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Margherita Fascione
Verranno esposte 6 opere
Comunicato stampa
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Donne allo specchio
Figure il cui profilo si sfa, perdendosi in una fitta sequenza di segni filamentosi e di sbuffi di colore; un fondale densamente punteggiato, che si direbbe erede del divisionismo e che trasuda atmosfericità e luminosità; una sospensione del tempo, sottraendosi al tempo, come in ogni epifania del mito, qualunque segno di distinzione storica o marca di identificazione che riporti alla realtà; uno spazio che si nega alla prospettiva e si presta, piuttosto, a dinamiche di rifrazione, a effetti di duplicazione delle immagini come in specchio, per entro un contesto determinato da nessi sincronici e quasi regolato da movimenti di compenetrazione; personaggi sulla cui appartenenza al paradigma del mito – talvolta segnalata da gesti, coreografie o oggetti di scena – si posa un velo di affabilità che aggiunge alle figure un tono di sensualità, tra incanto, meraviglia e malizia; un alone indefinito, un pastellato fiorire di natura a contorno delle immagine che hanno anche queste un qualcosa di naïf; come in certa tradizione, il concorso della lettura che parla dal titolo concorrendo all’opera ed al suo senso: questa la pittura di Margherita Fascione nel ciclo ispirato al mito. Una pittura che sembra riprendere modelli e stili di quella che fu la stagione del simbolismo italiano di fine Ottocento ma erotizzandoli con leggerezza e garbo sorridente e accompagnando il mito con un elegante controcanto di anacronismo e di distacco.
di Marcello Carlino (Storico della critica d'arte) - Roma - maggio 2004
Figure il cui profilo si sfa, perdendosi in una fitta sequenza di segni filamentosi e di sbuffi di colore; un fondale densamente punteggiato, che si direbbe erede del divisionismo e che trasuda atmosfericità e luminosità; una sospensione del tempo, sottraendosi al tempo, come in ogni epifania del mito, qualunque segno di distinzione storica o marca di identificazione che riporti alla realtà; uno spazio che si nega alla prospettiva e si presta, piuttosto, a dinamiche di rifrazione, a effetti di duplicazione delle immagini come in specchio, per entro un contesto determinato da nessi sincronici e quasi regolato da movimenti di compenetrazione; personaggi sulla cui appartenenza al paradigma del mito – talvolta segnalata da gesti, coreografie o oggetti di scena – si posa un velo di affabilità che aggiunge alle figure un tono di sensualità, tra incanto, meraviglia e malizia; un alone indefinito, un pastellato fiorire di natura a contorno delle immagine che hanno anche queste un qualcosa di naïf; come in certa tradizione, il concorso della lettura che parla dal titolo concorrendo all’opera ed al suo senso: questa la pittura di Margherita Fascione nel ciclo ispirato al mito. Una pittura che sembra riprendere modelli e stili di quella che fu la stagione del simbolismo italiano di fine Ottocento ma erotizzandoli con leggerezza e garbo sorridente e accompagnando il mito con un elegante controcanto di anacronismo e di distacco.
di Marcello Carlino (Storico della critica d'arte) - Roma - maggio 2004
05
novembre 2005
Margherita Fascione
Dal 05 al 18 novembre 2005
arte contemporanea
Location
ZEN
Salerno, Via Roma, 260, (Salerno)
Salerno, Via Roma, 260, (Salerno)
Sito web
www.margheritafascione.it
Autore
Curatore