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Maria Adele Del Vecchio – “Qui sembra ancora possibile”
In un tratto centrale del suggestivo e a molti sconosciuto parco regionale del Pineto l’artista compirà un gesto poetico e scenografico della durata di poche ore, che consisterà nel rendere luminescenti otto tronchi di pini tagliati. Un modo che rivela il carattere volutamente utopico ed effimero dell’intervento
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Maria Adele Del Vecchio
"qui sembra ancora possibile”
a cura di Maria Rosa Sossai
18 ottobre 2011 dalle 19.00 alle 21.00
Parco del Pineto
Via della Pineta Sacchetti n. 78, Roma ingresso Biblioteca Casa del Parco
In un tratto centrale del suggestivo e a molti sconosciuto parco regionale del Pineto l’artista compirà un gesto poetico e scenografico della durata di poche ore, che consisterà nel rendere luminescenti otto tronchi di pini tagliati. Un modo che rivela il carattere volutamente utopico ed effimero dell’intervento.
La ricerca di Maria Adele Del Vecchio è centrata su un’idea di opera come strumento di comprensione o forse di accettazione dell’impossibilità di comprensione della vita. Molti dei suoi lavori sono un misto fra ritualità e azione, un blando performare. Niente di cui pentirmi (2007) era il momento finale di un lavoro in cui aveva strappato le pagine di alcuni dei libri da lei più amati. Anche nel caso di Untitled (2007), in cui si era immersa in mare vestita, il rigore nasceva dalla precisa esigenza di fare un’arte che distruggesse gli automatismi dell’esistenza. Quando ha proposto una realtà specifica - come nel caso dell’anarchico Gaetano Bresci - ha usato la sua immagine perché la riteneva funzionale all’opera e al discorso sotteso.
“Abitando nei pressi della pineta mi è capitato di fare lì lunghe passeggiate e di osservare questo spazio del quale non conoscevo l'esistenza e che trovo suggestivo come pochi altri.
(…)
Il parco del Pineto è incredibilmente bello ed è strano il modo in cui si colloca nella città, perché vi si accede dalla strada asfaltata per poi terminare sul nulla… in realtà su dei campi verdi, alla fine dei quali ricominciano i palazzi, in fondo.
(…)
Pieno di alberi altissimi, è abitato da una strana umanità: da coloro che corrono a quelli che portano a passeggio i cani, sino a persone che si innestano nei punti più nascosti: Polacchi, Albanesi, extracomunitari di varie origini, i quali giocano a scacchi, bevono, mangiano, come in un enorme tableau vivant… mi piacerebbe illuminare il parco di sera, proprio quando diventa una specie di città di sotto nascosta all’interno della città ufficiale - qui sembra che la rivoluzione sia ancora possibile".
La pineta è cosparsa di piccoli tronchi tagliati, con le radici ancora salde nel terreno. L’artista ha pensato di illuminarne alcuni, per lasciare un segno, senza alterare però la sua natura di rifugio e di luogo misterioso; per la durata di poche ore, parte del parco sarà trasformata in un set cinematografico aperto a tutti, all'interno del quale ricreare quel meccanismo fondamentale della sospensione dell'incredulità che ci permette di vedere un film immedesimandoci nella storia senza nessuna remora. La durata temporale dell'intervento permetterà tuttavia di trascendere il mezzo filmico per entrare nel territorio dell'esperienza.
Maria Adele Del Vecchio (1976, Caserta), vive e lavora a Roma. Ha frequentato nel 2005/2006 la Filmklasse, con Mark Leckey, alla Staedelschule, Francoforte. Mostre Personali: 2008No end is limited, a cura di Stefania Palumbo, Galleria Enrico Fornello, Prato. Mostre Collettive: 2011 Da capo a piedi, a cura di Gigiotto Del Vecchio e Enzo Battarra, Baselice, Benevento. 2009 Badtime Stories, Supportico Lopez, Berlino. 2008 Emergency Room Napoli, a cura di Thierry Geoffrey, Julia Draganovic, Francesca Boenzi, Pan, Napoli. 2008 Sistema Binario, a cura di Sasa Janich, Adriana Rispoli e Eugenio Viola, Belgrado, Serbia. Classroom #1, a cura di Salvatore Lacagnina, Project Room, Museo MADRE, Napoli. Sistema Binario, a cura di Adriana Rispoli e Eugenio Viola, stazione di Mergellina, Napoli. A long time ago, last night, a cura di Francesca Boenzi, Galerjia Kortil, Rijeka, Croazia. 2006 Falansterio, Supportico Lopez, Napoli. Rundgang, Staedelschule, Francoforte. 2004 Tracce di un seminario, Careof, Milano. 2003 Corso avanzato in arti visive, visiting professor Richard Nonas, Fondazione Antonio Ratti, Como. InCINEraciòn, Galeria Sanduga, Granada, Spagna. Luogo/non-luogo = nuovo luogo, a cura di Giacinto Di Pietrantonio, Angela Vettese, ex Chiesa di San Francesco, Como. 2002 Entr'acte, Basement Tape, a cura di Gino Giannuizzi, Bologna.
