Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Marica Fasoli – ORIZURU645
Orizuru645 è la personale di Marica Fasoli e curata da Alessandro Schiavetti che aprirà sabato 10 settembre presso il CEC-Centro Espositivo Comunale di Cecina. La mostra è incentrata sugli ultimi studi e lavori dell’artista veronese, che dispiega costruendo e decostruendo la tematica degli Origami.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 10 settembre alle ore 17:00 inaugurerà a Cecina presso le sale del Centro Espositivo Comunale di Cecina
(LI) la mostra ‘orizuru645’, personale dell’artista veronese Marica Fasoli. Saranno esposte circa trentacinque opere
pittoriche fino al 21 ottobre, incentrate sul tema degli origami e sull’arte della piegatura della carta.
La mostra, organizzata da ACS Art Center in collaborazione con l’Associazione Aruspicina, è curata da Alessandro Schiavetti, e vedrà in esposizione un corpus importante degli ultimi lavori della Fasoli, incentrati sull’arte
giapponese del piegare la carta nelle forme più disparate e incredibili, e che l’artista dipinge nella loro dispiegatura
originale, con un ritorno alla forma piana della carta, mantenendo le piegature della forma finale.
Marica Fasoli nasce a Bussolengo, in provincia di Verona, nel 1977. Dopo aver conseguito il diploma di Maestra d’Arte
presso il Liceo Artistico Statale di Verona, nel 1997 si specializza in Addetto alla Conservazione e Manutenzione dei
manufatti artistici su legno e tela presso gli Istituti Santa Paola di Mantova. Nel 2006 ottiene anche la specializzazione
in Anatomia Artistica presso l’Accademia “Cignaroli” di Verona dove è stata docente del corso libero di pittura iperrealista. Dopo essersi dedicata per anni al restauro, dal 2006 intraprende un percorso che la porta a esprimere la sua
espressività e ricerca artistica nell’ambito figurativo iperrealista, arrivando alla formulazione di due filoni espressivi:
gli “Invisible People” e i “3dipinti”. Dal 2015 si distacca dalla rappresentazione figurativa e didascalica della realtà
per iniziare un processo di creazione/distruzione incentrato sulla costruzione manuale che vede il suo apice
negli Origami.
L’opera della Fasoli trae ispirazione dalla sua passione per gli origami sin da piccola e dalla vicenda della piccola
Sadako Sasaki, bambina giapponese sopravvissuta allo scoppio delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, e deceduta anni dopo per una forma grave di leucemia provocata dalle radiazioni nucleari. La piccola Sadako a
soli due anni sopravvisse alla deflagrazione insieme al fratello, e negli anni successivi diventò un’atleta, ma a 11 anni
si indebolì di colpo e fu ricoverata in ospedale. Chizuku, suo fratello, le raccontò una leggenda secondo la quale chi
fosse riuscito a creare 1000 orizuru (origami a forma di gru) avrebbe potuto esprimere un desiderio. Sadako iniziò a
piegare la carta creando più orizuru possibile, con la speranza di poter esprimere un desiderio di pace e di salute
non solo per lei ma per tutto il mondo, ponendo fine alle sofferenze e ai mali dell’umanità. Nei quattordici mesi di
ospedale realizzò le gru con qualsiasi cosa le capitasse in mano, comprese le confezioni dei suoi farmaci. Purtroppo
la mattina del 25 ottobre del 1955 a soli dodici anni Sadako morì a causa della malattia, conseguenza diretta
delle radiazioni nucleari.
Aveva piegato 644 orizuru. Le restanti 356 furono piegate dai suoi piccoli amici, e tutte le gru furono sepolte con lei.
All’interno della mostra, oltre le opere della Fasoli dedicate al corpus degli origami, dipinti che si possono considerare praticamente tridimensionali per la loro perfezione cromatica e stilistica, saranno esposte anche
alcune opere facenti parte dei periodi pittorici precedenti dell’artista, e si potrà conoscere a fondo la storia
della piccola Sadako.
In mostra, grazie a una importante collaborazione, sarà possibile piegare una orizuru, una gru di carta,
seguendo le istruzioni su un pannello e lasciando un messaggio scritto sulla carta. Il nucleo delle 1000 gru
piegate, verrà poi spedito e conservato presso l’Hiroshima Peace Memorial Museum. Una serie di messaggi di pace e buon auspicio in un periodo difficile che verranno conservati sul luogo della memoria, che lega
paesi lontani come Cecina e Hiroshima, in un messaggio che porta in sè l’auspicio che le stragi del nucleare non
si ripetano mai più. L’esposizione sarà corredata da un catalogo, che verrà presentato in uno speciale appuntamento a metà mostra.
