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Maria Sartori Spencer – New York on the thread of order and chaos
Gli ingredienti di questa mostra potrebbero dirsi tra i più tradizionalmente contemporanei: la città di New York protagonista di un racconto fotografico; una fotografa musicista che si rapporta all’immagine come si rapporta al suono; l’utilizzo dell’iPhone come mezzo espressivo e filtro relazionale.
Comunicato stampa
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New York on the thread of order and chaos (New York sul filo di ordine e caos) è il titolo della mostra di fotografia e installazioni audio-visuali - a cura di Maria Rosaria Gallo - con cui Pramantha Arte presenta il lavoro di Maria Sartori Spencer nell’ambito della rassegna culturale Primavera Americana a Decollatura che - sui temi sollevati dalla mostra - sviluppa un calendario di appuntamenti all’insegna di arte, scienza e filosofia.
«Maria Sartori Spencer - si legge nella presentazione - è un’artista italoamericana, nata a Treviso nel 1960, che vive a New York dal 1994, dove è approdata per seguire e coltivare la sua più grande passione: la musica. Predisposta alle attività artistiche fin da bambina, oggi Maria è principalmente una musicista cantante jazz che conduce la sua ibrida esistenza armonizzando arte, lavoro e famiglia, e che nell’ultimo anno ha scoperto nell’iPhone un nuovo mezzo di contatto creativo con la realtà quotidiana».
«Gli ingredienti di questa mostra - afferma il curatore - potrebbero dirsi tra i più tradizionalmente contemporanei: la città di New York protagonista di un racconto fotografico; una fotografa musicista che si rapporta all’immagine come si rapporta al suono; l’utilizzo dell’iPhone - dispositivo simbolo della rivoluzione tecnologica e di costume dei nostri tempi - come medium espressivo e filtro relazionale. Tuttavia la combinazione di questi elementi, nello sguardo e nella sensibilità di Maria Sartori Spencer, non produce niente di scontato.
Scorci, tagli, inquadrature e prospettive che sfidano la gravità e ribaltano le grandezze. Rigide geometrie e lucide astrazioni che isolano le strutture affidando loro vita propria. Riflessi onirici e contrasti visionari che nel gioco duchampiano del ready-made si rivelano pure apparizioni di apparenze.
Con Maria Sartori Spencer ci si imbatte nell’immagine di una New York insolita, variegata e demitizzata: sempre moderna eppure decadente; sempre irraggiungibile eppure familiare; sempre attuale e futurista eppure superata. Un’immagine in cui scompaiono la frenesia frastornante, lo skyline sensazionale, le luci ipnotiche, le piazze affollate e la cartellonistica pubblicitaria. Una New York legata alla personale e libera esperienza dell’artista che - incurante di qualsiasi etichetta o vincolo narrativo - salta dal paesaggio urbano alla street photography, da un linguaggio astratto e oggettivo ad un linguaggio espressionistico e soggettivo, preoccupandosi solo di registrare i percorsi battuti dai suoi occhi, e di mettere alla prova la sua capacità visiva, giocando con lo sguardo come se giocasse con la voce: solfeggiando, intonando scale cromatiche e saltando da un’ottava all’altra.
Trenta fotografie di grandi dimensioni, quattro installazioni audio visuali e un video-racconto immergono lo spettatore nella vita newyorkese e nel mondo sensoriale dell’artista, ripercorrendo immagini, suoni ambientali e improvvisazioni vocali che - nella tensione tra la ripetizione ossessiva di un ritmo quotidiano sempre uguale a sé stesso, rigorosamente scandito da spazi, tempi e percorsi conosciuti e prevedibili, e l’incontenibile vitalità espressiva di un’anima vibrante che non si accontenta di avere il ruolo passivo di mero ricettore-ripetitore che la realtà circostante tenta di riservarle - fa emergere tutta la ricchezza sensoriale di una routine che nel ritorno sistematico dell’identico nasconde infinite possibilità percettive e interpretative; possibilità che Maria Sartori Spencer ama esplorare, ricalcando nell'approccio visuale agli scenari che incontra nei suoi percorsi quotidiani, il suo approccio in musica, secondo le rigide regole dell’improvvisazione, in cui l’ordine e il caos smettono di essere elementi contrapposti e si rivelano come dinamica strutturale di ogni dimensione vitale».
