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Marco Tirelli
La mostra, concepita appositamente per gli spazi della galleria Otto, presenta un nuovo e inedito ciclo pittorico nato nel 2004: opere di grande formato dipinte su tavola con tecniche miste, lente e laboriose.
Comunicato stampa
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OTTO Gallery Arte Contemporanea, inaugura Sabato 9 Ottobre la mostra personale di Marco Tirelli.
A distanza di un anno dalla grande esposizione alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, che ha riscosso un notevole successo di pubblico e di critica, sarà questa l’occasione per vedere l’evoluzione del lavoro dell’artista romano.
La mostra, concepita appositamente per gli spazi della galleria Otto, presenta un nuovo e inedito ciclo pittorico nato nel 2004: opere di grande formato dipinte su tavola con tecniche miste, lente e laboriose.
Marco Tirelli ha sempre sottolineato come il suo esistere artistico, il suo dipingere, poggi sulla relazione tra ombra, luce e memoria.
La luce rivela immagini, frammenti di realtà che l’artista coglie e rilegge in forme essenziali che lentamente emergono dagli sfondi scuri dei quadri.
Le figure dipinte non sono pure e semplici forme geometriche astratte, piuttosto architetture mentali, luoghi in cui l’artista traduce il reale. Sono la resa formale, per “distillazione”, per progressiva spoliazione dei tratti, di immagini del visibile, a volte oggetti e interni architettonici, che appaiono alla luce, isolati e assoluti, ma provvisti di volume, di una fisicità definita dai chiaroscuri e dalla visione prospettica.
La realtà è messa in scena come sul palcoscenico di un metafisico Teatro della Memoria dove alcuni aspetti della vita, dell’esperienza fenomenica, raccontano quello che sono stati: testimoni più che attori parlano dell’assenza più che del visibile.
Marco Tirelli (Roma, 1956), esponente del gruppo della Nuova Scuola Romana di San Lorenzo, si presenta sulla scena artistica alla fine degli anni Settanta, imponendosi subito all’attenzione della critica con un lavoro artistico consapevole della ricerca astratta europea quanto della tradizione metafisica italiana.
Tra le principali mostre personali: 1982 Biennale di Venezia; 1984 Galleria L’Attico, Roma (anche nel 1989 e nel 1993); 1985 Annina Nosei, New York (dove espone anche nel 1986 e poi nel 1989); 1989, Galerie Skulima, Berlino;1990: Biennale di Venezia, Galleria Civica di Modena (anche nel 1992) e, con Sol Lewitt, all’American Academy di Roma; 1991: Galleria Triebold, Basilea e Cellar Gallery, Tokyo; 1992, Galleria Gian Ferrari, Milano; 1993 Galleria dell’Oca, Roma; 1995 OTTO Gallery, Bologna (nel 1998 insieme a Nunzio) e Galerie Di Meo, Parigi (anche nel 2001); 1996 Base Gallery, Tokyo (anche nel 2000); 1998, Galleria dello Scudo, Verona; 2002 Mathildenhöhe di Darmstadt; 2003, Galleria d’Arte Moderna di Bologna e Galleria Fumagalli, Bergamo.
A distanza di un anno dalla grande esposizione alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, che ha riscosso un notevole successo di pubblico e di critica, sarà questa l’occasione per vedere l’evoluzione del lavoro dell’artista romano.
La mostra, concepita appositamente per gli spazi della galleria Otto, presenta un nuovo e inedito ciclo pittorico nato nel 2004: opere di grande formato dipinte su tavola con tecniche miste, lente e laboriose.
Marco Tirelli ha sempre sottolineato come il suo esistere artistico, il suo dipingere, poggi sulla relazione tra ombra, luce e memoria.
La luce rivela immagini, frammenti di realtà che l’artista coglie e rilegge in forme essenziali che lentamente emergono dagli sfondi scuri dei quadri.
Le figure dipinte non sono pure e semplici forme geometriche astratte, piuttosto architetture mentali, luoghi in cui l’artista traduce il reale. Sono la resa formale, per “distillazione”, per progressiva spoliazione dei tratti, di immagini del visibile, a volte oggetti e interni architettonici, che appaiono alla luce, isolati e assoluti, ma provvisti di volume, di una fisicità definita dai chiaroscuri e dalla visione prospettica.
La realtà è messa in scena come sul palcoscenico di un metafisico Teatro della Memoria dove alcuni aspetti della vita, dell’esperienza fenomenica, raccontano quello che sono stati: testimoni più che attori parlano dell’assenza più che del visibile.
Marco Tirelli (Roma, 1956), esponente del gruppo della Nuova Scuola Romana di San Lorenzo, si presenta sulla scena artistica alla fine degli anni Settanta, imponendosi subito all’attenzione della critica con un lavoro artistico consapevole della ricerca astratta europea quanto della tradizione metafisica italiana.
Tra le principali mostre personali: 1982 Biennale di Venezia; 1984 Galleria L’Attico, Roma (anche nel 1989 e nel 1993); 1985 Annina Nosei, New York (dove espone anche nel 1986 e poi nel 1989); 1989, Galerie Skulima, Berlino;1990: Biennale di Venezia, Galleria Civica di Modena (anche nel 1992) e, con Sol Lewitt, all’American Academy di Roma; 1991: Galleria Triebold, Basilea e Cellar Gallery, Tokyo; 1992, Galleria Gian Ferrari, Milano; 1993 Galleria dell’Oca, Roma; 1995 OTTO Gallery, Bologna (nel 1998 insieme a Nunzio) e Galerie Di Meo, Parigi (anche nel 2001); 1996 Base Gallery, Tokyo (anche nel 2000); 1998, Galleria dello Scudo, Verona; 2002 Mathildenhöhe di Darmstadt; 2003, Galleria d’Arte Moderna di Bologna e Galleria Fumagalli, Bergamo.
09
ottobre 2004
Marco Tirelli
Dal 09 ottobre al 30 novembre 2004
arte contemporanea
Location
OTTO GALLERY
Bologna, Via D'Azeglio, 55, (Bologna)
Bologna, Via D'Azeglio, 55, (Bologna)
Orario di apertura
martedì-sabato 10:30/13:00 – 16:00/20:00 dom./ lun. su appuntamento
Vernissage
9 Ottobre 2004, ore 18.30