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Marco Cardelli – Ab-solutum
Marco Cardelli condivide con le linee generali della Pop-Art l’interesse per l’oggetto di uso comune (bottiglia, scarpa, bicchiere…). Non accoglie però da questa l’invito ad addentrarsi nella sfera della denuncia, della mitizzazione dell’ oggetto. In effetti nel suo procedere, pur rievocando nel lettore eventi di straniamento dell’oggetto operati da J. Rosenquist, approda ad immagini del tutto disancorate dalla funzione d’uso, spogliate della categoria dell’ utile.
Comunicato stampa
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Marco Cardelli
AB-SOLUTUM
Marco Cardelli condivide con le linee generali della Pop-Art l'interesse per l'oggetto di uso comune (bottiglia, scarpa, bicchiere...). Non accoglie però da questa l'invito ad addentrarsi nella sfera della denuncia, della mitizzazione dell' oggetto. In effetti nel suo procedere, pur rievocando nel lettore eventi di straniamento dell'oggetto operati da J. Rosenquist, approda ad immagini del tutto disancorate dalla funzione d'uso, spogliate della categoria dell' utile. Esse, pur permanendo come comuni e pur sempre oggetti appartenenti alla quotidianeità, ri-nascono nello scatto, sono enti da ri-pensare, in virtù di una Poetica che, strutturata nell' iperbole vuoi come espansione(accrescimento) o contrazione(diminuizione) delle dimensioni, reca con sé la rimozione dei codici di lettura abitudinari e ridondanti in cui il fruitore riposa.
Risultato questo con cui, dell'oggetto fotografato, viene indebolita la nozione, il concetto inteso come somma delle note caratteristiche appartenenti all'oggetto stesso.
Le nuove Forme raggiunte non si celano però nel limbo dell' astrazione; esse, pur sempre ri-levate dal visibile, sono, attraverso lo scatto, ri-velate come evocative; invitano il fruitore ad una nuova esperienza sensoriale fino a poterle comprendere, sospeso il giudizio comune, come auto-referenziali ed elevate in una propria sfera eidetica.
Sfera che si compone strutturata in rapporti felicemente ghestaltici come , scattata con una Polaroid, dove i piani si dispongono con naturalezza in esemplare resa neoplastica. Portato alla sintesi, l'Autore lavora offrendo soluzioni percettive di uno spazio che spesso l'Oggetto, con la sua sola ombra, costruisce, come nello scatto dedicato al sasso, dove la sintesi è minimalismo: l'oggetto vive al di fuori di ogni residuo narrativo e psicologico.
Possono considerarsi caratteristiche salienti del suo rivolgersi e guardare ciò che si vede lo sforzo di liberarsi e svincolare l'oggetto dall' impianto architettonico degli assi cartesiani, il voler annullare il rischio di contaminarlo con a-prioristici presupposti prospettici e intellettualistici spunti scenografici.
Paolo Nerbi
Biografia
Fotografo oggi conosciuto ed apprezzato in particolare nel campo pubblicitario, Marco Cardelli è nato il 19 giugno 1954 a Lucca. Da sempre attirato da tutto ciò che ha a che fare con l'immagine e le arti visive si accosta alla fotografia sin da giovanissimo. Eclettico e versatile, sempre in cerca di nuove emozioni, negli anni '70 non esita ad abbandonare l'Italia e a fare esperienza all'estero come fotoreporter per una allora nota rivista musicale, dove ha l'occasione di fotografare tra gli altri, Frank Zappa e i Pink Floyd. Negli anni '90 la passione per la fotografia si sviluppa parallelamente all'interesse per il teatro e Marco Cardelli segue e documenta numerose produzioni teatrali.
Profondamente colpito dalla fotografia di Richard Avedon ed Irving Penn decide di raffinare le proprie conoscenze tecniche e di passare al professionismo.
A metà anni'90 apre il proprio studio.
La still life di moda è il genere di fotografia che lo attira di più e attraverso il quale sente di poter esprimere al meglio la propria personalità, mettendo a frutto le capacità tecniche acquisite e la sensibilità artistica maturata dallo studio delle opere di grandi fotografi e pittori.
Gucci, Salvatore Ferragamo, Dolce&Gabbana, Roberto del Carlo, Furla, Marco Bicego sono solo alcuni dei grandi nomi della moda per i quali realizza immagini.
Nelle sue fotografie, colte e raffinate, si coglie la ricerca costante verso l'essenza degli oggetti, che isolati dal chiasso e dalla confusione visiva, esprimono attraverso la luce, la loro intima natura.
Nel 1998 viene selezionato per una prestigiosa edizione del Lurzer's Archive Special - Advertising Photography, unico italiano ad essere pubblicato.
Parallelamente al lavoro commerciale, da sempre porta avanti un' attenta ricerca personale, sperimentando le innumerevoli possibilità espressive della propria sensibilità artistica.
Espone in Italia e all'estero: Association of Photographers Gallery, Londra - Portobello Gold Gallery, Londra - Momoyama Gallery, Firenze - Offese Ateliers, Bielefeld, Germania.
Negli ultimi anni, sentendo la necessità di sperimentare nuovi mezzi espressivi, segue un corso di regia cinematografica della "New York Film Academy" presso gli Studi Universal a Los Angeles e realizza advertising e corporate video. Da poco ha girato un film cortometraggio tratto da un suo soggetto, prima opera della giovanissima casa di produzione da lui fondata.
Vive e lavora tra Lucca e Milano.