«Tutto ciò che provo a fare quando scatto una foto - afferma l’artista - è di cercare l'ordine evidenziato nel caos e il caos nell'ordine delle cose; cioè, applico alla fotografia lo stesso approccio che si applica nell’improvvisazione. Bisogna essere in grado di ascoltare e di sentire ciò che si esprime quando si fa musica, così come occorre saper osservare e vedere quando si scattano delle foto, se si vuole provare a dire qualcosa attraverso di esse. Non importa quanto semplice o complesso sia il tema, ci si deve immerge dentro l'arazzo di suoni e trovare il filo.
Ogni giorno percorro le stesse strade e imparo di più su come la luce andrà a colpire gli edifici e gli oggetti a una certa ora e in una data stagione; e appena mi sento a mio agio con gli scenari a me familiari, mi sento libera di andare e riprendere posti che sono nuovi per me o che non ho visitato da un po'. Proprio come mi sento quando interpreto una nuova melodia o un brano che non ho praticato da un po'. Se impari le regole le puoi estendere verso l'ignoto. C'è un ritmo, un'armonia, una melodia nei suoni come nella nostra esperienza visiva quotidiana. Abbiamo solo bisogno di vederli e di sentirli».
La mostra apre il prossimo 1 Maggio presso l’Hotel Cardel di Decollatura alle ore 11.30 e chiude il prossimo 17 maggio, offrendo una serie di incontri di approfondimento interdisciplinare tra matematica, letteratura, astronomia e filosofia che, sul filo di ordine e caos, affrontano alcune delle questioni naturalmente implicate: il rapporto tra arte e scienza, rigore e creatività, costrizione e libertà, coinvolgendo ospiti notevoli e comprendendo due eventi di portata nazionale ed europea come la manifestazione Occhi su Saturno del 10 maggio e la Notte Europea dei Musei con cui si conclude l’intera rassegna denominata, appunto Primavera Americana a Decollatura. Sul filo di ordine e caos.
PROGRAMMA*
1 Maggio
ore 11.30 - Inaugurazione mostra - fotografia, audio e video proiezioni
Maria Sarori Spencer. New York on the thread of order and chaos
a cura di Maria Rosaria Gallo
ore 13.30 - Secrets: pranzo all'aperto sulle note jazz dell'album di Maria Sartori Spencer
ore 18.00 - conferenza happening
La letteratura, la matematica e il gioco delle regole.
a cura di Marco Fulvio Barozzi - scrittore divulgatore scientifico
2 Maggio
ore 18.30 - incontro in libreria
Giovanni Keplero aveva un gatto nero di Marco Fulvio Barozzi
conversa con l’autore Peppe Liberti - scrittore divulgatore scientifico
c/o Libreria Gioacchino Tavella, Via Crati 15/17 Lamezia Terme
3 Maggio
ore 11.00 - conferenza al Liceo Scientifico
Van Gogh, le stelle e la galassia spirale
a cura di Marco Fulvio Barozzi
c/o Liceo Scientifico Galileo Galilei di Lamezia Terme
4 Maggio
ore 11.00 - conferenza
Più per meno diviso La storia dei quattro segni in un e-book
di Peppe Liberti - scrittore divulgatore scientifico
10 Maggio Occhi su Saturno
ore 18.00 - conferenza
Dante e la Scienza
a cura di Maurizio Ternullo - astronomo INAF di Catania
ore 20.00 - conferenza
Immagini dal Microcosmo. L’esperienza estetica di un medico ricercatore
a cura di Gianluca Vadalà - Università Campus Bio-Medico di Roma
ore 21.00 - cena a tema
ore 22.30 - osservazione astronomica
Occhi su Saturno. Lettura del cielo e osservazione visuale e telescopica
a cura di Antonio Bruno Umberto Colosimo - esperto divulgatore astronomico
17 Maggio La Notte Europea dei Musei 2014
ore 18.30 - conferenza
Arte e Scienza: una sciagurata contrapposizione culturale
a cura di Chiara Sartori - Direttore del Festival Scienzartambiente di Pordenone
ore 20.30 - cena a tema
ore 22.00 - finissage performance jazz
Sentire, vedere, esprimere. Dal suono all’immagine, incontro con l’artista
con Maria Sartori Spencer
*NB: Tutte le manifestazioni si svolgono presso l’Hotel Cardel di Decollatura (CZ) escluse le giornate del 2 e 3 Maggio che si svolgeranno nella città di Lamezia Terme. Ingresso libero
«Maria Sartori Spencer - si legge nella presentazione - è un’artista italoamericana, nata a Treviso nel 1960, che vive a New York dal 1994, dove è approdata per seguire e coltivare la sua più grande passione: la musica. Predisposta alle attività artistiche fin da bambina, oggi Maria è principalmente una musicista cantante jazz che conduce la sua ibrida esistenza armonizzando arte, lavoro e famiglia, e che nell’ultimo anno ha scoperto nell’iPhone un nuovo mezzo di contatto creativo con la realtà quotidiana».
