più caratterizzata da una sorta di “bulimia” visiva che si realizza in un frenetico esercizio di scanning delle immagini con le quali i più diversi media bombardano la nostra retina. Queste «superfici significanti»[1] si susseguono, slittano, vorticano, s’intersecano di fronte al nostro sguardo, che può rassegnarsi ad una passiva decodifica, a un inerte scivolamento sulla loro texture, oppure interrogare criticamente la profondità semantica e ontologica e lo spessore storico-politico di ognuna di esse.
Nelle ricerche Gli Spazi dell’Utopia, Grand Tour, Isolario, ho inteso la messa in prospettiva del “piano immaginario” che inquadravo e su cui operavo, denso di forme e concrezioni semantiche, come l’esercizio di uno sguardo che interroga e al contempo evoca in senso radicale la profondità significante dell’immagine; rispetto a tale operazione, l’atto della messa a fuoco si configura come un attraversamento, una penetrazione, un’erranza fisica, intellettuale e spirituale nella rappresentazione stessa. In quest’analisi volgo il mio sguardo su immagini «preistoriche»[2], appartenenti alla tradizione pittorica, che, proprio in quanto tali, si caratterizzano per un esplicito spessore simbolico: interrogando quest’ultimo, tento di ribadire la necessità di un’epoché fenomenologica del nostro rapporto con ogni forma di rappresentazione; indirettamente, tuttavia, la mia critica chiama in causa anche le immagini «poststoriche»[3] e i meccanismi di produzione e consumo che le coinvolgono: è un atto di riflessione e di affrancamento dagli stessi e dal potere delle immagini tecniche che l’industria dei media rigurgita su di noi ogni giorno, le quali «non si limitano a essere simboliche – come tutte le immagini –, ma rappresentano inoltre complessi di simboli molto più astratti delle immagini tradizionali»[4].
La mia domanda rivolta alla profondità simbolica delle immagini “preistoriche”, e di riflesso a quelle “poststoriche”, è un appello per l’emancipazione di chi, in senso ampio, opera con il mezzo fotografico e le immagini tecniche, auspicando che da “funzionario” del sistema assurga a “filosofo dell’immagine”.
Marco Campanini
Ottobre 2007
--------------------------------------------------------------------------------
[1] V. Flusser, Für eine Philosophie der Fotografie, Berlin, European Photography Andreas Müller-Pohle, 1983. Trad. it. di C. Marazia, Per una filosofia della fotografia, Milano, Bruno Mondadori, 2006, p. 3.
[2] Ivi, p. 11.
[3] Ibid.
[4] Ivi, p. 13.
Nel paesaggio della fotografia d'autore
Quattro serate condotte da Paolo Barbaro
Giovedi 20 marzo ore 21.00
Sorbolo, Centro Civico
Strumenti della fotografia del paesaggio.
Non è solo con la "campagnola" o con la reflex che i fotografi costruiscono i loro paesaggi. Sono gli strumenti mentali, i metodi di approccio e le intenzioni, la storia e la cultura in senso ampio che determinano la fotografia.
Giovedi 27 marzo ore 21.00
Sorbolo, Centro Civico
La consapevolezza del fotografare: incontro con Giovanni Chiaramonte.
Giovanni Chiaramonte è uno dei rari autori che hanno saputo unire una rigorosa indagine teorica e storica sulla fotografia alla pratica, in un ampio raggio di esperienze. Una ricerca che dura da quasi quarant'anni.
Giovedi 3 aprile ore 21.00
Mezzano inferiore, Sala Don Bernini presso il Circolo Arci Capanna Verde
Forma, sostanza, espressione del paesaggio.
All'inizio degli anni Settanta del Novecento la fotografia entra prepotentemente nella ricerca artistica italiana più accorta. Le nuove generazioni di fotografi aprono a una pratica nuova, tutta mentale (concettuale, si diceva) dell'Arte. Si pensi alle verifiche di Mulas, alla "vera fotografia" di Luigi Ghirri.
Giovedi 10 aprile ore 21.00
Sorbolo, Centro Civico
Paesaggi in polvere: incontro con Franco Guerzoni
Per I'artista modenese Franco Guerzoni, come per altri, la fotografia è stata, all'inizio degli anni Settanta, strumento di riflessione sulla realtà e sul fare arte. In stretto rapporto con autori come Luigi Ghirri, Franco Vaccari, ed altri, individuava nella foto un nodo critico della ricerca artistica.
Info e contatti: Informagiovani di Sorbolo e Mezzani
Tel. 0521 669648
www.comune.sorbolo.pr.it
http://giovani-sorbolo-mezzani.blogspot.com
informagiovani@comune.sorbolo.pr.it
mostra fotografica
15 marzo - 6 aprile
Nel paesaggio della fotografia d'autore
incontri con artisti
20 marzo -10 aprile
Isolario
Mostra fotografica di Marco Campanini
Sorbolo - Centro civico, Via Gruppini, 4
15 marzo - 6 aprile 2008
Orari:
dal lunedi al sabato: 9.00 - 13.00
al pomeriggio:
lunedi, martedi, giovedi: 15.00 - 18.00
Sabato 15 marzo, ore 17.30
Inaugurazione con Marco Campanini e Paolo Barbaro
Come dovrebbe essere il rapporto tra uomo e immagine, in un’epoca dominata dalle immagini, se non consapevole e critico?
