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Margherita Lipinska & Raniero Botti – A! Incontro tra un’artista e un architetto che diventa artista
Saranno esposti circa 30 pezzi tra grandi tele, scatti fotografici e lavori d’arte digitale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Roma, 3 dicembre 2009 – Da giovedì 3 dicembre prende il via “A! Incontro tra un’artista e un architetto”, una mostra unica in quanto fusione perfetta fra due figure solo apparentemente diverse e, invece, ugualmente impegnate nella costante ricerca dello stimolo che consente di esplorare l’immenso ignoto che è l’Arte con la A maiuscola.
A far da palcoscenico lo showroom De Masi (Via Gargano, 5/7 b), un luogo ideale per ospitare la creatività artistica, in quanto si srotola come un racconto capace di svelare le infinite sfaccettature dell’universo multiforme dell’architettura.
Protagonisti dell’esposizione, in programma fino al 31 dicembre prossimo (ingresso gratuito), due artisti contemporanei costantemente impegnati nella sperimentazione di tecniche e materiali sempre diversi: Margherita Lipinska, pittrice e decoratrice d’interni, e Raniero Botti, architetto.
Tutt’altro che casuale la scelta di presentare insieme i loro lavori: infatti “l’opera d’arte – ci spiegano - è sempre collocata nell’architettura e con essa dialoga”.
Margherita Lipinska, che sarà presentata dall’architetto Rita Batosti Granelli, espone dieci opere di grandi dimensioni (cm 180x60) dipinte con tecnica mista su tela di juta intonacata, “materia che posso incidere”, specifica l’artista. Tecnica e supporti adottati le consentono di utilizzare l’espressività del materiale in simbiosi con quella del segno. Oggetto dei suoi lavori i volti ispirati alla scultura classica greca, indagine sulla natura umana sia negli aspetti esteriori che in quelli introspettivi con un chiaro riferimento alla commedia classica dove la maschera che copriva il viso degli attori era chiamata appunto “persona”.
Passata attraverso varie fasi di sviluppo sia tecnico che di espressione interiore, la pittura della Lipinska è di sicuro capace di esprimere il suo stato d’animo del momento, catturare l’emozione e fermare il tempo, il più grande nemico dell’uomo. A tutti gli effetti è un taccuino ricco di appunti raccolti in un immaginario viaggio nel mondo della cultura, segnato di getto dalle emozioni e dalle esperienze quotidiane sempre ispirate dallo straordinario patrimonio artistico e culturale che circonda l’artista. Da qui alcuni dei suoi lavori, prevalentemente astratti e fortemente materici, ove è frequente la rivisitazione in chiave moderna di temi che trovano riferimento nell’arte classica. A caratterizzare i suoi lavori, spesso, anche l’utilizzo della scrittura che diventa materia pittorica e - quasi sempre rivisitazione di letture o di sue poesie - viene miscelata a materiali completamente diversi tra di loro, come l’Oro zecchino, i vetri di Murano e ancora le pietre preziose che - incastrate tra intonaco, colla e strati di colore - sono capaci di produrre effetti che catturano l’attenzione di chi osserva.
“Nei cicli precedenti della mia pittura – ha spiegato Margherita Lipinska - ho utilizzato come temi le piante di antichi edifici per passare poi ai capitelli ed alle colonne, infine, attraverso lo studio e l’osservazione della cariatidi, sono approdata ai temi della scultura classica. Subisco il fascino delle forme perfette ed armoniose della scultura e, in particolare, del volto come archetipo dell’interiorità umana che diventa espressione e come tale si accosta e dialoga con lo spazio architettonico”.
Raniero Botti, architetto, propone invece, una ventina di scatti circa, “attimi”, come li chiama lui, che sono il concentrato di forti emozioni, captate e, a volte, “nevroticamente rubate” alla difficile e intensa attività professionale, come avviene per alcune immagini realizzate con il telefono cellulare. Così attimi di pausa, impressioni, racconti dettagliati dei propri lavori o di viaggi, spesso finalizzati a una ricerca professionale e creativa, e momenti di vita vissuta vengono riprodotti su di un supporto unico: l’acciaio satinato, un elemento creativo ricco di suggestione che per lui diventa lo strumento finale attraverso il quale riportare i propri “punti di vista”. Oggi Il suo archivio fotografico conta più di 30.000 file, in ciascuno dei quali esplode prepotentemente, così come nell’artista, il desiderio di comunicare e regalare ad un pubblico più ampio la sensibilità maturata negli anni, ma anche di provocare con una nuova espressione creativa che si serve, per essere portata a compimento, di un mezzo apparentemente freddo e in realtà dalle potenzialità illimitate che porta sempre con sé: quello della macchina fotografica digitale.
Raniero, che - laureatosi giovanissimo - ha già collezionato molti successi, sia in Italia sia all’estero, da sempre è affascinato dalla progettazione, che porta avanti con impegno e dedizione, ma anche con uno spirito di ricerca della qualità espressiva, rafforzato da una curiosità costante e incalzante per tutto ciò che si aggira intorno alla creatività come forma di espressione. Si dichiara “incuriosito e affascinato dal mondo dell’arte moderna e contemporanea, soprattutto quando rappresentata con tecniche e materiali al di fuori dell’ordinario”, e, al suo primo incontro con il pubblico, si augura “che quanti verranno a visitare la mostra sappiano essere sapientemente critici e interessati a capire le emozioni e le sensazioni che sono alla base della mia produzione”.
Il ricavato verrà devoluto all’Unicef e all’AIRC.
