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Marco Capellari – Residue architetture
L’esposizione riunisce serie di dipinti dove il tema della costruzione si fonda su una citazione postmodern di quei nuclei astratto-geometrici che hanno declinato il secondo novecento.
Comunicato stampa
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La mostra dal titolo “RESIDUE ARCHITETTURE” di Marco Capellari è il trentatreesimo appuntamento di BALCONATA MILANESE - Indagine sull’Arte Europea, un progetto artistico Internazionale ideato e diretto dal Prof. Carlo Franza per Creative Council dal 2007, che focalizza l’attenzione su talune figure in progress della nuova stagione artistica europea.
L’esposizione riunisce serie di dipinti dove il tema della costruzione si fonda su una citazione postmodern di quei nuclei astratto-geometrici che hanno declinato il secondo novecento.
Scrive Carlo Franza nel testo:
“C’è una festa assoluta in questo ideale temario che campiona i recenti lavori di Marco Capellari, un giovane milanese emergente che dopo una partenza tutta sobillata da geometrismi e desinenze kandinskiane, con forti ossature di forme e colori che simbolicamente scandivano tracce di un vissuto, approda oggi a una sorta di “vie de la vie”, di un gioco ardito e sistematico, di microcosmo composto da innumerevoli semi significanti, capaci di operazioni d'assemblaggio, di trasformazioni, di fabbricazioni, di comunicazioni e di sottile immaginario che non sorvola surrealismi e chimere, ma coglie attraverso sorprendenti tavole di puzzle, lo sposalizio di oggetti, luoghi, simboli, sogni corporei. Se ne percepisce una struttura musiva, come struttura architettonica che aggiunge alla visione il suo senso diffuso, con tutta la suggestione romantica che invade per colore l'intero quadro, e coglie con un unico sguardo l'intera somma della verità visibile per aprirla all'umana intelligenza. I piani reali si fanno natura immateriale, caricandosi di intensità giocosa, di sublime luminosità e sconfinano in una specie di geometria mentale. L'artista ha eseguito non dal vero, ma per suggerimento analogico, travasando sulle tele elementi catturati dal teatro della vita, sicché vediamo non opere documentarie ma mimetiche, nuovi valori simbolici tradotti e generati dall'interpretazione e dalla rappresentazione di una condizione emotiva. Non c'è ancora una assoluta astrazione, ma una scomposizione-ricomposizione delle cose e del mondo, una liturgica identificazione di un alfabeto che è ormai suo e già condensa il peso della storia individuale e collettiva. I suoi sono racconti lussuriosi del mondo che lo circonda, scanditi attraverso un frasario di colori che si fanno lingua imaginalis, scheletro lucente, epifania del segno e del colore. Marco Capellari muove in modo poetico ritmi e figure attraverso uno sfarzo della forma, una solennità del linguaggio, un dettato denso di corpo e pensiero, sicché il suo prezioso disegno è ormai antologia della disseminazione, del mito, della danza, dell'eros, della seduzione, e finanche dell'origine, dell'infanzia, del rito e del dono.”
Cenni biografici dell’artista
Marco Capellari
Marco Capellari è nato a Como nel 1980. Vive e lavora a Milano.
Ha compiuto studi classici, fino alla laurea in Economia. Ha tenuto mostre personali a Milano (Studio Comerio e Creative Council) e Firenze (Plus Florence) presentate dal Prof. Carlo Franza.
Altre sono programmate a Firenze, a Roma e a Berlino, sempre presentato dal Prof. Carlo Franza. E’ stato presente, su invito, nel 2008 a “San Rocco nell’Arte” nel Museo di Palazzo Ciardo a Gagliano del Capo/Lecce e a “San Vito nell’Arte” nell’estate 2009 a San Vito Lo Capo.
Nell'agosto 2010 è stato presente alla Rassegna “Sentieri di pace” che si è tenuta al MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha vinto il Premio delle Arti Premio della Cultura XXI edizione 2009 come Artista Emergente. Illustri critici come Carlo Franza ne hanno scritto con servizi su “Leadership Medica” e “Leadership for Chemist”.