English Version
Maria Adele Del Vecchio
“here it seems still possible”
curated by Maria Rosa Sossai
18 October 2011 from 7 to 9 pm
Parco del Pineto
Rome, Via della Pineta Sacchetti n. 78
Entrance Biblioteca Casa del Parco
In a central part of the quaint yet mostly unknown Pineto regional park the artist will perform a poetic and scenographic gesture for the duration of a few hours. It will consist in making eight cut pine tree trunks luminescent. In such a manner as to reveal the deliberately utopian and ephemeral character of the intervention.
Maria Adele Del Vecchio’s research revolves around the idea of a piece of art as the means to grasp or perhaps to acknowledge the impossibility to fully comprehend life. A good portion of her production is a combination of action and ritual, a mild performing. Niente di cui pentirmi/Nothing to regret (2007) was the final stage of her work in which she had torn out the pages of some of her most beloved books. Moreover in the case of Untitled (2007), for which she bathed fully clothed in the sea, the rigor sprung from the need to create a piece of art which would destroy the automatisms of existence. When she proposed a specific reality - as in the case of the anarchist Gaetano Bresci – she used her own image because she considered it functional to her piece and the underlying matter.
“Living by the pinewood I used to take long walks and observe this space of which I did not know the existence and which I consider captivating like few others.
(…)
The Pineto park is incredibly beautiful and the way it is located within the city is peculiar, because it can be reached by a paved road that ends up nowhere… or rather on some green fields, at the end of which buildings rise again, but only at the end.
(…)
Packed with tall trees, it is inhabited by a strange humanity: from those who run to those who bring the dogs for a walk, up until those who find their space in the most hidden points: Poles, Albanians, non-Europeans of different origins, who play chess, drink, eat, as in a huge tableau vivant. I'd like to light up the park at night, just when it becomes a kind of underground city, hidden within the official city - here it seems that the revolution is still possible".
The pinewood is scattered with small cut trunks, their strong roots still in the ground. The artist has decided to enlighten some of them to leave a sign, however, without altering its nature of shelter and mysterious place; for the duration of a few hours, part of the park will be transformed into a movie set open to everyone, within which the basic mechanism of suspension of the disbelief is re-established allowing us to watch a movie and identifying ourselves with its story without wavering. The time duration of the intervention will however make it possible to transcend the cinematic medium in order to enter the territory of experience.
Maria Adele Del Vecchio (Caserta, Italy 1976), lives and works in Rome. She attended the Filmklasse, taught by Mark Leckey in Staedelschule, Frankfurt in 2005/2006.
Solo Exhibitions: 2008 No end is limited, curated by Stefania Palumbo, Galleria Enrico Fornello, Prato. Group Exhibitions: 2011 Da capo a piedi, curated by Gigiotto Del Vecchio and Enzo Battarra, Baselice, Benevento. Badtime Stories, Supportico Lopez, Berlin. 2009 Emergency Room Naples, curated by Thierry Geoffrey, Julia Draganovic, Francesca Boenzi, Pan, Naples. 2008 Sistema Binario, curated by Sasa Janich, Adriana Rispoli and Eugenio Viola, Belgrade, Serbia. Classroom #1, curated by Salvatore Lacagnina, Project Room, Museo MADRE, Naples. Sistema Binario, curated by Adriana Rispoli and Eugenio Viola, Mergellina Station, Naples. A long time ago, last night, curated by Francesca Boenzi, Galerjia Kortil, Rijeka, Croatia. 2006 Falansterio, Supportico Lopez, Naples. Rundgang, Staedelschule, Frankfurt. 2004 Tracce di un seminario, Careof, Milan. 2003 Advanced Visual Arts, visiting professor Richard Nonas, Fondazione Antonio Ratti, Como. InCINEraciòn, Galeria Sanduga, Granada Spain. Luogo/non-luogo = nuovo luogo, curated by Giacinto Di Pietrantonio, Angela Vettese, former church of S. Francesco, Como. 2002 Entr'acte, Basement Tape, curated by Gino Giannuizzi, Bologna.
