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Marco Salerni – Viaggi di cera
Trenta opere ad encausto sulle pareti della Galleria Margherita in un’ambientazione di incredibile eleganza con i caldi colori delle scene di lavoro, il rosso del movimento e gli azzurri definitivi. Per la prima volta a Taranto il Maestro Marco Salerni presenzierà all’inaugurazione della mostra.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Inaugurazione della Personale del Maestro Marco Salerni presso la “Galleria Margherita” di Taranto, nella sua sede in Corso Umberto 79/c Sabato 28 Novembre alle ore 18.30.
Si rinnova così l’appuntamento annuale con un Maestro dell’arte contemporanea che viene proposto per la prima volta alla nostra città dalla storica Galleria di antiquariato e arte.
Intrigante il titolo della mostra: “Viaggi di cera” che sintetizza l’opera del Maestro nel duplice aspetto degli scenari narrati e della tecnica utilizzata.
La materia con cui lavora è la cera d’api fusa ed i pigmenti colorati.
Ma è il calore l’elemento magico che trasforma queste materie in luce; la tecnica usata è infatti l’encausto, un modo “antico” di dipingere.
L’invenzione risale agli egizi che volevano donare immortalità ai ritratti dei loro morti, ma ne fecero uso tutti i popoli che gravitavano intorno al Mediterraneo.
Dal greco “bruciare” è infatti il calore che fissa i pigmenti colorati nella cera d’api donando eternità alle pitture e permette ai colori di non alterarsi nel tempo né di screpolarsi.
E’ raro trovare artisti che abbiano usato l’encausto nel corso dei secoli passati e tanto più oggi.
Pare che lo stesso Leonardo abbia distrutto una sua opera ad encausto perché non soddisfatto dei risultati ottenuti.
Marco Salerni è giunto all’encausto come punto d’arrivo (per il momento), di un’accurata sperimentazione personale.
La tecnica usata dona inaspettati effetti di luce ai suoi quadri che non sono illuminati da una sorgente esterna ad essi che coniuga come ci si attende ombre e luci ma vivono illuminati dall’interno, come se dagli strati di cera nascesse la luce: “datemi la cera ed io ne farò luce” dice di Salerni il critico Etienne Chatton.
E’ come se le onde del mare, o i nembi burrascosi del paesaggio marino che campeggia nei manifesti sparsi per la città, producessero essi stessi luce, una luce inusuale, al di fuori del tempo e dello spazio.
I suoi sono viaggi in scenari della mente dove la memoria, il passato, l’immaginazione giocano un ruolo dominante che consente solo qualche traccia di realismo.
Le sue scene e i suoi ritratti sono possenti e ci regalano, travalicando il semplice particolare figurativo, il carattere dell’uomo, il fascino dell’ambiente, dei personaggi e delle nature morte.
L’ambientazione sui cassettoni di pregio della Galleria che ospita queste opere non fa che porre in rilievo la loro unicità, la loro potenza, il segno innegabile della presenza della vera arte.
E’ possibile ammirare queste opere a Siena, sulle pareti di chiese moderne e di basiliche, come sono abituati a fare i fedeli e turisti fermi davanti a pale d’altare e tabernacoli.
Come un pittore d’altri tempi la committenza di Marco Salerni è talvolta quella ecclesiastica, oppure la Municipalità e ancora i fedeli dei rioni e delle contrade senesi e toscane per i quali cultura ancestrale, arte e fede vanno sempre appaiate.
I suoi estimatori sono anche collezionisti italiani ed internazionali, enti pubblici e privati come attesta l’infinito elenco di personali, manifestazioni e riconoscimenti delle quali Marco Salerni è stato protagonista.
Nato a Siena dove risiede e lavora è un moderno rappresentante dello splendore rinascimentale del mito dell’uomo “grande” non importa se nel bene o nel male.
I suoi personaggi anche quelli umili, i pescatori, i contadini stanno accanto senza sfigurare, agli eroi delle battaglie ed ai potenti scorci cavallereschi.
