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Mariapia Borgnini – enoisullillusione
Un percorso su tre piani articolato in
installazioni, immagini fotografiche, video, oggetti, disegni, elementi sonori che crea rimandi incrociati,
relazioni che si configurano nello spazio come un gioco di echi diverse. Tracce capaci di attivare
suggestioni e porre interrogativi sulle nostre modalità di relazione con la realtà esterna
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Mariapia Borgnini
e n o i s u l l i l l u s i o n e
Museo Cantonale d'Arte, Lugano
9 febbraio-21 aprile 2013
Inaugurazione: venerdì 8 febbraio 2013, ore 18.30
Orari: martedì 14-17, da mercoledì a domenica 10-17, lunedì chiuso
Conferenza stampa: venerdì 8 febbraio 2013, ore 11.30
Gli spazi del Museo Cantonale d’Arte di Lugano ospitano dal 9 febbraio al 21 aprile una mostra
antologica dedicata all’artista ticinese Mariapia Borgnini. L’esposizione si iscrive nel quadro
delle mostre monografiche dedicate ad artisti attivi sul territorio.
La mostra è a cura di Bettina Della Casa, curatrice del Museo Cantonale d’Arte.
La mostra
A tredici anni di distanza dalla presentazione dell’opera Eclissi negli spazi dell’Ala Est (2000),
Mariapia Borgnini torna ad esporre al Museo Cantonale d’Arte. Un percorso su tre piani articolato in
installazioni, immagini fotografiche, video, oggetti, disegni, elementi sonori che crea rimandi incrociati,
relazioni che si configurano nello spazio come un gioco di echi diverse. Tracce capaci di attivare
suggestioni e porre interrogativi sulle nostre modalità di relazione con la realtà esterna.
Il titolo stesso della mostra e n o i s u l l i l l u s i o n e – una frase palindromo, ovvero leggibile
indifferentemente da sinistra a destra o viceversa – pone in risalto l’ambiguità della relazione che ogni
individuo instaura con il mondo esterno.
Scrive l’artista: “Il pensiero si esprime per immagini e per parole. Mette a fuoco e intensifica la realtà
portando con sé l’eco del desiderio assoluto. Le immagini e le parole permettono di affrontare e
sostenere la conoscenza del reale. Di avvicinarci all’apparenza delle “cose” in modi diversi. Con le
parole è possibile analizzare l’esperienza, con le immagini avvicinarci a conoscerla nella sua
completezza”.
Il percorso espositivo
La mostra presenta opere realizzate nell’intero arco cronologico della produzione dell’artista,
unitamente ad altre inedite, concepite espressamente per l’occasione. Tutte si iscrivono in una
precisa regia, un percorso rigorosamente strutturato che invita l’osservatore a prendere
consapevolezza del suo stesso stare al mondo. La percezione del proprio CORPO, l’incessante
esprimersi nel FARE, l’irrinunciabile uso del LINGUAGGIO rappresentano i tre temi attorno a cui si
dispiega il percorso espositivo, diviso tema per tema nei tre piani del Museo.
Il trittico fotografico di grandi dimensoni Pattinatrice (da Jií Kolá), 2012 collocato al pianterreno
evoca il corpo in movimento: una figura femminile intenta a pattinare sul ghiaccio traccia la forma di
un 8, nel linguaggio matematico simbolo corrispondente all’infinito. Pattinare, significa muoversi,
camminare, correre, danzare: è forse una delle attività che più esalta l’armonia del corpo in
movimento, pura percezione del corpo a contatto con la terra, o meglio con la precaria superficie del
ghiaccio. Un duello, quello del corpo in equilibrio sul ghiaccio che implica profonda consapevolezzadel proprio essere fisico e promette infinite esperienze percettive, declinate nelle tre diverse
formulazioni visive del trittico.
Il primo piano della mostra, dedicato al FARE, accoglie il visitatore con il video Mani (Le mani di R.
W), 1980/2011. Le mani rappresentano la parte di noi a cui deleghiamo l’azione, la relazione con le
cose. Il video, a camera fissa, ritrae in primo piano le mani dell’attore e artista Robert Wilson riprese
durante una sua conferenza, esse “fanno linguaggio”, concentrate nell’enfatizzare e “dar forma” a
quanto l’attore sta enunciando e a noi non è dato ascoltare. Il corpo, le mani, le dita, non possono
esimersi dal “porsi in mezzo” tra la nostra interiorità e il mondo esterno, esprimono al contempo i
nostri sentimenti più reconditi e l’atto di comunicare con la realtà esterna.