La dimensione dello spazio sembra avere decisamente il sopravvento su quella del tempo e della storia, e la nostra esperienza quotidiana è sempre più caratterizzata da una sorta di “bulimia” visiva che si realizza in un frenetico esercizio di scanning delle immagini con le quali i più diversi media bombardano la nostra retina. Queste «superfici significanti»[1] si susseguono, slittano, vorticano, s’intersecano di fronte al nostro sguardo, che può rassegnarsi ad una passiva decodifica, a un inerte scivolamento sulla loro texture, oppure interrogare criticamente la profondità semantica e ontologica e lo spessore storico-politico di ognuna di esse.
Nelle ricerche Gli Spazi dell’Utopia, Grand Tour, Isolario, ho inteso la messa in prospettiva del “piano immaginario” che inquadravo e su cui operavo, denso di forme e concrezioni semantiche, come l’esercizio di uno sguardo che interroga e al contempo evoca in senso radicale la profondità significante dell’immagine; rispetto a tale operazione, l’atto della messa a fuoco si configura come un attraversamento, una penetrazione, un’erranza fisica, intellettuale e spirituale nella rappresentazione stessa. In quest’analisi volgo il mio sguardo su immagini «preistoriche»[2], appartenenti alla tradizione pittorica, che, proprio in quanto tali, si caratterizzano per un esplicito spessore simbolico: interrogando quest’ultimo, tento di ribadire la necessità di un’epoché fenomenologica del nostro rapporto con ogni forma di rappresentazione; indirettamente, tuttavia, la mia critica chiama in causa anche le immagini «poststoriche»[3] e i meccanismi di produzione e consumo che le coinvolgono: è un atto di riflessione e di affrancamento dagli stessi e dal potere delle immagini tecniche che l’industria dei media rigurgita su di noi ogni giorno, le quali «non si limitano a essere simboliche – come tutte le immagini –, ma rappresentano inoltre complessi di simboli molto più astratti delle immagini tradizionali»[4].
La mia domanda rivolta alla profondità simbolica delle immagini “preistoriche”, e di riflesso a quelle “poststoriche”, è un appello per l’emancipazione di chi, in senso ampio, opera con il mezzo fotografico e le immagini tecniche, auspicando che da “funzionario” del sistema assurga a “filosofo dell’immagine”.
Marco Campanini
Ottobre 2007
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[1] V. Flusser, Für eine Philosophie der Fotografie, Berlin, European Photography Andreas Müller-Pohle, 1983. Trad. it. di C. Marazia, Per una filosofia della fotografia, Milano, Bruno Mondadori, 2006, p. 3.
[2] Ivi, p. 11.
[3] Ibid.
[4] Ivi, p. 13.
Nel paesaggio della fotografia d'autore
Quattro serate condotte da Paolo Barbaro
Giovedi 20 marzo ore 21.00
Sorbolo, Centro Civico
Strumenti della fotografia del paesaggio.
Non è solo con la "campagnola" o con la reflex che i fotografi costruiscono i loro paesaggi. Sono gli strumenti mentali, i metodi di approccio e le intenzioni, la storia e la cultura in senso ampio che determinano la fotografia.
Giovedi 27 marzo ore 21.00
Sorbolo, Centro Civico
La consapevolezza del fotografare: incontro con Giovanni Chiaramonte.
Giovanni Chiaramonte è uno dei rari autori che hanno saputo unire una rigorosa indagine teorica e storica sulla fotografia alla pratica, in un ampio raggio di esperienze. Una ricerca che dura da quasi quarant'anni.
Giovedi 3 aprile ore 21.00
Mezzano inferiore, Sala Don Bernini presso il Circolo Arci Capanna Verde
Forma, sostanza, espressione del paesaggio.
All'inizio degli anni Settanta del Novecento la fotografia entra prepotentemente nella ricerca artistica italiana più accorta. Le nuove generazioni di fotografi aprono a una pratica nuova, tutta mentale (concettuale, si diceva) dell'Arte. Si pensi alle verifiche di Mulas, alla "vera fotografia" di Luigi Ghirri.
Giovedi 10 aprile ore 21.00
Sorbolo, Centro Civico
Paesaggi in polvere: incontro con Franco Guerzoni
Per I'artista modenese Franco Guerzoni, come per altri, la fotografia è stata, all'inizio degli anni Settanta, strumento di riflessione sulla realtà e sul fare arte. In stretto rapporto con autori come Luigi Ghirri, Franco Vaccari, ed altri, individuava nella foto un nodo critico della ricerca artistica.
Info e contatti: Informagiovani di Sorbolo e Mezzani
Tel. 0521 669648
www.comune.sorbolo.pr.it
http://giovani-sorbolo-mezzani.blogspot.com
informagiovani@comune.sorbolo.pr.it
15
marzo 2008
Marco Campanini – Isolario
Dal 15 marzo al 06 aprile 2008
fotografia
Location
CENTRO CIVICO DI SORBOLO
Sorbolo, Via Gruppini, 4, (Parma)
Sorbolo, Via Gruppini, 4, (Parma)
Orario di apertura
dal lunedi al sabato: 9-13,
al pomeriggio: lunedi, martedi, giovedi: 15-18
Vernissage
15 Marzo 2008, ore 17.30
Autore