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Maria Lai – Fame d’infinito
Arte da vedere, sentire, toccare: mai come in occasione del nuovo allestimento, le opere di
Maria Lai attraverseranno ogni barriera fisica e intellettuale. Una mostra che è esperienza
multisensoriale, concepita per favorire un nuovo approccio all’arte e nutrire la curiosità dei
visitatori. Per soddisfare la nostra Fame d’infinito, l’esposizione recupera il dialogo diretto
con il pubblico dopo lo stop per l’emergenza sanitaria e la riapertura dell’istituzione
museale, avvenuta un mese fa.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
FAME D’INFINITO. La nuova esposizione aprirà al pubblico venerdì 26 giugno 2020, alle
ore 15.00, negli spazi del museo fortemente voluto dall’artista ulassese, in piena sicurezza
e nel rispetto delle indicazioni fornite dalle autorità preposte.
Proprio per garantire il rispetto delle norme di distanziamento, la conferenza stampa di
presentazione, che si articolerà in una visita guidata alla collezione permanente, sarà
anticipata alle 10.30 sempre venerdì 26 giugno presso il museo.
La mostra è organizzata dalla Fondazione Stazione dell'Arte con il sostegno della Regione
Autonoma della Sardegna, del Comune di Ulassai e della Fondazione di Sardegna. Curata
da Davide Mariani, direttore del museo dedicato a Maria Lai, Fame d’infinito scandisce
l’intero percorso dell’artista attraverso l’esposizione delle opere più significative da lei
donate al Comune di Ulassai. La collezione restituisce, nella sua totalità, l’esperienza
creativa di Maria Lai: dalle sculture ai disegni a matita e su china, dai telai alle tele cucite,
dai celebri pani ai libri cuciti, dalle geografie alle installazioni e agli interventi ambientali.
IL NUOVO ALLESTIMENTO. Il progetto espositivo, concepito come un’esposizione
permanente, è suddiviso secondo un ordine cronologico e tematico ed è arricchito dalla
presenza di un sistema di apparati didattici, in italiano e in inglese, da alcune riproduzioni
tattili dei manufatti in mostra e da un archivio multimediale interattivo.
«Improntato all’accessibilità fisica e intellettuale, il nuovo allestimento – dichiara Davide
Mariani, direttore della Stazione dell’Arte – permetterà allo spettatore di cogliere,
attraverso l’uso di sensi diversi (visivo, sonoro, tattile), l’opera di Maria Lai. Allo stesso
tempo, segna la nuova vocazione degli spazi del museo che, oltre alla mostra
permanente, svilupperà la sua programmazione anche negli altri edifici dell’ex stazione
ferroviaria, approfondendo, di volta in volta, alcune tematiche care a Maria Lai, tramite la
realizzazione di mostre e progetti site-specific di altri artisti chiamati a dialogare con la sua
eredità.»
MATERIALI, FONTI E METAFORE.
L’impiego di materiali, anche molto diversi tra loro, come la terracotta, la stoffa, il legno, la
plastica o il plexiglass, svela una propensione alla continua sperimentazione che si
traduce in stili e lavori spesso precursori di nuove tendenze e linguaggi espressivi.
Come testimoniano le opere in mostra, la Sardegna, e in particolare Ulassai hanno
rappresentato per Maria Lai un’inesauribile fonte di ispirazione. Il suo interesse, con il
trascorrere del tempo, si è sempre di più incentrato sull’analisi del rapporto tra l’Io e
l’infinito, l’uomo e la natura, il microcosmo e il macrocosmo. «L’artista – continua Mariani -
ha saputo trasformare, con sapiente maestria, il proprio vissuto quotidiano in
un’esperienza di carattere universale, realizzando lavori a partire dalla reinterpretazione di
miti, storie e leggende della sua terra. Il ricorso alla metafora come mezzo capace di
svelare il senso profondo delle opere, che costituisce un artificio messo costantemente in
atto da Maria Lai per avvicinare l’arte alla gente, si ritrova anche in questa rassegna, in cui
lo spettatore è chiamato ad interagire e a trovare la sua personale chiave di lettura.»
IL PERCORSO TATTILE. Il progetto, rivolto prioritariamente al pubblico non vedente e
ipovedente, è stato uno dei punti di forza delle numerose iniziative realizzate nel 2019 in
occasione del centenario dalla nascita di Maria Lai. Curato dalla Soprintendenza ABAP
per l’area metropolitana di Cagliari e delle province di Oristano e Sud Sardegna, il
percorso è stato prodotto in collaborazione con la Fondazione Stazione dell’arte ed il
Comune di Ulassai, l’Istituto Regionale Sardegna Ricerche ed il Museo Statale Tattile
Omero di Ancona. Con l’aiuto del più tradizionale dei metodi artigianali, come con il
supporto delle tecnologie attuali per il rilievo e la stampa 3d, si è dato vita a un itinerario
ideale su un corpus di opere di Maria Lai appartenenti alla collezione del museo di
Ulassai.
