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Maria Christina Hamel – Come Acqua che Scorrre
La designer di origine austriaca, milanese di adozione, si presenta presso la Galleria Francesco Zanuso con una rassegna di alcuni fra i suoi progetti icona e 4 opere in ceramica e neon
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Come Acqua che Scorrre – Ceramiche e Neon di Maria Christina Hamel
In mostra presso la Galleria Francesco Zanuso di Milano dall’8 al 29 novembre
Dall’8 novembre e fino al 29 sempre di novembre, la nota designer Maria Christina Hamel di
origine austriaca, milanese di adozione, che, come ha scritto Alessandro Mendini “ nonostante non
sia nata a Milano la designer e artista è una delle più precise testimonianze che la cultura milanese
ha espresso ed esprime tuttora nella cosidetta generazione di mezzo” si presenta presso la Galleria
Francesco Zanuso con una rassegna di alcuni fra i suoi progetti icona e 4 opere in ceramica e
neon della collezione Terra, Aria, Fuoco e Acqua, presentate in anteprima assoluta e frutto
della felice collaborazione con la manifattura G. Mazzotti 1903 di Albisola, famosa per le sue
realizzazioni con i Futuristi, Lucio Fontana e tanti altri, con cui l'artista ha già realizzato nel 2011
due opere presenti in mostra.
La creatività di Maria Christina Hamel trae origine dalla multi territorialità che costituisce il tratto
comune caratteristico sia della famiglia materna, sia di quella paterna.
Basta infatti guardare ai diversissimi luoghi ove sono nati i membri della sua famiglia per
comprendere meglio questo concetto: nonna paterna russa, nonno paterno austriaco, papà
diplomatico austriaco nato e cresciuto fra Indonesia e Africa; mentre da parte materna: nonni e
mamma originari della Versilia ma per trent’anni in India, dove Maria Christina è nata e per un
periodo ha vissuto, un fratello nato a Bangkok e uno a Vienna, in entrambe le famiglie sono poi
presenti artisti che hanno contribuito a formare la sua personalità artistica.
Nei suoi lavori ci sono tracce di questo nomadismo visivo che senza avere i tratti anche ossessivi
di Oskar Kokoschka si riflette ad esempio, nell’aver accumulato esperienze dirette in molti dei più
importanti siti italiani ed esteri dove si lavorano ceramica e vetro.
L’ esperienza in Alchimia e la lunga collaborazione con Alessandro Mendini hanno cementato in
lei il rigore nell’approccio metodologico regolarmente applicato in ogni suo nuovo lavoro artistico e
di design.
Non si può sottacere l’appassionato studio e la vicinanza al Nuovo Realismo Viennese che assieme
alla Secessione costituiscono da sempre due riferimenti precisi per la sua formazione e ispirazione
artistica. Mentre in tempi più recenti ha scoperto una propria forte vicinanza agli ideali che sono
alla base dell'estetica di Niki de Saint Phalle.
Questa benefica inquietudine ha determinato una creatività che ha portato e porta Maria Christina
ad approfondire sempre più i temi legati alla trasposizione di un' ideale mondo fantastico in oggetti
che accompagnano la nostra vita quotidiana, sia che si tratti di una scultura luminosa, o di una
gioiosa fontana, che di una lampada da tavolo.
Gian Carlo Bojani, già storico direttore del museo Internazionale della Ceramica di Faenza, a
proposito delle sculture luminose della collezione Fiori Di Luce (2008), dopo aver citato Andrea
Branzi:” …il design italiano…(è) vicino alla grande tradizione della pittura e della spiritualità
italiana…Raramente i prodotti del light design italiano sono lussuosi, ma molto più spesso sono
presenze amiche che giocano dentro l’ambiente il ruolo di folletti domestici che illuminano la nostra
notte”.(da: “che cos’è il design italiano? Le sette ossessioni del design italiano”, a cura di Silvana
Annicchiarico e Andrea Branzi, Triennale Electa, Milano 2008), scrive : Ecco mi pare che qualcosa
attenga di questo a Maria Christina Hamel e porti ad individuare la sua specificità nell’assunzione
della luce quale si sprigiona dai suoi vasi non con la distruttività del Vaso di Pandora, ma con i
ghiribizzi di vari folletti che animano la scena e fanno di tutto attivando come un meraviglioso
movimento di palcoscenico, di fumetti animato, di balletto frenetico col cuore in gola. Perché anche
in questo c’è spirito, c’è nostalgia di un mondo perduto che si ricrea, si rincorre, ci si perde, che si
cerca di recuperare in qualche aspetto. Che si gioisce. Qualcosa di importante che si proietta oltre.
Nel nuovo ciclo “ Come Acqua che Scorre “ Maria Christina Hamel, offre una rappresentazione
che diventa anche simbolica della natura attraverso la plasticità della ceramica e del neon
amalgamate dall'uso sapiente del colore e della luce, ulteriore evoluzione del suo percorso artistico
con questi materiali a lei così congeniali.
Accanto ai 4 inediti, pezzi icona per ripercorrere il percorso di un’artista e scoprire il suo mondo
fantastico!
