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Maria Beatrice Coppi – Luci e oscurità
Una selezione di cinquanta opere che presenta nitidi richiami alla classicità, i cui soggetti, cavalli, centauri, figure del mito, eroi armati o le divinità del pantheon greco-romano, evocano armonie antiche e nelle quali frequente è il ricorso al tema della battaglia, della lotta interiore tra bene e male
Comunicato stampa
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Dal 1 al 31 ottobre 2016 l’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, presso la Sala delle Esposizioni in Via Ricasoli n.68, angolo Piazza San Marco, ospita la mostra dell’artista Maria Beatrice Coppi dal titolo “Luci e oscurità”, curata da Domenico Viggiano, Segretario Generale dell’Accademia delle Arti del Disegno. Una selezione di cinquanta opere che presenta nitidi richiami alla classicità, i cui soggetti, cavalli, centauri, figure del mito, eroi armati o le divinità del pantheon greco-romano, evocano armonie antiche e nelle quali frequente è il ricorso al tema della battaglia, della lotta interiore tra bene e male.
Maria Beatrice Coppi ha voluto che questa esposizione fiorentina fosse fortemente improntata alla presenza di elementi quali la luce e l’oscurità, elementi che scandiscono l’umana percezione visiva: “È il theatrum mundi quello che appare a chiunque si avvicini all’arte di Beatrice Coppi: il racconto di una ricerca interiore che non si pone limiti. Il gioco euristico dell’esistenza viene qui riproposto nei toni pacati, così come in quelli dolorosi, attraverso la forma ed il colore che marcano le tele e si trasferiscono negli affreschi per arrivare persino nelle plasticità della statuaria” commenta Domenico Viggiano.
Il percorso della mostra procede attraverso composizioni dai toni eterogenei: cavalli in fuga che si liberano verso orizzonti sconosciuti, battaglie che costellano le quotidiane tribolazioni, la luce che conduce alla conoscenza, l’emozione di un volto antico, costituiscono elementi cardine di una trama unitaria. Il tema dell’uomo, nella sua complessità ed interezza fisica, metafisica ed esistenziale è al centro di ogni composizione così come presente è anche il binomio tra corpo e anima, materia e spirito, razionalità e sentimento, mito e verità.
Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, afferma che “il fervore espressivo di Maria Beatrice Coppi si caratterizza specialmente per il talento inventivo nell’uso delle tecniche artistiche, che sono ben rappresentate in questa mostra. Non solo la lunga e intensa esperienza artistica della Coppi, ma anche la formazione nel restauro (acquisita nella benemerita Università Internazionale dell’Arte di Ragghianti e di Baldini) le mettono a disposizione un ampio ventaglio di possibilità, dalle più comuni alle più elaborate e rare. Per la solidità e la fermezza delle figure umane, simboliche o ritrattistiche, sono prescelte la scultura in pietra e gres e la pittura naturalistica, quest’ultima così inserita nel solco della tradizione da avvalersi della difficile e nobile tecnica dell’affresco, appresa durante il percorso formativo in restauro. Una ricerca tutta speciale ha poi permesso alla Coppi di creare teste di vetro soffiato, con inclusioni colorate e d’oro, da accompagnare al bronzo: il risultato è singolare, per l’evidente fragilità del materiale e la rarità dello specialismo richiesto nel progetto e nell’esecuzione”.
Dopo gli studi classici, Maria Beatrice Coppi si dedica alla pittura e successivamente alla scultura ed alla ceramica, appropriandosi di diverse tecniche espressive: la ceramica a lucignolo e a lastra, il gres policromo, smaltato e con chamotte, la scultura su pietra, il bronzo, nonché il vetro soffiato, per approdare poi all’affresco che esalta attraverso un’attenta sensibilità alla luce e un’elevata tensione poetica, perché come lei stessa afferma: “Ho sempre avuto sete di apprendere e sperimentare tutte le tecniche e le materie: olio, tempere, pastelli, pennello, spatola, affresco, tele, tavole, terre e scultura, nella consapevolezza che sempre c’è da imparare da tutto e da tutti”.