«Gli ingredienti di questa mostra - afferma il curatore - potrebbero dirsi tra i più tradizionalmente contemporanei: la città di New York protagonista di un racconto fotografico; una fotografa musicista che si rapporta all’immagine come si rapporta al suono; l’utilizzo dell’iPhone - dispositivo simbolo della rivoluzione tecnologica e di costume dei nostri tempi - come medium espressivo e filtro relazionale. Tuttavia la combinazione di questi elementi, nello sguardo e nella sensibilità di Maria Sartori Spencer, non produce niente di scontato.
Scorci, tagli, inquadrature e prospettive che sfidano la gravità e ribaltano le grandezze. Rigide geometrie e lucide astrazioni che isolano le strutture affidando loro vita propria. Riflessi onirici e contrasti visionari che nel gioco duchampiano del ready-made si rivelano pure apparizioni di apparenze.
Con Maria Sartori Spencer ci si imbatte nell’immagine di una New York insolita, variegata e demitizzata: sempre moderna eppure decadente; sempre irraggiungibile eppure familiare; sempre attuale e futurista eppure superata. Un’immagine in cui scompaiono la frenesia frastornante, lo skyline sensazionale, le luci ipnotiche, le piazze affollate e la cartellonistica pubblicitaria. Una New York legata alla personale e libera esperienza dell’artista che - incurante di qualsiasi etichetta o vincolo narrativo - salta dal paesaggio urbano alla street photography, da un linguaggio astratto e oggettivo ad un linguaggio espressionistico e soggettivo, preoccupandosi solo di registrare i percorsi battuti dai suoi occhi, e di mettere alla prova la sua capacità visiva, giocando con lo sguardo come se giocasse con la voce: solfeggiando, intonando scale cromatiche e saltando da un’ottava all’altra.
Trenta fotografie di grandi dimensioni, quattro installazioni audio visuali e un video-racconto immergono lo spettatore nella vita newyorkese e nel mondo sensoriale dell’artista, ripercorrendo immagini, suoni ambientali e improvvisazioni vocali che - nella tensione tra la ripetizione ossessiva di un ritmo quotidiano sempre uguale a sé stesso, rigorosamente scandito da spazi, tempi e percorsi conosciuti e prevedibili, e l’incontenibile vitalità espressiva di un’anima vibrante che non si accontenta di avere il ruolo passivo di mero ricettore-ripetitore che la realtà circostante tenta di riservarle - fa emergere tutta la ricchezza sensoriale di una routine che nel ritorno sistematico dell’identico nasconde infinite possibilità percettive e interpretative; possibilità che Maria Sartori Spencer ama esplorare, ricalcando nell'approccio visuale agli scenari che incontra nei suoi percorsi quotidiani, il suo approccio in musica, secondo le rigide regole dell’improvvisazione, in cui l’ordine e il caos smettono di essere elementi contrapposti e si rivelano come dinamica strutturale di ogni dimensione vitale».
«Tutto ciò che provo a fare quando scatto una foto - afferma l’artista - è di cercare l'ordine evidenziato nel caos e il caos nell'ordine delle cose; cioè, applico alla fotografia lo stesso approccio che si applica nell’improvvisazione. Bisogna essere in grado di ascoltare e di sentire ciò che si esprime quando si fa musica, così come occorre saper osservare e vedere quando si scattano delle foto, se si vuole provare a dire qualcosa attraverso di esse. Non importa quanto semplice o complesso sia il tema, ci si deve immerge dentro l'arazzo di suoni e trovare il filo.