L’esposizione riunisce serie di dipinti dove il tema della costruzione si fonda su una citazione postmodern di quei nuclei astratto-geometrici che hanno declinato il secondo novecento.
Scrive Carlo Franza nel testo:
“C’è una festa assoluta in questo ideale temario che campiona i recenti lavori di Marco Capellari, un giovane milanese emergente che dopo una partenza tutta sobillata da geometrismi e desinenze kandinskiane, con forti ossature di forme e colori che simbolicamente scandivano tracce di un vissuto, approda oggi a una sorta di “vie de la vie”, di un gioco ardito e sistematico, di microcosmo composto da innumerevoli semi significanti, capaci di operazioni d'assemblaggio, di trasformazioni, di fabbricazioni, di comunicazioni e di sottile immaginario che non sorvola surrealismi e chimere, ma coglie attraverso sorprendenti tavole di puzzle, lo sposalizio di oggetti, luoghi, simboli, sogni corporei. Se ne percepisce una struttura musiva, come struttura architettonica che aggiunge alla visione il suo senso diffuso, con tutta la suggestione romantica che invade per colore l'intero quadro, e coglie con un unico sguardo l'intera somma della verità visibile per aprirla all'umana intelligenza. I piani reali si fanno natura immateriale, caricandosi di intensità giocosa, di sublime luminosità e sconfinano in una specie di geometria mentale. L'artista ha eseguito non dal vero, ma per suggerimento analogico, travasando sulle tele elementi catturati dal teatro della vita, sicché vediamo non opere documentarie ma mimetiche, nuovi valori simbolici tradotti e generati dall'interpretazione e dalla rappresentazione di una condizione emotiva. Non c'è ancora una assoluta astrazione, ma una scomposizione-ricomposizione delle cose e del mondo, una liturgica identificazione di un alfabeto che è ormai suo e già condensa il peso della storia individuale e collettiva. I suoi sono racconti lussuriosi del mondo che lo circonda, scanditi attraverso un frasario di colori che si fanno lingua imaginalis, scheletro lucente, epifania del segno e del colore. Marco Capellari muove in modo poetico ritmi e figure attraverso uno sfarzo della forma, una solennità del linguaggio, un dettato denso di corpo e pensiero, sicché il suo prezioso disegno è ormai antologia della disseminazione, del mito, della danza, dell'eros, della seduzione, e finanche dell'origine, dell'infanzia, del rito e del dono.”
Cenni biografici dell’artista
Marco Capellari
Marco Capellari è nato a Como nel 1980. Vive e lavora a Milano.
Ha compiuto studi classici, fino alla laurea in Economia. Ha tenuto mostre personali a Milano (Studio Comerio e Creative Council) e Firenze (Plus Florence) presentate dal Prof. Carlo Franza.
Altre sono programmate a Firenze, a Roma e a Berlino, sempre presentato dal Prof. Carlo Franza. E’ stato presente, su invito, nel 2008 a “San Rocco nell’Arte” nel Museo di Palazzo Ciardo a Gagliano del Capo/Lecce e a “San Vito nell’Arte” nell’estate 2009 a San Vito Lo Capo.
Nell'agosto 2010 è stato presente alla Rassegna “Sentieri di pace” che si è tenuta al MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha vinto il Premio delle Arti Premio della Cultura XXI edizione 2009 come Artista Emergente. Illustri critici come Carlo Franza ne hanno scritto con servizi su “Leadership Medica” e “Leadership for Chemist”.
18
gennaio 2011
Marco Capellari – Residue architetture
Dal 18 gennaio all'undici febbraio 2011
arte contemporanea
Location
CREATIVE COUNCIL
Milano, Via Gerolamo Morone, 6, (MILANO)
Milano, Via Gerolamo Morone, 6, (MILANO)
Orario di apertura
da lunedì a venerdi ore 16.30 - 19.30 previo appuntamento telefonico
Vernissage
18 Gennaio 2011, ore 19.00
Autore
Curatore