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Marina Falco – della terra, dell’acqua…
In questa mostra personale, Marina Falco presenta una selezione di opere dipinte tra il 2017 ed il 2024.
Comunicato stampa
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La Galleria Arianna Sartori di Mantova, nella sala di via Cappello 17, il prossimo Sabato 17 febbraio alle ore 17.00, inaugura la nuova mostra personale dell’Artista Marina Falco intitolata “della terra, dell’acqua…”.
Dopo la sua prima personale alla Galleria Arianna Sartori del 2019 intitolata “Il tempo dell’acqua”, mostra che suscitò un vasto interesse nel pubblico mantovano, in questa nuova personale, curata da Arianna Sartori, Marina Falco presenta una selezione di opere dipinte tra il 2017 ed il 2024.
L’esposizione resterà aperta al pubblico fino al 29 febbraio 2024, con orario: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30, Domenica chiuso.
Per informazioni: tel. 0376.324260, info@ariannasartori.eu
“…riflessione, la sua, che si è mossa intorno al tema della foresta, del bosco come luogo naturale e simbolico.
La selva oscura dantesca la si incrocia fatalmente “nel mezzo del cammin” della vita, quasi fosse un incontro obbligato; secoli fa Dante ne fece l’incipit della sua Divina Commedia.
Da lì, dall’inoltrarsi nel territorio insidioso e “periglioso” comincia il viaggio di conoscenza e purificazione, se ad esso si sopravvive.
…Il bosco è anche territorio di caccia per rifornirsi di cibo, luogo misterioso e fiabesco, della foresta ne intuiamo il respiro ad ogni alito di vento tra le foglie, ne percepiamo la vita segreta ascoltando rumori di animali che qua e là si muovono o il fluire di acque sorgive, ne cogliamo i silenzi introspettivi che ci conducono alle riflessioni sul nostro intimo essere…”
Giovanni Cerri
“Simboliche atmosfere di un mistero senza tempo”, maggio 2018
“…Come simbolo l’acqua è eterna, sta fuori dal tempo o, meglio, è prima del tempo e infatti per gli antichi è all’origine di tutti gli esseri viventi (Oceano padre degli dei). Cioè della vita, quindi del bene e del male e allora l’acqua è anche distruzione e morte, vale a dire il lato oscuro della personalità. La parola da spiegare è allora tempo perché l’eternità, in quanto ex-ternum, fuori dalla triade temporale passato-presente-futuro, può essere scalfita solo dal lavoro di chi, ed è l’artista, non accetta la linearità logica. Nel caso di Marina Falco la tematica ha anche un valore esistenziale con quello che sembra uno iato fra un prima, l’indagine sul corpo umano, e un dopo che è il presente con la centralità dell’acqua. Dal microcosmo al macrocosmo? Sì, credo sia una possibile chiave di lettura sottolineando la contemporanea presenza nei suoi lavori attuali di acqua e terra in quanto la prima, elemento indifferenziato, trova la sua dimensione e delimitazione solo nel rapporto con la seconda, isola o bosco o marcita della pianura padana poco importa. Un approdo, dunque, per cui l’acqua è anche viaggio, metaforicamente viaggio della vita, è dinamismo, come ricerca dell’anima o, se si preferisce, dell’essere, ed è silenzio in quanto mistero e riflessione. Ed è questa la dimensione scelta dall’artista nelle sue opere, quadri e disegni…”
Felice Bonalumi
“Il tempo dell’acqua”, aprile 2019
