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Marco Petrus – Antologica 2003 – 2017
La mostra presenta 35 opere di grandi dimensioni che coprono oltre un decennio di attività dell’artista milanese. Esposti alcuni dipinti inediti della serie Dalle Belle Città del 2012
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 12 maggio al 20 agosto 2018, il MARCA - Museo delle Arti di Catanzaro, diretto da Rocco
Guglielmo, ospita l’antologica di Marco Petrus (1960).
La rassegna dal titolo Antologica 2003 - 2017, curata da Elena Pontiggia, organizzata dalla
Fondazione Rocco Guglielmo e dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro, in collaborazione con
M77 Gallery di Milano, presenta 35 opere di grandi dimensioni che coprono oltre un decennio di
attività, dell’artista milanese, tra cui alcuni dipinti inediti della serie Dalle Belle Città del 2012.
“Il Marca di Catanzaro - afferma Rocco Guglielmo - è davvero lieto di ospitare la personale di una
delle voci più interessanti della pittura contemporanea italiana. La rassegna copre l’ultimo
decennio di produzione di Marco Petrus. È bello pensare che storia dell’artista si sia sviluppata in
parallelo con quella del Marca, che compie i suoi primi dieci anni di attività. La mostra quindi
diventa un momento di celebrazione reciproca e di attestazione di una crescita comune sul
palcoscenico dell’arte”.
“Petrus - ricorda Elena Pontiggia, attraverso la raffigurazione dei capolavori di Muzio o Terragni, di
Varisco o Portaluppi (per citare solo alcuni nomi tra i tanti che ha toccato e interpretato), ha
dipinto non solo quelle architetture, ma anche l’equilibrio o, più spesso, lo squilibrio in cui siamo
immersi. Ha dipinto l’ordine, la capacità costruttiva, la vocazione propositiva, ma anche le torri di
Babele che incontriamo nella nostra vita. L’architettura, nei suoi quadri, diventa anche qualcosa di
pericolante, quando con la fine degli anni Novanta i suoi edifici iniziano a inclinarsi, a pendere
obliquamente come moderne torri di Pisa. Oppure diventa qualcosa di enigmatico e di
incongruente”.
Il percorso espositivo si muove a ritroso, inizia con una selezione di opere presentate per la prima
volta alla rassegna Matrici del 2017, tenuta nella sede delle Gallerie D’Italia di Banca Intesa di
Napoli, tra cui spicca M21, una particolare visione delle Vele di Scampia, nella quale Petrus
decontestualizza l’elemento architettonico arrivando a una estrema sintesi formale del paesaggio
urbano contemporaneo.
A seguire, un’intera sala è dedicata a cinque dipinti della serie Atlas, esposti nel 2014 alla Triennale
di Milano, che ruotava attorno alle sue interpretazioni delle possibili geografie architettoniche della
“Città ideale”. Con questo ciclo, Petrus ripercorre tipologie, particolarità, scorci, simbologie e
caratteristiche dello spazio urbano costruito nel corso della sua indagine geografico-simbolica
attraverso le diverse città del mondo, e in particolare Milano, formando così un “atlante urbano”
immateriale e idealmente diffuso, quasi una moderna Enciclopédie métropolitaine.
Nella grande sala centrale del Marca si alternano quindi gli inediti Dalle Belle Città con diversi
Upside Down, tra cui due ammirati a New York in occasione del Columbus day del 2005.
Chiude l’esposizione, una selezione di lavori ispirati alle architetture di diverse città europee:
Budapest, Lubiana, Praga, oltre Napoli e Trieste.
Marco Petrus lavora da più di vent’anni, a livello squisitamente pittorico, sulla rielaborazione delle
architetture metropolitane, con una fortissima e progressiva stilizzazione di elementi che tende a
volte, nell’estrema ricerca di sintesi di linee e toni cromatici, a sfiorare l’astrazione.
Col tempo, il suo lavoro si è sempre più schematizzato dal punto di vista compositivo e si è
“raffreddato”, in un processo di graduale e progressiva sottrazione di elementi realistici o narrativi,
in favore di una sempre maggiore geometria compositiva e strutturale.
