Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Marco Castellucci – Acquerelli. Carte del pensiero / Ilario Rossi – Il periodo informale
doppia personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 28 maggio 2011, alle ore 18.00, presso la Galleria d'Arte Moderna A. Bonzagni inaugura la duplice mostra "Il periodo informale" di Ilario Rossi e "Carte del pensiero", acquerelli di Marco Castellucci.
Momenti di gioia e ricordi nei grandi oli informali di Ilario Rossi e negli acquerelli di Marco Castellucci. Rivive il periodo anni ’50 – ’70 di Rossi nelle opere attuali di Castellucci, entrambi accomunati dalla sintesi estrema con cui viene percepito e assimilato il reale. Il ricordo del grande maestro, docente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, ritorna nel ricordo dell’allievo.
La mostra di Ilario Rossi prende spunto dalla monografia di Adriano Baccilieri (La seduzione Informel , Editrice Compositori, Bologna, 2008) mentre “Carte del Pensiero” di Marco Castellucci, è ispirata dal libro di Franco Basile (Carte del Pensiero, Minerva Edizioni, Bologna, 2009).
La mostra di Rossi, come riporta l’abstract del saggio del Baccilieri, affronta un taglio tematico saliente, quello della “seduzione informel”, relativo al periodo intenso ma di breve durata, che va dal 1957 – 58 a poco dopo il Sessanta, al ’64 se si vuole toccare l’evento della sala personale alla XXXII Biennale veneziana. Il saggio critico di Adriano Baccilieri privilegia infatti il percorso dell’artista fra l’allineamento alla tendenza sostenuta da Francesco Arcangeli (Gli ultimi naturalisti, 1964; Una situazione non improbabile, 1957) e la virata forte e personale che Rossi compie, proponendosi in singolare accezione “autre”, e in proiezione europea, entro e oltre il contesto dell’informale naturalistico.
L’incipit di Franco Basile, da cui deriva la mostra di Castellucci, nota che il mondo è là, fermo, immutabile, uguale a se stesso, eppure tutto appare nuovo, perché nell’esercizio poetico le cose diventano inedite nozioni di un universo sempre in movimento, effetto di un mondo inesorabile, forse irraggiungibile se non declinato con con la sintassi del fantastico. Quello da cui Marco Castellucci registra pulsioni e fremiti dell’intimo è un osservatorio sullo svolgersi dei cento, mille fenomeni dell’esistere e del variare della natura e del sentimento, un esercizio che è come voler alimentare il sogno bazzicando i dintorni dell’immaginazione.
Momenti di gioia e ricordi nei grandi oli informali di Ilario Rossi e negli acquerelli di Marco Castellucci. Rivive il periodo anni ’50 – ’70 di Rossi nelle opere attuali di Castellucci, entrambi accomunati dalla sintesi estrema con cui viene percepito e assimilato il reale. Il ricordo del grande maestro, docente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, ritorna nel ricordo dell’allievo.
La mostra di Ilario Rossi prende spunto dalla monografia di Adriano Baccilieri (La seduzione Informel , Editrice Compositori, Bologna, 2008) mentre “Carte del Pensiero” di Marco Castellucci, è ispirata dal libro di Franco Basile (Carte del Pensiero, Minerva Edizioni, Bologna, 2009).
La mostra di Rossi, come riporta l’abstract del saggio del Baccilieri, affronta un taglio tematico saliente, quello della “seduzione informel”, relativo al periodo intenso ma di breve durata, che va dal 1957 – 58 a poco dopo il Sessanta, al ’64 se si vuole toccare l’evento della sala personale alla XXXII Biennale veneziana. Il saggio critico di Adriano Baccilieri privilegia infatti il percorso dell’artista fra l’allineamento alla tendenza sostenuta da Francesco Arcangeli (Gli ultimi naturalisti, 1964; Una situazione non improbabile, 1957) e la virata forte e personale che Rossi compie, proponendosi in singolare accezione “autre”, e in proiezione europea, entro e oltre il contesto dell’informale naturalistico.
L’incipit di Franco Basile, da cui deriva la mostra di Castellucci, nota che il mondo è là, fermo, immutabile, uguale a se stesso, eppure tutto appare nuovo, perché nell’esercizio poetico le cose diventano inedite nozioni di un universo sempre in movimento, effetto di un mondo inesorabile, forse irraggiungibile se non declinato con con la sintassi del fantastico. Quello da cui Marco Castellucci registra pulsioni e fremiti dell’intimo è un osservatorio sullo svolgersi dei cento, mille fenomeni dell’esistere e del variare della natura e del sentimento, un esercizio che è come voler alimentare il sogno bazzicando i dintorni dell’immaginazione.
28
maggio 2011
Marco Castellucci – Acquerelli. Carte del pensiero / Ilario Rossi – Il periodo informale
Dal 28 maggio al 28 giugno 2011
arte contemporanea
Location
PINACOTECA CIVICA – CIVICA GALLERIA D’ARTE MODERNA ARNOLDO BONZAGNI – PALAZZO DEL GOVERNATORE
Cento, Piazza Del Guercino, 39, (Ferrara)
Cento, Piazza Del Guercino, 39, (Ferrara)
Vernissage
28 Maggio 2011, h 18
Autore