Marina Falco è nata a Napoli il 30 agosto 1967, vive e lavora a Milano. Dal 1999 insegna Anatomia Artistica all’Accademia di Belle Arti di Brera. Numerose sono le mostre al suo attivo, in Italia e all’estero. Ha realizzato mostre personali in Germania (Frankfurt 2016 galerie Westend) in Svizzera (Lugano 1992 galleria la Chica) e in diverse città italiane, recentemente con due bipersonali rispettivamente a Milano nel 2022 allo spazio Passante Stazione Porta Venezia e nel 2023 alla gelateria Spini di Robbiate a Lecco con Fabio Sironi, nel progetto espositivo 2. Ricordiamo poi le personali del 2019 alla sala Fontana di Comabbio (VA) e alla galleria Arianna Sartori di Mantova, nel 2018 alla Fondazione Peano di Cuneo, nel 2017 a Magenta, alla galleria Magenta, a Milano alla galleria Cappelletti nel 2011, ancora all’Associazione Renzo Cortina del 2007, del 2005 a Ferrara, alla Fondazione Cini, del 2004 a Castellanza (VA) alla Fondazione Pagani, del 2001 a S. Donato Milanese alla Cascina Roma, e infine nel 1995 a Milano, nella sede della Banca Agricola Milanese. Ha esposto in mostre collettive in Germania, Belgio, Giappone, Croazia, Svizzera, Stati Uniti, Spagna, Turchia. Tra le esibizioni collettive italiane ricordiamo nel 2023 a Lodi allo Spazio Tiziano Lalli Bipielle arte “Without borders, world artists in Lodi” a cura di Mario Quadraroli e Luo Qi e a Sorrento, Museo di Villa Fiorentino, Syart International meetings of Contemporary Art, a cura di Rossella Savarese. Nel 2011 a Torino, presso la Sala Nervi, Padiglione Italia, nell’ambito della 54° Biennale di Venezia, nel 2014 a Piacenza presso la Galleria Biffi, nel 2013 a Maccagno (VA) negli spazi del civico Museo Parisi Valle, nel 2011 a Castiglione Olona a Palazzo Branda Castiglioni, nel 2006 a Francavilla al Mare (CH) al Museo Michetti per “Laboratorio italia”, nel 2001 al Castello di S. Pietro in Cerro (PC) per il “Mim museo in movimento”, nel 2000 a Gazoldo degli Ippoliti (MN) al Museo d’arte contemporanea. Nel 1996 a Trento al Museo Caproni e infine ricordiamo nel 1995 a Trezzo d’Adda al Castello Visconteo “Venature”. Tra le personalità della critica e della cultura che hanno scritto del sua ricerca artistica e ne hanno seguito il lavoro nel tempo, ricordiamo Giuseppe Conte, Giovanni Cerri, Felice Bonalumi, Simona Bartolena, Rolando Bellini, Andrea del Guercio, Antonio D’Amico, Guido Oldani.
Dopo la sua prima personale alla Galleria Arianna Sartori del 2019 intitolata “Il tempo dell’acqua”, mostra che suscitò un vasto interesse nel pubblico mantovano, in questa nuova personale, curata da Arianna Sartori, Marina Falco presenta una selezione di opere dipinte tra il 2017 ed il 2024.
L’esposizione resterà aperta al pubblico fino al 29 febbraio 2024, con orario: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30, Domenica chiuso.
Per informazioni: tel. 0376.324260, info@ariannasartori.eu
“…riflessione, la sua, che si è mossa intorno al tema della foresta, del bosco come luogo naturale e simbolico.
La selva oscura dantesca la si incrocia fatalmente “nel mezzo del cammin” della vita, quasi fosse un incontro obbligato; secoli fa Dante ne fece l’incipit della sua Divina Commedia.
Da lì, dall’inoltrarsi nel territorio insidioso e “periglioso” comincia il viaggio di conoscenza e purificazione, se ad esso si sopravvive.