Ogni giorno percorro le stesse strade e imparo di più su come la luce andrà a colpire gli edifici e gli oggetti a una certa ora e in una data stagione; e appena mi sento a mio agio con gli scenari a me familiari, mi sento libera di andare e riprendere posti che sono nuovi per me o che non ho visitato da un po'. Proprio come mi sento quando interpreto una nuova melodia o un brano che non ho praticato da un po'. Se impari le regole le puoi estendere verso l'ignoto. C'è un ritmo, un'armonia, una melodia nei suoni come nella nostra esperienza visiva quotidiana. Abbiamo solo bisogno di vederli e di sentirli».
La mostra apre il prossimo 1 Maggio presso l’Hotel Cardel di Decollatura alle ore 11.30 e chiude il prossimo 17 maggio, offrendo una serie di incontri di approfondimento interdisciplinare tra matematica, letteratura, astronomia e filosofia che, sul filo di ordine e caos, affrontano alcune delle questioni naturalmente implicate: il rapporto tra arte e scienza, rigore e creatività, costrizione e libertà, coinvolgendo ospiti notevoli e comprendendo due eventi di portata nazionale ed europea come la manifestazione Occhi su Saturno del 10 maggio e la Notte Europea dei Musei con cui si conclude l’intera rassegna denominata, appunto Primavera Americana a Decollatura. Sul filo di ordine e caos.
PROGRAMMA*
1 Maggio
ore 11.30 - Inaugurazione mostra - fotografia, audio e video proiezioni
Maria Sarori Spencer. New York on the thread of order and chaos
a cura di Maria Rosaria Gallo
ore 13.30 - Secrets: pranzo all'aperto sulle note jazz dell'album di Maria Sartori Spencer
ore 18.00 - conferenza happening
La letteratura, la matematica e il gioco delle regole.
a cura di Marco Fulvio Barozzi - scrittore divulgatore scientifico
2 Maggio
ore 18.30 - incontro in libreria
Giovanni Keplero aveva un gatto nero di Marco Fulvio Barozzi
conversa con l’autore Peppe Liberti - scrittore divulgatore scientifico
c/o Libreria Gioacchino Tavella, Via Crati 15/17 Lamezia Terme
3 Maggio
ore 11.00 - conferenza al Liceo Scientifico
Van Gogh, le stelle e la galassia spirale
a cura di Marco Fulvio Barozzi
c/o Liceo Scientifico Galileo Galilei di Lamezia Terme
4 Maggio
ore 11.00 - conferenza
Più per meno diviso La storia dei quattro segni in un e-book
di Peppe Liberti - scrittore divulgatore scientifico
10 Maggio Occhi su Saturno
ore 18.00 - conferenza
Dante e la Scienza
a cura di Maurizio Ternullo - astronomo INAF di Catania
ore 20.00 - conferenza
Immagini dal Microcosmo. L’esperienza estetica di un medico ricercatore
a cura di Gianluca Vadalà - Università Campus Bio-Medico di Roma
ore 21.00 - cena a tema
ore 22.30 - osservazione astronomica
Occhi su Saturno. Lettura del cielo e osservazione visuale e telescopica
a cura di Antonio Bruno Umberto Colosimo - esperto divulgatore astronomico
17 Maggio La Notte Europea dei Musei 2014
ore 18.30 - conferenza
Arte e Scienza: una sciagurata contrapposizione culturale
a cura di Chiara Sartori - Direttore del Festival Scienzartambiente di Pordenone
ore 20.30 - cena a tema
ore 22.00 - finissage performance jazz
Sentire, vedere, esprimere. Dal suono all’immagine, incontro con l’artista
con Maria Sartori Spencer
*NB: Tutte le manifestazioni si svolgono presso l’Hotel Cardel di Decollatura (CZ) escluse le giornate del 2 e 3 Maggio che si svolgeranno nella città di Lamezia Terme. Ingresso libero
01
maggio 2014
Maria Sartori Spencer – New York on the thread of order and chaos
Dal primo al 17 maggio 2014
fotografia
Location
PRAMANTHA ARTE
Decollatura, Villaggio Gesariello, (Catanzaro)
Decollatura, Villaggio Gesariello, (Catanzaro)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 10/12 - 16/19
Vernissage
1 Maggio 2014, ore 11.30
Autore
Curatore