Elena Bari | NewRelease | press@newrelease.it
Phone +39 02.47956722 | Skype eba133
Mob: IT + 39 328.9781241 |
"qui sembra ancora possibile”
a cura di Maria Rosa Sossai
18 ottobre 2011 dalle 19.00 alle 21.00
Parco del Pineto
Via della Pineta Sacchetti n. 78, Roma ingresso Biblioteca Casa del Parco
In un tratto centrale del suggestivo e a molti sconosciuto parco regionale del Pineto l’artista compirà un gesto poetico e scenografico della durata di poche ore, che consisterà nel rendere luminescenti otto tronchi di pini tagliati. Un modo che rivela il carattere volutamente utopico ed effimero dell’intervento.
La ricerca di Maria Adele Del Vecchio è centrata su un’idea di opera come strumento di comprensione o forse di accettazione dell’impossibilità di comprensione della vita. Molti dei suoi lavori sono un misto fra ritualità e azione, un blando performare. Niente di cui pentirmi (2007) era il momento finale di un lavoro in cui aveva strappato le pagine di alcuni dei libri da lei più amati. Anche nel caso di Untitled (2007), in cui si era immersa in mare vestita, il rigore nasceva dalla precisa esigenza di fare un’arte che distruggesse gli automatismi dell’esistenza. Quando ha proposto una realtà specifica - come nel caso dell’anarchico Gaetano Bresci - ha usato la sua immagine perché la riteneva funzionale all’opera e al discorso sotteso.
“Abitando nei pressi della pineta mi è capitato di fare lì lunghe passeggiate e di osservare questo spazio del quale non conoscevo l'esistenza e che trovo suggestivo come pochi altri.
(…)
Il parco del Pineto è incredibilmente bello ed è strano il modo in cui si colloca nella città, perché vi si accede dalla strada asfaltata per poi terminare sul nulla… in realtà su dei campi verdi, alla fine dei quali ricominciano i palazzi, in fondo.
(…)
Pieno di alberi altissimi, è abitato da una strana umanità: da coloro che corrono a quelli che portano a passeggio i cani, sino a persone che si innestano nei punti più nascosti: Polacchi, Albanesi, extracomunitari di varie origini, i quali giocano a scacchi, bevono, mangiano, come in un enorme tableau vivant… mi piacerebbe illuminare il parco di sera, proprio quando diventa una specie di città di sotto nascosta all’interno della città ufficiale - qui sembra che la rivoluzione sia ancora possibile".
La pineta è cosparsa di piccoli tronchi tagliati, con le radici ancora salde nel terreno. L’artista ha pensato di illuminarne alcuni, per lasciare un segno, senza alterare però la sua natura di rifugio e di luogo misterioso; per la durata di poche ore, parte del parco sarà trasformata in un set cinematografico aperto a tutti, all'interno del quale ricreare quel meccanismo fondamentale della sospensione dell'incredulità che ci permette di vedere un film immedesimandoci nella storia senza nessuna remora. La durata temporale dell'intervento permetterà tuttavia di trascendere il mezzo filmico per entrare nel territorio dell'esperienza.
Maria Adele Del Vecchio (1976, Caserta), vive e lavora a Roma. Ha frequentato nel 2005/2006 la Filmklasse, con Mark Leckey, alla Staedelschule, Francoforte. Mostre Personali: 2008No end is limited, a cura di Stefania Palumbo, Galleria Enrico Fornello, Prato. Mostre Collettive: 2011 Da capo a piedi, a cura di Gigiotto Del Vecchio e Enzo Battarra, Baselice, Benevento. 2009 Badtime Stories, Supportico Lopez, Berlino. 2008 Emergency Room Napoli, a cura di Thierry Geoffrey, Julia Draganovic, Francesca Boenzi, Pan, Napoli. 2008 Sistema Binario, a cura di Sasa Janich, Adriana Rispoli e Eugenio Viola, Belgrado, Serbia. Classroom #1, a cura di Salvatore Lacagnina, Project Room, Museo MADRE, Napoli. Sistema Binario, a cura di Adriana Rispoli e Eugenio Viola, stazione di Mergellina, Napoli. A long time ago, last night, a cura di Francesca Boenzi, Galerjia Kortil, Rijeka, Croazia. 2006 Falansterio, Supportico Lopez, Napoli. Rundgang, Staedelschule, Francoforte. 2004 Tracce di un seminario, Careof, Milano. 2003 Corso avanzato in arti visive, visiting professor Richard Nonas, Fondazione Antonio Ratti, Como. InCINEraciòn, Galeria Sanduga, Granada, Spagna. Luogo/non-luogo = nuovo luogo, a cura di Giacinto Di Pietrantonio, Angela Vettese, ex Chiesa di San Francesco, Como. 2002 Entr'acte, Basement Tape, a cura di Gino Giannuizzi, Bologna.