…Il bosco è anche territorio di caccia per rifornirsi di cibo, luogo misterioso e fiabesco, della foresta ne intuiamo il respiro ad ogni alito di vento tra le foglie, ne percepiamo la vita segreta ascoltando rumori di animali che qua e là si muovono o il fluire di acque sorgive, ne cogliamo i silenzi introspettivi che ci conducono alle riflessioni sul nostro intimo essere…”
Giovanni Cerri
“Simboliche atmosfere di un mistero senza tempo”, maggio 2018
“…Come simbolo l’acqua è eterna, sta fuori dal tempo o, meglio, è prima del tempo e infatti per gli antichi è all’origine di tutti gli esseri viventi (Oceano padre degli dei). Cioè della vita, quindi del bene e del male e allora l’acqua è anche distruzione e morte, vale a dire il lato oscuro della personalità. La parola da spiegare è allora tempo perché l’eternità, in quanto ex-ternum, fuori dalla triade temporale passato-presente-futuro, può essere scalfita solo dal lavoro di chi, ed è l’artista, non accetta la linearità logica. Nel caso di Marina Falco la tematica ha anche un valore esistenziale con quello che sembra uno iato fra un prima, l’indagine sul corpo umano, e un dopo che è il presente con la centralità dell’acqua. Dal microcosmo al macrocosmo? Sì, credo sia una possibile chiave di lettura sottolineando la contemporanea presenza nei suoi lavori attuali di acqua e terra in quanto la prima, elemento indifferenziato, trova la sua dimensione e delimitazione solo nel rapporto con la seconda, isola o bosco o marcita della pianura padana poco importa. Un approdo, dunque, per cui l’acqua è anche viaggio, metaforicamente viaggio della vita, è dinamismo, come ricerca dell’anima o, se si preferisce, dell’essere, ed è silenzio in quanto mistero e riflessione. Ed è questa la dimensione scelta dall’artista nelle sue opere, quadri e disegni…”
Felice Bonalumi
“Il tempo dell’acqua”, aprile 2019
Marina Falco è nata a Napoli il 30 agosto 1967, vive e lavora a Milano. Dal 1999 insegna Anatomia Artistica all’Accademia di Belle Arti di Brera. Numerose sono le mostre al suo attivo, in Italia e all’estero. Ha realizzato mostre personali in Germania (Frankfurt 2016 galerie Westend) in Svizzera (Lugano 1992 galleria la Chica) e in diverse città italiane, recentemente con due bipersonali rispettivamente a Milano nel 2022 allo spazio Passante Stazione Porta Venezia e nel 2023 alla gelateria Spini di Robbiate a Lecco con Fabio Sironi, nel progetto espositivo 2. Ricordiamo poi le personali del 2019 alla sala Fontana di Comabbio (VA) e alla galleria Arianna Sartori di Mantova, nel 2018 alla Fondazione Peano di Cuneo, nel 2017 a Magenta, alla galleria Magenta, a Milano alla galleria Cappelletti nel 2011, ancora all’Associazione Renzo Cortina del 2007, del 2005 a Ferrara, alla Fondazione Cini, del 2004 a Castellanza (VA) alla Fondazione Pagani, del 2001 a S. Donato Milanese alla Cascina Roma, e infine nel 1995 a Milano, nella sede della Banca Agricola Milanese. Ha esposto in mostre collettive in Germania, Belgio, Giappone, Croazia, Svizzera, Stati Uniti, Spagna, Turchia. Tra le esibizioni collettive italiane ricordiamo nel 2023 a Lodi allo Spazio Tiziano Lalli Bipielle arte “Without borders, world artists in Lodi” a cura di Mario Quadraroli e Luo Qi e a Sorrento, Museo di Villa Fiorentino, Syart International meetings of Contemporary Art, a cura di Rossella Savarese. Nel 2011 a Torino, presso la Sala Nervi, Padiglione Italia, nell’ambito della 54° Biennale di Venezia, nel 2014 a Piacenza presso la Galleria Biffi, nel 2013 a Maccagno (VA) negli spazi del civico Museo Parisi Valle, nel 2011 a Castiglione Olona a Palazzo Branda Castiglioni, nel 2006 a Francavilla al Mare (CH) al Museo Michetti per “Laboratorio italia”, nel 2001 al Castello di S. Pietro in Cerro (PC) per il “Mim museo in movimento”, nel 2000 a Gazoldo degli Ippoliti (MN) al Museo d’arte contemporanea. Nel 1996 a Trento al Museo Caproni e infine ricordiamo nel 1995 a Trezzo d’Adda al Castello Visconteo “Venature”. Tra le personalità della critica e della cultura che hanno scritto del sua ricerca artistica e ne hanno seguito il lavoro nel tempo, ricordiamo Giuseppe Conte, Giovanni Cerri, Felice Bonalumi, Simona Bartolena, Rolando Bellini, Andrea del Guercio, Antonio D’Amico, Guido Oldani.
17
febbraio 2024
Marina Falco – della terra, dell’acqua…
Dal 17 al 29 febbraio 2024
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARIANNA SARTORI
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Orario di apertura
dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30, Domenica chiuso.
Vernissage
17 Febbraio 2024, 17.00
Autore
Curatore
Autore testo critico