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Maria Ausiliatrice Laterza – ti ritraggo 3
personale
Comunicato stampa
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Maria Ausiliatrice Laterza con la mostra “ti ritraggo 3”, si collega alle due esposizioni precedenti del 2006 e prosegue la linea di ricerca sviluppata in questi anni sul tema dell’artista spettatore, o dello sguardo interpretante, di fronte a una realtà esterna, oggettiva. Non mancano certo esempi anche nella tradizione, ma quel che oggi M. A. Laterza vuol ritrarre ha un nuovo contenuto. Nella raffigurazione è entrata infatti la nostra contemporaneità, la realtà ambientale come la viviamo oggi. Dopo le varie fasi dell’età moderna o postmoderna essa autorizza libere mescolanze ed effetti speciali anche nel fare artistico. La formazione in architettura ha contribuito a indirizzare lo sguardo dell’autrice verso la città nella doppia valenza urbanistica e affettiva. Due sono dunque i centri d’interesse, lo spazio urbano e l’essere umano che lo abita e lo percepisce. E nella città contemporanea la percezione visiva è creata soprattutto dal movimento e dalle luci notturne. Ma come riprodurre l’effetto di immersione in uno spazio di luce e di movimento attraverso la scena immobile dell’oggetto artistico? Questa è stata appunto la ricerca sperimentale di M. A. Laterza. Per dare movimento all’oggetto ha lavorato sulla serialità. Ha ideato non singoli pezzi, ma serie di pezzi, caratterizzati dalla ripetizione con variazioni. Qui troviamo due serie centrate su due città, Torino e Marsiglia. In entrambe appaiono in primo piano figure umane ( a parte un’eccezione tutte femminili) con i loro corpi bianchi, fluorescenti, rivolti alla città. Sono “ritratti”, ma solo con la luce si possono rivelare nella loro identità. Nella serie dedicata a Torino, ispirata alle “notti bianche” dell’inverno 2006, lo sguardo di M. A. Laterza ci porta, con le sue donne-protagoniste, dentro la città, in mezzo a strade, piazze, crocicchi, insegne, sotto le “luci d’artista”, tra la folla delle serate nel centro storico e lungo il fiume. Nella serie di Marsiglia invece le figure femminili sono variamente dislocate lungo un’ampia finestra, al di qua e al di là della vetrata, oltre la quale si distende la visione notturna della città, con la sua forma d’insieme. Una Marsiglia senza mare, vista di spalle verso la collina, con il profilo frastagliato degli edifici. Qui, diversamente dalla serie su Torino, la città ci appare come osservata da un margine, che per l’autrice è un margine temporale più che spaziale, conservato nella memoria. M. A. Laterza inoltre qui gioca sul rapporto tra figura e spazio. La possibile alternanza fra la presenza o l’assenza della luce intende generare nella percezione dell’osservatore una sorta di ambiguità visiva tra il fuori e il dentro, il davanti e il dietro. Ma non solo, anche tra il bianco e il nero delle figure, il loro appropriarsi di un’identità o il loro essere anonime e pure forme è frutto dell’uso o meno della luce.
La mobilità di questi oggetti artistici consiste quindi, oltre che nell’effetto “mosso” derivato dall’uso di immagini sfocate, anche nei diversi modi in cui se ne può fruire. Ogni pezzo infatti è costituito da una scatola, e tutte le scatole sono predisposte per l’illuminazione. Quando la luce interna si accende, ne risulta esaltata anche la profondità spaziale. L’oggetto diventa una scultura di luce, creata dalla luce. Per ottenere quest’effetto di profondità e scultura ogni pezzo ha richiesto l’applicazione di tecniche multiple e artifizi di montaggio. Il risultato è arte figurativa, ma in una espressione assai lontana dal naturalismo. I luoghi non sono naturali come non lo sono le proporzioni dei corpi e lo stile nel suo complesso.
Anche oggi quindi, in un mondo di innovazione tecnologica, ricorre spesso il connubio suggestivo fra artista e artigiano, fra le visioni mentali, gli occhi che guardano, la mano che realizza.