English Version
Maria Adele Del Vecchio
“here it seems still possible”
curated by Maria Rosa Sossai
18 October 2011 from 7 to 9 pm
Parco del Pineto
Rome, Via della Pineta Sacchetti n. 78
Entrance Biblioteca Casa del Parco
In a central part of the quaint yet mostly unknown Pineto regional park the artist will perform a poetic and scenographic gesture for the duration of a few hours. It will consist in making eight cut pine tree trunks luminescent. In such a manner as to reveal the deliberately utopian and ephemeral character of the intervention.
Maria Adele Del Vecchio’s research revolves around the idea of a piece of art as the means to grasp or perhaps to acknowledge the impossibility to fully comprehend life. A good portion of her production is a combination of action and ritual, a mild performing. Niente di cui pentirmi/Nothing to regret (2007) was the final stage of her work in which she had torn out the pages of some of her most beloved books. Moreover in the case of Untitled (2007), for which she bathed fully clothed in the sea, the rigor sprung from the need to create a piece of art which would destroy the automatisms of existence. When she proposed a specific reality - as in the case of the anarchist Gaetano Bresci – she used her own image because she considered it functional to her piece and the underlying matter.
“Living by the pinewood I used to take long walks and observe this space of which I did not know the existence and which I consider captivating like few others.
(…)
The Pineto park is incredibly beautiful and the way it is located within the city is peculiar, because it can be reached by a paved road that ends up nowhere… or rather on some green fields, at the end of which buildings rise again, but only at the end.
(…)
Packed with tall trees, it is inhabited by a strange humanity: from those who run to those who bring the dogs for a walk, up until those who find their space in the most hidden points: Poles, Albanians, non-Europeans of different origins, who play chess, drink, eat, as in a huge tableau vivant. I'd like to light up the park at night, just when it becomes a kind of underground city, hidden within the official city - here it seems that the revolution is still possible".
The pinewood is scattered with small cut trunks, their strong roots still in the ground. The artist has decided to enlighten some of them to leave a sign, however, without altering its nature of shelter and mysterious place; for the duration of a few hours, part of the park will be transformed into a movie set open to everyone, within which the basic mechanism of suspension of the disbelief is re-established allowing us to watch a movie and identifying ourselves with its story without wavering. The time duration of the intervention will however make it possible to transcend the cinematic medium in order to enter the territory of experience.
Maria Adele Del Vecchio (Caserta, Italy 1976), lives and works in Rome. She attended the Filmklasse, taught by Mark Leckey in Staedelschule, Frankfurt in 2005/2006.
Solo Exhibitions: 2008 No end is limited, curated by Stefania Palumbo, Galleria Enrico Fornello, Prato. Group Exhibitions: 2011 Da capo a piedi, curated by Gigiotto Del Vecchio and Enzo Battarra, Baselice, Benevento. Badtime Stories, Supportico Lopez, Berlin. 2009 Emergency Room Naples, curated by Thierry Geoffrey, Julia Draganovic, Francesca Boenzi, Pan, Naples. 2008 Sistema Binario, curated by Sasa Janich, Adriana Rispoli and Eugenio Viola, Belgrade, Serbia. Classroom #1, curated by Salvatore Lacagnina, Project Room, Museo MADRE, Naples. Sistema Binario, curated by Adriana Rispoli and Eugenio Viola, Mergellina Station, Naples. A long time ago, last night, curated by Francesca Boenzi, Galerjia Kortil, Rijeka, Croatia. 2006 Falansterio, Supportico Lopez, Naples. Rundgang, Staedelschule, Frankfurt. 2004 Tracce di un seminario, Careof, Milan. 2003 Advanced Visual Arts, visiting professor Richard Nonas, Fondazione Antonio Ratti, Como. InCINEraciòn, Galeria Sanduga, Granada Spain. Luogo/non-luogo = nuovo luogo, curated by Giacinto Di Pietrantonio, Angela Vettese, former church of S. Francesco, Como. 2002 Entr'acte, Basement Tape, curated by Gino Giannuizzi, Bologna.
Elena Bari | NewRelease | press@newrelease.it
Phone +39 02.47956722 | Skype eba133
Mob: IT + 39 328.9781241 |
18
ottobre 2011
Maria Adele Del Vecchio – “Qui sembra ancora possibile”
18 ottobre 2011
performance - happening
Location
CASA DEL PARCO
Roma, Via Della Pineta Sacchetti, 78, (Roma)
Roma, Via Della Pineta Sacchetti, 78, (Roma)
Vernissage
18 Ottobre 2011, dalle 19 alle 21
Autore
Curatore