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Marianne Catzaras – Carthage ou la mémoire des pierres
La mostra fotografica dell’artista di origine greco-tunisina Marianne Catzaras nasce dalla volontà di raccontare attraverso le immagini e le fotografie di un’artista dall’identità plurale – come lei stessa ama definirsi – il concetto di immortalità di Cartagine, il valore profondo della cultura del Mediterraneo, la voglia di credere nella diversità e nel mescolare le tracce.
Presso la Rampa imperiale del Foro Romano
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Un nuovo appuntamento al Parco archeologico del Colosseo con la cultura tunisina martedì 17
dicembre 2019 alle ore 11: Carthage ou la memoire des pierres, mostra fotografica dell’artista di
origine greco-tunisina Marianne Catzaras. Dodici fotografie in bianco e nero, tutte scattate nel corso
dell’ultimo anno in Tunisia, vengono esposte nell’ambito della mostra Carthago. Il mito immortale,
fino al 29 marzo 2020.
L’esposizione, allestita nella Rampa Imperiale nel Foro Romano, si inserisce, con uno sguardo
contemporaneo, nella sezione della rassegna che racconta la rifondazione della nuova Colonia
Concordia Iulia Carthago, dopo la distruzione che segue la fine della Terza Guerra Punica: una città
monumentale, dotata di edifici da spettacolo e lussuose abitazioni private, famose ovunque per la
ricchezza musiva. Qui sono infatti esposti straordinari mosaici come la “Dama di Cartagine”.
Proprio qui, al termine del percorso della mostra Carthago. Il mito immortale, sembrava mancare ancora un
tassello per completare il racconto di quel che resta oggi della grande metropoli del Mediterraneo: essa infatti
non vive soltanto nell’immaginario, ma continua a respirare e a comunicare, pur nell’immobilità delle sue
pietre.
Carthage ou la memoire des pierres nasce, quindi, dalla volontà di raccontare attraverso le immagini e le fotografie
di un’artista dall’identità plurale – come lei stessa ama definirsi – il concetto di immortalità di Cartagine, il valore
profondo della cultura del Mediterraneo, la voglia di credere nella diversità e nel mescolare le tracce.
“È questa un’ulteriore occasione per scoprire la realtà artistica contemporanea della Tunisia e avvicinare il
pubblico alla storia e alla civiltà di una delle città più potenti e affascinanti del mondo antico, Cartagine”, dice
Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo.
“Visitare, rivisitare Cartagine è, senza dubbio, un andare all’ascolto della memoria degli uomini, lì dove essa è
più silenziosa e più presente” spiega Marianne Catzaras. “Rivisitare le civilizzazioni passate significa costruire
delle passerelle, inventare un altro paese, quello di una lunga ospitalità”.
Con l’apertura della mostra Carthago. Il mito immortale il Parco archeologico del Colosseo, con
l’organizzazione di Electa, ha avviato un articolato programma di incontri, per approfondire non solo i
temi della rassegna che si tiene al Colosseo e nel Foro Romano al Tempio di Romolo e alla Rampa imperiale,
ma anche per avvicinare personalità della scena artistica tunisina di oggi. Dopo appuntamenti con artisti di
varie discipline e giornate di studio su recenti scavi e ricerche, seguirà una riflessione sulla fortuna di Cartagine
nel cinema, nel teatro e nella letteratura fino alla più contemporanea creazione di videogiochi. Un’importante
occasione di confronto sarà fornita dal prossimo incontro in calendario, con Lucio Caracciolo, sulla realtà
geopolitica del bacino del Mediterraneo.
Marianne Catzaras, nata in Tunisia da genitori greci, è fotografa e poetessa. Dopo aver studiato letteratura
alla Sorbona, si dedica alla fotografia, catturando ciò che è dietro il paesaggio rumoroso del mondo. I suoi
primi lavori fotografici riguardano le minoranze, i neri di Jerba, gli zingari della Grecia. Con la scrittura e con
lo sguardo trasfigura la realtà sfidando convenzioni e pregiudizi. In un andare e ritornare tra le lingue, tra le
città, i paesi, nella ricerca incessante di tracce perse e ritrovate. Le sue fotografie sono state pubblicate in
monografie e raccolte antologiche così come i suoi testi poetici. Ha esposto in Tunisia (Museo del Bardo,
2019; Galerie Le Violon Bleu, 2018), Francia (Institut des cultures d'islam, 2017), Italia (Fortezza di Livorno,
2017), Marocco (Musée de la palmeraie a Marrakech, 2017); ma anche negli Stati Uniti, Egitto, Grecia.
Direttrice della Biennale d’arte mediterranea di Tunisi (2010), è stata curatrice di mostre in Italia (Photolux
Lucca, 2017), in Arabia Saudita (L’Art Pur Gallery, 2019) e in Francia (Chapelle quartier haut, Sète, 2015).
Ha ricevuto il Gran Premio della città di Tunisi (2010) e, nel 2011, è stata nominata Cavaliere delle arti e delle
lettere della Repubblica francese. Vive a Tunisi
dicembre 2019 alle ore 11: Carthage ou la memoire des pierres, mostra fotografica dell’artista di
origine greco-tunisina Marianne Catzaras. Dodici fotografie in bianco e nero, tutte scattate nel corso
dell’ultimo anno in Tunisia, vengono esposte nell’ambito della mostra Carthago. Il mito immortale,
fino al 29 marzo 2020.
