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Marco Lodola – Lighthouse
Le nuove opere di Marco Lodola vanno ad arricchire la collezione Mirabili Arte d’Abitare creata nel 1986 da Sergio Cammilli con l’obiettivo di introdurre l’arte nelle case conferendo loro verbo domestico
Comunicato stampa
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Si accende la nuova collezione "d'arte fruibile" realizzata da Marco Lodola per l'azienda dei fratelli David e Gianni Overi . Le nuove opere di Marco Lodola vanno ad arricchire la collezione Mirabili Arte d'Abitare creata nel 1986 da Sergio Cammilli con l' obiettivo di introdurre l'arte nelle case conferendo loro verbo domestico.
Il progetto Mirabili concretizza l'intento di coniugare la precisione stilistica ed estetica dell'opera d'arte con il rigore sociale e tecnico della produzione di oggetti singolari di arredo, dando forma ad un fondativo fenomeno culturale e linguistico che da vent'anni ricerca i punti di contatto fra l'assoluto dell'arte e il quotidiano degli arredi domestici.
Ormai note sono le collaborazioni di Mirabili con Sottsass, Ontani, Mendini, Ernst, Barni, Corneli e Natalini alle quali dal 2001 si sono aggiunte quelle con Berrocal, Cammilli, Ceroli, Crema, De Poli, Fallani, Lodola, Ruggiero, Rinaldi e Palma. Con Mirabili l'arte indossa l'abito del design, lo interpreta con personalità e si fa spazio nella casa per essere osservata e studiata non più con algido ed estatico distacco, ma per interagire con la vita reale e con i desideri delle persone. Mirabili oggi punta a promuovere l'eccellenza italiana nel mondo realizzando collaborazioni destinate alla finalizzazione di progetti globali, proponendo altresì la figura dell'artista inteso come ideatore di nuovi spazi concettuali abitualmente collegabili al campo dell'architettura e utilizzando la galleria d'arte come ideale veicolo comunicativo, uno show-room aperto al mondo intero.
Dice David Overi intervistato dalla rivista Inside: << Galleria Mirabili si propone di “educare” potenziali fruitori di opere d’arte “domestiche”, in parole povere comunicare cioe’ al cliente tutte le informazioni necessarie affinché esso recepisca i canoni dell’opera (il suo valore, la sua funzionalita’, collegati ai dati dell’artista suo creatore) in modo da innescare in lui il processo di assimilazione del concetto di semplice mobile d’arredo creato come opera d’arte, recependone quindi la sua importanza intrinseca che ne giustificherebbe l’esborso economico. Ne deriverebbe comunque anche una maggiore familiarità all’ottica dell’investimento di lungo periodo nel mercato dell’arte, quindi una ricerca diretta a creare maggiore consapevolezza e maturità verso certe tematiche, che agisca positivamente nelle sue valutazioni. E’ un discorso complesso, ma anche una sfida affascinante, il diffondere un nuovo concetto di cultura, con la diretta complicità dell’artista coinvolto, il quale tra l’altro avrebbe come vantaggio la creazione di nuovi sbocchi all’interno del suo percorso personale: la mia opinione e’ che un artista, particolarmente ispirato da questo concetto, abbia molto più potere, e quindi impatto, comunicativo rispetto ad un designer e gli ultimi progetti portati a compimento lo dimostrano: con Ceroli a Roma abbiamo riallestito i corridoi della pinacoteca del Viminale (all’inaugurazione c’erano le più alte cariche dello Stato), nonche’ il sacrario dell’Istituto Superiore di Polizia, mentre a Firenze sotto il loggiato degli Uffizi abbiamo collocato un grande albero di Natale creato da Lodola come corollario degli eventi in Piazza Strozzi: era la prima volta che un’opera d’arte contemporanea veniva collocata in quel luogo: un grande lavoro, penetrare nella storia di un luogo dandogli una nuova identita’ che trapassa il corso storico rimanendo impressa nella memoria e il nostro nome collegato indissolubilmente a quello dell’artista e del suo lavoro, un “marchio di fabbrica” riconoscibile che convive in perfetta armonia con l’immensa tradizione artistica del nostro paese, è in questa direzione che vogliamo proseguire. >>
Marco Lodola con il progetto LIGHTHOUSE pensa ad una casa abitata dalla luce ma anche ad un faro che sia guida per i "naviganti del bello", infatti Lodola si misura col design lavorando sulla luce e la materia, creando appositamente per Mirabili una serie d'oggetti d'arredo tra cui la Specchiera in vetro satinato "IL VOLTO DEGLI ALTRI", la lampada "MEDAGLIE", un paravento, le testiere per il letto tra le quali "THE END" ed il tavolo luminoso "LITIGHELLO".
