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Marco Di Gennaro – Pulvis
L’essenza leggera della polvere contrapposta ad un tema pesante come un macigno: la guerra. La polvere come principio e come fine, usata da Dio per plasmare il primo uomo, trascinata dal vento per coprire le bestialità del conflitto, cristallizzata sul terreno per lasciare, indelebili, le tracce dell’abbrutimento dell’animo umano
Comunicato stampa
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L’essenza leggera della polvere contrapposta ad un tema pesante come un macigno: la guerra. La polvere come principio e come fine, usata da Dio per plasmare il primo uomo, trascinata dal vento per coprire le bestialità del conflitto, cristallizzata sul terreno per lasciare, indelebili, le tracce dell’abbrutimento dell’animo umano. Marco Di Gennaro sceglie la polvere come denominatore comune per descrivere le conseguenze della guerra, alternandola a materiali ed oggetti che nella vita quotidiana hanno un senso ed un utilizzo, ma ora diventano lugubri simboli di vite spezzate, sporcate, strappate a corpi dei quali restano solo, tristemente, tracce sparse ed inanimate. La polvere della guerra accomuna tutto e tutti: i civili, i militari, vite innocenti ed annulla anche ogni possibilità di comunicazione, nella polvere della guerra troviamo camicie, tute mimetiche, giochi di bambini o bambini stessi, fogli, carta, oggetti e materiali diversi accomunati da un solo, tragico, destino. Questo destino è rappresentato dall’artista con la polvere, stesa con le mani ed abbinata a quegli oggetti, un momento prima compagni di qualcuno, ora impersonali, indistinti, che diventano universali nel denunciare a tutto il mondo l’atrocità dell’evento bellico in tutta la sua crudezza. Marco Di Gennaro con queste opere riesce a spostare il messaggio artistico ad un livello superiore: l’arte come denuncia, l’artista come trait d’union tra luoghi, fatti, personaggi lontani, ed il tranquillo fruitore dell’opera che viene, di colpo, sbalzato in uno scenario di guerra e ne sente all’improvviso tutto il peso sulle spalle; la polvere sulla tela sembra quasi giungere alle narici, soffocante; il silenzio diventa assordante tanto forte è la voce indignata della coscienza che grida giustizia. In questa forma di arte-denuncia si crea un rapporto biunivoco: non è solo lo spettatore che compie l’azione di guardare l’opera ma, al contempo, è l’opera che parla allo spettatore, ne smuove la coscienza, gli fa crollare, per un attimo, tutte le sue tranquille e quotidiane certezze.
Massimo Giuliano
Massimo Giuliano
28
aprile 2012
Marco Di Gennaro – Pulvis
Dal 28 aprile al 15 maggio 2012
arte contemporanea
Location
ART PROJECT AWAY
Benevento, Via Stanislao Bologna, 7, (Benevento)
Benevento, Via Stanislao Bologna, 7, (Benevento)
Vernissage
28 Aprile 2012, ore 17.30
Autore