Il lavoro di Petrus sul paesaggio urbano parte inizialmente dalle suggestioni della città in cui è
sempre vissuto, Milano; in seguito si sposta anche su altre città, italiane e non solo. Ecco allora,
soprattutto in occasione di mostre all’estero – a volte in gallerie private, altre volte in importanti
spazi pubblici nei quali è invitato a esporre – che la ricerca dell’artista si concentra sui palazzi di
Londra, su quelli di New York, di Shanghai o di altre grandi capitali europee ed extraeuropee, a
seconda del luogo nel quale il suo lavoro verrà in seguito presentato.
La sua diviene così, sempre di più, un’ideale ricognizione degli elementi caratteristici e fondanti
delle strutture urbane, indipendentemente dal luogo in cui esse nascono e si sviluppano; quasi un
vero e proprio “atlante diffuso” nel quale sia possibile rintracciare, sottotraccia, tutte le
caratteristiche, le linee di base, le strutture portanti dell’architettura moderna e contemporanea.
In occasione della mostra, verrà pubblicata una monografia Marsilio editori (pagg. 144, 70
immagini a colori) che approfondisce l’attività artistica di Petrus, tra il 2003 e il 2017, e che
presenta i saggi di Elena Pontiggia, Domenico Piraina, Roberto Dulio e una ricca antologia critica
con testi di Francesca Alfano Miglietti, Guido Canella, Francesco Cataluccio, Michele Bonuomo,
Fulvio Irace e altri. Il volume completa idealmente il percorso editoriale iniziato nel 2003 con il
volume (Electa / Italian Factory) che proponeva il primo momento di riflessione sul lavoro di Marco
Petrus, tra il 1996 e il 2002.
Note biografiche
Marco Petrus (Rimini 1960), dal 2000 ha esposto a Santa Fe, a Milano, Mosca, Venezia, New York,
Londra, Roma alternando a importanti gallerie internazionali prestigiosi spazi pubblici (lo Shanghai
Art Museum, il Taipei Fine Arts Museum, Palazzo Reale a Milano o il Complesso del Vittoriano a
Roma), continuando a concentrarsi, oltre che sul paesaggio urbano italiano, sui palazzi di Londra,
Marsiglia, su quelli di New York, o di Shanghai, o delle altre grandi capitali europee ed
extraeuropee.
Guglielmo, ospita l’antologica di Marco Petrus (1960).
La rassegna dal titolo Antologica 2003 - 2017, curata da Elena Pontiggia, organizzata dalla
Fondazione Rocco Guglielmo e dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro, in collaborazione con
M77 Gallery di Milano, presenta 35 opere di grandi dimensioni che coprono oltre un decennio di
attività, dell’artista milanese, tra cui alcuni dipinti inediti della serie Dalle Belle Città del 2012.
“Il Marca di Catanzaro - afferma Rocco Guglielmo - è davvero lieto di ospitare la personale di una
delle voci più interessanti della pittura contemporanea italiana. La rassegna copre l’ultimo
decennio di produzione di Marco Petrus. È bello pensare che storia dell’artista si sia sviluppata in
parallelo con quella del Marca, che compie i suoi primi dieci anni di attività. La mostra quindi
diventa un momento di celebrazione reciproca e di attestazione di una crescita comune sul
palcoscenico dell’arte”.
“Petrus - ricorda Elena Pontiggia, attraverso la raffigurazione dei capolavori di Muzio o Terragni, di
Varisco o Portaluppi (per citare solo alcuni nomi tra i tanti che ha toccato e interpretato), ha
dipinto non solo quelle architetture, ma anche l’equilibrio o, più spesso, lo squilibrio in cui siamo
immersi. Ha dipinto l’ordine, la capacità costruttiva, la vocazione propositiva, ma anche le torri di
Babele che incontriamo nella nostra vita. L’architettura, nei suoi quadri, diventa anche qualcosa di
pericolante, quando con la fine degli anni Novanta i suoi edifici iniziano a inclinarsi, a pendere
obliquamente come moderne torri di Pisa. Oppure diventa qualcosa di enigmatico e di
incongruente”.
Il percorso espositivo si muove a ritroso, inizia con una selezione di opere presentate per la prima
volta alla rassegna Matrici del 2017, tenuta nella sede delle Gallerie D’Italia di Banca Intesa di
Napoli, tra cui spicca M21, una particolare visione delle Vele di Scampia, nella quale Petrus
decontestualizza l’elemento architettonico arrivando a una estrema sintesi formale del paesaggio
urbano contemporaneo.
