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Marco Grassi – small
personale
Comunicato stampa
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SMALL
(small il soggetto, small la dimensione)
S. sondare
Trangugiare il supporto, sviscerarlo: oltrepassare. Marco Grassi sonda l’inquadratura, la colpisce. Il ritaglio osservato si proietta sulla piattezza del contenitore, si fissa, ne è inglobato. Lo scatto fotografico trasmuta una sola lettera e diviene scarto. La porzione di immagine raffigurata è minima, un dettaglio. Oltre non è necessario. Basta uno sguardo, magari rubato o illegittimo, per concedere che il gioco abbia inizio. E allora via, la little girl comincia il personalissimo show. Accesso privato, blindato per i più.
M. masturbazione
Non fisica. Si presenta come tale per uscirne presto scoperta, dichiarata, svelata. Non è un libidinoso atto self-service, quanto la presunta o reale possibilità di poterlo essere. Pensare in cosa potrebbe trasformarsi, immaginare quanto avrebbe il coraggio di progredire, affondare nel desiderio di cosa sarebbe. In questo latente ambire avviene la masturbazione: dello spettatore, non dell’artista, tanto meno della figura ritratta.
A. aspirazione
Grassi intuisce quali siano le regole. Un giocatore, un osservatore. Apprendere significa tralasciare. Per appropriarsi del dato pittorico non esclude di accoglierne alcune componenti solo con l’obiettivo di tralasciarne altre. In questo modo gli è concesso uscire allo scoperto senza essere scontato, citare senza ricalcare, dipingere senza descrivere. Non intende impossessarsi dell’accadere quanto aspirare che ciò avvenga.
L. lotta
Uno scontro materico in bilico tra campiture intaccate e sgocciolature che ne contaminano il tessuto. Il disegno raggiunge unità perché diretto da un pensiero inflitto sin dall’inizio. La porzione acquisita diviene, al contempo, oggetto e soggetto dell’opera, dono dell’immaginazione ma a servizio delle manualità adoperata.
L. luxy
Quel brivido che solo un piacere distaccato dalla tirannica autonomia della mente riesce a offrire. Le lolite si intrecciano incuriosite nell’attivarsi in un gioco che non dovrebbe competere loro. Se ne impossessano comunque, smorzandone i toni, diffondendo arguta ingenuità. Grassi non concede la parola a volgari fanciulle in preda a narcisismi isteriche. L’elevazione resta alta poiché malizia non implica esagerazione.
milano_gennaio 2006_marta casati
(small il soggetto, small la dimensione)
S. sondare
Trangugiare il supporto, sviscerarlo: oltrepassare. Marco Grassi sonda l’inquadratura, la colpisce. Il ritaglio osservato si proietta sulla piattezza del contenitore, si fissa, ne è inglobato. Lo scatto fotografico trasmuta una sola lettera e diviene scarto. La porzione di immagine raffigurata è minima, un dettaglio. Oltre non è necessario. Basta uno sguardo, magari rubato o illegittimo, per concedere che il gioco abbia inizio. E allora via, la little girl comincia il personalissimo show. Accesso privato, blindato per i più.
M. masturbazione
Non fisica. Si presenta come tale per uscirne presto scoperta, dichiarata, svelata. Non è un libidinoso atto self-service, quanto la presunta o reale possibilità di poterlo essere. Pensare in cosa potrebbe trasformarsi, immaginare quanto avrebbe il coraggio di progredire, affondare nel desiderio di cosa sarebbe. In questo latente ambire avviene la masturbazione: dello spettatore, non dell’artista, tanto meno della figura ritratta.
A. aspirazione
Grassi intuisce quali siano le regole. Un giocatore, un osservatore. Apprendere significa tralasciare. Per appropriarsi del dato pittorico non esclude di accoglierne alcune componenti solo con l’obiettivo di tralasciarne altre. In questo modo gli è concesso uscire allo scoperto senza essere scontato, citare senza ricalcare, dipingere senza descrivere. Non intende impossessarsi dell’accadere quanto aspirare che ciò avvenga.
L. lotta
Uno scontro materico in bilico tra campiture intaccate e sgocciolature che ne contaminano il tessuto. Il disegno raggiunge unità perché diretto da un pensiero inflitto sin dall’inizio. La porzione acquisita diviene, al contempo, oggetto e soggetto dell’opera, dono dell’immaginazione ma a servizio delle manualità adoperata.
L. luxy
Quel brivido che solo un piacere distaccato dalla tirannica autonomia della mente riesce a offrire. Le lolite si intrecciano incuriosite nell’attivarsi in un gioco che non dovrebbe competere loro. Se ne impossessano comunque, smorzandone i toni, diffondendo arguta ingenuità. Grassi non concede la parola a volgari fanciulle in preda a narcisismi isteriche. L’elevazione resta alta poiché malizia non implica esagerazione.
milano_gennaio 2006_marta casati
08
febbraio 2006
Marco Grassi – small
Dall'otto febbraio al 31 marzo 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA MAGROROCCA
Milano, Largo Fra' Paolo Bellintani, 2, (Milano)
Milano, Largo Fra' Paolo Bellintani, 2, (Milano)
Orario di apertura
10.00-12.30 e 15.30-19.30. Lunedì e festivi chiuso
Vernissage
8 Febbraio 2006, ore 18,30
Autore