Nel suo percorso artistico Silombria ha dimostrato una spiccata versatilità: attraverso tecniche differenti, pittura, scultura, disegno, fotografia e ceramica si è sempre rapportato in senso critico con l’Arte – nell’accezione più ampia del termine – spesso secondo una vena provocatoriamente Pop.

In Vanitas le singole opere presentano immagini tratte da opere d’arte o da icone facenti parte dell’immaginario collettivo, ma reinterpretate da Silombria nel gesto “distruttivo” dell’accartocciamento.
Le Dive di Hollywood, i “tagli” di Fontana, le bottiglie di Coca-Cola, ma anche le sculture di Michelangelo e le tele di Matisse vengono accartocciate, quasi rifiutate, e, tuttavia, ritagliate e reintrodotte nel mondo attuale, con un valore estetico aggiunto.

Come afferma Peter Weiermair nel testo critico che accompagna il catalogo della mostra: […] “ È proprio nel complesso delle esperienze che lo spettatore fa dell’opera, nel contrasto, cioè tra il rifiuto implicito nell’atto del gettare ed il successivo, inedito “salvataggio”, in un diverso contesto artistico che risiede il carattere innovativo di quest’arte”.