Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Maria José Arjona – Agent/Encoding/Flow
Performance di MARIA JOSE ARJONA in collaborazione con MARVEL BENAVIDES
A cura di Eugenio Viola
Agent/Encoding/Flow è un atto di trascrizione del codice Morse nel linguaggio del corpo, per tradurre i trenta articoli che compongono la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo in un testo visivo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La ricerca performativa di Maria José Arjona è tesa ad un'esplorazione delle potenzialità del corpo, inteso come entità vivente che sente, agisce e reagisce. Un corpo che diviene potente mezzo di comunicazione visiva, scambio di energia simbolica tra l’artista e il pubblico e cosciente produttore di significato. È un corpo che indaga, attraverso gesti minimali e non gerarchizzati, i concetti di spazio e tempo. Un corpo “universale”, avulso dalla propria esperienza personale e da un particolare contesto sociale o politico di appartenenza. Per questo motivo le azioni di Arjona conservano sempre una composta qualità metaforica, differentemente dalla pratica di altri artisti provenienti dal continente latino americano e che utilizzano la performance come strumento di espressione privilegiato, rimettendo in atto, non di rado, la violenza anche fisica sul proprio corpo.
Agent/Encoding/Flow è un atto di trascrizione del codice Morse nel linguaggio del corpo. Il codice Morse è a sua volta un sistema di trascrizione, il primo adottato nella telegrafia per lo scambio di informazioni a lunga distanza, una sorta di antenato dell’odierna comunicazione digitale, consistente in una serie di punti, linee e intervalli, trasmessi attraverso impulsi elettrici intermittenti generanti un suono che, una volta ricevuto, era ritradotto dal ricevente in linguaggio.
Agent/Encoding/Flow recupera questo “antico” sistema di codificazione, per tradurre i trenta articoli che compongono la “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo” (1948) in un testo visivo, interpretato simultaneamente dalla coreografia di Marvel Benavides e dalla sua decostruzione ad opera di Maria josé Arjona, impegnate secondo modalità antitetiche ma complementari, a tradurre i segni dell’alfabeto Morse in pura gestualità e movimento.
La “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo” (1948), è noto, è un codice etico di importanza storica fondamentale: il primo a sancire universalmente i diritti che spettano all'essere umano, nonché punto di arrivo di un dibattito filosofico di lungo corso, che dalla classicità giunge fino ad oggi e i cui principi sono ormai considerati dalla gran parte delle nazioni civili inalienabili eppure sono, ancora oggi, spesso calpestati…
Agent/Encoding/Flow è il racconto metaforico di due storie, due corpi e due presenze differenti, ognuna dotata di un’identità tanto marcata quanto capace di interagire empaticamente e fisicamente con l’altra, creando un cortocircuito straniante tra coreografia e gestualità performativa. Ne risulta uno sguardo strabico, che emerge dalle caratteristiche di una doppia visione che, attraversando la scena, fa emergere un’azione fatta di riverberi, accostamenti, interazioni e contrasti, in cui il linguaggio del corpo torna ad essere, ancora una volta, simbolico, ricettore di connettività e “agente di codifica di un flusso” che diviene scambio sociale, politico e culturale.
Agent/Encoding/Flow è un atto di trascrizione del codice Morse nel linguaggio del corpo. Il codice Morse è a sua volta un sistema di trascrizione, il primo adottato nella telegrafia per lo scambio di informazioni a lunga distanza, una sorta di antenato dell’odierna comunicazione digitale, consistente in una serie di punti, linee e intervalli, trasmessi attraverso impulsi elettrici intermittenti generanti un suono che, una volta ricevuto, era ritradotto dal ricevente in linguaggio.
Agent/Encoding/Flow recupera questo “antico” sistema di codificazione, per tradurre i trenta articoli che compongono la “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo” (1948) in un testo visivo, interpretato simultaneamente dalla coreografia di Marvel Benavides e dalla sua decostruzione ad opera di Maria josé Arjona, impegnate secondo modalità antitetiche ma complementari, a tradurre i segni dell’alfabeto Morse in pura gestualità e movimento.
La “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo” (1948), è noto, è un codice etico di importanza storica fondamentale: il primo a sancire universalmente i diritti che spettano all'essere umano, nonché punto di arrivo di un dibattito filosofico di lungo corso, che dalla classicità giunge fino ad oggi e i cui principi sono ormai considerati dalla gran parte delle nazioni civili inalienabili eppure sono, ancora oggi, spesso calpestati…
Agent/Encoding/Flow è il racconto metaforico di due storie, due corpi e due presenze differenti, ognuna dotata di un’identità tanto marcata quanto capace di interagire empaticamente e fisicamente con l’altra, creando un cortocircuito straniante tra coreografia e gestualità performativa. Ne risulta uno sguardo strabico, che emerge dalle caratteristiche di una doppia visione che, attraversando la scena, fa emergere un’azione fatta di riverberi, accostamenti, interazioni e contrasti, in cui il linguaggio del corpo torna ad essere, ancora una volta, simbolico, ricettore di connettività e “agente di codifica di un flusso” che diviene scambio sociale, politico e culturale.
29
gennaio 2014
Maria José Arjona – Agent/Encoding/Flow
Dal 29 gennaio al 07 marzo 2014
performance - happening
Location
PROMETEOGALLERY
Milano, Via Giovanni Ventura, 6, (Milano)
Milano, Via Giovanni Ventura, 6, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 11-18
Vernissage
29 Gennaio 2014, ore 19.30
Autore
Curatore