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Mariano Fortuny, Attilio Simonetti e i pittori di via Margutta
La mostra è incentrata sulle figure del pittore catalano di Mariano Fortuny (1838 – 1874) e Attilio Simonetti (1843 – 1925), allievo e amico. Tra gli altri artisti rappresentati, Pio Joris, Luigi Galli, Prosper d’Épinay, Tomás Moragas, e Orazio Amato.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In occasione della presentazione del volume Atelier a Via Margutta. Cinque secoli di cultura internazionale a Roma a cura di Valentina Moncada, la Galleria Goffi Carboni Antiquariato inaugura il 19 aprile 2012 nei suoi locali in via Margutta 9 un’esposizione dal titolo Mariano Fortuny, Attilio Simonetti e i pittori di via Margutta.
La mostra che resterà aperta fino all’11 maggio è curata dall’arch. Giovanni Carboni, discendente di Attilio Simonetti e autore di un articolo nello stesso volume, e ricostruisce con opere, oggetti e documenti il mondo artistico che gravitava su questa strada nella seconda metà dell’Ottocento, tra l’Accademia di Giggi e il Circolo Artistico Internazionale.
La mostra è incentrata sulle figure di Mariano Fortuny (1838 - 1874), il pittore catalano che giunse a Roma nel 1858 e ispirò tutta una generazione di artisti e Attilio Simonetti (1843 - 1925), che fu il suo unico allievo, ne divenne amico, e ne condivise a lungo lo studio.
Di Fortuny sarà esposto un ritratto di Attilio e due studi della prima maniera. L’opera di Simonetti sarà rappresentata da un grande dipinto, Il nano e i tacchini del 1885, insieme a diversi altri oli, acquerelli e disegni.
Tra gli altri artisti rappresentati, che furono loro amici, ci sono il romano Pio Joris e il milanese Luigi Galli, che lavorò a Roma e subì il fascino della pittura raffinata e sciolta dell’artista catalano.
Ma la Capitale attrasse anche molti stranieri tra cui lo scultore d’origine francese Prosper d’Épinay ed il pittore spagnolo Tomás Moragas, che frequentarono lo studio di Fortuny e dei quali saranno presentate opere realizzate a Roma.
Di una generazione successiva è Orazio Amato, che ebbe uno studio a via Margutta e fu anche Presidente del Circolo Artistico Internazionale, di cui verrà esposto un ritratto del 1944.
Di Mariano Fortuny y Madrazo, figlio del pittore e vissuto a lungo nel suo Palazzo a Venezia, si potrà ammirare l’abito plissé Delphos in taffetà di seta, ispirato alle tuniche delle sculture classiche. Questa sua creazione del 1907, profondamente innovativa e che combinava una semplicità di forma ad una estrema raffinatezza di tessuti, fu l’emblema della donna moderna del tempo e venne indossata da attrici come Sara Bernhardt e Eleonora Duse. Ancora oggi la sorprendente attualità del suo disegno le conferisce un fascino insuperato nel tempo.
L’evento è collegato alle altre manifestazioni e mostre che avverranno nell’abito del festival Via Margutta, l’arte, il luogo, il mistero svelato a cura di Valentina Moncada in collaborazione con l'Associazione Internazionale Via Margutta e Roma Capitale, e con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dell’Assessorato alle Politiche Culturali e del Centro storico di Roma Capitale.
La mostra che resterà aperta fino all’11 maggio è curata dall’arch. Giovanni Carboni, discendente di Attilio Simonetti e autore di un articolo nello stesso volume, e ricostruisce con opere, oggetti e documenti il mondo artistico che gravitava su questa strada nella seconda metà dell’Ottocento, tra l’Accademia di Giggi e il Circolo Artistico Internazionale.
La mostra è incentrata sulle figure di Mariano Fortuny (1838 - 1874), il pittore catalano che giunse a Roma nel 1858 e ispirò tutta una generazione di artisti e Attilio Simonetti (1843 - 1925), che fu il suo unico allievo, ne divenne amico, e ne condivise a lungo lo studio.
Di Fortuny sarà esposto un ritratto di Attilio e due studi della prima maniera. L’opera di Simonetti sarà rappresentata da un grande dipinto, Il nano e i tacchini del 1885, insieme a diversi altri oli, acquerelli e disegni.
Tra gli altri artisti rappresentati, che furono loro amici, ci sono il romano Pio Joris e il milanese Luigi Galli, che lavorò a Roma e subì il fascino della pittura raffinata e sciolta dell’artista catalano.
Ma la Capitale attrasse anche molti stranieri tra cui lo scultore d’origine francese Prosper d’Épinay ed il pittore spagnolo Tomás Moragas, che frequentarono lo studio di Fortuny e dei quali saranno presentate opere realizzate a Roma.
Di una generazione successiva è Orazio Amato, che ebbe uno studio a via Margutta e fu anche Presidente del Circolo Artistico Internazionale, di cui verrà esposto un ritratto del 1944.
Di Mariano Fortuny y Madrazo, figlio del pittore e vissuto a lungo nel suo Palazzo a Venezia, si potrà ammirare l’abito plissé Delphos in taffetà di seta, ispirato alle tuniche delle sculture classiche. Questa sua creazione del 1907, profondamente innovativa e che combinava una semplicità di forma ad una estrema raffinatezza di tessuti, fu l’emblema della donna moderna del tempo e venne indossata da attrici come Sara Bernhardt e Eleonora Duse. Ancora oggi la sorprendente attualità del suo disegno le conferisce un fascino insuperato nel tempo.
L’evento è collegato alle altre manifestazioni e mostre che avverranno nell’abito del festival Via Margutta, l’arte, il luogo, il mistero svelato a cura di Valentina Moncada in collaborazione con l'Associazione Internazionale Via Margutta e Roma Capitale, e con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dell’Assessorato alle Politiche Culturali e del Centro storico di Roma Capitale.
19
aprile 2012
Mariano Fortuny, Attilio Simonetti e i pittori di via Margutta
Dal 19 aprile all'undici maggio 2012
arte antica
Location
GOFFI CARBONI ANTIQUARIATO
Roma, Via Margutta, 109a, (Roma)
Roma, Via Margutta, 109a, (Roma)
Orario di apertura
10-13 e 16,30-19,30
Chiusa domenica e lunedì mattina
Vernissage
19 Aprile 2012, h 18
Autore
Curatore