In occasione di Lighthouse in Galleria Mirabili saranno presentate anche 14 opere luminose inedite di Lodola.
L'ingresso di Marco Lodola in casa Mirabili rafforza l'idea che lo spazio, se modificato da un artista, restituisce identità ad un luogo.
Marco Lodola per Mirabili ha già disegnato un albero di Natale in ferro e plexiglas di oltre 4,5 mt, posizionato in piazza Strozzi a Firenze il 4 Dicembre 2004. Lodola è nato a Dorno (Pavia), ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Firenze e di Milano e concluso gli studi discutendo una tesi sui Fauves, che con Matisse saranno un punto di riferimento per il suo lavoro, come anche Fortunato Depero ed il Beato Angelico. Agli inizi defli anni ’80 intorno alla Galleria di Luciano Inga Pin, a Milano, ha fondato con un gruppo di artisti il movimento del Nuovo Futurismo, di cui il critico Renato Barilli è stato il principale teorico. Dal 1983 ha esposto in grandi città italiane ed europee quali Roma, Milano, Firenze, Bologna, Lione, Vienna, Madrid, Barcellona, Parigi e Amsterdam. Ha partecipato ad esposizioni e a progetti per importanti industrie quali Swatch, Coca Cola, Vini Ferrari, Harley Davidson, Ducati, Riva, Illy (collana di tazzine d’autore), Francis – Francis, Dash, Carlsberg, Valentino, Coveri e Fabbri. Nel 1994 è stato invitato ad esporre dal governo della Repubblica Popolare Cinese nei locali degli ex archivi della città imperiale di Pechino. Nel 1996 ha iniziato a lavorare negli Stati Uniti a Boca Raton, Miami e a New York. Ha partecipato alla XII Quadriennale di Roma e alla VI Biennale della Scultura di Montecarlo. Diverse le sue collaborazioni con scrittori contemporanei tra cui Aldo Busi, Claudio Apone, Marco Lodoli, Tiziano Scarpa e Giuseppe Cederna, e con musicisti: gli 883 di Max Pezzali, Timoria, Jovanotti, Andy (Bluvertigo) e Syria. Nell’estate del ’98, su incarico della Saatchi & Saatchi, ha eseguito i disegni per le affiches di Piazza del Popolo a Roma, per l’Opera Lirica Tosca di Puccini. Nel 2000 Lodola, da sempre legato al tema della danza, è stato incaricato dal Teatro Massimo di Palermo di realizzare Gli avidi lumi, quattro totem luminosi alti sei metri, raffiguranti episodi significativi delle nove opere in cartellone. Per l'occasione è stato realizzato un video-documentario di Sergio Pappalettera. Le sculture rimarranno collocate nelle maggiori piazze cittadine, come è già avvenuto a Montecarlo, Riccione, e al Castello Visconteo di Pavia. È stato autore delle opere assegnate ai vincitori dell’edizione 2001 del Premio Letterario Nonino. Nel 2001 è stato incaricato di curare l’immagine del Carnevale di Venezia. Per l’occasione la Fondazione Bevilacqua La Masa ha organizzato la mostra ”Futurismi a Venezia” con opere sue e di Fortunato Depero. Nel giugno 2002 ha creato la scultura luminosa A tutta birra dedicata alla figura del grande imprenditore Venceslao Menazzi