La sala principale del secondo piano, dedicato al LINGUAGGIO, ospita un’installazione dal titolo 10
sfere 2007 / 2012. Sul pavimento alcune sfere in acciaio cromato di varie dimensioni recano sulla
superficie frasi come “dove inizio e dove finisco?” o “ricomincio da capo”: interrogativi sulla percezione
di sé che si liberano rotolando nello spazio. Sulla parete una stampa fotografica di grandi dimensioni
La Baigneuse d’après Magritte, 2011 richiama ad una dimensione visiva di marca surrealista, tipica di
Renè Magritte: l’artista si frappone, in un ambiente neutro, tra un’immagine di una marina notturna,
sullo sfondo e, in primo piano, una sfera identica a quelle che troviamo disposte nella sala. Con
Magritte, Mariapia Borgnini pare interrogare il sottile spazio insondabile tra dato di realtà e
rappresentazione individuale, dimensione onirica e fattuale.
Una mostra ricca di opere molto diverse tra loro per tecnica e registro visivo e, al contempo,
perfettamente coerente nella generosità con cui guida il visitatore in un percorso che apre a molteplici
direzioni, tutte da scoprire individualmente con “corpo”, “azione” e “linguaggio”.
L’artista
Mariapia Borgnini (Bellinzona, 1952), vive e lavora a Lugano. Si è diplomata all'Accademia di Brera
nel 1982. Ha al suo attivo molteplici esposizioni personali e collettive in Svizzera e all’estero.
regolarmente invitata a prendere parte a giurie e commissioni per l’assegnazione di premi e
riconoscimenti quali la Commissione Federale di Belle Arti, il Prix Manor, il premio Swiss Exhibition
Award della Banca Julius Baer. Si occupa inoltre di psicopedagogia e arteterapia utilizzando il metodo
“fare storie”.
La pubblicazione
In occasione della mostra viene realizzata una pubblicazione appositamente concepito da Mariapia
Borgnini.
A colori in Italiano e Inglese. Contributi di Aldo Iori e Bettina Della Casa.
Progetto grafico a cura di Marco Zürcher. Casagrande Editore, Bellinzona, 2013.
La mostra è realizzata con il sostegno di Binding, Sélection d’Artistes, Percento culturale Migros
Ticino e Fondazione Ing. Pasquale Lucchini, Lugano.
e n o i s u l l i l l u s i o n e
Museo Cantonale d'Arte, Lugano
9 febbraio-21 aprile 2013
Inaugurazione: venerdì 8 febbraio 2013, ore 18.30
Orari: martedì 14-17, da mercoledì a domenica 10-17, lunedì chiuso
Conferenza stampa: venerdì 8 febbraio 2013, ore 11.30
Gli spazi del Museo Cantonale d’Arte di Lugano ospitano dal 9 febbraio al 21 aprile una mostra
antologica dedicata all’artista ticinese Mariapia Borgnini. L’esposizione si iscrive nel quadro
delle mostre monografiche dedicate ad artisti attivi sul territorio.
La mostra è a cura di Bettina Della Casa, curatrice del Museo Cantonale d’Arte.
La mostra
A tredici anni di distanza dalla presentazione dell’opera Eclissi negli spazi dell’Ala Est (2000),
Mariapia Borgnini torna ad esporre al Museo Cantonale d’Arte. Un percorso su tre piani articolato in
installazioni, immagini fotografiche, video, oggetti, disegni, elementi sonori che crea rimandi incrociati,
relazioni che si configurano nello spazio come un gioco di echi diverse. Tracce capaci di attivare
suggestioni e porre interrogativi sulle nostre modalità di relazione con la realtà esterna.
Il titolo stesso della mostra e n o i s u l l i l l u s i o n e – una frase palindromo, ovvero leggibile
indifferentemente da sinistra a destra o viceversa – pone in risalto l’ambiguità della relazione che ogni
individuo instaura con il mondo esterno.
Scrive l’artista: “Il pensiero si esprime per immagini e per parole. Mette a fuoco e intensifica la realtà
portando con sé l’eco del desiderio assoluto. Le immagini e le parole permettono di affrontare e
sostenere la conoscenza del reale. Di avvicinarci all’apparenza delle “cose” in modi diversi. Con le
parole è possibile analizzare l’esperienza, con le immagini avvicinarci a conoscerla nella sua
completezza”.
Il percorso espositivo
La mostra presenta opere realizzate nell’intero arco cronologico della produzione dell’artista,
unitamente ad altre inedite, concepite espressamente per l’occasione. Tutte si iscrivono in una
precisa regia, un percorso rigorosamente strutturato che invita l’osservatore a prendere
consapevolezza del suo stesso stare al mondo. La percezione del proprio CORPO, l’incessante
esprimersi nel FARE, l’irrinunciabile uso del LINGUAGGIO rappresentano i tre temi attorno a cui si
dispiega il percorso espositivo, diviso tema per tema nei tre piani del Museo.