Si rinnova così l’appuntamento annuale con un Maestro dell’arte contemporanea che viene proposto per la prima volta alla nostra città dalla storica Galleria di antiquariato e arte.
Intrigante il titolo della mostra: “Viaggi di cera” che sintetizza l’opera del Maestro nel duplice aspetto degli scenari narrati e della tecnica utilizzata.
La materia con cui lavora è la cera d’api fusa ed i pigmenti colorati.
Ma è il calore l’elemento magico che trasforma queste materie in luce; la tecnica usata è infatti l’encausto, un modo “antico” di dipingere.
L’invenzione risale agli egizi che volevano donare immortalità ai ritratti dei loro morti, ma ne fecero uso tutti i popoli che gravitavano intorno al Mediterraneo.
Dal greco “bruciare” è infatti il calore che fissa i pigmenti colorati nella cera d’api donando eternità alle pitture e permette ai colori di non alterarsi nel tempo né di screpolarsi.
E’ raro trovare artisti che abbiano usato l’encausto nel corso dei secoli passati e tanto più oggi.
Pare che lo stesso Leonardo abbia distrutto una sua opera ad encausto perché non soddisfatto dei risultati ottenuti.
Marco Salerni è giunto all’encausto come punto d’arrivo (per il momento), di un’accurata sperimentazione personale.
La tecnica usata dona inaspettati effetti di luce ai suoi quadri che non sono illuminati da una sorgente esterna ad essi che coniuga come ci si attende ombre e luci ma vivono illuminati dall’interno, come se dagli strati di cera nascesse la luce: “datemi la cera ed io ne farò luce” dice di Salerni il critico Etienne Chatton.
E’ come se le onde del mare, o i nembi burrascosi del paesaggio marino che campeggia nei manifesti sparsi per la città, producessero essi stessi luce, una luce inusuale, al di fuori del tempo e dello spazio.
I suoi sono viaggi in scenari della mente dove la memoria, il passato, l’immaginazione giocano un ruolo dominante che consente solo qualche traccia di realismo.
Le sue scene e i suoi ritratti sono possenti e ci regalano, travalicando il semplice particolare figurativo, il carattere dell’uomo, il fascino dell’ambiente, dei personaggi e delle nature morte.
L’ambientazione sui cassettoni di pregio della Galleria che ospita queste opere non fa che porre in rilievo la loro unicità, la loro potenza, il segno innegabile della presenza della vera arte.
E’ possibile ammirare queste opere a Siena, sulle pareti di chiese moderne e di basiliche, come sono abituati a fare i fedeli e turisti fermi davanti a pale d’altare e tabernacoli.
Come un pittore d’altri tempi la committenza di Marco Salerni è talvolta quella ecclesiastica, oppure la Municipalità e ancora i fedeli dei rioni e delle contrade senesi e toscane per i quali cultura ancestrale, arte e fede vanno sempre appaiate.
I suoi estimatori sono anche collezionisti italiani ed internazionali, enti pubblici e privati come attesta l’infinito elenco di personali, manifestazioni e riconoscimenti delle quali Marco Salerni è stato protagonista.
Nato a Siena dove risiede e lavora è un moderno rappresentante dello splendore rinascimentale del mito dell’uomo “grande” non importa se nel bene o nel male.
I suoi personaggi anche quelli umili, i pescatori, i contadini stanno accanto senza sfigurare, agli eroi delle battaglie ed ai potenti scorci cavallereschi.
28
novembre 2009
Marco Salerni – Viaggi di cera
Dal 28 novembre 2009 al 04 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA MARGHERITA
Taranto, Corso Umberto I, 91 a/b , (Taranto)
Taranto, Corso Umberto I, 91 a/b , (Taranto)
Orario di apertura
lun-dom 10-13 e 17-20.30
Vernissage
28 Novembre 2009, ore 18.30
Autore
Curatore