Maria Beatrice Coppi ha seguito l’esempio dei suoi maestri dai quali ha appreso le tecniche ed ha poi proseguito libera nell’espressione; tra essi, certamente, è stata significativa l’influenza di Salvatore Cipolla, ritenuto uno dei più importanti scultori e ceramisti italiani scomparso nel novembre 2006 a Sesto Fiorentino. Nato in Sicilia, dove aveva iniziato a modellare sin dalla prima infanzia, a soli 16 anni si era trasferito a Firenze, studiando all’Istituto di Porta Romana, Salvatore Cipolla aveva manifestato grande apprezzamento per Maria Beatrice Coppi, sottolineandone la “caparbietà” con cui l’allieva sperimentava le potenzialità offerte dalla lavorazione plastica della ceramica e soprattutto la bellezza della policromia che otteneva con le tecniche del Nuriage. Maria Beatrice Coppi ha esposto nelle principali città sia in Italia che all’estero, riscuotendo sempre larghi consensi di pubblico e di critica, ha ricevuto importanti premi e ambiti riconoscimenti. Sue opere si trovano in collezioni sia pubbliche che private.
La mostra è promossa dall’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze ed è realizzata preso la Sala Esposizioni dell’Accademia in via Ricasoli n.68, dal 1 al 31 ottobre 2016, con il Patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Firenze.
All’inaugurazione interverranno Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, Eugenio Giani, Presidente del Consiglio Regionale della Toscana, Domenico Viggiano, Segretario Generale dell’Accademia delle Arti del Disegno e curatore della mostra, Giovanni Faccenda, Storico dell’Arte. Sarà presente l’artista Maria Beatrice Coppi. Il catalogo della mostra è edito da Masso alle Fate.
Inaugurazione mostra
Sabato 1 ottobre 2016, ore 17.30
Sala Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno
via Ricasoli n.68 (angolo Piazza San Marco), Firenze
La mostra resterà aperta fino al 31 ottobre 2016 con i seguenti orari:
da martedì a sabato: ore 10.00 - 13.00 / 17.00 - 19.00
domenica: ore 10.00-13.00
Lunedì chiuso.
Ingresso libero.
Maria Beatrice Coppi ha voluto che questa esposizione fiorentina fosse fortemente improntata alla presenza di elementi quali la luce e l’oscurità, elementi che scandiscono l’umana percezione visiva: “È il theatrum mundi quello che appare a chiunque si avvicini all’arte di Beatrice Coppi: il racconto di una ricerca interiore che non si pone limiti. Il gioco euristico dell’esistenza viene qui riproposto nei toni pacati, così come in quelli dolorosi, attraverso la forma ed il colore che marcano le tele e si trasferiscono negli affreschi per arrivare persino nelle plasticità della statuaria” commenta Domenico Viggiano.
Il percorso della mostra procede attraverso composizioni dai toni eterogenei: cavalli in fuga che si liberano verso orizzonti sconosciuti, battaglie che costellano le quotidiane tribolazioni, la luce che conduce alla conoscenza, l’emozione di un volto antico, costituiscono elementi cardine di una trama unitaria. Il tema dell’uomo, nella sua complessità ed interezza fisica, metafisica ed esistenziale è al centro di ogni composizione così come presente è anche il binomio tra corpo e anima, materia e spirito, razionalità e sentimento, mito e verità.
Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, afferma che “il fervore espressivo di Maria Beatrice Coppi si caratterizza specialmente per il talento inventivo nell’uso delle tecniche artistiche, che sono ben rappresentate in questa mostra. Non solo la lunga e intensa esperienza artistica della Coppi, ma anche la formazione nel restauro (acquisita nella benemerita Università Internazionale dell’Arte di Ragghianti e di Baldini) le mettono a disposizione un ampio ventaglio di possibilità, dalle più comuni alle più elaborate e rare. Per la solidità e la fermezza delle figure umane, simboliche o ritrattistiche, sono prescelte la scultura in pietra e gres e la pittura naturalistica, quest’ultima così inserita nel solco della tradizione da avvalersi della difficile e nobile tecnica dell’affresco, appresa durante il percorso formativo in restauro. Una ricerca tutta speciale ha poi permesso alla Coppi di creare teste di vetro soffiato, con inclusioni colorate e d’oro, da accompagnare al bronzo: il risultato è singolare, per l’evidente fragilità del materiale e la rarità dello specialismo richiesto nel progetto e nell’esecuzione”.
