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Marie Cool e Fabio Balducci – Live & Obscure
A Villa Medici, tra le antiche sale del palazzo trasformate in spazi espositivi, Marie Cool e Fabio Balducci riproducono quella distanza con l’abituale percezione del pubblico, amplificandola al fine di offrire allo spettatore la possibilità di emanciparsi dal proprio ruolo. Armonizzano la presentazione delle opere, scavalcando la temporalità delle ore d’apertura della mostra o sottraendone parti allo sguardo del pubblico
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dall’11 giugno al 4 settembre 2011, l’Accademia di Francia a Roma ospiterà la mostra Live &
Obscure* di Marie Cool e Fabio Balducci, coppia di artisti franco-italiana che presenterà, per la
prima volta in Italia, un insieme di opere articolate in differenti temporalità nelle sale di Villa Medici
Le proposte artistiche saranno scandite in tre tempi: video il giorno del vernissage, live sui cantieri delle
sale espositive (dal 13 al 26 giugno) durante gli orari di lavoro degli operai e presentazione di ulterior
video nell’ultima fase.
In un articolo del New York Times pubblicato in occasione della recente mostra di Marie Cool e Fabio
Balducci al MoMA di New York, una giornalista orienta il proprio giudizio sull’opera degli artist
risincronizzando il proprio sguardo con quello di uno dei custodi incaricati della sorveglianza dello
spazio espositivo. Fallito il primo tentativo di descrivere l’opera identificandosi con l’atteggiamento
tipico del visitatore da museo – smanioso di completare il percorso e con una gestione parsimoniosa
dell’attenzione – la professionista dell’informazione si ravvede, sposando il ritmo dello sguardo de
custode dell’istituzione. La ricerca delle prove a carico o discarico fornite dal grande pubblico è un
esercizio spesse volte usato dalla critica, per formulare un proprio giudizio sull’opera; serve a sdoganarsi
dal discorso intellettuale, introducendovi gli affetti primari. In questo caso, la buona misura per la
valutazione dell’opera non è dunque la visione impaziente del consumatore d’arte, bensì lo sguardo
d’una persona al lavoro. Se al MoMA di New York il custode del museo è colui che meglio riveste i
ruolo di mediatore dell’evento plastico ideato dagli artisti, entrando in empatia con la durata dell’opera
ciò si spiega perché egli condivide con loro la stessa dimensione temporale, in discordanza con quella
del pubblico. A Villa Medici, tra le antiche sale del palazzo trasformate in spazi espositivi, Marie Cool
e Fabio Balducci riproducono quella distanza con l’abituale percezione del pubblico, amplificandola
al fine di offrire allo spettatore la possibilità di emanciparsi del proprio ruolo. Armonizzano la
presentazione delle opere, scavalcando la temporalità delle ore d’apertura della mostra o sottraendone
parti allo sguardo del pubblico. Se da un lato essi irrompono con la presenza fisica del corpo di Marie
Cool al lavoro durante il rito del vernissage, alfine di screditare ogni interpretazione spettacolare de
suoi gesti, dall’altro scelgono di sincronizzare l’azione quotidiana che Marie Cool svolge all’interno
degli spazi espositivi con quella pianificata dall'impresa esecutrice dei lavori di rinnovo dei pannelli e
dei soffitti delle gallerie. La durata dei lavori, visibile nelle ore abituali del luogo, guida l’azione di Marie
Cool sulla materia. Le sale della mostra ospiteranno questa coesistenza tra l’artista e gli operai, che
condividono le stesse ore di lavoro. All’esito di questo primo periodo di attività, svolta senza adeguars
realmente agli orari di accesso del pubblico, sussisteranno negli spazi unicamente alcune immagin
proiettate. Non proprio delle opere, piuttosto dei riflessi, leggermente disturbati dalla luce del sole
romano, filtrata dalle aperture sull’esterno, praticate nel gesso dei pannelli che di solito otturano le
finestre del piano terreno di Villa Medici. Di fronte all’imperativo culturale che tende a sincronizzare
le emozioni degli artisti con quelle del pubblico, Marie Cool e Fabio Balducci intervengono alterando
leggermente l’istituzione e rendendola così anacronistica. In questo scarto temporale, si gioca per loro
l’equazione tra l’opera e il visitatore.
Pierre Bal-Blanc
Curatore indipendente e direttore del Centre d’art contemporain de Brétigny (CAC Brétigny), Francia
BIOGRAFIA
Marie Cool e Fabio Balducci (Valenciennes, Francia 1961, Ostra, (AN), Italia 1964) lavorano sulla
nozione di “scultura effimera” che si definisce tramite l’intervento dell’artista all’interno dello spazio
espositivo. Nel 2007, realizzano le prime mostre personali al Mudam di Lussemburgo e a attitudes, a
Ginevra. Lo stesso anno partecipano alla manifestazione Performa07 di New York. Successivamente
sono state dedicate diverse mostre monografiche alle loro opere: a Sheffield nel 2008, presso la Site
Gallery; a Parigi nel 2008 e nel 2009, alla Maison Rouge e nelle gallerie Serge Le Borgne e gb agency; a
Londra nel 2009, presso la South London Gallery; a Brétigny (Francia) nel 2010, al CAC. Sono present
anche in numerose mostre collettive (On Line: Drawing Through the Twentieth Century al MoMA di New
York, La monnaie vivante al Musée d´Art Moderne/Teatr Dramatyczny di Varsavia al Hau1 durante la VI
Biennale di Berlino).
