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Marco Pili – Incanto
La Galleria Nardi Arte presenta la mostra personale “Incanto” dell’artista sardo Marco Pili, vincitore della prima edizione Premio Pittura Nardi Arte 2016.
I lavori esposti rappresentano il perfetto equilibrio tra ricerca pittorica e un sensibile sguardo alle proprie radici.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Un artigiano sa produrre con le mani qualcosa in cui gli altri individuano un valore.
Un creativo sa mettere in luce qualcosa che gli altri riconoscono come nuovo e significativo.
Un artista sa creare per altri un incanto. Tanto che gli altri, dimentichi delle categorie di nuovo e vecchio, di fatto a mano o in serie,provano desiderio di trattenervisi uscendo da se stessi.
Marco Pili è un artista.
Che ha saputo esercitare con disciplina la mano e la creatività. E datempo incanta.
È accessorio sapere che usi, sulle sue tele, carte di giornale, terre,tessuti, colori.
Che abbia come strumenti la mano e i pennelli, ciotole
e secchi, stracci e spugne.
Compone paesaggi. A volte più immediatamente riconoscibili, altre occhieggianti, altre ancora sfuggenti.
occhieggianti, altre ancora sfuggenti. Potremmo chiamarli visioni,più che vedute.
O sensazioni. Esperienze.
In questi quadri c'è quello che Marco ha visto, ascoltato, sentito. E l'immagine che crea propone stimoli visivi, sensoriali, emotivi.
Per noi che magari siamo passati solo sulla superficie di una spiaggia,di un luogo, di una strada, di una storia.
Conoscendolo, so che non ama fare filosofia sulle sue opere, così concrete. Per questo mi limito a raccontare l'effetto che hanno in me.
Sono insieme calamite e propellenti. Attraggono e spingono ad andare.
Come sanno fare i grandi narratori di viaggi.
E che Marco Pili affronti quotidianamente e quotidianamente costruisca per noi sia un viaggio lo dice bene un fatto: quello che nelle sue opere vedete e sentire, potete chiamarlo terre, storie, mare, Sardegna; ma sarà chiaro al primo sguardo che è solo un nome.
Un appiglio comodo al nostro timore di smarrirci
in quello che di noi è più grande. E che non
ha nome. O ne ha infiniti. E' la vita. I modi in cui
si manifesta. E le tracce inaspettate che
lascia. Che ci prendono di sorpresa al cuore,
come la voce di una donna alla finestra di un
vicolo, o lo sguardo di un vecchio sulla soglia
di casa. O un piccolo ritaglio di stoffa. Che a
terra non abbiamo riconosciuto e ora, su
queste tele, guardiamo e ascoltiamo come un
gioiello.
Michele Palazzetti
Coach, formatore, consulente comunicazione IPSE
Istituto Psicologico Europeo
Un creativo sa mettere in luce qualcosa che gli altri riconoscono come nuovo e significativo.
Un artista sa creare per altri un incanto. Tanto che gli altri, dimentichi delle categorie di nuovo e vecchio, di fatto a mano o in serie,provano desiderio di trattenervisi uscendo da se stessi.
Marco Pili è un artista.
Che ha saputo esercitare con disciplina la mano e la creatività. E datempo incanta.
È accessorio sapere che usi, sulle sue tele, carte di giornale, terre,tessuti, colori.
Che abbia come strumenti la mano e i pennelli, ciotole
e secchi, stracci e spugne.
Compone paesaggi. A volte più immediatamente riconoscibili, altre occhieggianti, altre ancora sfuggenti.
occhieggianti, altre ancora sfuggenti. Potremmo chiamarli visioni,più che vedute.
O sensazioni. Esperienze.
In questi quadri c'è quello che Marco ha visto, ascoltato, sentito. E l'immagine che crea propone stimoli visivi, sensoriali, emotivi.
Per noi che magari siamo passati solo sulla superficie di una spiaggia,di un luogo, di una strada, di una storia.
Conoscendolo, so che non ama fare filosofia sulle sue opere, così concrete. Per questo mi limito a raccontare l'effetto che hanno in me.
Sono insieme calamite e propellenti. Attraggono e spingono ad andare.
Come sanno fare i grandi narratori di viaggi.
E che Marco Pili affronti quotidianamente e quotidianamente costruisca per noi sia un viaggio lo dice bene un fatto: quello che nelle sue opere vedete e sentire, potete chiamarlo terre, storie, mare, Sardegna; ma sarà chiaro al primo sguardo che è solo un nome.
Un appiglio comodo al nostro timore di smarrirci
in quello che di noi è più grande. E che non
ha nome. O ne ha infiniti. E' la vita. I modi in cui
si manifesta. E le tracce inaspettate che
lascia. Che ci prendono di sorpresa al cuore,
come la voce di una donna alla finestra di un
vicolo, o lo sguardo di un vecchio sulla soglia
di casa. O un piccolo ritaglio di stoffa. Che a
terra non abbiamo riconosciuto e ora, su
queste tele, guardiamo e ascoltiamo come un
gioiello.
Michele Palazzetti
Coach, formatore, consulente comunicazione IPSE
Istituto Psicologico Europeo
08
aprile 2017
Marco Pili – Incanto
Dall'otto al 22 aprile 2017
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE NARDI
Roma, Via Arturo Graf, 47, (Roma)
Roma, Via Arturo Graf, 47, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 10-13 e 16-19
Vernissage
8 Aprile 2017, ore 18
Autore