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Marco Lami
mostra di pittura
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo Gino Fuochi CONFARTE (Commissione Culturale di Confartigianato Imprese Prato) ospita un altro artista toscano: Marco Lami. L’artista, nato a Montelupo Fiorentino, presenta le sue opere nella Sede di Maliseti di Confartigianato Imprese Prato. Da sempre interessato alle Arti Figurative ha frequentato il Liceo Artistico e successivamente l’Accademia delle Belle Arti di Firenze, diplomandosi nel 1985. Alla ricerca di una forma espressiva coerente al proprio sentire, lungo la sua carriera ha sperimentato le tecniche più diverse, dall’olio alla tempera, dal fumetto al mosaico, alla pittura su seta e su vetro. Ha pubblicato su varie riviste, fra cui “Frigidaire” e Fine Secolo di Reporter.
Scrive di lui Renato Genovese, Direttore di Lucca Comics, Rassegna Internazionale del Fumetto, dell’Illustrazione e del Cinema d’Animazione:
“Mi sono imbattuto in Marco Lami una ventina d’anni fa, quando era un giovanissimo disegnatore di fumetti di indubbio talento, ma già piuttosto atipico nel panorama dei cartoonist italiani: il suo era un approccio indubbiamente realistico, ma virato da una vena lievemente malinconica, anzi nostalgica, che traduceva nelle sue tavole una visione della vita già inaspettatamente matura e sicuramente profonda. Fu una prima e piacevole scoperta.
L’ho ritrovato oggi pittore sensibile ed originale, artista dotato di una sua personalissima cifra stilistica, ma soprattutto autore di quadri mai dipinti per caso o convenzione. Guardando le sue tele, i suoi soggetti, i suoi colori al limite del monocromatismo, ci si rende subito conto della sua necessità di mostrare il suo mondo, le sue annotazioni sulla vita attraverso immagini rubate alla quotidianità, ma rifiltrate attraverso una sensibilità così particolare da non porre dubbi sulla originale unicità del suo lavoro, sia per la tecnica usata e per il gusto della composizione che per i temi affrontati.
E’ stata una seconda, ancora più importante e piacevole scoperta.
Se è vero, come è vero, che ogni immagine racconta una storia, quelle di Marco Lami sono il frutto di un’esigenza irrinunciabile a raccontare la vita di tutti i giorni, attraverso quelle che potremmo definire le istantanee della sua vita, un reportage pittorico dal suo personalissimo mondo, che poi però riesce a diventare anche il nostro, grazie alla comunanza assoluta delle sensazioni contenute nell’archivio mentale dei comuni ricordi.
Per Lami la vita è blu, venata di sprazzi di oro e magenta, e questi colori di base ricorrono in tutti i suoi lavori, accomunandoli tutti in una tavolozza ben precisa, ma riuscendo a renderli pezzi unici al tempo stesso. Sono le sottili variazioni cromatiche che scandiscono i tempi e gli umori del quadro, sono le sfumature e le accentazioni minime su un colore base piuttosto che un altro a rendere il tono e i sentimenti dei personaggi, le diverse prospettive e inquadrature, il giorno, la notte, i pomeriggi o le sere, gli ambienti familiari nei quali si muovono le sue figure.
Partendo da schizzi dal vero riportati poi sulla tela nera, Lami lavora con le sue campiture leggere ad olio e acrilico mescolando il bianco, il magenta, il bruno, l’oro, il blu, lasciando però che sia sempre quest’ultimo colore ad emergere e prevalere, a caratterizzare l’aspetto complessivo del quadro. Ed è per questo che quella nostalgia di cui narravo all’inizio, raccontando dei suoi fumetti di una volta, ritorna nei suoi lavori di adesso, e non è tristezza e neppure inquietudine, anzi, ma semplicemente affetto per le cose e le persone che vivono con lui, che lui ama di più, quelle che forse, appena messe su tela, diventano già un ricordo e, se confrontate con la durezza del nostro mondo, a volte si trasformano nel rimpianto di qualcosa che ormai è accaduto e che già non c’è più.
E paradossalmente gli interventi effettuati con un chiodo o con veloci gesti di trincetto a graffiare il colore prima che asciughi non sono mai un atto di violenza, né una forzatura, né un gesto di rabbia, ma un segno d’amore, che definisce le forme, i volumi, le espressioni e i movimenti senza mai intaccare il clima sereno e rilassato di ogni sua opera.”
Scrive di lui Renato Genovese, Direttore di Lucca Comics, Rassegna Internazionale del Fumetto, dell’Illustrazione e del Cinema d’Animazione:
“Mi sono imbattuto in Marco Lami una ventina d’anni fa, quando era un giovanissimo disegnatore di fumetti di indubbio talento, ma già piuttosto atipico nel panorama dei cartoonist italiani: il suo era un approccio indubbiamente realistico, ma virato da una vena lievemente malinconica, anzi nostalgica, che traduceva nelle sue tavole una visione della vita già inaspettatamente matura e sicuramente profonda. Fu una prima e piacevole scoperta.
L’ho ritrovato oggi pittore sensibile ed originale, artista dotato di una sua personalissima cifra stilistica, ma soprattutto autore di quadri mai dipinti per caso o convenzione. Guardando le sue tele, i suoi soggetti, i suoi colori al limite del monocromatismo, ci si rende subito conto della sua necessità di mostrare il suo mondo, le sue annotazioni sulla vita attraverso immagini rubate alla quotidianità, ma rifiltrate attraverso una sensibilità così particolare da non porre dubbi sulla originale unicità del suo lavoro, sia per la tecnica usata e per il gusto della composizione che per i temi affrontati.
E’ stata una seconda, ancora più importante e piacevole scoperta.
Se è vero, come è vero, che ogni immagine racconta una storia, quelle di Marco Lami sono il frutto di un’esigenza irrinunciabile a raccontare la vita di tutti i giorni, attraverso quelle che potremmo definire le istantanee della sua vita, un reportage pittorico dal suo personalissimo mondo, che poi però riesce a diventare anche il nostro, grazie alla comunanza assoluta delle sensazioni contenute nell’archivio mentale dei comuni ricordi.
Per Lami la vita è blu, venata di sprazzi di oro e magenta, e questi colori di base ricorrono in tutti i suoi lavori, accomunandoli tutti in una tavolozza ben precisa, ma riuscendo a renderli pezzi unici al tempo stesso. Sono le sottili variazioni cromatiche che scandiscono i tempi e gli umori del quadro, sono le sfumature e le accentazioni minime su un colore base piuttosto che un altro a rendere il tono e i sentimenti dei personaggi, le diverse prospettive e inquadrature, il giorno, la notte, i pomeriggi o le sere, gli ambienti familiari nei quali si muovono le sue figure.
Partendo da schizzi dal vero riportati poi sulla tela nera, Lami lavora con le sue campiture leggere ad olio e acrilico mescolando il bianco, il magenta, il bruno, l’oro, il blu, lasciando però che sia sempre quest’ultimo colore ad emergere e prevalere, a caratterizzare l’aspetto complessivo del quadro. Ed è per questo che quella nostalgia di cui narravo all’inizio, raccontando dei suoi fumetti di una volta, ritorna nei suoi lavori di adesso, e non è tristezza e neppure inquietudine, anzi, ma semplicemente affetto per le cose e le persone che vivono con lui, che lui ama di più, quelle che forse, appena messe su tela, diventano già un ricordo e, se confrontate con la durezza del nostro mondo, a volte si trasformano nel rimpianto di qualcosa che ormai è accaduto e che già non c’è più.
E paradossalmente gli interventi effettuati con un chiodo o con veloci gesti di trincetto a graffiare il colore prima che asciughi non sono mai un atto di violenza, né una forzatura, né un gesto di rabbia, ma un segno d’amore, che definisce le forme, i volumi, le espressioni e i movimenti senza mai intaccare il clima sereno e rilassato di ogni sua opera.”
11
marzo 2006
Marco Lami
Dall'undici marzo al 26 maggio 2006
arte contemporanea
Location
CONFARTIGIANATO – MALISETI
Prato, Via Dino Saccenti, 19, (Prato)
Prato, Via Dino Saccenti, 19, (Prato)
Orario di apertura
dal lunedì al giovedì 8.30-13.00 e 14.30.18.00; venerdì 8.30-13.00 (su richiesta apertura nel pomeriggio)
Vernissage
11 Marzo 2006, ore 17.30
Autore