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Maria Assunta Karini – Into the dark
Una girandola di personaggi ibridi e inquietanti, di donne che di umano non hanno più nulla, se non la loro anima sofferente. La caratteristica di questi personaggi è il loro essere sospesi a metà tra l’umano e l’artificiale, un po’ donne, un po’ bambole, un po’ madonne, sospese tra sacro e profano
Comunicato stampa
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MARIA ASSUNTA KARINI nasce a Piacenza, dove vive e lavora. Da alcuni anni si dedica alla sperimentazione nella fotografia e nella video arte. I suoi lavori sono in collezioni pubbliche e private in tutto il mondo. Tra le più recenti esposizioni: nel 2010 Reggio Film Festival, Fondazione S.A.S. (Brasile), Primo Piano Livingallery a Lecce, Progetto M.U.S.A. a Piacenza, Video Project 00130 a Helsinky. Nel 2009 Foto-Project ad Arborea (U.S.A.), Teheran International Short, Film Festival, Festival Internazionale di Videoarte a Varna (Bulgaria), direzione artistica di “Autunnhorror” alla galleria d’arte Majakovskij di Verona. Nel 2008 direzione artistica della rassegna di video arte veronese, Athens Video Art Festival, Galleria Nuovospazio di Piacenza, Primo Piano Livingallery di Lecce, “Racconti d’arte” al MART di Rovereto. Nel 2007 ha partecipato a concorsi e festival cinematografici internazionali in Olanda, Korea, Canada Svezia, Spagna, Israele, Stati Uniti e Italia. Ha partecipato al progetto di Artefiera Bologna “10 artisti per IBC Beni Culturali della Regione Emilia Romagna.
“... Una girandola di personaggi ibridi e inquietanti, di donne che di umano non hanno più nulla, se non la loro anima sofferente. La caratteristica peculiare di questi personaggi è il loro essere sospesi a metà tra l’umano e l’artificiale, un po’ donne, un po’ bambole, un po’ madonne, sospese tra sacro e profano.
Karini utilizza nelle sue composizioni parti di modelle e real dolls di plastica (nuovo sogno erotico di molti uomini), manichini di legno e robot, madonne di gesso e bambole di porcellana, in una serie di contrasti che si fanno cupi e stridenti anche grazie alla luce che le illumina sotto forma di light box. Il prodotto finito sembra reale, una donna “perfetta” che porta su di sè le sofferenze della Madonna delle Sette Spade, aspetto di devozione tipica dell’Italia del sud che fa riferimento a Maria Addolorata. Ogni donna creata dall’artista porta su di sè i segni della Vergine, sotto forma di corona (“Santissima Maria”), di velo che copre il corpo quasi a formare un pagano tatuaggio (“Alma”), o per le sembianze stesse del viso (“La donna appesa al 13° piano”) ...
La caratteristica che accomuna questi personaggi è il fatto di essere stati colti appena prima o appena dopo aver compiuto un’azione determinante per le loro vite, e si trovano in una fase di straniamento. Le “orfane” di Maria Assunta Karini sono personaggi soli con se stessi, sospesi tra più realtà, realizzati con grande abilità dall’artista che sa essere ogni volta intensa, ironica, profonda e mai banale” (dal testo critico del catalogo)
“... Una girandola di personaggi ibridi e inquietanti, di donne che di umano non hanno più nulla, se non la loro anima sofferente. La caratteristica peculiare di questi personaggi è il loro essere sospesi a metà tra l’umano e l’artificiale, un po’ donne, un po’ bambole, un po’ madonne, sospese tra sacro e profano.
Karini utilizza nelle sue composizioni parti di modelle e real dolls di plastica (nuovo sogno erotico di molti uomini), manichini di legno e robot, madonne di gesso e bambole di porcellana, in una serie di contrasti che si fanno cupi e stridenti anche grazie alla luce che le illumina sotto forma di light box. Il prodotto finito sembra reale, una donna “perfetta” che porta su di sè le sofferenze della Madonna delle Sette Spade, aspetto di devozione tipica dell’Italia del sud che fa riferimento a Maria Addolorata. Ogni donna creata dall’artista porta su di sè i segni della Vergine, sotto forma di corona (“Santissima Maria”), di velo che copre il corpo quasi a formare un pagano tatuaggio (“Alma”), o per le sembianze stesse del viso (“La donna appesa al 13° piano”) ...
La caratteristica che accomuna questi personaggi è il fatto di essere stati colti appena prima o appena dopo aver compiuto un’azione determinante per le loro vite, e si trovano in una fase di straniamento. Le “orfane” di Maria Assunta Karini sono personaggi soli con se stessi, sospesi tra più realtà, realizzati con grande abilità dall’artista che sa essere ogni volta intensa, ironica, profonda e mai banale” (dal testo critico del catalogo)
30
ottobre 2010
Maria Assunta Karini – Into the dark
Dal 30 ottobre al 17 novembre 2010
fotografia
Location
BIFFI ARTE – FOTOGRAFIA E VIDEO
Piacenza, Via Chiapponi, 39, (Piacenza)
Piacenza, Via Chiapponi, 39, (Piacenza)
Orario di apertura
martedì, mercoledì e venerdì ore 16-19.30; sabato ore 10.30-12.30 e 16-19.30
Vernissage
30 Ottobre 2010, ore 17.30
Autore
Curatore