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Maria Pia Campagna – Le due vite
Con la mostra Le 2 vite di Maria Pia Campagna si inaugura un progetto espositivo in due sedi con due diverse modalità. Una prima parte alla Galleria dell’Immagine e una seconda al Museo degli Sguardi.
Comunicato stampa
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Maria Pia Campagna
LE 2 VITE
GALLERIA DELL’IMMAGINE
6-27 marzo 2010
MUSEO DEGLI SGUARDI
6 marzo-30 giugno 2010
A cura di Gianni Donati.
Catalogo edito da Silver Books Edizioni a cura di Gianni Donati con testi di Monica Farneti, Vincenzo Scardigno, Rossella Pesce, Giovanni Rimondini.
Galleria dell’Immagine, Palazzo Gambalunga. Inaugurazione sabato 6 marzo ore 18.00. Aperto tutti i giorni 16-19; sabato 10-12; domenica e festivi chiuso. Ingresso libero. Info: 0541.704416.
Museo degli Sguardi, Via delle Grazie, 12, (loc. Covignano di Rimini. Inaugurazione sabato 6 marzo ore 16.30. Aperto sabato, domenica e festivi 10,00-13,00/16,00/19,00; giorni feriali aperto su richiesta con almeno tre giorni di anticipo (tel.0541.704421-26 in orario d'ufficio dal lunedì al venerdì). Ingresso libero alla mostra.
Con la mostra Le 2 vite di Maria Pia Campagna si inaugura un progetto espositivo in due sedi con due diverse modalità. Una prima parte alla Galleria dell'Immagine combina uno spaccato diacronico del lavoro dell'artista che comprende anche la serie Cenere ardente, permeata di “suggestioni pompeiane”, e Misteri, un'installazione inedita appositamente ideata per la mostra. La seconda, al Museo degli Sguardi, si articola su un piano di confronto tra una scelta di lavori della Campagna ed alcuni materiali tratti dalle collezioni “etniche” del Museo. Qui l'artista riconosce e individua corrispondenze inconsce, aree di coincidenza iconica lontane nel tempo e nella loro definizione di senso.
(...) la versatilità espressiva di Maria Pia Campagna travalica l’adesione semplicemente formale ai canoni forgiati dagli artisti e dai movimenti del recente passato, per imprimere alle sue rivisitazioni l’impronta di un vissuto personale, simbolico e psicoanalitico, associata a istanze concettuali di tipo filosofico-antropologico, nonché letterario (in quanto attinente – nei titoli – ai dispositivi retorici del testo poetico).
In una tessitura polisemica, lirica e innovativa, densa di rimandi semantici, di fascinazioni retoriche, di sperimentazioni tecniche, l’artista rivela fin dal titolo delle opere (ad esempio: Stanze strette o I 2 pozzi) la suggestiva pregnanza di un’intenzionalità poetica (il suono ripetuto della ‘s’ è un’allitterazione; in ‘strette’ e ‘pozzi’ il raddoppiamento consonantico ha valenza fonosimbolica, marcando l’asprezza del vivere) da condividere in modo relazionale – empatico e dialogico – con lo spettatore.
La fascinazione lirica si accompagna allo stimolo concettuale dell’enigma, per il quale siamo coinvolti in un gioco ermeneutico, volto al disvelamento di molteplici simboli, segni e metafore.
L’attenzione numerologica (gli ‘otto’ elementi rossi che si ripetono nei pannelli verdi – che sono, pertanto, un ‘binomio’ cromatico –; i ‘due’ pozzi, ecc.) potrebbe alludere sia a un’armonia metafisica pitagorico-platonica, sia alla scala musicale (derivante dalla mistica ebraica del numero sacro sette, più la Divinità, uno). Oltretutto il segno matematico d’infinito ha la forma di un 8 rovesciato, e il gioco delle concatenazioni simboliche – con la disposizione straniante che ne occulta il senso e ne rende più intrigante la decodifica – potrebbe ulteriormente continuare, comprendendo altresì l’’occhio’ (le due grandi forme ovali e allungate, con un ‘terzo occhio’, di carattere mistico-esoterico).
Come un fiume carsico il simbolismo dell’artista affiora in superficie – rendendosi talvolta più evidente e riconoscibile (come nel caso dell’istanza numerica) – e penetra nel profondo, mescolandosi con l’allusività metamorfica dell’inconscio, per la quale nei ‘due pozzi’ si adombrerebbero gli ‘occhi’: specchi d’acqua coincidenti con lo specchio dell’anima dello sguardo. (...)
(tratto da Astrattismo e simbolismo nell'arte di Maria Pia Campagna di Rossella Pesce)
Il Museo degli Sguardi ospita, questa volta, una mostra di una artista a noi contemporanea, Maria Pia Campagna. Il legame con l’arte contemporanea non è né nuovo, né ardito, ma in questo caso vi è una piccola particolarità: Maria Pia Campagna ha elaborato i suoi lavori prima dell’incontro con l’arte etnica.