Libri
"Cinque cantieri. Roberto Giovannetti" ed. Baroni, 2000. Testi di Mauro Lovi.
AB-SOLUTUM
Marco Cardelli condivide con le linee generali della Pop-Art l'interesse per l'oggetto di uso comune (bottiglia, scarpa, bicchiere...). Non accoglie però da questa l'invito ad addentrarsi nella sfera della denuncia, della mitizzazione dell' oggetto. In effetti nel suo procedere, pur rievocando nel lettore eventi di straniamento dell'oggetto operati da J. Rosenquist, approda ad immagini del tutto disancorate dalla funzione d'uso, spogliate della categoria dell' utile. Esse, pur permanendo come comuni e pur sempre oggetti appartenenti alla quotidianeità, ri-nascono nello scatto, sono enti da ri-pensare, in virtù di una Poetica che, strutturata nell' iperbole vuoi come espansione(accrescimento) o contrazione(diminuizione) delle dimensioni, reca con sé la rimozione dei codici di lettura abitudinari e ridondanti in cui il fruitore riposa.
Risultato questo con cui, dell'oggetto fotografato, viene indebolita la nozione, il concetto inteso come somma delle note caratteristiche appartenenti all'oggetto stesso.
Le nuove Forme raggiunte non si celano però nel limbo dell' astrazione; esse, pur sempre ri-levate dal visibile, sono, attraverso lo scatto, ri-velate come evocative; invitano il fruitore ad una nuova esperienza sensoriale fino a poterle comprendere, sospeso il giudizio comune, come auto-referenziali ed elevate in una propria sfera eidetica.
Sfera che si compone strutturata in rapporti felicemente ghestaltici come , scattata con una Polaroid, dove i piani si dispongono con naturalezza in esemplare resa neoplastica. Portato alla sintesi, l'Autore lavora offrendo soluzioni percettive di uno spazio che spesso l'Oggetto, con la sua sola ombra, costruisce, come nello scatto dedicato al sasso, dove la sintesi è minimalismo: l'oggetto vive al di fuori di ogni residuo narrativo e psicologico.
Possono considerarsi caratteristiche salienti del suo rivolgersi e guardare ciò che si vede lo sforzo di liberarsi e svincolare l'oggetto dall' impianto architettonico degli assi cartesiani, il voler annullare il rischio di contaminarlo con a-prioristici presupposti prospettici e intellettualistici spunti scenografici.
Paolo Nerbi
Biografia
Fotografo oggi conosciuto ed apprezzato in particolare nel campo pubblicitario, Marco Cardelli è nato il 19 giugno 1954 a Lucca. Da sempre attirato da tutto ciò che ha a che fare con l'immagine e le arti visive si accosta alla fotografia sin da giovanissimo. Eclettico e versatile, sempre in cerca di nuove emozioni, negli anni '70 non esita ad abbandonare l'Italia e a fare esperienza all'estero come fotoreporter per una allora nota rivista musicale, dove ha l'occasione di fotografare tra gli altri, Frank Zappa e i Pink Floyd. Negli anni '90 la passione per la fotografia si sviluppa parallelamente all'interesse per il teatro e Marco Cardelli segue e documenta numerose produzioni teatrali.
Profondamente colpito dalla fotografia di Richard Avedon ed Irving Penn decide di raffinare le proprie conoscenze tecniche e di passare al professionismo.
A metà anni'90 apre il proprio studio.
La still life di moda è il genere di fotografia che lo attira di più e attraverso il quale sente di poter esprimere al meglio la propria personalità, mettendo a frutto le capacità tecniche acquisite e la sensibilità artistica maturata dallo studio delle opere di grandi fotografi e pittori.
Gucci, Salvatore Ferragamo, Dolce&Gabbana, Roberto del Carlo, Furla, Marco Bicego sono solo alcuni dei grandi nomi della moda per i quali realizza immagini.
Nelle sue fotografie, colte e raffinate, si coglie la ricerca costante verso l'essenza degli oggetti, che isolati dal chiasso e dalla confusione visiva, esprimono attraverso la luce, la loro intima natura.
Nel 1998 viene selezionato per una prestigiosa edizione del Lurzer's Archive Special - Advertising Photography, unico italiano ad essere pubblicato.
Parallelamente al lavoro commerciale, da sempre porta avanti un' attenta ricerca personale, sperimentando le innumerevoli possibilità espressive della propria sensibilità artistica.
Espone in Italia e all'estero: Association of Photographers Gallery, Londra - Portobello Gold Gallery, Londra - Momoyama Gallery, Firenze - Offese Ateliers, Bielefeld, Germania.
Negli ultimi anni, sentendo la necessità di sperimentare nuovi mezzi espressivi, segue un corso di regia cinematografica della "New York Film Academy" presso gli Studi Universal a Los Angeles e realizza advertising e corporate video. Da poco ha girato un film cortometraggio tratto da un suo soggetto, prima opera della giovanissima casa di produzione da lui fondata.
Vive e lavora tra Lucca e Milano.
Libri
"Cinque cantieri. Roberto Giovannetti" ed. Baroni, 2000. Testi di Mauro Lovi.
13
novembre 2009
Marco Cardelli – Ab-solutum
Dal 13 novembre all'otto dicembre 2009
fotografia
Location
VILLA BOTTINI
Lucca, Via Elisa, 9, (Lucca)
Lucca, Via Elisa, 9, (Lucca)
Orario di apertura
Lun – ven 15,00 – 19,30 / Sab - dom e 7 e 8 dicembre 10,00 – 19,30
Sito web
www.ldpf.it
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