Dopo gli studi classici, Maria Beatrice Coppi si dedica alla pittura e successivamente alla scultura ed alla ceramica, appropriandosi di diverse tecniche espressive: la ceramica a lucignolo e a lastra, il gres policromo, smaltato e con chamotte, la scultura su pietra, il bronzo, nonché il vetro soffiato, per approdare poi all’affresco che esalta attraverso un’attenta sensibilità alla luce e un’elevata tensione poetica, perché come lei stessa afferma: “Ho sempre avuto sete di apprendere e sperimentare tutte le tecniche e le materie: olio, tempere, pastelli, pennello, spatola, affresco, tele, tavole, terre e scultura, nella consapevolezza che sempre c’è da imparare da tutto e da tutti”.
Maria Beatrice Coppi ha seguito l’esempio dei suoi maestri dai quali ha appreso le tecniche ed ha poi proseguito libera nell’espressione; tra essi, certamente, è stata significativa l’influenza di Salvatore Cipolla, ritenuto uno dei più importanti scultori e ceramisti italiani scomparso nel novembre 2006 a Sesto Fiorentino. Nato in Sicilia, dove aveva iniziato a modellare sin dalla prima infanzia, a soli 16 anni si era trasferito a Firenze, studiando all’Istituto di Porta Romana, Salvatore Cipolla aveva manifestato grande apprezzamento per Maria Beatrice Coppi, sottolineandone la “caparbietà” con cui l’allieva sperimentava le potenzialità offerte dalla lavorazione plastica della ceramica e soprattutto la bellezza della policromia che otteneva con le tecniche del Nuriage. Maria Beatrice Coppi ha esposto nelle principali città sia in Italia che all’estero, riscuotendo sempre larghi consensi di pubblico e di critica, ha ricevuto importanti premi e ambiti riconoscimenti. Sue opere si trovano in collezioni sia pubbliche che private.
La mostra è promossa dall’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze ed è realizzata preso la Sala Esposizioni dell’Accademia in via Ricasoli n.68, dal 1 al 31 ottobre 2016, con il Patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Firenze.
All’inaugurazione interverranno Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, Eugenio Giani, Presidente del Consiglio Regionale della Toscana, Domenico Viggiano, Segretario Generale dell’Accademia delle Arti del Disegno e curatore della mostra, Giovanni Faccenda, Storico dell’Arte. Sarà presente l’artista Maria Beatrice Coppi. Il catalogo della mostra è edito da Masso alle Fate.
Inaugurazione mostra
Sabato 1 ottobre 2016, ore 17.30
Sala Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno
via Ricasoli n.68 (angolo Piazza San Marco), Firenze
La mostra resterà aperta fino al 31 ottobre 2016 con i seguenti orari:
da martedì a sabato: ore 10.00 - 13.00 / 17.00 - 19.00
domenica: ore 10.00-13.00
Lunedì chiuso.
Ingresso libero.
01
ottobre 2016
Maria Beatrice Coppi – Luci e oscurità
Dal primo al 31 ottobre 2016
arte contemporanea
Location
ACCADEMIA DELLE ARTI DEL DISEGNO – VIA RICASOLI
Firenze, Via Ricasoli, 68, (Firenze)
Firenze, Via Ricasoli, 68, (Firenze)
Orario di apertura
da martedì a sabato: ore 10.00 - 13.00 / 17.00 - 19.00
domenica: ore 10.00-13.00
Lunedì chiuso
Vernissage
1 Ottobre 2016, h 17.30
Editore
MASSO DELLE FATE
Autore
Curatore