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Marco Nizzoli – L’ansia dell’Armonia
Le opere di Marco Nizzoli sono delle tecniche miste su carta. Una sorta di collage che ti coinvolgono ad indurti con dolcezza ad una sorta di spoliazione interiore, attirandoti in un suo cerchio magico di grazia contemplativa.
Comunicato stampa
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Le cose sono unite da legami invisibili. Non puoi cogliere un fiore senza turbare una stella ( Galileo Galilei).
Da ogni minimo segno ricavare
il massimo di tensione poetica.
Qui diresti che sia la stessa cornice del quadro a ritagliare una porzione di puro silenzio. Più che di spazio, un frammento di tempo sospeso ove catturato e bloccato vi appare un istante rivelatore: la quintessenza d’un misterioso messaggio di cui lì per lì non riesci a cogliere la portata. Anzi, proprio perché così esiguo nei connotati che lo compongono quasi potresti crederlo ai limiti dell’insignificanza. Se non fosse che quello seguita a catturarti lo sguardo. Sicché, appena andati oltre ad un primo: - Ma cos’è?... Che vuol dire?..., t’accorgi che ben più forte è il potere di suggestione con cui esso vince ogni tua resistenza razionale, ogni tuo pregiudizio circa l’idea che ti sei fatto di bellezza o di forma. Cosicché adesso cattura la tua attenzione e a poco a poco t’impone la sua enigmatica leggerezza.
È questo il primo effetto che ti suscita un’opera come Armonie, 1 di Marco Nizzoli, d’istinto architetto minimalista d’effetti musicali ancor prima forse che pittore che attinga ogni pretesto dalle apparenze del vero. Perché, inavvertitamente, l’atto estetico in cui Marco ti coinvolge è quello d’indurti con dolcezza ad una sorta di spoliazione interiore. Attirandoti in un suo cerchio magico di grazia contemplativa.
Devi liberare l’anima da ogni ingombro, pregiudizio o perplessità e lasciarti prendere dal suo gioco. Si, perché, in apparenza, d’altro non sembra che un gioco: quasi un “gingillarsi” con dei pezzetti di carta ritagliati o strappati da un intero. Ma in cui si torna come da bambini a immaginare la totalità in ogni frammento d’universo che immagini o che sogni di vedere. Capaci d’animare l’ “informe” secondo regole o leggi speculari a quelle che sostengono la realtà, anche se non si vedono, anche se a te bambino nessuno ancora si è adoprato a dimostrartene l’esistenza. Come se innata in te vi fosse un’ansia d’armonia in grado di mitigare l’angoscia di sapersi destinati all’arbitrio d’un Caos irrimediabile.
Così in punta di piedi sei accolto da Armonie, 1: nel tenue silenzio di un Oltre su cui si spalancano due finestre accostate. Esigui ritagli dai colori semi-spenti o sfumati vi si contrappongono. Ma combinati in modo da bilanciarsi fra loro: con appena due piccoli strappi- ritagli ( l’uno nero in alto a sinistra, l’altro grigio in basso a destra), due pesi piuma chiamati a reggere in un perfetto quanto fragile equilibrio la bilancia stessa del mondo.
Da ogni minimo segno ricavare
il massimo di tensione poetica.
Qui diresti che sia la stessa cornice del quadro a ritagliare una porzione di puro silenzio. Più che di spazio, un frammento di tempo sospeso ove catturato e bloccato vi appare un istante rivelatore: la quintessenza d’un misterioso messaggio di cui lì per lì non riesci a cogliere la portata. Anzi, proprio perché così esiguo nei connotati che lo compongono quasi potresti crederlo ai limiti dell’insignificanza. Se non fosse che quello seguita a catturarti lo sguardo. Sicché, appena andati oltre ad un primo: - Ma cos’è?... Che vuol dire?..., t’accorgi che ben più forte è il potere di suggestione con cui esso vince ogni tua resistenza razionale, ogni tuo pregiudizio circa l’idea che ti sei fatto di bellezza o di forma. Cosicché adesso cattura la tua attenzione e a poco a poco t’impone la sua enigmatica leggerezza.
È questo il primo effetto che ti suscita un’opera come Armonie, 1 di Marco Nizzoli, d’istinto architetto minimalista d’effetti musicali ancor prima forse che pittore che attinga ogni pretesto dalle apparenze del vero. Perché, inavvertitamente, l’atto estetico in cui Marco ti coinvolge è quello d’indurti con dolcezza ad una sorta di spoliazione interiore. Attirandoti in un suo cerchio magico di grazia contemplativa.
Devi liberare l’anima da ogni ingombro, pregiudizio o perplessità e lasciarti prendere dal suo gioco. Si, perché, in apparenza, d’altro non sembra che un gioco: quasi un “gingillarsi” con dei pezzetti di carta ritagliati o strappati da un intero. Ma in cui si torna come da bambini a immaginare la totalità in ogni frammento d’universo che immagini o che sogni di vedere. Capaci d’animare l’ “informe” secondo regole o leggi speculari a quelle che sostengono la realtà, anche se non si vedono, anche se a te bambino nessuno ancora si è adoprato a dimostrartene l’esistenza. Come se innata in te vi fosse un’ansia d’armonia in grado di mitigare l’angoscia di sapersi destinati all’arbitrio d’un Caos irrimediabile.
Così in punta di piedi sei accolto da Armonie, 1: nel tenue silenzio di un Oltre su cui si spalancano due finestre accostate. Esigui ritagli dai colori semi-spenti o sfumati vi si contrappongono. Ma combinati in modo da bilanciarsi fra loro: con appena due piccoli strappi- ritagli ( l’uno nero in alto a sinistra, l’altro grigio in basso a destra), due pesi piuma chiamati a reggere in un perfetto quanto fragile equilibrio la bilancia stessa del mondo.
01
novembre 2018
Marco Nizzoli – L’ansia dell’Armonia
Dal primo novembre al primo dicembre 2018
arte contemporanea
Location
KYRO ART GALLERY
Pietrasanta, Via Padre Eugenio Barsanti, 29, (Lucca)
Pietrasanta, Via Padre Eugenio Barsanti, 29, (Lucca)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 10:30 - 13:30 e 16:30 - 20:30
Vernissage
1 Novembre 2018, ore 18:00
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