Lidia De Federicis
Chi è Maria Ausiliatrice Laterza
Maria Ausiliatrice Laterza nata a Susa, vive e opera fra Torino e Meana di Susa. È stata allieva di Mauro Chessa, Pietro Martina e Sergio Saroni. ‘E dottore in architettura e per molti anni si è dedicata all’insegnamento del Disegno e della Storia dell’Arte. Esperta della didattica come laboratorio, ha lavorato in collaborazione con l’Irre (già Irrsae), Istituto regionale di ricerca educativa, e, in questo campo, ha condotto alcune sperimentazioni promosse dal Dipartimento Educazione del Museo d’Arte Contemporanea, Castello di Rivoli. Si segnalano:
nel 1995- “Come eravamo. Come siamo”. Analisi storico-urbanistica del territorio a nord di Torino;
nel 1998- “Scopriamo il Museo, per quale Museo?”. Percorso elaborato nell’ambito dell’autonomia scolastica, confluito in una ricerca svolta con l’Irre, i cui risultati sono stati pubblicati nel saggio “Arte e Museo”, a cura di Laura Borello (Irre Piemonte, Torino 2002);
nel 2000- Gruppo di lavoro per il progetto “Policromia” (promosso dal Museo d’Arte Contemporanea, Castello di Rivoli), laboratorio sulla percezione e rappresentazione dei colori, i cui esiti sono stati presentati alla Promotrice di Belle Arti di Torino e confluiti nel catalogo collettivo “Dire Aids. L’arte al tempo dell’Aids”, a cura di Gail Cochrane, Enzo Cucco, Giorgio Verzotti, Angela Vettese (Edizioni Charta, Milano 2000);
nel 2000-2001- Gruppo di lavoro per il progetto “Ackermann” (promosso dal Museo d’Arte Contemporanea, Castello di Rivoli), concluso da un murale di gruppo, e presentato all’edizione del 2001 della “Fiera del Libro” di Torino.
nel 2001-2002- Gruppo di lavoro per il progetto “Il colore del tempo” (promosso dal Museo d’Arte Contemporanea, Castello di Rivoli), a cui si è aggiunta, con il contributo della Prof. Teresa Properzi, l’esperienza collettiva di rilettura artistico-letteraria del primo canto dell’ “Orlando Furioso” di Ludovico Ariosto, poi concretizzata nella realizzazione di un arazzo materico.
La creazione artistica che Maria Ausiliatrice Laterza ha affiancato alla professione di insegnante, l’iscrive in questi anni fra i “citazionisti”. I suoi temi principali sono la figura femminile e i paesaggi urbani.
Da segnalare:
* il monumentale presepe itinerante, “Presepio dall’Arte – Citazioni furtive da artisti del medioevo”; rilettura materica delle figurazioni pittoriche della natività/maternità. Realizzato nel 2001 è stato installato nello stesso anno a Meana di Susa; nel 2002 nel Santuario di S. Antonio da Padova a Torino; nel 2003 nel Museo Mariano della Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino; nel 2004 in un cortile interno del Cottolengo a Torino; nel 2005 nella cappella di San Sebastiano a Pianezza; nel 2006 nella struttura polivalente del Comune di Meana di Susa. in ambientazioni pubbliche sia naturali sia architettoniche;
* la serie dei disegni su Torino, realizzati nel 2003 per illustrare “Torino Leggendaria”, supplemento al n. doppio 40/41 della rivista “Leggendaria” pubblicata a Roma nello stesso anno;
* la mostra personale “GALLERIA DEI RITRATTI”, “Mostra a tempo h. 8 - 18”, nel settembre del 2001 a Meana di Susa;
* le mostre personali “ti ritraggo” presso la sede del CUT-Università in Palazzo Campana a Torino, e “ti ritraggo 2” presso l’Albergo Bellavista di Meana di Susa, entrambe nel 2006, nelle quali ha presentato la serie dei “ritratti” polimaterici;
* nel 2005-2006, per la casa editrice Il Capitello, la stesura di percorsi tematici d’arte, pubblicati nei primi mesi del 2006.
Allestimenti ed esposizioni dei suoi lavori sono presso il suo laboratorio alle Combe di Meana di Susa.
La mobilità di questi oggetti artistici consiste quindi, oltre che nell’effetto “mosso” derivato dall’uso di immagini sfocate, anche nei diversi modi in cui se ne può fruire. Ogni pezzo infatti è costituito da una scatola, e tutte le scatole sono predisposte per l’illuminazione. Quando la luce interna si accende, ne risulta esaltata anche la profondità spaziale. L’oggetto diventa una scultura di luce, creata dalla luce. Per ottenere quest’effetto di profondità e scultura ogni pezzo ha richiesto l’applicazione di tecniche multiple e artifizi di montaggio. Il risultato è arte figurativa, ma in una espressione assai lontana dal naturalismo. I luoghi non sono naturali come non lo sono le proporzioni dei corpi e lo stile nel suo complesso.
Anche oggi quindi, in un mondo di innovazione tecnologica, ricorre spesso il connubio suggestivo fra artista e artigiano, fra le visioni mentali, gli occhi che guardano, la mano che realizza.
