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Maria Francesca Tassi – Il lato interno del bosco
Un molo che porta ad un letto, ponti sospesi che si legano tra isole galleggianti, la forma nascosta dei boschi e suicidi di massa che somigliano a danze in caduta libera
Comunicato stampa
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Un molo che porta ad un letto, ponti sospesi che si legano tra isole galleggianti, la forma nascosta dei boschi e suicidi di massa che somigliano a danze in caduta libera.
Questi sono alcuni degli elementi della prima mostra personale di Maria Francesca Tassi che presenta una serie di suggestivi disegni a matita e un’installazione.
Questa mostra è un invito a farla finita con la consuetudine di considerare il disegno come un figlio minore, un bozzetto, un preludio ad altro: il disegno sa fare cose che nessun’altro strumento può. Il disegno è prezioso e, più spesso di quanto ci è dato sapere, è la sola autentica ossessione dell’artista.
Questa mostra è un invito a mettere in discussione il sistema che ci fa comunemente dire cosa è possibile e cosa non lo è affatto.
Il lato interno è lo spazio impraticabile e invisibile delle cose. Il disegno è il solo strumento che sappia rivelarlo e renderlo intelligibile, perché alle sue linee è dato sezionare, rovesciare o svuotare la realtà. Quello di Maria Francesca Tassi è un disegno che rintraccia le proporzioni e la struttura portante dell’inverosimile, e lo fa con la dovizia di particolari che userebbe un costruttore. Il suo lavoro insinua l’idea che ciascun ecosistema o architettura impossibile meriterebbe d’esser progettato nel dettaglio, perché diventi quantomeno probabile.
E’ proprio in questa sorta di ingegneria applicata all’onirico che l’artista preme perché le sue fantasie siano suggestioni fantastiche sì, ma credibili davvero.
Nel disegno Arrivo fino in fondo e mi rilasso un po’, ad esempio, i nodi che legano il grande letto al pontile sono studiati per ancorarlo saldamente. Così, in Simmetrico, ci è dato vedere lo spazio segreto nel quale abitano le radici di un bosco, come in una minuziosa illustrazione didattica da sussidiario. Dei suicidi di massa descritti nel grande disegno I faraglioni di Okinawa non esistono documenti per immagini tra le cronache di guerra, ma solo storie tramandate oralmente, Maria Francesca Tassi quindi si adopera, come uno storiografo, a ricostruire i dettagli di quella che potrebbe essere in realtà una leggenda .
Il lato interno del bosco è anche il titolo dell’installazione che occupa gli spazi della casa. Dal soffitto scendono le radici degli stessi alberi che abitano i disegni, quasi l’appartamento fosse il luogo nel quale questi ultimi vanno a finire. Questo porta lo spettatore fisicamente ad un qualche livello sotterraneo o sconvolto, dall’impossibile all’autentico, dentro ad un disegno nel quale non credeva di poter realmente soggiornare. Quest’opera funziona come un’improbabile bussola che indica la nostra collocazione e la distanza tra noi e quello che possiamo immaginare alberghi oltre il soffitto, tra noi e le suggestioni dell’artista.
Maria Francesca Tassi
Nata a San Pellegrino Terme (BG) nel 1977. Vive e lavora a Milano
Vincitrice del concorso delle Pagine Bianche D’Autore, Lombardia.
Ha partecipato recentemente a mostre collettive presso Fondazione delle Stelline, Milano; Mudima Due, Berlino - Galleria In Arco, Torino - Daegu Citizen All Facoltà di design, Corea - Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano - Art&Gallery, Milano - Biennale di Trissino, Vicenza.
Questi sono alcuni degli elementi della prima mostra personale di Maria Francesca Tassi che presenta una serie di suggestivi disegni a matita e un’installazione.
Questa mostra è un invito a farla finita con la consuetudine di considerare il disegno come un figlio minore, un bozzetto, un preludio ad altro: il disegno sa fare cose che nessun’altro strumento può. Il disegno è prezioso e, più spesso di quanto ci è dato sapere, è la sola autentica ossessione dell’artista.
Questa mostra è un invito a mettere in discussione il sistema che ci fa comunemente dire cosa è possibile e cosa non lo è affatto.
Il lato interno è lo spazio impraticabile e invisibile delle cose. Il disegno è il solo strumento che sappia rivelarlo e renderlo intelligibile, perché alle sue linee è dato sezionare, rovesciare o svuotare la realtà. Quello di Maria Francesca Tassi è un disegno che rintraccia le proporzioni e la struttura portante dell’inverosimile, e lo fa con la dovizia di particolari che userebbe un costruttore. Il suo lavoro insinua l’idea che ciascun ecosistema o architettura impossibile meriterebbe d’esser progettato nel dettaglio, perché diventi quantomeno probabile.
E’ proprio in questa sorta di ingegneria applicata all’onirico che l’artista preme perché le sue fantasie siano suggestioni fantastiche sì, ma credibili davvero.
Nel disegno Arrivo fino in fondo e mi rilasso un po’, ad esempio, i nodi che legano il grande letto al pontile sono studiati per ancorarlo saldamente. Così, in Simmetrico, ci è dato vedere lo spazio segreto nel quale abitano le radici di un bosco, come in una minuziosa illustrazione didattica da sussidiario. Dei suicidi di massa descritti nel grande disegno I faraglioni di Okinawa non esistono documenti per immagini tra le cronache di guerra, ma solo storie tramandate oralmente, Maria Francesca Tassi quindi si adopera, come uno storiografo, a ricostruire i dettagli di quella che potrebbe essere in realtà una leggenda .
Il lato interno del bosco è anche il titolo dell’installazione che occupa gli spazi della casa. Dal soffitto scendono le radici degli stessi alberi che abitano i disegni, quasi l’appartamento fosse il luogo nel quale questi ultimi vanno a finire. Questo porta lo spettatore fisicamente ad un qualche livello sotterraneo o sconvolto, dall’impossibile all’autentico, dentro ad un disegno nel quale non credeva di poter realmente soggiornare. Quest’opera funziona come un’improbabile bussola che indica la nostra collocazione e la distanza tra noi e quello che possiamo immaginare alberghi oltre il soffitto, tra noi e le suggestioni dell’artista.
Maria Francesca Tassi
Nata a San Pellegrino Terme (BG) nel 1977. Vive e lavora a Milano
Vincitrice del concorso delle Pagine Bianche D’Autore, Lombardia.
Ha partecipato recentemente a mostre collettive presso Fondazione delle Stelline, Milano; Mudima Due, Berlino - Galleria In Arco, Torino - Daegu Citizen All Facoltà di design, Corea - Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano - Art&Gallery, Milano - Biennale di Trissino, Vicenza.
05
ottobre 2006
Maria Francesca Tassi – Il lato interno del bosco
Dal 05 ottobre al 20 dicembre 2006
arte contemporanea
Location
ARTOPIA GALLERY
Milano, Via Lazzaro Papi, 2, (Milano)
Milano, Via Lazzaro Papi, 2, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 15,30-19,30
Vernissage
5 Ottobre 2006, ore 18.30
Autore
Curatore