Il curatore della mostra, Alessandro Schiavetti, sottolinea: “Marica Fasoli è una pittrice che seguo da molto tempo e che ha svolto un percorso di crescita incredibile; è una sperimentatrice, una mente creativa oltre misura con
capacità pittoriche di un talento unico; il nucleo degli origami dispiegati e dipinti su carta formano geometrie complesse che ti trasportano in un vortice di sguardi e di matrici numeriche grazie alle profonde variazioni cromatiche
che le sue mani riescono a trasporre nei suoi lavori. La Fasoli è sempre stata attratta sin da piccola dagli origami,
e quando parlammo insieme della storia di Sadako Sasaki, vicenda profonda e drammatica, ho deciso di scrivere
al Museo della Pace di Hiroshima per creare un parallelo con la mostra, dando a tutti la possibilità di far custodire
un messaggio di speranza in un luogo dove la speranza stessa sembrava non troppi anni fa non esistere più. Orizuru 645 è la prima delle gru che questa bambina non ha potuto piegare, e che vorrei immaginare magicamente
dall’altra parte del mondo, all’interno delle opere di questa bravissima artista”.
Il Presidente di Aruspicina, Marzio Porri, aggiunge: “Sono molto entusiasta di poter dare il via a questa mostra, sia
per la bravura dell’artista che sono sicuro rimarrà negli occhi e nel cuore di tutti i visitatori per le sue doti tecniche
davvero impressionanti, sia per il legame che la stessa artista ha con Cecina praticamente da sempre, e sia per il
contenuto della mostra che lega Cecina al Giappone, portando un po’ del Sol Levante sulla Costa Etrusca, e portando i messaggi dei cittadini cecinesi nella città in cui la tragedia dell’atomica ha portato devastazione e morte”.
(LI) la mostra ‘orizuru645’, personale dell’artista veronese Marica Fasoli. Saranno esposte circa trentacinque opere
pittoriche fino al 21 ottobre, incentrate sul tema degli origami e sull’arte della piegatura della carta.
La mostra, organizzata da ACS Art Center in collaborazione con l’Associazione Aruspicina, è curata da Alessandro Schiavetti, e vedrà in esposizione un corpus importante degli ultimi lavori della Fasoli, incentrati sull’arte
giapponese del piegare la carta nelle forme più disparate e incredibili, e che l’artista dipinge nella loro dispiegatura
originale, con un ritorno alla forma piana della carta, mantenendo le piegature della forma finale.
Marica Fasoli nasce a Bussolengo, in provincia di Verona, nel 1977. Dopo aver conseguito il diploma di Maestra d’Arte
presso il Liceo Artistico Statale di Verona, nel 1997 si specializza in Addetto alla Conservazione e Manutenzione dei
manufatti artistici su legno e tela presso gli Istituti Santa Paola di Mantova. Nel 2006 ottiene anche la specializzazione
in Anatomia Artistica presso l’Accademia “Cignaroli” di Verona dove è stata docente del corso libero di pittura iperrealista. Dopo essersi dedicata per anni al restauro, dal 2006 intraprende un percorso che la porta a esprimere la sua
espressività e ricerca artistica nell’ambito figurativo iperrealista, arrivando alla formulazione di due filoni espressivi:
gli “Invisible People” e i “3dipinti”. Dal 2015 si distacca dalla rappresentazione figurativa e didascalica della realtà
per iniziare un processo di creazione/distruzione incentrato sulla costruzione manuale che vede il suo apice
negli Origami.
