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Marilena Sini – Don Chisciotte, lode alla follia
mostra fotografica
Comunicato stampa
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Non ha per la testa nessun pensiero, se non quello di voler danzare, quando recandosi presso l' Associazione Danza Estemporada, sente crescere dentro il bisogno di mettersi in gioco, e si trova ad "essere in ballo". Un doppio senso che tradisce l'emozione di giustificare al suo "io" di artista, la presenza in quel luogo fluttuante, simile alla forza del suo desiderio...e definire l'attrattiva che quei danzatori e quelle danzatrici senza peso hanno su di lei.
Così, percorre prima con lo sguardo poi con l'occhio freddo dell'obbiettivo, una dimensione del tempo che và in frantumi, si ferma, ne raccoglie i frammenti, rimette così assieme i rapporti con le cose, i luoghi, e le persone che diventano suoi, e sublimando scopre la vita, i suoi interiori slanci, attraversa la scansione dello spazio che li contiene: il corpo.
Il lavoro di Marilena Sini, venticinquenne di Sassari, fotografa, (laureata al'Accademia di Belle Arti) si articola attorno al rapporto di interazione tra il soggetto, che è il corpo, e l'artista che ricerca nell'altro qualcosa di intimo e non bene definito: elemento di mistero di quanto "l'altro da sè" racchiude e nasconde.
L'artista utilizza l'obiettivo come una superficie che riflette le sue emozioni, esprime la sua fragilità ma anche la sua forza. Tra le immagini che cominciano a muoversi e ad imporsi nell'inquadratura, attira l'attenzione verso un approccio più vicino alla realtà, più immediato, interpretandone il quotidiano nella sua forma più espressiva, traduce così le proprie e le altrui inquietudini del vivere.
Nulla di documentaristico, nè di retorico nel bianco e nero delle fotografie, solo la nuda realtà che diventa "attorno" dei suoi stati d'animo insieme all'energia, le forze e le emozioni in campo.
La danza costituisce un pretesto per "bloccare" le emozioni in movimento e allora il ballare è autentica manifestazione umana e artistica, mezzo d'espressione ora di spontaneo entusiasmo, ora di dramma e pathos.
Oscillando fra le due categorie di opposti, Marilena Sini si apre un varco in una condizione dove non si può prevedere niente, solo trafiggere ogni attimo combattendo, come del resto fa il Don Chisciotte, una personale lotta contro il tempo che arretra attraverso i fotogrammi e ritorna ai momenti, precedenti lo spettacolo, quindi ben al di fuori della cornice scenografica.
Cerca così di ristabilire il contatto perduto con il "presente" ormai trascorso, essendo consapevole che la fotografia non può fermare la vita, ma può renderne l'illusione nell'istante e nella successione degli istanti.
Dario Caria
Così, percorre prima con lo sguardo poi con l'occhio freddo dell'obbiettivo, una dimensione del tempo che và in frantumi, si ferma, ne raccoglie i frammenti, rimette così assieme i rapporti con le cose, i luoghi, e le persone che diventano suoi, e sublimando scopre la vita, i suoi interiori slanci, attraversa la scansione dello spazio che li contiene: il corpo.
Il lavoro di Marilena Sini, venticinquenne di Sassari, fotografa, (laureata al'Accademia di Belle Arti) si articola attorno al rapporto di interazione tra il soggetto, che è il corpo, e l'artista che ricerca nell'altro qualcosa di intimo e non bene definito: elemento di mistero di quanto "l'altro da sè" racchiude e nasconde.
L'artista utilizza l'obiettivo come una superficie che riflette le sue emozioni, esprime la sua fragilità ma anche la sua forza. Tra le immagini che cominciano a muoversi e ad imporsi nell'inquadratura, attira l'attenzione verso un approccio più vicino alla realtà, più immediato, interpretandone il quotidiano nella sua forma più espressiva, traduce così le proprie e le altrui inquietudini del vivere.
Nulla di documentaristico, nè di retorico nel bianco e nero delle fotografie, solo la nuda realtà che diventa "attorno" dei suoi stati d'animo insieme all'energia, le forze e le emozioni in campo.
La danza costituisce un pretesto per "bloccare" le emozioni in movimento e allora il ballare è autentica manifestazione umana e artistica, mezzo d'espressione ora di spontaneo entusiasmo, ora di dramma e pathos.
Oscillando fra le due categorie di opposti, Marilena Sini si apre un varco in una condizione dove non si può prevedere niente, solo trafiggere ogni attimo combattendo, come del resto fa il Don Chisciotte, una personale lotta contro il tempo che arretra attraverso i fotogrammi e ritorna ai momenti, precedenti lo spettacolo, quindi ben al di fuori della cornice scenografica.
Cerca così di ristabilire il contatto perduto con il "presente" ormai trascorso, essendo consapevole che la fotografia non può fermare la vita, ma può renderne l'illusione nell'istante e nella successione degli istanti.
Dario Caria
05
luglio 2005
Marilena Sini – Don Chisciotte, lode alla follia
Dal 05 al 16 luglio 2005
fotografia
Location
MASEDU – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA
Sassari, Corso Giovanni Pascoli, 16, (Sassari)
Sassari, Corso Giovanni Pascoli, 16, (Sassari)
Orario di apertura
tutti i giorni escluso il lunedì, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 17.00 alle ore 20.00
Vernissage
5 Luglio 2005, ore 20.30
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