A seguire, un’intera sala è dedicata a cinque dipinti della serie Atlas, esposti nel 2014 alla Triennale
di Milano, che ruotava attorno alle sue interpretazioni delle possibili geografie architettoniche della
“Città ideale”. Con questo ciclo, Petrus ripercorre tipologie, particolarità, scorci, simbologie e
caratteristiche dello spazio urbano costruito nel corso della sua indagine geografico-simbolica
attraverso le diverse città del mondo, e in particolare Milano, formando così un “atlante urbano”
immateriale e idealmente diffuso, quasi una moderna Enciclopédie métropolitaine.
Nella grande sala centrale del Marca si alternano quindi gli inediti Dalle Belle Città con diversi
Upside Down, tra cui due ammirati a New York in occasione del Columbus day del 2005.
Chiude l’esposizione, una selezione di lavori ispirati alle architetture di diverse città europee:
Budapest, Lubiana, Praga, oltre Napoli e Trieste.
Marco Petrus lavora da più di vent’anni, a livello squisitamente pittorico, sulla rielaborazione delle
architetture metropolitane, con una fortissima e progressiva stilizzazione di elementi che tende a
volte, nell’estrema ricerca di sintesi di linee e toni cromatici, a sfiorare l’astrazione.
Col tempo, il suo lavoro si è sempre più schematizzato dal punto di vista compositivo e si è
“raffreddato”, in un processo di graduale e progressiva sottrazione di elementi realistici o narrativi,
in favore di una sempre maggiore geometria compositiva e strutturale.
Il lavoro di Petrus sul paesaggio urbano parte inizialmente dalle suggestioni della città in cui è
sempre vissuto, Milano; in seguito si sposta anche su altre città, italiane e non solo. Ecco allora,
soprattutto in occasione di mostre all’estero – a volte in gallerie private, altre volte in importanti
spazi pubblici nei quali è invitato a esporre – che la ricerca dell’artista si concentra sui palazzi di
Londra, su quelli di New York, di Shanghai o di altre grandi capitali europee ed extraeuropee, a
seconda del luogo nel quale il suo lavoro verrà in seguito presentato.
La sua diviene così, sempre di più, un’ideale ricognizione degli elementi caratteristici e fondanti
delle strutture urbane, indipendentemente dal luogo in cui esse nascono e si sviluppano; quasi un
vero e proprio “atlante diffuso” nel quale sia possibile rintracciare, sottotraccia, tutte le
caratteristiche, le linee di base, le strutture portanti dell’architettura moderna e contemporanea.
In occasione della mostra, verrà pubblicata una monografia Marsilio editori (pagg. 144, 70
immagini a colori) che approfondisce l’attività artistica di Petrus, tra il 2003 e il 2017, e che
presenta i saggi di Elena Pontiggia, Domenico Piraina, Roberto Dulio e una ricca antologia critica
con testi di Francesca Alfano Miglietti, Guido Canella, Francesco Cataluccio, Michele Bonuomo,
Fulvio Irace e altri. Il volume completa idealmente il percorso editoriale iniziato nel 2003 con il
volume (Electa / Italian Factory) che proponeva il primo momento di riflessione sul lavoro di Marco
Petrus, tra il 1996 e il 2002.
Note biografiche
Marco Petrus (Rimini 1960), dal 2000 ha esposto a Santa Fe, a Milano, Mosca, Venezia, New York,
Londra, Roma alternando a importanti gallerie internazionali prestigiosi spazi pubblici (lo Shanghai
Art Museum, il Taipei Fine Arts Museum, Palazzo Reale a Milano o il Complesso del Vittoriano a
Roma), continuando a concentrarsi, oltre che sul paesaggio urbano italiano, sui palazzi di Londra,
Marsiglia, su quelli di New York, o di Shanghai, o delle altre grandi capitali europee ed
extraeuropee.
12
maggio 2018
Marco Petrus – Antologica 2003 – 2017
Dal 12 maggio al 20 agosto 2018
arte contemporanea
Location
MARCA – MUSEO DELLE ARTI CATANZARO
Catanzaro, Via Alessandro Turco, 63, (Catanzaro)
Catanzaro, Via Alessandro Turco, 63, (Catanzaro)
Biglietti
intero: € 4,00; ridotto: € 3,00
Orario di apertura
martedì - domenica 9.30-13.00; 15.30-20.00. Chiuso il lunedì
Vernissage
12 Maggio 2018, h 18.30
Editore
MARSILIO
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore