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Marina Ferretti / Tommaso Gorla
Granchi, volatili, bruchi, pesci, insetti e piante sono i soggetti dei disegni di Marina Ferretti a creare un gioco modulare di contrapposizioni ma anche curiose assonanze
Gli acquerelli di Tommaso Gorla hanno un approccio emotivo: vi è in essi un rapporto tra compiuto e incompiuto, detto e taciuto
Comunicato stampa
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Granchi, volatili, bruchi, pesci, insetti e piante.
Questi i soggetti dei disegni di Marina Ferretti, in cui le categorie del mondo animale sono accostate a geometrie, linee e strutture architettoniche, quasi . Le forme sembrano ricreate sul foglio dalla “bava” dello stesso pastello, che ne prolunga impercettibilmente le linee, creando collegamenti tra le strutture geometriche e i colori del mondo animale. Il risultato di questo processo d'imitazione e di analisi spettrale è una raccolta di segni, che l'occhio riordina o scompone in modo del tutto casuale. Il foglio nero crea sospensione, astrae le immagini dal loro contesto isolandole. Dall’unione di queste singole unità visive, precise annotazioni su di una lavagna, emergono curiose specie viventi, unite talvolta da un tratto, come quello del gesso, appena percettibile.
Gli acquerelli di Tommaso Gorla hanno un approccio emotivo: vi è in essi un rapporto tra compiuto e incompiuto, tra detto e taciuto che tradisce una narrazione discreta, silenziosa. Ricordano i quadri di un naturalista, che illustra quello che studia ma che ogni tanto si distrae.
Il piccolo formato diventa per l'artista lo strumento di studio ideale per indagare la realtà nel suo più intimo, se non umile, dettaglio. Il linguaggio artistico di Tommaso Gorla parte dalla molteplice vitalità del mondo per arrivare ad una riflessione sulla dimensione del “sogno”. La mente si libera e approda ad un “altrove”, meglio definito dalla malinconica vena poetica delle immagini. All'artificiosità di immagini “meccaniche” l'artista oppone l'essenzialità di un disegno delicato, leggero, che sembra scaturire dal nitore dello stesso sfondo bianco. Il disegno è semplice, la linea sobriamente umana, le composizioni sono di scorci, sguardi sfuggenti, impressioni. É in questo modo che la materia dell'opera si scorpora e può raggiungere quella leggerezza che, come voleva Calvino, “si associa alla precisione e alla determinazione, non con la vaghezza e l'abbandono al caso.”.
Questi i soggetti dei disegni di Marina Ferretti, in cui le categorie del mondo animale sono accostate a geometrie, linee e strutture architettoniche, quasi . Le forme sembrano ricreate sul foglio dalla “bava” dello stesso pastello, che ne prolunga impercettibilmente le linee, creando collegamenti tra le strutture geometriche e i colori del mondo animale. Il risultato di questo processo d'imitazione e di analisi spettrale è una raccolta di segni, che l'occhio riordina o scompone in modo del tutto casuale. Il foglio nero crea sospensione, astrae le immagini dal loro contesto isolandole. Dall’unione di queste singole unità visive, precise annotazioni su di una lavagna, emergono curiose specie viventi, unite talvolta da un tratto, come quello del gesso, appena percettibile.
Gli acquerelli di Tommaso Gorla hanno un approccio emotivo: vi è in essi un rapporto tra compiuto e incompiuto, tra detto e taciuto che tradisce una narrazione discreta, silenziosa. Ricordano i quadri di un naturalista, che illustra quello che studia ma che ogni tanto si distrae.
Il piccolo formato diventa per l'artista lo strumento di studio ideale per indagare la realtà nel suo più intimo, se non umile, dettaglio. Il linguaggio artistico di Tommaso Gorla parte dalla molteplice vitalità del mondo per arrivare ad una riflessione sulla dimensione del “sogno”. La mente si libera e approda ad un “altrove”, meglio definito dalla malinconica vena poetica delle immagini. All'artificiosità di immagini “meccaniche” l'artista oppone l'essenzialità di un disegno delicato, leggero, che sembra scaturire dal nitore dello stesso sfondo bianco. Il disegno è semplice, la linea sobriamente umana, le composizioni sono di scorci, sguardi sfuggenti, impressioni. É in questo modo che la materia dell'opera si scorpora e può raggiungere quella leggerezza che, come voleva Calvino, “si associa alla precisione e alla determinazione, non con la vaghezza e l'abbandono al caso.”.
09
giugno 2011
Marina Ferretti / Tommaso Gorla
Dal 09 giugno al 10 settembre 2011
arte contemporanea
Location
STUDIO D’ARTE CANNAVIELLO
Milano, Piazzetta Maurilio Bossi, 4, (Milano)
Milano, Piazzetta Maurilio Bossi, 4, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 10.30-19.30
Vernissage
9 Giugno 2011, ore 18.00
Autore
Curatore