La mostra è basata quindi sull’abbinamento di oggetti del museo e di opere della Campagna, e la selezione degli oggetti del museo è stata effettuata tenendo conto non solo delle analogie, ma anche di sensazioni e impressioni che paiono legare inconsciamente oggetti provenienti da paesi lontani, spesso distanti anche nel tempo, e le opere di una artista contemporanea. Così, l’iconografia della conchiglia Moche riprende le piccole spirali di Primaria, gli occhioni degli antenati oceaniani dipinti su palma ricordano l’Occhio della Campagna, la porta di granaio africana si collega alla Porta e le spirali di Su carta richiamano i braccialetti africani in metallo. (Sottili impressioni di Monica Farneti)
Maria Pia Campagna è nata a Mercatino Conca (PU) e vive e lavora a Mulazzano di Coriano (RN). Nel 1972 si è diplomata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Urbino. Fondamentali per la sua ricerca sono state le esperienze di Arte Concettuale e Land Art vissute negli anni Settanta. All’attivo numerose mostre a partire dal 1976. Tra le personali si citano le più recenti: Batticuore (Repubblica di San Marino, 1998), Es (Rimini 2003), Punch (Milano 2006), Adfinitas (Cattolica 2006), Effervescit (Rimini 2007), Adfinitas (Novara 2007) , Stanze Strette (Novara 2009), Camere (Coriano 2009). Tra le rassegne collettive, solo per citarne alcune: Regesto 70 (1970-80), Calce plastica (Gambettola 1997), Omnia Mutantur (Pesaro 1998), Eclettiche rappresentazioni (Forlì 2001), Homo Artisticus, Interpreti dell’Arte contemporanea nella provincia di Rimini, Museo della Fiaba (Pievetorina 2006), Premio Speciale 6° Premio Nazionale di Pittura e Scultura Città di Novara (Novara 2006), Le Marche e il XX secolo, atlante degli artisti, a cura di Armando Ginesi (2008), 13X17 a cura di Philippe Daverio e Jean Blancheart, Rizzoli editore (2007), Festival Biennale Internazionale Creatività e sviluppo economico Fabbrica (Gambettola 2007), Giornata del Contemporaneo, Salone del Broletto (Novara 2007), Memorabilia, Galleria Comunale S. Croce di Cattolica a cura di Anna Maria Bernucci (Cattolica 2008), Artisti della Carpegna, Palazzo dei Principi di Carpegna ( Carpegna 2008), Art for Desk, Fiera di Innsbruck (Austria 2009), Messaggi dal Mare 2° edizione, Mostra itinerante in Sicilia (2009), Web_Tube.09, Milano.
LE 2 VITE
GALLERIA DELL’IMMAGINE
6-27 marzo 2010
MUSEO DEGLI SGUARDI
6 marzo-30 giugno 2010
A cura di Gianni Donati.
Catalogo edito da Silver Books Edizioni a cura di Gianni Donati con testi di Monica Farneti, Vincenzo Scardigno, Rossella Pesce, Giovanni Rimondini.
Galleria dell’Immagine, Palazzo Gambalunga. Inaugurazione sabato 6 marzo ore 18.00. Aperto tutti i giorni 16-19; sabato 10-12; domenica e festivi chiuso. Ingresso libero. Info: 0541.704416.
Museo degli Sguardi, Via delle Grazie, 12, (loc. Covignano di Rimini. Inaugurazione sabato 6 marzo ore 16.30. Aperto sabato, domenica e festivi 10,00-13,00/16,00/19,00; giorni feriali aperto su richiesta con almeno tre giorni di anticipo (tel.0541.704421-26 in orario d'ufficio dal lunedì al venerdì). Ingresso libero alla mostra.
Con la mostra Le 2 vite di Maria Pia Campagna si inaugura un progetto espositivo in due sedi con due diverse modalità. Una prima parte alla Galleria dell'Immagine combina uno spaccato diacronico del lavoro dell'artista che comprende anche la serie Cenere ardente, permeata di “suggestioni pompeiane”, e Misteri, un'installazione inedita appositamente ideata per la mostra. La seconda, al Museo degli Sguardi, si articola su un piano di confronto tra una scelta di lavori della Campagna ed alcuni materiali tratti dalle collezioni “etniche” del Museo. Qui l'artista riconosce e individua corrispondenze inconsce, aree di coincidenza iconica lontane nel tempo e nella loro definizione di senso.
(...) la versatilità espressiva di Maria Pia Campagna travalica l’adesione semplicemente formale ai canoni forgiati dagli artisti e dai movimenti del recente passato, per imprimere alle sue rivisitazioni l’impronta di un vissuto personale, simbolico e psicoanalitico, associata a istanze concettuali di tipo filosofico-antropologico, nonché letterario (in quanto attinente – nei titoli – ai dispositivi retorici del testo poetico).
In una tessitura polisemica, lirica e innovativa, densa di rimandi semantici, di fascinazioni retoriche, di sperimentazioni tecniche, l’artista rivela fin dal titolo delle opere (ad esempio: Stanze strette o I 2 pozzi) la suggestiva pregnanza di un’intenzionalità poetica (il suono ripetuto della ‘s’ è un’allitterazione; in ‘strette’ e ‘pozzi’ il raddoppiamento consonantico ha valenza fonosimbolica, marcando l’asprezza del vivere) da condividere in modo relazionale – empatico e dialogico – con lo spettatore.
