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Maria Rita De Giorgio
Il Museo d’Arte Diffusa a cura di Fabio D’Achille, come ormai da tradizione, continua a proporre un dialogo e una sinestesia tra diverse arti, con la consapevolezza del forte legame che intercorre tra queste e la volontà di diffonderlo
Comunicato stampa
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Il Museo d’Arte Diffusa a cura di Fabio D’Achille, come ormai da tradizione, continua a proporre un dialogo e una sinestesia tra diverse arti, con la consapevolezza del forte legame che intercorre tra queste e la volontà di diffonderlo, per sensibilizzare il pubblico a una visione enciclopedica della cultura, di contro ad una concezione che la considera come qualcosa a compartimenti stagni. In particolare, domani 10 luglio, MAD - l’Ecomuseo del Lazio virgiliano - raggiungerà Fondi, dove, alle 19,00, presso Palazzo Caetani, sarà inaugurata la personale di pittura e scultura dell’artista Maria Rita De Giorgio.
Alle 21,00, nel Chiostro di San Domenico, seguirà il concerto di improvvisazione elettroacustica degli ElectroSaxDuo – che spesso accompagnano il museo d’arte diffusa - “A mio padre”, con Raffaele Riccardi ai dispositivi elettronici e Laura Venditti al saxofono Durante la performance live verrà proiettato un video che illustra le opere pittoriche e non solo Di Maria Rita De Giorgio che esporrà delle tele con soggetti musicali e alcune installazioni.
“Parte del lavoro di Maria Rita De Giorgio prende forma sulle sponde della Tripolitania (Libia) dove ha vissuto per ben dieci anni, per approdare in Italia a Pomezia dove è nata, come dialogo tra culture diverse. Si percepisce, nel suo lavoro, un’influenza medio orientale e africana, culture che si fondono e che hanno inciso lasciando nell’artista un’impronta indelebile. Nel corso degli anni ha maturato rispetto per quelle culture d’oltremare, una visione altra sui rapporti umani, culturali e sociali intuibili attraverso il linguaggio e le tematiche che utilizza nelle sue opere. Le sculture esposte, raccontano e racchiudono dubbi e incertezze ancestrali che da sempre accompagnano l’umanità, spingendo il proprio io alla riflessione: una grande installazione composta da tre opere sospese in legno con supporto metallico, rappresentazione simbolica di: Kronos, Saturno e Janus. Un chiaro riferimento al tempo e al suo mito: nascita, morte, rinascita e rinnovamento, sospensione nello spazio, destino come destinazione, frammento di eterno, messaggio universale, attese e domande legittime d’ogni tempo e di ogni cultura.
Il pubblico potrà poi ammirare una scultura in legno: “Il Viaggio, Destino o Caso?” riferimento sulla fragilità dell’essere umano, le sue contraddizioni, le sue scelte, il percorso e la meta”.
(Fabio D’Achille e Maria Rita De Giorgio)
“L’esposizione pittorica di Maria Rita De Giorgio si compone di una serie di grandi tele sul tema della musica, uno degli spunti di riflessione e dei modelli d’ispirazione della sua poetica. La predilezione per il jazz che traspare dalle sue opere vuole creare una sinestesia tra il linguaggio musicale e quello pittorico, entrambi espressione dello spirito umano. E Maria Rita, da sempre legata all’Africa (prima ancora di conoscerla) e all’anima nera, vuole in queste opere dare voce ai jazzisti autentici, ai musicisti neri come Louis Armstrong, Miles Davis, Charlie Parker e molti altri che la sera si riunivano nei bassifondi della metropoli newyorkese per ribellarsi attraverso la musica alle fatiche del lavoro disumano e allo sfruttamento cui erano sottoposti. Tramite la rappresentazione di strumenti musicali, di oggetti e scenari dalle cromie accese e vibranti che rimandano agli ambienti in cui i musicisti comunicavano la loro anima nera per riscattarsi dall’ingiustizia e dall’angheria subite, urlando il proprio spirito ancestrale e quello dei loro avi, Maria Rita trasfonde nello spettatore il desiderio di libertà e di pace con se stessi che questi uomini esprimevano attraverso la musica. Perché il nero, come il gatto scuro che in una delle tele appare lontano, distante e assente tra lo sfondo dei grattacieli e un pianoforte in primo piano, non vuole costrizione e, nonostante le catene, riesce alla fine a dar libero sfogo al sangue che gli ribolle nelle vene”.