L’opera della Fasoli trae ispirazione dalla sua passione per gli origami sin da piccola e dalla vicenda della piccola
Sadako Sasaki, bambina giapponese sopravvissuta allo scoppio delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, e deceduta anni dopo per una forma grave di leucemia provocata dalle radiazioni nucleari. La piccola Sadako a
soli due anni sopravvisse alla deflagrazione insieme al fratello, e negli anni successivi diventò un’atleta, ma a 11 anni
si indebolì di colpo e fu ricoverata in ospedale. Chizuku, suo fratello, le raccontò una leggenda secondo la quale chi
fosse riuscito a creare 1000 orizuru (origami a forma di gru) avrebbe potuto esprimere un desiderio. Sadako iniziò a
piegare la carta creando più orizuru possibile, con la speranza di poter esprimere un desiderio di pace e di salute
non solo per lei ma per tutto il mondo, ponendo fine alle sofferenze e ai mali dell’umanità. Nei quattordici mesi di
ospedale realizzò le gru con qualsiasi cosa le capitasse in mano, comprese le confezioni dei suoi farmaci. Purtroppo
la mattina del 25 ottobre del 1955 a soli dodici anni Sadako morì a causa della malattia, conseguenza diretta
delle radiazioni nucleari.
Aveva piegato 644 orizuru. Le restanti 356 furono piegate dai suoi piccoli amici, e tutte le gru furono sepolte con lei.
All’interno della mostra, oltre le opere della Fasoli dedicate al corpus degli origami, dipinti che si possono considerare praticamente tridimensionali per la loro perfezione cromatica e stilistica, saranno esposte anche
alcune opere facenti parte dei periodi pittorici precedenti dell’artista, e si potrà conoscere a fondo la storia
della piccola Sadako.
In mostra, grazie a una importante collaborazione, sarà possibile piegare una orizuru, una gru di carta,
seguendo le istruzioni su un pannello e lasciando un messaggio scritto sulla carta. Il nucleo delle 1000 gru
piegate, verrà poi spedito e conservato presso l’Hiroshima Peace Memorial Museum. Una serie di messaggi di pace e buon auspicio in un periodo difficile che verranno conservati sul luogo della memoria, che lega
paesi lontani come Cecina e Hiroshima, in un messaggio che porta in sè l’auspicio che le stragi del nucleare non
si ripetano mai più. L’esposizione sarà corredata da un catalogo, che verrà presentato in uno speciale appuntamento a metà mostra.
Il curatore della mostra, Alessandro Schiavetti, sottolinea: “Marica Fasoli è una pittrice che seguo da molto tempo e che ha svolto un percorso di crescita incredibile; è una sperimentatrice, una mente creativa oltre misura con
capacità pittoriche di un talento unico; il nucleo degli origami dispiegati e dipinti su carta formano geometrie complesse che ti trasportano in un vortice di sguardi e di matrici numeriche grazie alle profonde variazioni cromatiche
che le sue mani riescono a trasporre nei suoi lavori. La Fasoli è sempre stata attratta sin da piccola dagli origami,
e quando parlammo insieme della storia di Sadako Sasaki, vicenda profonda e drammatica, ho deciso di scrivere
al Museo della Pace di Hiroshima per creare un parallelo con la mostra, dando a tutti la possibilità di far custodire
un messaggio di speranza in un luogo dove la speranza stessa sembrava non troppi anni fa non esistere più. Orizuru 645 è la prima delle gru che questa bambina non ha potuto piegare, e che vorrei immaginare magicamente
dall’altra parte del mondo, all’interno delle opere di questa bravissima artista”.
Il Presidente di Aruspicina, Marzio Porri, aggiunge: “Sono molto entusiasta di poter dare il via a questa mostra, sia
per la bravura dell’artista che sono sicuro rimarrà negli occhi e nel cuore di tutti i visitatori per le sue doti tecniche
davvero impressionanti, sia per il legame che la stessa artista ha con Cecina praticamente da sempre, e sia per il
contenuto della mostra che lega Cecina al Giappone, portando un po’ del Sol Levante sulla Costa Etrusca, e portando i messaggi dei cittadini cecinesi nella città in cui la tragedia dell’atomica ha portato devastazione e morte”.
10
settembre 2022
Marica Fasoli – ORIZURU645
Dal 10 settembre al 21 ottobre 2022
arte contemporanea
Location
CENTRO ESPOSITIVO COMUNALE IL PALAZZETTO
Cecina, Piazza Francesco Domenico Guerrazzi, (Livorno)
Cecina, Piazza Francesco Domenico Guerrazzi, (Livorno)
Orario di apertura
Dal martedì alla domenica dalle 17.00 alle 20.00
Vernissage
10 Settembre 2022, Inaugurazione mostra sabato 10 settembre ore 17.00
Editore
Bandecchi & Vivaldi, Pontedera
Ufficio stampa
Acs Art Center
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
Progetto grafico
Produzione organizzazione
Sponsor
Patrocini