Lidia De Federicis
Chi è Maria Ausiliatrice Laterza
Maria Ausiliatrice Laterza nata a Susa, vive e opera fra Torino e Meana di Susa. È stata allieva di Mauro Chessa, Pietro Martina e Sergio Saroni. ‘E dottore in architettura e per molti anni si è dedicata all’insegnamento del Disegno e della Storia dell’Arte. Esperta della didattica come laboratorio, ha lavorato in collaborazione con l’Irre (già Irrsae), Istituto regionale di ricerca educativa, e, in questo campo, ha condotto alcune sperimentazioni promosse dal Dipartimento Educazione del Museo d’Arte Contemporanea, Castello di Rivoli. Si segnalano:
nel 1995- “Come eravamo. Come siamo”. Analisi storico-urbanistica del territorio a nord di Torino;
nel 1998- “Scopriamo il Museo, per quale Museo?”. Percorso elaborato nell’ambito dell’autonomia scolastica, confluito in una ricerca svolta con l’Irre, i cui risultati sono stati pubblicati nel saggio “Arte e Museo”, a cura di Laura Borello (Irre Piemonte, Torino 2002);
nel 2000- Gruppo di lavoro per il progetto “Policromia” (promosso dal Museo d’Arte Contemporanea, Castello di Rivoli), laboratorio sulla percezione e rappresentazione dei colori, i cui esiti sono stati presentati alla Promotrice di Belle Arti di Torino e confluiti nel catalogo collettivo “Dire Aids. L’arte al tempo dell’Aids”, a cura di Gail Cochrane, Enzo Cucco, Giorgio Verzotti, Angela Vettese (Edizioni Charta, Milano 2000);
nel 2000-2001- Gruppo di lavoro per il progetto “Ackermann” (promosso dal Museo d’Arte Contemporanea, Castello di Rivoli), concluso da un murale di gruppo, e presentato all’edizione del 2001 della “Fiera del Libro” di Torino.
nel 2001-2002- Gruppo di lavoro per il progetto “Il colore del tempo” (promosso dal Museo d’Arte Contemporanea, Castello di Rivoli), a cui si è aggiunta, con il contributo della Prof. Teresa Properzi, l’esperienza collettiva di rilettura artistico-letteraria del primo canto dell’ “Orlando Furioso” di Ludovico Ariosto, poi concretizzata nella realizzazione di un arazzo materico.
La creazione artistica che Maria Ausiliatrice Laterza ha affiancato alla professione di insegnante, l’iscrive in questi anni fra i “citazionisti”. I suoi temi principali sono la figura femminile e i paesaggi urbani.
Da segnalare:
* il monumentale presepe itinerante, “Presepio dall’Arte – Citazioni furtive da artisti del medioevo”; rilettura materica delle figurazioni pittoriche della natività/maternità. Realizzato nel 2001 è stato installato nello stesso anno a Meana di Susa; nel 2002 nel Santuario di S. Antonio da Padova a Torino; nel 2003 nel Museo Mariano della Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino; nel 2004 in un cortile interno del Cottolengo a Torino; nel 2005 nella cappella di San Sebastiano a Pianezza; nel 2006 nella struttura polivalente del Comune di Meana di Susa. in ambientazioni pubbliche sia naturali sia architettoniche;
* la serie dei disegni su Torino, realizzati nel 2003 per illustrare “Torino Leggendaria”, supplemento al n. doppio 40/41 della rivista “Leggendaria” pubblicata a Roma nello stesso anno;
* la mostra personale “GALLERIA DEI RITRATTI”, “Mostra a tempo h. 8 - 18”, nel settembre del 2001 a Meana di Susa;
* le mostre personali “ti ritraggo” presso la sede del CUT-Università in Palazzo Campana a Torino, e “ti ritraggo 2” presso l’Albergo Bellavista di Meana di Susa, entrambe nel 2006, nelle quali ha presentato la serie dei “ritratti” polimaterici;
* nel 2005-2006, per la casa editrice Il Capitello, la stesura di percorsi tematici d’arte, pubblicati nei primi mesi del 2006.
Allestimenti ed esposizioni dei suoi lavori sono presso il suo laboratorio alle Combe di Meana di Susa.
26
gennaio 2007
Maria Ausiliatrice Laterza – ti ritraggo 3
Dal 26 gennaio al 07 febbraio 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA CALANDRA
Torino, Via Fratelli Calandra, 8, (Torino)
Torino, Via Fratelli Calandra, 8, (Torino)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 16-19.30; sabato 10-12.30 e 16-19.30
Vernissage
26 Gennaio 2007, ore 18
Autore