Moretti, che è stata collocata nel nuovo parco cittadino di Udine, là dove sorgeva il primo stabilimento della famosa birra. Nel 2003 realizza la luminosa Venerea nell’ambito della mostra Venere svelata di Umberto Eco tenutasi al Palazzo delle Belle Arti di Bruxelles, per cui ha curato anche l’istallazione della facciata esterna e la mostra Controluce a Palazzo del Turismo di Riccione che nel 2004 è stata trasferita a San Paolo del Brasile (Museo Brasileiro da Escultura Marilisa Rathsam), Rio de Janeiro (Museo de Arte Moderna), Città del Messico (Polyforum Siqueiros) e al Museo Regional de Guadalajara. Nel 2005 ha realizzato la maglia rosa per l’88° Giro d’Italia ed il logo per la trasmissione “Speciale per voi...” di Renzo Arbore. Hanno scritto di lui tra gli altri: Vergine, Bossaglia, Caramel, Mascherpa, Seveso, Somaini, Quintavalle, Accame, Pontiggia, Carli, Sala, Calabrese, Dentice, Restany, Coen, Bonito Oliva, Strano, Fiz, Crispolti, Cherubini, Vescovo, Mammi, Hunter, Dorfles, Sgarbi, Daverio.
In occasione dell'evento LIGHTHOUSE il 14 Maggio alcuni amici e collaboratori storici di Lodola interverranno alla serata tra cui il cantautore Omar Pedrini ed Enrico Ghedi tastierista dei Timoria, Elenoire Casalegno, Andrea Pezzi e Red Ronnie; nella stessa serata verrà presentata il trimestrale di cultura contemporanea Inside diretto da Massimo Tantardini.
Il Catalogo della mostra a cura di Mirabili contiene una raccolta antologica di commenti critici di: Vattani, Barilli, Dorfles, Sgarbi, Bonito Oliva, Red Ronnie, Max Pezzali, Jovanotti, Cederna, Lodoli, Marchini, D'agostino, Andy, Fabiola Naldi, Boralevi, Scarpa, Illy, Andrea Pezzi.
Il progetto Mirabili concretizza l'intento di coniugare la precisione stilistica ed estetica dell'opera d'arte con il rigore sociale e tecnico della produzione di oggetti singolari di arredo, dando forma ad un fondativo fenomeno culturale e linguistico che da vent'anni ricerca i punti di contatto fra l'assoluto dell'arte e il quotidiano degli arredi domestici.
Ormai note sono le collaborazioni di Mirabili con Sottsass, Ontani, Mendini, Ernst, Barni, Corneli e Natalini alle quali dal 2001 si sono aggiunte quelle con Berrocal, Cammilli, Ceroli, Crema, De Poli, Fallani, Lodola, Ruggiero, Rinaldi e Palma. Con Mirabili l'arte indossa l'abito del design, lo interpreta con personalità e si fa spazio nella casa per essere osservata e studiata non più con algido ed estatico distacco, ma per interagire con la vita reale e con i desideri delle persone. Mirabili oggi punta a promuovere l'eccellenza italiana nel mondo realizzando collaborazioni destinate alla finalizzazione di progetti globali, proponendo altresì la figura dell'artista inteso come ideatore di nuovi spazi concettuali abitualmente collegabili al campo dell'architettura e utilizzando la galleria d'arte come ideale veicolo comunicativo, uno show-room aperto al mondo intero.
