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Marco Dolfi – immagini inquietanti
Credo sia superfluo porre l’attenzione sulla circostanza che Marco Dolfi, pittore viareggino, dipinga dal vero; molto più importa rilevarne l’atteggiamento dinanzi alle cose, alieno da ogni impassibilità descrittiva
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Credo sia superfluo porre l'attenzione sulla circostanza che Marco Dolfi,
pittore viareggino, dipinga dal vero; molto più importa rilevarne l'atteggiamento
dinanzi alle cose, alieno da ogni impassibilità descrittiva e definibile
piuttosto in termini di vagante curiosità, di natura schiettamente poetica,
sorta direttamente dal ricordo nostalgico dell'artista. Il processo figurativo
sembra come emergere direttamente dagli oggetti, e la poesia è la scoperta,
l'ascolto della voce solitaria in mezzo alle voci dei luoghi, delle cose
e delle persone. Antonio Paolucci nella sua sensibile analisi scrive: "le
cose (il fiore e la conchiglia, la pigna secca e il mannello di spighe)
vivono
di vita propria, però sono indecifrabili e irrapresentabili nella loro
essenza
profonda. Sono "vite silenziose"come si dice, con splendida e veriteria
immagine,
nelle lingue anglosassoni. Marco Dolfi si accosta al Vero visibile con
sguardo
a lunga posa e lo ascolta in silenzio". Al Centro per l'Arte Otello Cirri
è presentato un corpus di trentaquattro opere definite con colori opachi,
mitigati che contemplano un passato foriero di "lieta possibilità".
pittore viareggino, dipinga dal vero; molto più importa rilevarne l'atteggiamento
dinanzi alle cose, alieno da ogni impassibilità descrittiva e definibile
piuttosto in termini di vagante curiosità, di natura schiettamente poetica,
sorta direttamente dal ricordo nostalgico dell'artista. Il processo figurativo
sembra come emergere direttamente dagli oggetti, e la poesia è la scoperta,
l'ascolto della voce solitaria in mezzo alle voci dei luoghi, delle cose
e delle persone. Antonio Paolucci nella sua sensibile analisi scrive: "le
cose (il fiore e la conchiglia, la pigna secca e il mannello di spighe)
vivono
di vita propria, però sono indecifrabili e irrapresentabili nella loro
essenza
profonda. Sono "vite silenziose"come si dice, con splendida e veriteria
immagine,
nelle lingue anglosassoni. Marco Dolfi si accosta al Vero visibile con
sguardo
a lunga posa e lo ascolta in silenzio". Al Centro per l'Arte Otello Cirri
è presentato un corpus di trentaquattro opere definite con colori opachi,
mitigati che contemplano un passato foriero di "lieta possibilità".
16
ottobre 2004
Marco Dolfi – immagini inquietanti
Dal 16 ottobre al 07 novembre 2004
arte contemporanea
Location
CENTRO PER L’ARTE OTELLO CIRRI
Pontedera, Via Della Stazione Vecchia, 6, (Pisa)
Pontedera, Via Della Stazione Vecchia, 6, (Pisa)
Orario di apertura
da martedì alla domenica 10.00/12.30 - 16.00/19.00
Vernissage
16 Ottobre 2004, ore 17.00