«Non è un caso che questo progetto sia stato portato a compimento nel centenario della
nascita di Maria Lai – sottolinea ancora Davide Mariani – poiché esso incarna sicuramente
il suo pensiero, ovvero che l’arte sia strumento di vita e di crescita personale per tutti,
nessuno escluso». La valorizzazione e l’estensione del godimento multisensoriale di
queste opere, attraverso la realizzazione di supporti tattili, nonché di formazione al
personale del Museo, consentirà ai visitatori di entrare in relazione con i manufatti
secondo un inedito approccio capace di svelare ed esaltare la natura stessa delle opere.
L’ARCHIVIO MULTIMEDIALE. L’archivio multimediale interattivo è dedicato alla lettura
dell'opera di Maria Lai. Comprende interviste all'artista ed è tematizzato con sistemi digitali
che consentono una ricerca organica e completa. Qui è possibile consultare materiali di
grandissima importanza, quali i documentari realizzati dal regista Francesco Casu (Il
corpus delle Fiabe cucite di Maria Lai, I presepi di Maria Lai, Del diritto e del rovescio, Io
sono come un ragno, L'arte come un goal). Inoltre, è possibile fruire, nella postazione
d'archivio, delle opere del Museo a cielo aperto “Maria Lai”, come quelle realizzate nel
Lavatoio (1982-1989), così come La strada del rito (1992), La scarpata (1993), Il volo del
gioco dell’oca (2003), La lavagna (2003), Il muro del groviglio (2004), La casa delle
inquietudini (2005) e Fiabe intrecciate. Omaggio a Gramsci (2007). I video filmati e i tour
virtuali sono prodotti con videocamere a 360 gradi e software specifici, e poi montati per
consentire l'esplorazione omnidirezionale delle opere d'arte e degli interventi ambientali.
LA STAZIONE DELL’ARTE. La Stazione dell’Arte di Ulassai, nel cuore dell’Ogliastra, in
Sardegna, è un museo d’arte contemporanea dedicato a Maria Lai (1919 – 2013). Istituito
nel 2006 dall’artista, attraverso una donazione di oltre centoquaranta opere al Comune di
Ulassai, il museo, gestito dalla Fondazione Stazione dell’Arte, di cui Maria Lai è stata
Presidente onorario a vita, custodisce la più importante e completa collezione pubblica
della sua opera e organizza una programmazione espositiva legata ad alcune tematiche
per lei centrali, come il rapporto fra arte, comunità e paesaggio.
ore 15.00, negli spazi del museo fortemente voluto dall’artista ulassese, in piena sicurezza
e nel rispetto delle indicazioni fornite dalle autorità preposte.
Proprio per garantire il rispetto delle norme di distanziamento, la conferenza stampa di
presentazione, che si articolerà in una visita guidata alla collezione permanente, sarà
anticipata alle 10.30 sempre venerdì 26 giugno presso il museo.
La mostra è organizzata dalla Fondazione Stazione dell'Arte con il sostegno della Regione
Autonoma della Sardegna, del Comune di Ulassai e della Fondazione di Sardegna. Curata
da Davide Mariani, direttore del museo dedicato a Maria Lai, Fame d’infinito scandisce
l’intero percorso dell’artista attraverso l’esposizione delle opere più significative da lei
donate al Comune di Ulassai. La collezione restituisce, nella sua totalità, l’esperienza
creativa di Maria Lai: dalle sculture ai disegni a matita e su china, dai telai alle tele cucite,
dai celebri pani ai libri cuciti, dalle geografie alle installazioni e agli interventi ambientali.
IL NUOVO ALLESTIMENTO. Il progetto espositivo, concepito come un’esposizione
permanente, è suddiviso secondo un ordine cronologico e tematico ed è arricchito dalla
presenza di un sistema di apparati didattici, in italiano e in inglese, da alcune riproduzioni
tattili dei manufatti in mostra e da un archivio multimediale interattivo.
«Improntato all’accessibilità fisica e intellettuale, il nuovo allestimento – dichiara Davide
Mariani, direttore della Stazione dell’Arte – permetterà allo spettatore di cogliere,
attraverso l’uso di sensi diversi (visivo, sonoro, tattile), l’opera di Maria Lai. Allo stesso
tempo, segna la nuova vocazione degli spazi del museo che, oltre alla mostra
permanente, svilupperà la sua programmazione anche negli altri edifici dell’ex stazione
ferroviaria, approfondendo, di volta in volta, alcune tematiche care a Maria Lai, tramite la
realizzazione di mostre e progetti site-specific di altri artisti chiamati a dialogare con la sua
eredità.»
MATERIALI, FONTI E METAFORE.
L’impiego di materiali, anche molto diversi tra loro, come la terracotta, la stoffa, il legno, la
plastica o il plexiglass, svela una propensione alla continua sperimentazione che si
traduce in stili e lavori spesso precursori di nuove tendenze e linguaggi espressivi.
