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Marilena Sassi – Corpo Terra Mater
Una mostra per ripercorrere la poetica di un’interessante e poliedrica artista contemporanea, Mariena Sassi,pittrice, scultrice, fotografa e performer parmense
Comunicato stampa
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L’esposizione presenta una settantina di opere che costituiscono un’esegesi profonda ed espressiva, articolata e originale, di un’artista di assoluto livello: dalla Biennale di Venezia alla Permanente di Milano, al recente Expo. Un percorso artistico, quello di Marilena Sassi (classe 1957), germogliato da mentori quali Mario De Luigi, Emilio Vedova e il regista Ermanno Olmi.
Il percorso espositivo si articola in vari cicli di ricerca espressiva a partire da Turwan, del 2000, e Namarrgon red land, del 2004, prettamente legati all’esperienza dell’artista in Australia. Segue il ciclo Crucifixion, 2000-2006, in cui la croce è interpretata in chiave femminile e il corpo di fronte alla natura non conosce che la sua superficie e il suo spazio. In Mutation, la stessa Marilena Sassi afferma: “Fissata la mia immagine, al naturale, sospesa nel tempo: sono una dea vegetale”. Poi è Black inside, del 2006, “Il nero - come afferma Marilena Sassi - è dentro di noi, è lo sguardo ancora puro, essenzialità per esplorare, al contempo per accedere ad una nuova epoca”. Nel ciclo Mater, la Pietà viene rivista non solo in chiave femminile ma a ruoli invertiti, dove la madre diviene il Cristo deposto dalla croce e la figlia, ossia l’artista, si trasforma nella Madonna che lo accoglie fra le sue braccia. In Natura morta, del 2012, il lavoro di Marilena Sassi trasforma lo spazio espositivo in una sorta di camera ottica dove lo spettatore si pone come testimone di un colloquio verosimile tra realtà e finzione, tra prototipo e copia, tra verità e inganno. Concludono il percorso i cicli Nuda terra e Foglie di carne che rappresentano un profondo amore per la Terra, e per quel mondo naturale delle piante, interpretate dall’artista alla stregua di intricate e profonde metafore sulla condizione umana.
Facendo leva sulla fisicità della materia pittorica Marilena Sassi rinviene su di sé, sul proprio corpo, le tracce tangibili di un passato legato alla memoria, tanto nella sua declinazione individuale, ossia come risultato di un vissuto soggettivo relazionato alle tracce che esso lascia sulla sua protagonista, tanto in quella collettiva, come esito cioè di un trascorso comune. Il messaggio che arriva dalla materia, sedimento della storia, viene trasferito in una dimensione altra, intimista, microcosmica attraverso il rito del corpo, le sue nudità, per il quale l’artista non solo possiede gli strumenti di connessione, ma è anche in grado evocare un processo spirituale, sciamanico, di relativa decifrazione e comprensione, che attraverso il riscatto del sacrificio, porta all’espiazione, alla conoscenza e quindi alla rinascita dell’Io, scrive il curatore Giosuè Allegrini.
Il percorso espositivo si articola in vari cicli di ricerca espressiva a partire da Turwan, del 2000, e Namarrgon red land, del 2004, prettamente legati all’esperienza dell’artista in Australia. Segue il ciclo Crucifixion, 2000-2006, in cui la croce è interpretata in chiave femminile e il corpo di fronte alla natura non conosce che la sua superficie e il suo spazio. In Mutation, la stessa Marilena Sassi afferma: “Fissata la mia immagine, al naturale, sospesa nel tempo: sono una dea vegetale”. Poi è Black inside, del 2006, “Il nero - come afferma Marilena Sassi - è dentro di noi, è lo sguardo ancora puro, essenzialità per esplorare, al contempo per accedere ad una nuova epoca”. Nel ciclo Mater, la Pietà viene rivista non solo in chiave femminile ma a ruoli invertiti, dove la madre diviene il Cristo deposto dalla croce e la figlia, ossia l’artista, si trasforma nella Madonna che lo accoglie fra le sue braccia. In Natura morta, del 2012, il lavoro di Marilena Sassi trasforma lo spazio espositivo in una sorta di camera ottica dove lo spettatore si pone come testimone di un colloquio verosimile tra realtà e finzione, tra prototipo e copia, tra verità e inganno. Concludono il percorso i cicli Nuda terra e Foglie di carne che rappresentano un profondo amore per la Terra, e per quel mondo naturale delle piante, interpretate dall’artista alla stregua di intricate e profonde metafore sulla condizione umana.
Facendo leva sulla fisicità della materia pittorica Marilena Sassi rinviene su di sé, sul proprio corpo, le tracce tangibili di un passato legato alla memoria, tanto nella sua declinazione individuale, ossia come risultato di un vissuto soggettivo relazionato alle tracce che esso lascia sulla sua protagonista, tanto in quella collettiva, come esito cioè di un trascorso comune. Il messaggio che arriva dalla materia, sedimento della storia, viene trasferito in una dimensione altra, intimista, microcosmica attraverso il rito del corpo, le sue nudità, per il quale l’artista non solo possiede gli strumenti di connessione, ma è anche in grado evocare un processo spirituale, sciamanico, di relativa decifrazione e comprensione, che attraverso il riscatto del sacrificio, porta all’espiazione, alla conoscenza e quindi alla rinascita dell’Io, scrive il curatore Giosuè Allegrini.
23
aprile 2016
Marilena Sassi – Corpo Terra Mater
Dal 23 aprile all'otto maggio 2016
arte contemporanea
Location
SPAZIO PER LE ARTI CONTEMPORANEE DEL BROLETTO
Pavia, Piazza Della Vittoria, 27, (Pavia)
Pavia, Piazza Della Vittoria, 27, (Pavia)
Orario di apertura
giovedì e venerdì ore 16-19, sabato e domenica e 25 aprile 10.30-12.30; 16-19
Vernissage
23 Aprile 2016, ore 17
Autore
Curatore