Obscure* di Marie Cool e Fabio Balducci, coppia di artisti franco-italiana che presenterà, per la
prima volta in Italia, un insieme di opere articolate in differenti temporalità nelle sale di Villa Medici
Le proposte artistiche saranno scandite in tre tempi: video il giorno del vernissage, live sui cantieri delle
sale espositive (dal 13 al 26 giugno) durante gli orari di lavoro degli operai e presentazione di ulterior
video nell’ultima fase.
In un articolo del New York Times pubblicato in occasione della recente mostra di Marie Cool e Fabio
Balducci al MoMA di New York, una giornalista orienta il proprio giudizio sull’opera degli artist
risincronizzando il proprio sguardo con quello di uno dei custodi incaricati della sorveglianza dello
spazio espositivo. Fallito il primo tentativo di descrivere l’opera identificandosi con l’atteggiamento
tipico del visitatore da museo – smanioso di completare il percorso e con una gestione parsimoniosa
dell’attenzione – la professionista dell’informazione si ravvede, sposando il ritmo dello sguardo de
custode dell’istituzione. La ricerca delle prove a carico o discarico fornite dal grande pubblico è un
esercizio spesse volte usato dalla critica, per formulare un proprio giudizio sull’opera; serve a sdoganarsi
dal discorso intellettuale, introducendovi gli affetti primari. In questo caso, la buona misura per la
valutazione dell’opera non è dunque la visione impaziente del consumatore d’arte, bensì lo sguardo
d’una persona al lavoro. Se al MoMA di New York il custode del museo è colui che meglio riveste i
ruolo di mediatore dell’evento plastico ideato dagli artisti, entrando in empatia con la durata dell’opera
ciò si spiega perché egli condivide con loro la stessa dimensione temporale, in discordanza con quella
del pubblico. A Villa Medici, tra le antiche sale del palazzo trasformate in spazi espositivi, Marie Cool
e Fabio Balducci riproducono quella distanza con l’abituale percezione del pubblico, amplificandola
al fine di offrire allo spettatore la possibilità di emanciparsi del proprio ruolo. Armonizzano la
presentazione delle opere, scavalcando la temporalità delle ore d’apertura della mostra o sottraendone
parti allo sguardo del pubblico. Se da un lato essi irrompono con la presenza fisica del corpo di Marie
Cool al lavoro durante il rito del vernissage, alfine di screditare ogni interpretazione spettacolare de
suoi gesti, dall’altro scelgono di sincronizzare l’azione quotidiana che Marie Cool svolge all’interno
degli spazi espositivi con quella pianificata dall'impresa esecutrice dei lavori di rinnovo dei pannelli e
dei soffitti delle gallerie. La durata dei lavori, visibile nelle ore abituali del luogo, guida l’azione di Marie
Cool sulla materia. Le sale della mostra ospiteranno questa coesistenza tra l’artista e gli operai, che
condividono le stesse ore di lavoro. All’esito di questo primo periodo di attività, svolta senza adeguars
realmente agli orari di accesso del pubblico, sussisteranno negli spazi unicamente alcune immagin
proiettate. Non proprio delle opere, piuttosto dei riflessi, leggermente disturbati dalla luce del sole
romano, filtrata dalle aperture sull’esterno, praticate nel gesso dei pannelli che di solito otturano le
finestre del piano terreno di Villa Medici. Di fronte all’imperativo culturale che tende a sincronizzare
le emozioni degli artisti con quelle del pubblico, Marie Cool e Fabio Balducci intervengono alterando
leggermente l’istituzione e rendendola così anacronistica. In questo scarto temporale, si gioca per loro
l’equazione tra l’opera e il visitatore.
Pierre Bal-Blanc
Curatore indipendente e direttore del Centre d’art contemporain de Brétigny (CAC Brétigny), Francia
BIOGRAFIA
Marie Cool e Fabio Balducci (Valenciennes, Francia 1961, Ostra, (AN), Italia 1964) lavorano sulla
nozione di “scultura effimera” che si definisce tramite l’intervento dell’artista all’interno dello spazio
espositivo. Nel 2007, realizzano le prime mostre personali al Mudam di Lussemburgo e a attitudes, a
Ginevra. Lo stesso anno partecipano alla manifestazione Performa07 di New York. Successivamente
sono state dedicate diverse mostre monografiche alle loro opere: a Sheffield nel 2008, presso la Site
Gallery; a Parigi nel 2008 e nel 2009, alla Maison Rouge e nelle gallerie Serge Le Borgne e gb agency; a
Londra nel 2009, presso la South London Gallery; a Brétigny (Francia) nel 2010, al CAC. Sono present
anche in numerose mostre collettive (On Line: Drawing Through the Twentieth Century al MoMA di New
York, La monnaie vivante al Musée d´Art Moderne/Teatr Dramatyczny di Varsavia al Hau1 durante la VI
Biennale di Berlino).
10
giugno 2011
Marie Cool e Fabio Balducci – Live & Obscure
Dal 10 giugno al 04 settembre 2011
arte contemporanea
Location
VILLA MEDICI – ACCADEMIA DI FRANCIA
Roma, Viale Della Trinità Dei Monti, 1, (Roma)
Roma, Viale Della Trinità Dei Monti, 1, (Roma)
Biglietti
9 euro [intero] - 7 euro [ridotto]
Ingresso mostra : 6 euro [intero] - 4,50 euro [ridotto] - 3 euro [meno di 25 anni]; ingresso gratuito sotto i 10 anni.
Orario di apertura
da martedì a domenica 10.45 - 13.00 | 14.00 - 19.00 | giovedì fino alle 23.00
(la biglietteria chiude 30 minuti prima) Chiusura: lunedì
Vernissage
10 Giugno 2011, dalle 18 alle 20
Autore