Come testimoniano le opere in mostra, la Sardegna, e in particolare Ulassai hanno
rappresentato per Maria Lai un’inesauribile fonte di ispirazione. Il suo interesse, con il
trascorrere del tempo, si è sempre di più incentrato sull’analisi del rapporto tra l’Io e
l’infinito, l’uomo e la natura, il microcosmo e il macrocosmo. «L’artista – continua Mariani -
ha saputo trasformare, con sapiente maestria, il proprio vissuto quotidiano in
un’esperienza di carattere universale, realizzando lavori a partire dalla reinterpretazione di
miti, storie e leggende della sua terra. Il ricorso alla metafora come mezzo capace di
svelare il senso profondo delle opere, che costituisce un artificio messo costantemente in
atto da Maria Lai per avvicinare l’arte alla gente, si ritrova anche in questa rassegna, in cui
lo spettatore è chiamato ad interagire e a trovare la sua personale chiave di lettura.»
IL PERCORSO TATTILE. Il progetto, rivolto prioritariamente al pubblico non vedente e
ipovedente, è stato uno dei punti di forza delle numerose iniziative realizzate nel 2019 in
occasione del centenario dalla nascita di Maria Lai. Curato dalla Soprintendenza ABAP
per l’area metropolitana di Cagliari e delle province di Oristano e Sud Sardegna, il
percorso è stato prodotto in collaborazione con la Fondazione Stazione dell’arte ed il
Comune di Ulassai, l’Istituto Regionale Sardegna Ricerche ed il Museo Statale Tattile
Omero di Ancona. Con l’aiuto del più tradizionale dei metodi artigianali, come con il
supporto delle tecnologie attuali per il rilievo e la stampa 3d, si è dato vita a un itinerario
ideale su un corpus di opere di Maria Lai appartenenti alla collezione del museo di
Ulassai.
«Non è un caso che questo progetto sia stato portato a compimento nel centenario della
nascita di Maria Lai – sottolinea ancora Davide Mariani – poiché esso incarna sicuramente
il suo pensiero, ovvero che l’arte sia strumento di vita e di crescita personale per tutti,
nessuno escluso». La valorizzazione e l’estensione del godimento multisensoriale di
queste opere, attraverso la realizzazione di supporti tattili, nonché di formazione al
personale del Museo, consentirà ai visitatori di entrare in relazione con i manufatti
secondo un inedito approccio capace di svelare ed esaltare la natura stessa delle opere.
L’ARCHIVIO MULTIMEDIALE. L’archivio multimediale interattivo è dedicato alla lettura
dell'opera di Maria Lai. Comprende interviste all'artista ed è tematizzato con sistemi digitali
che consentono una ricerca organica e completa. Qui è possibile consultare materiali di
grandissima importanza, quali i documentari realizzati dal regista Francesco Casu (Il
corpus delle Fiabe cucite di Maria Lai, I presepi di Maria Lai, Del diritto e del rovescio, Io
sono come un ragno, L'arte come un goal). Inoltre, è possibile fruire, nella postazione
d'archivio, delle opere del Museo a cielo aperto “Maria Lai”, come quelle realizzate nel
Lavatoio (1982-1989), così come La strada del rito (1992), La scarpata (1993), Il volo del
gioco dell’oca (2003), La lavagna (2003), Il muro del groviglio (2004), La casa delle
inquietudini (2005) e Fiabe intrecciate. Omaggio a Gramsci (2007). I video filmati e i tour
virtuali sono prodotti con videocamere a 360 gradi e software specifici, e poi montati per
consentire l'esplorazione omnidirezionale delle opere d'arte e degli interventi ambientali.
LA STAZIONE DELL’ARTE. La Stazione dell’Arte di Ulassai, nel cuore dell’Ogliastra, in
Sardegna, è un museo d’arte contemporanea dedicato a Maria Lai (1919 – 2013). Istituito
nel 2006 dall’artista, attraverso una donazione di oltre centoquaranta opere al Comune di
Ulassai, il museo, gestito dalla Fondazione Stazione dell’Arte, di cui Maria Lai è stata
Presidente onorario a vita, custodisce la più importante e completa collezione pubblica
della sua opera e organizza una programmazione espositiva legata ad alcune tematiche
per lei centrali, come il rapporto fra arte, comunità e paesaggio.
26
giugno 2020
Maria Lai – Fame d’infinito
Dal 26 giugno al 26 luglio 2020
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE STAZIONE DELL’ARTE ULASSAI
Ulassai, Strada Provinciale, 11, (Ogliastra)
Ulassai, Strada Provinciale, 11, (Ogliastra)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica, dalle 9:30 alle 19:30 (orario continuato).
Chiusura settimanale: lunedì
Vernissage
26 Giugno 2020, h 15
Autore
Curatore