Dice David Overi intervistato dalla rivista Inside: << Galleria Mirabili si propone di “educare” potenziali fruitori di opere d’arte “domestiche”, in parole povere comunicare cioe’ al cliente tutte le informazioni necessarie affinché esso recepisca i canoni dell’opera (il suo valore, la sua funzionalita’, collegati ai dati dell’artista suo creatore) in modo da innescare in lui il processo di assimilazione del concetto di semplice mobile d’arredo creato come opera d’arte, recependone quindi la sua importanza intrinseca che ne giustificherebbe l’esborso economico. Ne deriverebbe comunque anche una maggiore familiarità all’ottica dell’investimento di lungo periodo nel mercato dell’arte, quindi una ricerca diretta a creare maggiore consapevolezza e maturità verso certe tematiche, che agisca positivamente nelle sue valutazioni. E’ un discorso complesso, ma anche una sfida affascinante, il diffondere un nuovo concetto di cultura, con la diretta complicità dell’artista coinvolto, il quale tra l’altro avrebbe come vantaggio la creazione di nuovi sbocchi all’interno del suo percorso personale: la mia opinione e’ che un artista, particolarmente ispirato da questo concetto, abbia molto più potere, e quindi impatto, comunicativo rispetto ad un designer e gli ultimi progetti portati a compimento lo dimostrano: con Ceroli a Roma abbiamo riallestito i corridoi della pinacoteca del Viminale (all’inaugurazione c’erano le più alte cariche dello Stato), nonche’ il sacrario dell’Istituto Superiore di Polizia, mentre a Firenze sotto il loggiato degli Uffizi abbiamo collocato un grande albero di Natale creato da Lodola come corollario degli eventi in Piazza Strozzi: era la prima volta che un’opera d’arte contemporanea veniva collocata in quel luogo: un grande lavoro, penetrare nella storia di un luogo dandogli una nuova identita’ che trapassa il corso storico rimanendo impressa nella memoria e il nostro nome collegato indissolubilmente a quello dell’artista e del suo lavoro, un “marchio di fabbrica” riconoscibile che convive in perfetta armonia con l’immensa tradizione artistica del nostro paese, è in questa direzione che vogliamo proseguire. >>
Marco Lodola con il progetto LIGHTHOUSE pensa ad una casa abitata dalla luce ma anche ad un faro che sia guida per i "naviganti del bello", infatti Lodola si misura col design lavorando sulla luce e la materia, creando appositamente per Mirabili una serie d'oggetti d'arredo tra cui la Specchiera in vetro satinato "IL VOLTO DEGLI ALTRI", la lampada "MEDAGLIE", un paravento, le testiere per il letto tra le quali "THE END" ed il tavolo luminoso "LITIGHELLO".
In occasione di Lighthouse in Galleria Mirabili saranno presentate anche 14 opere luminose inedite di Lodola.
L'ingresso di Marco Lodola in casa Mirabili rafforza l'idea che lo spazio, se modificato da un artista, restituisce identità ad un luogo.
Marco Lodola per Mirabili ha già disegnato un albero di Natale in ferro e plexiglas di oltre 4,5 mt, posizionato in piazza Strozzi a Firenze il 4 Dicembre 2004. Lodola è nato a Dorno (Pavia), ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Firenze e di Milano e concluso gli studi discutendo una tesi sui Fauves, che con Matisse saranno un punto di riferimento per il suo lavoro, come anche Fortunato Depero ed il Beato Angelico. Agli inizi defli anni ’80 intorno alla Galleria di Luciano Inga Pin, a Milano, ha fondato con un gruppo di artisti il movimento del Nuovo Futurismo, di cui il critico Renato Barilli è stato il principale teorico. Dal 1983 ha esposto in grandi città italiane ed europee quali Roma, Milano, Firenze, Bologna, Lione, Vienna, Madrid, Barcellona, Parigi e Amsterdam. Ha partecipato ad esposizioni e a progetti per importanti industrie quali Swatch, Coca Cola, Vini Ferrari, Harley