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Maria Icona della Bellezza
Rassegna di arte sacra che coniuga armoniosamente arte, fede e devozione.
Verrà forse riproposta nel mese di agosto, sempre in Terlizzi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“La Festa Maggiore si è gioiosamente rinnovata e torna ora alla ribalta con la II mostra triennale di arte sacra: 21 artisti rapiti e affascinati dal tema “Maria, icona di bellezza””.
Con queste parole Don Michele Cipriani - Arciprete della Concattedrale di Terlizzi ha voluto spiegare la mostra “Maria icona di bellezza” allestita presso la galleria d’arte “Adsum Artecontemporanea” – in via Marconi n° 3/5, Palazzo della Meridiana - in collaborazione con la Concattedrale di Terlizzi.
Sabato 17 maggio scorso si è tenuta l’inaugurazione della rassegna collettiva e non sono mancati spunti di riflessione da parte dello stesso Don Michele Cipriani che ha dichiarato:”diventa sempre più popolare la convinzione che sarà la bellezza a salvare il mondo; ma il problema è: quale salvezza?
Maria di Nazareth è bellezza allo stato puro, a tal punto da essere chiamata l’”Immacolata”, cioè senza macchia di alcun genere e colma di ogni splendore di virtù. Solo lei ha avuto il dono di plasmare nel suo grembo e dare un volto a suo figlio che è Dio. Ha vissuto egregiamente la condizione di ragazza vergine, fidanzata, giovane sposa, di madre felice ma anche dolente per suo figlio ucciso dalla cattiveria umana; di vedova. Di qui il fascino di Maria e di questa mostra.”
Dopo aver tratteggiato lo splendore di Maria e della sua candida figura Don Michele ha illustrato in rassegna le opere dei vari artisti.
“L’atmosfera familiare colta da ALLEGRETTA esprime con ampie pennellate, trasparenti e giovanili, il calore nella casa della Santa Famiglia. La madonna di BARILE ha il volto olivastro della donna il cui domicilio si avvicina all’equatore; è interessante la capacità di ascolto, la disponibilità a navigare un futuro senza contorni precisi; la bandana chiara ha il sapore dell’aureola.
Un semplice cordone su tela di juta di CAPUTO ti lascia intravedere il dialogo di amore tra maria e suo figlio”.
E ancora:”i colori trasparenti e caldi nell’annunciazione di Maria donna eucaristica di BONADUCE. In un mondo con molte tinte scure, DE LEO vede Maria come macchia chiara, l’anima che tiene ancora in vita - insieme alla croce - il mondo. Talvolta, però, nella cosificazione e mercificazione di tutto, anche Maria, purtroppo, viene inclusa e ridotta a gelato da succhiare, nella forte denuncia di DE SARIO.
Come non notare la tenerezza di Maria che spezza il pane nella tela di DE PALMA, l’uguale splendore nella ceramica di GESMUNDO. La “”Mater dolorosa” di SABINO GESMUNDO evoca reminiscenze dotte e vissuti intimi e sofferti.
DE MARCO riprende fotograficamente la tradizione di DE SANTOLI la riporta nei manieri. Di grande efficacia evocativa la discrezione dell’angelo e l’umiltà di maria in GIANCASPRO e l’abbandono sereno e fiducioso di maria al Dio che è sempre padre, in GRIECO.
Dal fondo della tela affiora con discrezione il profilo di Maria nell’apparizione di LOMELE e nell’”image” di PELLE. Con pochi tratti SFORZA incide su un tondo di ceramica, l’affetto e la tenerezza di maria e del suo bambino. TEDESCHI disegna lo Spirito in forma di colomba; fa nuotare nel mare del divino Maria che vi si abbandona serena. MORGESE e FIORELLO sono affascinati da maria “tota pulchra”, unica luce tutta chiara, profumo di purezza in un mondo non proprio luminoso ed olezzante. La disponibilità all’ascolto e alla testimonianza sembra alludere l’”ecce me” di MORTELLO”.
Infine:”VENDOLA chiude l’alfabeto dei partecipanti alla mostra, con ritratto di maria, robusto, provata dal dolore consapevolmente accolto, aperto però alla speranza che è certezza di un futuro nuovo, indicato dai tocchi chiari e dall’azzurro che contorna il volto”.