A far da palcoscenico lo showroom De Masi (Via Gargano, 5/7 b), un luogo ideale per ospitare la creatività artistica, in quanto si srotola come un racconto capace di svelare le infinite sfaccettature dell’universo multiforme dell’architettura.
Protagonisti dell’esposizione, in programma fino al 31 dicembre prossimo (ingresso gratuito), due artisti contemporanei costantemente impegnati nella sperimentazione di tecniche e materiali sempre diversi: Margherita Lipinska, pittrice e decoratrice d’interni, e Raniero Botti, architetto.
Tutt’altro che casuale la scelta di presentare insieme i loro lavori: infatti “l’opera d’arte – ci spiegano - è sempre collocata nell’architettura e con essa dialoga”.
Margherita Lipinska, che sarà presentata dall’architetto Rita Batosti Granelli, espone dieci opere di grandi dimensioni (cm 180x60) dipinte con tecnica mista su tela di juta intonacata, “materia che posso incidere”, specifica l’artista. Tecnica e supporti adottati le consentono di utilizzare l’espressività del materiale in simbiosi con quella del segno. Oggetto dei suoi lavori i volti ispirati alla scultura classica greca, indagine sulla natura umana sia negli aspetti esteriori che in quelli introspettivi con un chiaro riferimento alla commedia classica dove la maschera che copriva il viso degli attori era chiamata appunto “persona”.
Passata attraverso varie fasi di sviluppo sia tecnico che di espressione interiore, la pittura della Lipinska è di sicuro capace di esprimere il suo stato d’animo del momento, catturare l’emozione e fermare il tempo, il più grande nemico dell’uomo. A tutti gli effetti è un taccuino ricco di appunti raccolti in un immaginario viaggio nel mondo della cultura, segnato di getto dalle emozioni e dalle esperienze quotidiane sempre ispirate dallo straordinario patrimonio artistico e culturale che circonda l’artista. Da qui alcuni dei suoi lavori, prevalentemente astratti e fortemente materici, ove è frequente la rivisitazione in chiave moderna di temi che trovano riferimento nell’arte classica. A caratterizzare i suoi lavori, spesso, anche l’utilizzo della scrittura che diventa materia pittorica e - quasi sempre rivisitazione di letture o di sue poesie - viene miscelata a materiali completamente diversi tra di loro, come l’Oro zecchino, i vetri di Murano e ancora le pietre preziose che - incastrate tra intonaco, colla e strati di colore - sono capaci di produrre effetti che catturano l’attenzione di chi osserva.
“Nei cicli precedenti della mia pittura – ha spiegato Margherita Lipinska - ho utilizzato come temi le piante di antichi edifici per passare poi ai capitelli ed alle colonne, infine, attraverso lo studio e l’osservazione della cariatidi, sono approdata ai temi della scultura classica. Subisco il fascino delle forme perfette ed armoniose della scultura e, in particolare, del volto come archetipo dell’interiorità umana che diventa espressione e come tale si accosta e dialoga con lo spazio architettonico”.
Raniero Botti, architetto, propone invece, una ventina di scatti circa, “attimi”, come li chiama lui, che sono il concentrato di forti emozioni, captate e, a volte, “nevroticamente rubate” alla difficile e intensa attività professionale, come avviene per alcune immagini realizzate con il telefono cellulare. Così attimi di pausa, impressioni, racconti dettagliati dei propri lavori o di viaggi, spesso finalizzati a una ricerca professionale e creativa, e momenti di vita vissuta vengono riprodotti su di un supporto unico: l’acciaio satinato, un elemento creativo ricco di suggestione che per lui diventa lo strumento finale attraverso il quale riportare i propri “punti di vista”. Oggi Il suo archivio fotografico conta più di 30.000 file, in ciascuno dei quali esplode prepotentemente, così come nell’artista, il desiderio di comunicare e regalare ad un pubblico più ampio la sensibilità maturata negli anni, ma anche di provocare con una nuova espressione creativa che si serve, per essere portata a compimento, di un mezzo apparentemente freddo e in realtà dalle potenzialità illimitate che porta sempre con sé: quello della macchina fotografica digitale.
Raniero, che - laureatosi giovanissimo - ha già collezionato molti successi, sia in Italia sia all’estero, da sempre è affascinato dalla progettazione, che porta avanti con impegno e dedizione, ma anche con uno spirito di ricerca della qualità espressiva, rafforzato da una curiosità costante e incalzante per tutto ciò che si aggira intorno alla creatività come forma di espressione. Si dichiara “incuriosito e affascinato dal mondo dell’arte moderna e contemporanea, soprattutto quando rappresentata con tecniche e materiali al di fuori dell’ordinario”, e, al suo primo incontro con il pubblico, si augura “che quanti verranno a visitare la mostra sappiano essere sapientemente critici e interessati a capire le emozioni e le sensazioni che sono alla base della mia produzione”.
Il ricavato verrà devoluto all’Unicef e all’AIRC.
03
dicembre 2009
Margherita Lipinska & Raniero Botti – A! Incontro tra un’artista e un architetto che diventa artista
Dal 03 al 31 dicembre 2009
arte contemporanea
Location
DE MASI
Roma, Via Gargano, 5/7b, (Roma)
Roma, Via Gargano, 5/7b, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle 8.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 20.00 (lunedì mattina chiuso, pomeriggio dalle 15.30 alle 20.00).
Vernissage
3 Dicembre 2009, dalle 19.00 alle 23.00.
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