Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Maria Cristina Carlini – Fare secondo natura
Il Castello Reale di Govone, residenza sabauda piemontese nel Roero, annoverata fra i beni dell’umanità dichiarati dall’Unesco, ospita nelle sale e nel parco, dal 9 settembre al 3 novembre la personale Maria Cristina Carlini. Fare secondo natura a cura di Martina Corgnati.
La mostra mette in luce lo stretto legame estetico dell’artista con la natura e con i suoi elementi intesi come fonte di inesauribile ispirazione. Le opere esposte infatti esprimono la poetica della scultrice attraverso forme che rimandano alla materia primordiale al suo evolversi e trasformarsi in creazioni artistiche.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Castello Reale di Govone, residenza sabauda piemontese nel Roero, annoverata fra i beni dell'umanità dichiarati dall'Unesco, ospita nelle sale e nel parco, dal 9 settembre al 3 novembre la personale Maria Cristina Carlini. Fare secondo natura a cura di Martina Corgnati.
La mostra mette in luce lo stretto legame estetico dell’artista con la natura e con i suoi elementi intesi come fonte di inesauribile ispirazione. Le opere esposte infatti esprimono la poetica della scultrice attraverso forme che rimandano alla materia primordiale al suo evolversi e trasformarsi in creazioni artistiche.
Grès, acciaio corten, resina, legno di recupero, lamiera, ferro sono i materiali che Maria Cristina Carlini predilige e che prendono forma in sculture monumentali ed in opere di medie e piccole dimensioni.
Nel parco spiccano, tra gli altri, i due imponenti inediti: Vento, un vertiginoso ventaglio alto quattro metri e mezzo, e Samurai (cm 350x500x300), entrambi realizzati prevalentemente con legno di recupero e acciaio corten, istituiscono un nesso imprescindibile con il mondo naturale, così come Legni e Cerchi entrambi del 2012. La loro solennità e robustezza coesistono con l’equilibrio, con la curata armonia delle forme e creano un intimo dialogo con l’ambiente circostante. Un messaggio diverso è quello di Chernobyl un’installazione di alberi stilizzati in ferro, alta oltre tre metri, che denuncia i danni inflitti dall’uomo alla natura, ricordando allo stesso tempo l’importanza dei valori ambientali.
Nelle sale interne incontriamo diverse sculture in grès, materia che l’artista predilige e con la quale dà forma a gran parte delle sue opere. Un lavoro paziente quello della Carlini dove la materia si lega ai rituali de all’acqua, alla terra e al fuoco e rimanda al “pensiero”, all’elaborazione di idee che evolvono per poi concretizzarsi in opere d’arte.
I Crateri (dai 15 ai 35 cm di diametro) realizzati in grès e lava con smalti colorati, evocano ricordi ancestrali e formano un punto di contatto tra il passato, il presente e il futuro.
Di forte impatto sono anche Verso l’Infinito, un’enigmatica scala avvolta fra morbide curve in acciaio corten di cui è ignoto il punto di arrivo; Stracci, frammenti di tessuto in gres con cuciture in ferro, appesi a strutture che poggiano su un tappeto di terra scura e Note, prismi in lamiera sospesi nel vuoto, che rimandano alla lettura di un pentagramma invisibile.
Accompagna la mostra un libro edito da Skira a cura e con testo critico di Martina Corgnati.
La mostra è patrocinata da Regione Piemonte, Provincia di Cuneo e Comune di Govone.
La mostra mette in luce lo stretto legame estetico dell’artista con la natura e con i suoi elementi intesi come fonte di inesauribile ispirazione. Le opere esposte infatti esprimono la poetica della scultrice attraverso forme che rimandano alla materia primordiale al suo evolversi e trasformarsi in creazioni artistiche.
Grès, acciaio corten, resina, legno di recupero, lamiera, ferro sono i materiali che Maria Cristina Carlini predilige e che prendono forma in sculture monumentali ed in opere di medie e piccole dimensioni.
Nel parco spiccano, tra gli altri, i due imponenti inediti: Vento, un vertiginoso ventaglio alto quattro metri e mezzo, e Samurai (cm 350x500x300), entrambi realizzati prevalentemente con legno di recupero e acciaio corten, istituiscono un nesso imprescindibile con il mondo naturale, così come Legni e Cerchi entrambi del 2012. La loro solennità e robustezza coesistono con l’equilibrio, con la curata armonia delle forme e creano un intimo dialogo con l’ambiente circostante. Un messaggio diverso è quello di Chernobyl un’installazione di alberi stilizzati in ferro, alta oltre tre metri, che denuncia i danni inflitti dall’uomo alla natura, ricordando allo stesso tempo l’importanza dei valori ambientali.
Nelle sale interne incontriamo diverse sculture in grès, materia che l’artista predilige e con la quale dà forma a gran parte delle sue opere. Un lavoro paziente quello della Carlini dove la materia si lega ai rituali de all’acqua, alla terra e al fuoco e rimanda al “pensiero”, all’elaborazione di idee che evolvono per poi concretizzarsi in opere d’arte.
I Crateri (dai 15 ai 35 cm di diametro) realizzati in grès e lava con smalti colorati, evocano ricordi ancestrali e formano un punto di contatto tra il passato, il presente e il futuro.
Di forte impatto sono anche Verso l’Infinito, un’enigmatica scala avvolta fra morbide curve in acciaio corten di cui è ignoto il punto di arrivo; Stracci, frammenti di tessuto in gres con cuciture in ferro, appesi a strutture che poggiano su un tappeto di terra scura e Note, prismi in lamiera sospesi nel vuoto, che rimandano alla lettura di un pentagramma invisibile.
Accompagna la mostra un libro edito da Skira a cura e con testo critico di Martina Corgnati.
La mostra è patrocinata da Regione Piemonte, Provincia di Cuneo e Comune di Govone.
08
settembre 2013
Maria Cristina Carlini – Fare secondo natura
Dall'otto settembre al 10 novembre 2013
arte contemporanea
Location
CASTELLO REALE DI GOVONE
Govone, - , (Cuneo)
Govone, - , (Cuneo)
Biglietti
libero nel parco del castello; 3 euro nelle sale interne
Orario di apertura
parco sempre aperto 24 ore su 24
sale interne martedì 10 - 13 / venerdì 14 - 18,30 / sabato 10 - 13 e 14 - 18,30 /
domenica 10 - 13 e 14 - 18,30
su appuntamento per gruppi e in altri orari (tel. 366 1075469)
Vernissage
8 Settembre 2013, h 18,30
Editore
SKIRA
Ufficio stampa
IRMA BIANCHI
Autore
Curatore