Con queste parole Don Michele Cipriani - Arciprete della Concattedrale di Terlizzi ha voluto spiegare la mostra “Maria icona di bellezza” allestita presso la galleria d’arte “Adsum Artecontemporanea” – in via Marconi n° 3/5, Palazzo della Meridiana - in collaborazione con la Concattedrale di Terlizzi.
Sabato 17 maggio scorso si è tenuta l’inaugurazione della rassegna collettiva e non sono mancati spunti di riflessione da parte dello stesso Don Michele Cipriani che ha dichiarato:”diventa sempre più popolare la convinzione che sarà la bellezza a salvare il mondo; ma il problema è: quale salvezza?
Maria di Nazareth è bellezza allo stato puro, a tal punto da essere chiamata l’”Immacolata”, cioè senza macchia di alcun genere e colma di ogni splendore di virtù. Solo lei ha avuto il dono di plasmare nel suo grembo e dare un volto a suo figlio che è Dio. Ha vissuto egregiamente la condizione di ragazza vergine, fidanzata, giovane sposa, di madre felice ma anche dolente per suo figlio ucciso dalla cattiveria umana; di vedova. Di qui il fascino di Maria e di questa mostra.”
Dopo aver tratteggiato lo splendore di Maria e della sua candida figura Don Michele ha illustrato in rassegna le opere dei vari artisti.
“L’atmosfera familiare colta da ALLEGRETTA esprime con ampie pennellate, trasparenti e giovanili, il calore nella casa della Santa Famiglia. La madonna di BARILE ha il volto olivastro della donna il cui domicilio si avvicina all’equatore; è interessante la capacità di ascolto, la disponibilità a navigare un futuro senza contorni precisi; la bandana chiara ha il sapore dell’aureola.
Un semplice cordone su tela di juta di CAPUTO ti lascia intravedere il dialogo di amore tra maria e suo figlio”.
E ancora:”i colori trasparenti e caldi nell’annunciazione di Maria donna eucaristica di BONADUCE. In un mondo con molte tinte scure, DE LEO vede Maria come macchia chiara, l’anima che tiene ancora in vita - insieme alla croce - il mondo. Talvolta, però, nella cosificazione e mercificazione di tutto, anche Maria, purtroppo, viene inclusa e ridotta a gelato da succhiare, nella forte denuncia di DE SARIO.
Come non notare la tenerezza di Maria che spezza il pane nella tela di DE PALMA, l’uguale splendore nella ceramica di GESMUNDO. La “”Mater dolorosa” di SABINO GESMUNDO evoca reminiscenze dotte e vissuti intimi e sofferti.
DE MARCO riprende fotograficamente la tradizione di DE SANTOLI la riporta nei manieri. Di grande efficacia evocativa la discrezione dell’angelo e l’umiltà di maria in GIANCASPRO e l’abbandono sereno e fiducioso di maria al Dio che è sempre padre, in GRIECO.
Dal fondo della tela affiora con discrezione il profilo di Maria nell’apparizione di LOMELE e nell’”image” di PELLE. Con pochi tratti SFORZA incide su un tondo di ceramica, l’affetto e la tenerezza di maria e del suo bambino. TEDESCHI disegna lo Spirito in forma di colomba; fa nuotare nel mare del divino Maria che vi si abbandona serena. MORGESE e FIORELLO sono affascinati da maria “tota pulchra”, unica luce tutta chiara, profumo di purezza in un mondo non proprio luminoso ed olezzante. La disponibilità all’ascolto e alla testimonianza sembra alludere l’”ecce me” di MORTELLO”.
Infine:”VENDOLA chiude l’alfabeto dei partecipanti alla mostra, con ritratto di maria, robusto, provata dal dolore consapevolmente accolto, aperto però alla speranza che è certezza di un futuro nuovo, indicato dai tocchi chiari e dall’azzurro che contorna il volto”.
17
maggio 2008
Maria Icona della Bellezza
Dal 17 maggio al 14 giugno 2008
arte contemporanea
Location
ADSUM ARTECONTEMPORANEA
Terlizzi, Via Guglielmo Marconi, 5, (Bari)
Terlizzi, Via Guglielmo Marconi, 5, (Bari)
Orario di apertura
tutti i giorni ore 9,30 - 12,30 / 17,30 - 20,30.
chiuso il giovedì poeriggio e festivi
Vernissage
17 Maggio 2008, ore 19
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