Il trittico fotografico di grandi dimensoni Pattinatrice (da Jií Kolá), 2012 collocato al pianterreno
evoca il corpo in movimento: una figura femminile intenta a pattinare sul ghiaccio traccia la forma di
un 8, nel linguaggio matematico simbolo corrispondente all’infinito. Pattinare, significa muoversi,
camminare, correre, danzare: è forse una delle attività che più esalta l’armonia del corpo in
movimento, pura percezione del corpo a contatto con la terra, o meglio con la precaria superficie del
ghiaccio. Un duello, quello del corpo in equilibrio sul ghiaccio che implica profonda consapevolezzadel proprio essere fisico e promette infinite esperienze percettive, declinate nelle tre diverse
formulazioni visive del trittico.
Il primo piano della mostra, dedicato al FARE, accoglie il visitatore con il video Mani (Le mani di R.
W), 1980/2011. Le mani rappresentano la parte di noi a cui deleghiamo l’azione, la relazione con le
cose. Il video, a camera fissa, ritrae in primo piano le mani dell’attore e artista Robert Wilson riprese
durante una sua conferenza, esse “fanno linguaggio”, concentrate nell’enfatizzare e “dar forma” a
quanto l’attore sta enunciando e a noi non è dato ascoltare. Il corpo, le mani, le dita, non possono
esimersi dal “porsi in mezzo” tra la nostra interiorità e il mondo esterno, esprimono al contempo i
nostri sentimenti più reconditi e l’atto di comunicare con la realtà esterna.
La sala principale del secondo piano, dedicato al LINGUAGGIO, ospita un’installazione dal titolo 10
sfere 2007 / 2012. Sul pavimento alcune sfere in acciaio cromato di varie dimensioni recano sulla
superficie frasi come “dove inizio e dove finisco?” o “ricomincio da capo”: interrogativi sulla percezione
di sé che si liberano rotolando nello spazio. Sulla parete una stampa fotografica di grandi dimensioni
La Baigneuse d’après Magritte, 2011 richiama ad una dimensione visiva di marca surrealista, tipica di
Renè Magritte: l’artista si frappone, in un ambiente neutro, tra un’immagine di una marina notturna,
sullo sfondo e, in primo piano, una sfera identica a quelle che troviamo disposte nella sala. Con
Magritte, Mariapia Borgnini pare interrogare il sottile spazio insondabile tra dato di realtà e
rappresentazione individuale, dimensione onirica e fattuale.
Una mostra ricca di opere molto diverse tra loro per tecnica e registro visivo e, al contempo,
perfettamente coerente nella generosità con cui guida il visitatore in un percorso che apre a molteplici
direzioni, tutte da scoprire individualmente con “corpo”, “azione” e “linguaggio”.
L’artista
Mariapia Borgnini (Bellinzona, 1952), vive e lavora a Lugano. Si è diplomata all'Accademia di Brera
nel 1982. Ha al suo attivo molteplici esposizioni personali e collettive in Svizzera e all’estero.
regolarmente invitata a prendere parte a giurie e commissioni per l’assegnazione di premi e
riconoscimenti quali la Commissione Federale di Belle Arti, il Prix Manor, il premio Swiss Exhibition
Award della Banca Julius Baer. Si occupa inoltre di psicopedagogia e arteterapia utilizzando il metodo
“fare storie”.
La pubblicazione
In occasione della mostra viene realizzata una pubblicazione appositamente concepito da Mariapia
Borgnini.
A colori in Italiano e Inglese. Contributi di Aldo Iori e Bettina Della Casa.
Progetto grafico a cura di Marco Zürcher. Casagrande Editore, Bellinzona, 2013.
La mostra è realizzata con il sostegno di Binding, Sélection d’Artistes, Percento culturale Migros
Ticino e Fondazione Ing. Pasquale Lucchini, Lugano.
08
febbraio 2013
Mariapia Borgnini – enoisullillusione
Dall'otto febbraio al 21 aprile 2013
arte contemporanea
Location
MUSEO CANTONALE D’ARTE
Lugano, Via Canova, 10, (Lugano)
Lugano, Via Canova, 10, (Lugano)
Orario di apertura
martedì 14-17, da mercoledì a domenica 10-17, lunedì chiuso
Vernissage
8 Febbraio 2013, h 18.30
Autore
Curatore