Come Acqua che Scorrre – Ceramiche e Neon di Maria Christina Hamel
Galleria Francesco Zanuso – Corso di Porta Vigentina 26 – Milano
Tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 15:30 alle 19:00
Dall’8 al 29 novembre
In mostra presso la Galleria Francesco Zanuso di Milano dall’8 al 29 novembre
Dall’8 novembre e fino al 29 sempre di novembre, la nota designer Maria Christina Hamel di
origine austriaca, milanese di adozione, che, come ha scritto Alessandro Mendini “ nonostante non
sia nata a Milano la designer e artista è una delle più precise testimonianze che la cultura milanese
ha espresso ed esprime tuttora nella cosidetta generazione di mezzo” si presenta presso la Galleria
Francesco Zanuso con una rassegna di alcuni fra i suoi progetti icona e 4 opere in ceramica e
neon della collezione Terra, Aria, Fuoco e Acqua, presentate in anteprima assoluta e frutto
della felice collaborazione con la manifattura G. Mazzotti 1903 di Albisola, famosa per le sue
realizzazioni con i Futuristi, Lucio Fontana e tanti altri, con cui l'artista ha già realizzato nel 2011
due opere presenti in mostra.
La creatività di Maria Christina Hamel trae origine dalla multi territorialità che costituisce il tratto
comune caratteristico sia della famiglia materna, sia di quella paterna.
Basta infatti guardare ai diversissimi luoghi ove sono nati i membri della sua famiglia per
comprendere meglio questo concetto: nonna paterna russa, nonno paterno austriaco, papà
diplomatico austriaco nato e cresciuto fra Indonesia e Africa; mentre da parte materna: nonni e
mamma originari della Versilia ma per trent’anni in India, dove Maria Christina è nata e per un
periodo ha vissuto, un fratello nato a Bangkok e uno a Vienna, in entrambe le famiglie sono poi
presenti artisti che hanno contribuito a formare la sua personalità artistica.
Nei suoi lavori ci sono tracce di questo nomadismo visivo che senza avere i tratti anche ossessivi
di Oskar Kokoschka si riflette ad esempio, nell’aver accumulato esperienze dirette in molti dei più
importanti siti italiani ed esteri dove si lavorano ceramica e vetro.
L’ esperienza in Alchimia e la lunga collaborazione con Alessandro Mendini hanno cementato in
lei il rigore nell’approccio metodologico regolarmente applicato in ogni suo nuovo lavoro artistico e
di design.
Non si può sottacere l’appassionato studio e la vicinanza al Nuovo Realismo Viennese che assieme
alla Secessione costituiscono da sempre due riferimenti precisi per la sua formazione e ispirazione
artistica. Mentre in tempi più recenti ha scoperto una propria forte vicinanza agli ideali che sono
alla base dell'estetica di Niki de Saint Phalle.
Questa benefica inquietudine ha determinato una creatività che ha portato e porta Maria Christina
ad approfondire sempre più i temi legati alla trasposizione di un' ideale mondo fantastico in oggetti
che accompagnano la nostra vita quotidiana, sia che si tratti di una scultura luminosa, o di una
gioiosa fontana, che di una lampada da tavolo.
Gian Carlo Bojani, già storico direttore del museo Internazionale della Ceramica di Faenza, a
proposito delle sculture luminose della collezione Fiori Di Luce (2008), dopo aver citato Andrea
Branzi:” …il design italiano…(è) vicino alla grande tradizione della pittura e della spiritualità
italiana…Raramente i prodotti del light design italiano sono lussuosi, ma molto più spesso sono
presenze amiche che giocano dentro l’ambiente il ruolo di folletti domestici che illuminano la nostra
notte”.(da: “che cos’è il design italiano? Le sette ossessioni del design italiano”, a cura di Silvana
Annicchiarico e Andrea Branzi, Triennale Electa, Milano 2008), scrive : Ecco mi pare che qualcosa
attenga di questo a Maria Christina Hamel e porti ad individuare la sua specificità nell’assunzione
della luce quale si sprigiona dai suoi vasi non con la distruttività del Vaso di Pandora, ma con i
ghiribizzi di vari folletti che animano la scena e fanno di tutto attivando come un meraviglioso
movimento di palcoscenico, di fumetti animato, di balletto frenetico col cuore in gola. Perché anche
in questo c’è spirito, c’è nostalgia di un mondo perduto che si ricrea, si rincorre, ci si perde, che si
cerca di recuperare in qualche aspetto. Che si gioisce. Qualcosa di importante che si proietta oltre.
Nel nuovo ciclo “ Come Acqua che Scorre “ Maria Christina Hamel, offre una rappresentazione
che diventa anche simbolica della natura attraverso la plasticità della ceramica e del neon
amalgamate dall'uso sapiente del colore e della luce, ulteriore evoluzione del suo percorso artistico
con questi materiali a lei così congeniali.
Accanto ai 4 inediti, pezzi icona per ripercorrere il percorso di un’artista e scoprire il suo mondo
fantastico!
Come Acqua che Scorrre – Ceramiche e Neon di Maria Christina Hamel
Galleria Francesco Zanuso – Corso di Porta Vigentina 26 – Milano
Tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 15:30 alle 19:00
Dall’8 al 29 novembre
08
novembre 2011
Maria Christina Hamel – Come Acqua che Scorrre
Dall'otto al 29 novembre 2011
design
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
GALLERIA FRANCESCO ZANUSO
Milano, Corso Di Porta Vigentina, 26, (Milano)
Milano, Corso Di Porta Vigentina, 26, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì dalle ore 15:30
alle 19
Vernissage
8 Novembre 2011, ore 18
Autore