(Laura Cianfarani)
Alle 21,00, nel Chiostro di San Domenico, seguirà il concerto di improvvisazione elettroacustica degli ElectroSaxDuo – che spesso accompagnano il museo d’arte diffusa - “A mio padre”, con Raffaele Riccardi ai dispositivi elettronici e Laura Venditti al saxofono Durante la performance live verrà proiettato un video che illustra le opere pittoriche e non solo Di Maria Rita De Giorgio che esporrà delle tele con soggetti musicali e alcune installazioni.
“Parte del lavoro di Maria Rita De Giorgio prende forma sulle sponde della Tripolitania (Libia) dove ha vissuto per ben dieci anni, per approdare in Italia a Pomezia dove è nata, come dialogo tra culture diverse. Si percepisce, nel suo lavoro, un’influenza medio orientale e africana, culture che si fondono e che hanno inciso lasciando nell’artista un’impronta indelebile. Nel corso degli anni ha maturato rispetto per quelle culture d’oltremare, una visione altra sui rapporti umani, culturali e sociali intuibili attraverso il linguaggio e le tematiche che utilizza nelle sue opere. Le sculture esposte, raccontano e racchiudono dubbi e incertezze ancestrali che da sempre accompagnano l’umanità, spingendo il proprio io alla riflessione: una grande installazione composta da tre opere sospese in legno con supporto metallico, rappresentazione simbolica di: Kronos, Saturno e Janus. Un chiaro riferimento al tempo e al suo mito: nascita, morte, rinascita e rinnovamento, sospensione nello spazio, destino come destinazione, frammento di eterno, messaggio universale, attese e domande legittime d’ogni tempo e di ogni cultura.
Il pubblico potrà poi ammirare una scultura in legno: “Il Viaggio, Destino o Caso?” riferimento sulla fragilità dell’essere umano, le sue contraddizioni, le sue scelte, il percorso e la meta”.
(Fabio D’Achille e Maria Rita De Giorgio)
“L’esposizione pittorica di Maria Rita De Giorgio si compone di una serie di grandi tele sul tema della musica, uno degli spunti di riflessione e dei modelli d’ispirazione della sua poetica. La predilezione per il jazz che traspare dalle sue opere vuole creare una sinestesia tra il linguaggio musicale e quello pittorico, entrambi espressione dello spirito umano. E Maria Rita, da sempre legata all’Africa (prima ancora di conoscerla) e all’anima nera, vuole in queste opere dare voce ai jazzisti autentici, ai musicisti neri come Louis Armstrong, Miles Davis, Charlie Parker e molti altri che la sera si riunivano nei bassifondi della metropoli newyorkese per ribellarsi attraverso la musica alle fatiche del lavoro disumano e allo sfruttamento cui erano sottoposti. Tramite la rappresentazione di strumenti musicali, di oggetti e scenari dalle cromie accese e vibranti che rimandano agli ambienti in cui i musicisti comunicavano la loro anima nera per riscattarsi dall’ingiustizia e dall’angheria subite, urlando il proprio spirito ancestrale e quello dei loro avi, Maria Rita trasfonde nello spettatore il desiderio di libertà e di pace con se stessi che questi uomini esprimevano attraverso la musica. Perché il nero, come il gatto scuro che in una delle tele appare lontano, distante e assente tra lo sfondo dei grattacieli e un pianoforte in primo piano, non vuole costrizione e, nonostante le catene, riesce alla fine a dar libero sfogo al sangue che gli ribolle nelle vene”.
(Laura Cianfarani)
10
luglio 2014
Maria Rita De Giorgio
Dal 10 al 13 luglio 2014
arte contemporanea
Location
CHIOSTRO DI SAN DOMENICO
Fondi, Via Tommaso DAquino, (Latina)
Fondi, Via Tommaso DAquino, (Latina)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 17,00 alle 20,00
Vernissage
10 Luglio 2014, ore 19,00
Autore
Curatore