L’esposizione, allestita nella Rampa Imperiale nel Foro Romano, si inserisce, con uno sguardo
contemporaneo, nella sezione della rassegna che racconta la rifondazione della nuova Colonia
Concordia Iulia Carthago, dopo la distruzione che segue la fine della Terza Guerra Punica: una città
monumentale, dotata di edifici da spettacolo e lussuose abitazioni private, famose ovunque per la
ricchezza musiva. Qui sono infatti esposti straordinari mosaici come la “Dama di Cartagine”.
Proprio qui, al termine del percorso della mostra Carthago. Il mito immortale, sembrava mancare ancora un
tassello per completare il racconto di quel che resta oggi della grande metropoli del Mediterraneo: essa infatti
non vive soltanto nell’immaginario, ma continua a respirare e a comunicare, pur nell’immobilità delle sue
pietre.
Carthage ou la memoire des pierres nasce, quindi, dalla volontà di raccontare attraverso le immagini e le fotografie
di un’artista dall’identità plurale – come lei stessa ama definirsi – il concetto di immortalità di Cartagine, il valore
profondo della cultura del Mediterraneo, la voglia di credere nella diversità e nel mescolare le tracce.
“È questa un’ulteriore occasione per scoprire la realtà artistica contemporanea della Tunisia e avvicinare il
pubblico alla storia e alla civiltà di una delle città più potenti e affascinanti del mondo antico, Cartagine”, dice
Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo.
“Visitare, rivisitare Cartagine è, senza dubbio, un andare all’ascolto della memoria degli uomini, lì dove essa è
più silenziosa e più presente” spiega Marianne Catzaras. “Rivisitare le civilizzazioni passate significa costruire
delle passerelle, inventare un altro paese, quello di una lunga ospitalità”.
Con l’apertura della mostra Carthago. Il mito immortale il Parco archeologico del Colosseo, con
l’organizzazione di Electa, ha avviato un articolato programma di incontri, per approfondire non solo i
temi della rassegna che si tiene al Colosseo e nel Foro Romano al Tempio di Romolo e alla Rampa imperiale,
ma anche per avvicinare personalità della scena artistica tunisina di oggi. Dopo appuntamenti con artisti di
varie discipline e giornate di studio su recenti scavi e ricerche, seguirà una riflessione sulla fortuna di Cartagine
nel cinema, nel teatro e nella letteratura fino alla più contemporanea creazione di videogiochi. Un’importante
occasione di confronto sarà fornita dal prossimo incontro in calendario, con Lucio Caracciolo, sulla realtà
geopolitica del bacino del Mediterraneo.
Marianne Catzaras, nata in Tunisia da genitori greci, è fotografa e poetessa. Dopo aver studiato letteratura
alla Sorbona, si dedica alla fotografia, catturando ciò che è dietro il paesaggio rumoroso del mondo. I suoi
primi lavori fotografici riguardano le minoranze, i neri di Jerba, gli zingari della Grecia. Con la scrittura e con
lo sguardo trasfigura la realtà sfidando convenzioni e pregiudizi. In un andare e ritornare tra le lingue, tra le
città, i paesi, nella ricerca incessante di tracce perse e ritrovate. Le sue fotografie sono state pubblicate in
monografie e raccolte antologiche così come i suoi testi poetici. Ha esposto in Tunisia (Museo del Bardo,
2019; Galerie Le Violon Bleu, 2018), Francia (Institut des cultures d'islam, 2017), Italia (Fortezza di Livorno,
2017), Marocco (Musée de la palmeraie a Marrakech, 2017); ma anche negli Stati Uniti, Egitto, Grecia.
Direttrice della Biennale d’arte mediterranea di Tunisi (2010), è stata curatrice di mostre in Italia (Photolux
Lucca, 2017), in Arabia Saudita (L’Art Pur Gallery, 2019) e in Francia (Chapelle quartier haut, Sète, 2015).
Ha ricevuto il Gran Premio della città di Tunisi (2010) e, nel 2011, è stata nominata Cavaliere delle arti e delle
lettere della Repubblica francese. Vive a Tunisi
17
dicembre 2019
Marianne Catzaras – Carthage ou la mémoire des pierres
Dal 17 dicembre 2019 al 29 marzo 2020
fotografia
Location
PARCO ARCHEOLOGICO DEL COLOSSEO
Roma, Piazza S. Maria Nova, 53, (Roma)
Roma, Piazza S. Maria Nova, 53, (Roma)
Biglietti
Intero € 16
Ridotto € 2
Gratuità secondo la normativa vigente
Orario di apertura
08.30 – 15.30 fino al 15 febbraio 2020
08.30 – 16.00 dal 16 febbraio al 15 marzo 2020
08.30 – 16.30 dal 16 marzo al 28 marzo 2020
08.30 – 18.15 il 29 marzo 2020
Chiusure al pubblico 25 dicembre 2019
e 1 gennaio 2020
Vernissage
17 Dicembre 2019, ore 11, su invito
Ufficio stampa
Electa
Autore