Davidson, Ducati, Riva, Illy (collana di tazzine d’autore), Francis – Francis, Dash, Carlsberg, Valentino, Coveri e Fabbri. Nel 1994 è stato invitato ad esporre dal governo della Repubblica Popolare Cinese nei locali degli ex archivi della città imperiale di Pechino. Nel 1996 ha iniziato a lavorare negli Stati Uniti a Boca Raton, Miami e a New York. Ha partecipato alla XII Quadriennale di Roma e alla VI Biennale della Scultura di Montecarlo. Diverse le sue collaborazioni con scrittori contemporanei tra cui Aldo Busi, Claudio Apone, Marco Lodoli, Tiziano Scarpa e Giuseppe Cederna, e con musicisti: gli 883 di Max Pezzali, Timoria, Jovanotti, Andy (Bluvertigo) e Syria. Nell’estate del ’98, su incarico della Saatchi & Saatchi, ha eseguito i disegni per le affiches di Piazza del Popolo a Roma, per l’Opera Lirica Tosca di Puccini. Nel 2000 Lodola, da sempre legato al tema della danza, è stato incaricato dal Teatro Massimo di Palermo di realizzare Gli avidi lumi, quattro totem luminosi alti sei metri, raffiguranti episodi significativi delle nove opere in cartellone. Per l'occasione è stato realizzato un video-documentario di Sergio Pappalettera. Le sculture rimarranno collocate nelle maggiori piazze cittadine, come è già avvenuto a Montecarlo, Riccione, e al Castello Visconteo di Pavia. È stato autore delle opere assegnate ai vincitori dell’edizione 2001 del Premio Letterario Nonino. Nel 2001 è stato incaricato di curare l’immagine del Carnevale di Venezia. Per l’occasione la Fondazione Bevilacqua La Masa ha organizzato la mostra ”Futurismi a Venezia” con opere sue e di Fortunato Depero. Nel giugno 2002 ha creato la scultura luminosa A tutta birra dedicata alla figura del grande imprenditore Venceslao Menazzi Moretti, che è stata collocata nel nuovo parco cittadino di Udine, là dove sorgeva il primo stabilimento della famosa birra. Nel 2003 realizza la luminosa Venerea nell’ambito della mostra Venere svelata di Umberto Eco tenutasi al Palazzo delle Belle Arti di Bruxelles, per cui ha curato anche l’istallazione della facciata esterna e la mostra Controluce a Palazzo del Turismo di Riccione che nel 2004 è stata trasferita a San Paolo del Brasile (Museo Brasileiro da Escultura Marilisa Rathsam), Rio de Janeiro (Museo de Arte Moderna), Città del Messico (Polyforum Siqueiros) e al Museo Regional de Guadalajara. Nel 2005 ha realizzato la maglia rosa per l’88° Giro d’Italia ed il logo per la trasmissione “Speciale per voi...” di Renzo Arbore. Hanno scritto di lui tra gli altri: Vergine, Bossaglia, Caramel, Mascherpa, Seveso, Somaini, Quintavalle, Accame, Pontiggia, Carli, Sala, Calabrese, Dentice, Restany, Coen, Bonito Oliva, Strano, Fiz, Crispolti, Cherubini, Vescovo, Mammi, Hunter, Dorfles, Sgarbi, Daverio.
In occasione dell'evento LIGHTHOUSE il 14 Maggio alcuni amici e collaboratori storici di Lodola interverranno alla serata tra cui il cantautore Omar Pedrini ed Enrico Ghedi tastierista dei Timoria, Elenoire Casalegno, Andrea Pezzi e Red Ronnie; nella stessa serata verrà presentata il trimestrale di cultura contemporanea Inside diretto da Massimo Tantardini.
Il Catalogo della mostra a cura di Mirabili contiene una raccolta antologica di commenti critici di: Vattani, Barilli, Dorfles, Sgarbi, Bonito Oliva, Red Ronnie, Max Pezzali, Jovanotti, Cederna, Lodoli, Marchini, D'agostino, Andy, Fabiola Naldi, Boralevi, Scarpa, Illy, Andrea Pezzi.
14
maggio 2005
Marco Lodola – Lighthouse
Dal 14 maggio al 25 luglio 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA MIRABILI
Firenze, Lungarno Guicciardini, 21, (Firenze)
Firenze, Lungarno Guicciardini, 21, (Firenze)
Orario di apertura
mar_sab 9.30-13 e 15-19.30
Vernissage
14 Maggio 2005, ore 18 su invito
Sito web
www.shinart.it
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