La fascinazione lirica si accompagna allo stimolo concettuale dell’enigma, per il quale siamo coinvolti in un gioco ermeneutico, volto al disvelamento di molteplici simboli, segni e metafore.
L’attenzione numerologica (gli ‘otto’ elementi rossi che si ripetono nei pannelli verdi – che sono, pertanto, un ‘binomio’ cromatico –; i ‘due’ pozzi, ecc.) potrebbe alludere sia a un’armonia metafisica pitagorico-platonica, sia alla scala musicale (derivante dalla mistica ebraica del numero sacro sette, più la Divinità, uno). Oltretutto il segno matematico d’infinito ha la forma di un 8 rovesciato, e il gioco delle concatenazioni simboliche – con la disposizione straniante che ne occulta il senso e ne rende più intrigante la decodifica – potrebbe ulteriormente continuare, comprendendo altresì l’’occhio’ (le due grandi forme ovali e allungate, con un ‘terzo occhio’, di carattere mistico-esoterico).
Come un fiume carsico il simbolismo dell’artista affiora in superficie – rendendosi talvolta più evidente e riconoscibile (come nel caso dell’istanza numerica) – e penetra nel profondo, mescolandosi con l’allusività metamorfica dell’inconscio, per la quale nei ‘due pozzi’ si adombrerebbero gli ‘occhi’: specchi d’acqua coincidenti con lo specchio dell’anima dello sguardo. (...)
(tratto da Astrattismo e simbolismo nell'arte di Maria Pia Campagna di Rossella Pesce)
Il Museo degli Sguardi ospita, questa volta, una mostra di una artista a noi contemporanea, Maria Pia Campagna. Il legame con l’arte contemporanea non è né nuovo, né ardito, ma in questo caso vi è una piccola particolarità: Maria Pia Campagna ha elaborato i suoi lavori prima dell’incontro con l’arte etnica.
La mostra è basata quindi sull’abbinamento di oggetti del museo e di opere della Campagna, e la selezione degli oggetti del museo è stata effettuata tenendo conto non solo delle analogie, ma anche di sensazioni e impressioni che paiono legare inconsciamente oggetti provenienti da paesi lontani, spesso distanti anche nel tempo, e le opere di una artista contemporanea. Così, l’iconografia della conchiglia Moche riprende le piccole spirali di Primaria, gli occhioni degli antenati oceaniani dipinti su palma ricordano l’Occhio della Campagna, la porta di granaio africana si collega alla Porta e le spirali di Su carta richiamano i braccialetti africani in metallo. (Sottili impressioni di Monica Farneti)
Maria Pia Campagna è nata a Mercatino Conca (PU) e vive e lavora a Mulazzano di Coriano (RN). Nel 1972 si è diplomata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Urbino. Fondamentali per la sua ricerca sono state le esperienze di Arte Concettuale e Land Art vissute negli anni Settanta. All’attivo numerose mostre a partire dal 1976. Tra le personali si citano le più recenti: Batticuore (Repubblica di San Marino, 1998), Es (Rimini 2003), Punch (Milano 2006), Adfinitas (Cattolica 2006), Effervescit (Rimini 2007), Adfinitas (Novara 2007) , Stanze Strette (Novara 2009), Camere (Coriano 2009). Tra le rassegne collettive, solo per citarne alcune: Regesto 70 (1970-80), Calce plastica (Gambettola 1997), Omnia Mutantur (Pesaro 1998), Eclettiche rappresentazioni (Forlì 2001), Homo Artisticus, Interpreti dell’Arte contemporanea nella provincia di Rimini, Museo della Fiaba (Pievetorina 2006), Premio Speciale 6° Premio Nazionale di Pittura e Scultura Città di Novara (Novara 2006), Le Marche e il XX secolo, atlante degli artisti, a cura di Armando Ginesi (2008), 13X17 a cura di Philippe Daverio e Jean Blancheart, Rizzoli editore (2007), Festival Biennale Internazionale Creatività e sviluppo economico Fabbrica (Gambettola 2007), Giornata del Contemporaneo, Salone del Broletto (Novara 2007), Memorabilia, Galleria Comunale S. Croce di Cattolica a cura di Anna Maria Bernucci (Cattolica 2008), Artisti della Carpegna, Palazzo dei Principi di Carpegna ( Carpegna 2008), Art for Desk, Fiera di Innsbruck (Austria 2009), Messaggi dal Mare 2° edizione, Mostra itinerante in Sicilia (2009), Web_Tube.09, Milano.
06
marzo 2010
Maria Pia Campagna – Le due vite
Dal 06 al 27 marzo 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA DELL’IMMAGINE
Rimini, Via Alessandro Gambalunga, 27, (Rimini)
Rimini, Via Alessandro Gambalunga, 27, (Rimini)
Orario di apertura
tutti i giorni 16-19; sabato 10-12; domenica e festivi chiuso.
Vernissage
6 Marzo 2010, ore 18
Autore
Curatore